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lunedì 26 novembre 2018

La Rivolta in Francia segna un punto di SVOLTA

di Luciano Lago

Nello lo svolgimento della giornata, del Sabato 24 Novembre 2018, molti osservatori notano che questa potrebbe segnare la fine di un regno o l’acquietarsi della insurrezione, precisamente quella del popolo di Francia che era stato in qualche modo cloroformizzato dai fasti “neo napoleonici” dalla Presidenza di Emmanuel Macron e dal nuovo look del piccolo principe della Banca.
Promemoria: proprio ieri, il prefetto di Parigi, Delpuech, aveva dichiarato che nessuno avrebbe superato gli Champs-Elysees …

“Un dispositivo solido sarà a predisposto e non permetterà alcun passaggio sul fondo degli Champs-Elysées”.





Si è visto come la folla insorta è arrivata sugli Champs-Elysées e la polizia è rimasta inmpotente. In un altro paese ed in una altra latitudine si sarebbe sentito il motto: “el pueblo unido jamàs serà vencido”, ma eravamo in Francia non nel Cile di Pinochet.


Mentre gli incidenti erano in corso di mattina sugli Champs-Élysées, il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, aveva twittato un messaggio invitando tutti a venire ad ammirare le luminarie su … gli Champs-Élysées. Forse voleva invitare le persone infuriate a…..mangiare le brioches.

Il nostro collega della BFMTV.com, Ivan Valerio, osserva che questo era probabilmente un tweet programmato prima degli eventi del giorno e che è stato pubblicato automaticamente.



Rivolta popolare in Francia
Secondo il giornalista locale, Wladimir Garcin-Berson, le famiglie e le coppie in pensione che sfilavano pacificamente hanno lasciato il posto a giovani che stanno aumentando le provocazioni contro la polizia, creando blocchi stradali ed incendiando barricate. Sarà anche vero ma tutte le rivolte popolari hanno questo svolgimento.

Il ministro dell’interno ha tentato di sostenere che le rivolte fossero sostenute e sobillate da Marine Le Pen in un tentativo di ridimensionare questa come una “reazione politica dell’estrema destra populista”.
Tuttavia il gioco vecchio e logoro di squalificare la protesta non attacca più, la gente si è svegliata e contesta Macron ed il suo governo asservito alle oligarchie globaliste.

Secondo Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra francese”, che ha reagito su Twitter dopo le accuse del ministro degli Interni, ha scritto: “questa è la fine per Castaner “.
Per la rabbia di Macron e dei globalisti, il popolo è contro il governo asservito ai potentati finanziari senza distinzione fra destra e sinistra, schemi ormai logori che il potere tenta invano di applicare come categorie universali. Anche questo gioco non regge più.

“Castaner vorrebbe che la dimostrazione dei gilet gialli fosse catalogata come di estrema destra. La verità è che è una manifestazione di massa delle persone. E questa è la fine per Castaner “, ha detto prima incoraggiando:” Non fatevi intimidire dalle macronate (un modo alla francese per dire le “cazzate”) “.



Rivolta della collera in Francia

Il Ministro degli Interni ha parlato brevemente alle 12:20 per discutere del movimento dei gilet gialli in tutto il paese. Sulla situazione attuale a Parigi, dove i combattimenti infuriavano sugli Champs Elysees, il ministro ha direttamente accusato Le Pen di incitare disordini sostenendo la presenza di GJ sul famoso viale, mentre gli insorti perendevano possesso del famoso viale in pieno centro di Parigi.

Il presidente dell’Assemblea nazionale ieri ha posto l’interrogativo ” cosa giustifica il fatto che il popolo francese non possa dimostrare sugli Champs-Elysees, dove si svolgono molti altri incontri (Coppa del Mondo, Capodanno, manifestazioni varie di femministe, gay e transessuali …) ” .

Christophe Castaner ha continuato associando Marine Le Pen con la ” coalizione di reti antisistema ” che ” vogliono attaccare le istituzioni ” e che sono direttamente ” all’origine delle barricate ” sugli Champs-Élysées.

La barricata più alta sotto l’Arco di Trionfo non è durata a lungo e i manifestanti hanno dovutoo ritirarsi in cima all’Avenue des Champs-Elysees. Alcuni hanno cercato di costruire nuove barricate, mentre altri si sono allontanati dagli scontri, più in avanti gridando “Macron dimissioni, Macron vergogna”.

Tutti i manifestanti portavano bandiere tricolori francesi mente in alcuni casi sono state bruciate o gettate nella spazzatura le bandiere azzurre dell’Unione Europea.


Contrariamente alle parole del capo della polizia Michel Delpuech, che ha detto di non essere sicuro di una massiccia mobilitazione, sembra che la folla sia stata grande su Avenue des Champs-Élysées, come aveva indicato uno dei nostri giornalisti sul posto.

La stampa straniera è stata molto interessata all’evento: la rivolta di Parigi non è un fatto che può essere ignorato ed avrà una grande eco in Europa, come hanno sostenuto diversi commentatori.
“Da oggi la politica francese non potrà più essere la stessa”.

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