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sabato 17 novembre 2018

Il Paese dovrà affrontare il "NO" del Colle?

di Luciano Lago

Arrivano i primi moniti alle manovre del Governo giallo/verde che prefigura lo “strappo” con la Commissione Europea.
Dal Quirinale si fa trapelare l’intenzione del Presidente della Repubblica Mattarella di non apporre la sua firma sulla manovre economica del Governo, l’appiglio sarebbe il vulnus dell’articolo della Costituzione che prevede il Pareggio di Bilancio (Fiscal Compact) la sciagurata e demenziale norma che ingabbia i governi alle politiche di austerità della UE.
Nel contempo arriva l’avviso dal presidente della Banca Europea, Mario Draghi, il quale, nel suo discorso di oggi, indirettamente ammonisce l’Italia: “ipaesi indebitati rispettino le regole” , in agguato dietro l’angolo c’è il rialzo dello spread, chi vuole intendere intenda.




In effetti nel suo discorso, il presidente della Banca centrale europea, mario Draghi, ha voluto avvisare nuovamente i paesi “ad alto debito” (sottinteso l’Italia) , non si deve aumentarlo ulteriormente, perchè lo spread riflette lo sfida alle regole di bilancio comuni.


“La mancanza di consolidamento fiscale nei Paesi ad alto debito aumenta la loro vulnerabilità agli shock, che siano auto-prodotti mettendo in forse le regoledell’Unione monetaria, o importati tramite il contagio. Finora, l’aumento degli spread è stato in gran parte limitato al primo caso e il contagio è stato limitato”, ha detto Draghi.

Nel proseguo del suo discorso, Draghi ha fatto riferimento al riallineamento delle economie arrivate ad una fase di rallentamento degli scambi commerciali e prevede, “Se le condizioni dovessero peggiorare o se le prospettive di inflazione dovessero deteriorarsi, allora la Bce dovrà apportare aggiustamenti alle previsioni sui tassi di interesse“, una ulteriore minaccia quindi di rialzo dei tassi. Un grosso guaio per l’esposizione debitoria dell’Italia in euro.

Ne consegue che si stanno coalizzando contro il Governo italiano, che ha arrischiato una “timida” manovra con il 2,4% di deficit, il fuoco di fila congiunto degli organismi della UE, della Banca Europea e delle alte Istituzioni della Repubblica, tutti insieme a suggerire che “questa manovra non si può fare”.
Non si capisce perchè l’Unione Europea debba accanirsi nel minacciare tuoni e fulmini contro le “inadempienze” del governo italiano, reo di voler trasgredire quelle stesse direttive che sono state già ampiamente trasgredite dalla Francia, dalla Spagna ripetutamente e dalla stessa Germaniache presenta enormi surplus di bilancio, proibiti dalle norme europee.

La politica dei due pesi e due misure attuata dagli organismi europei: ai paesi del Mediterraneo, come l’Italia, viene imposto con durezza il rispetto delle regole europee, mentre la Germania può violarle impunemente.
Le opposizioni antigovernative, piuttosto che voler difendere l’interesse nazionale e fare quadrato, operano come gli agenti dei potentati finanziari pur di attaccare il molto fragile “governo del cambiamento”, adducendo motivi di coerenza e di rispetto delle norme europee, che in realtà nascondono il servilismo verso l’eurocrazia , prospettando scenari finanziari ed economici devastanti, quando in realtà sono concentrati sulle prossime elezioni.

Il ricatto abituale dello Spread, manovrato dalla BCE e dalle grandi banche attraverso la compravendita dei titoli italiani, non dipende dall’economia italiana, che peraltro presenta da anni avanzi primari, ma piuttosto dalle bugie criminali dei vari Moscovici, dalle manovre degli speculatori finanziari e dagli allarmi irresponsabili del centro-sinistra/destra.



Moscovici con Soros

Non essendo riuscito in Italia il programma di smantellamento della Costituzione, programma tentato da Matteo Renzi, sponsorizzato dalla grande Banca internazionale JP Morgan, bloccato da un referendum popolare, i grandi potentati finanziari oggi hanno una seconda opzione con il portare l’Italia in default tecnico e chiederne il commissariamento ed affidamento alla Troika.

Già pronti sull’uscio gli ispettori del FMI che si preparano ad intervenire con un governo tecnico di emergenza, magari nominato da Mattarella per traghettare l’Italia verso la dittatura finanziaria.

Coloro che ancora pensano in buona fede che l’Unione Europea sia una Istituzione creata per favorire gli interessi delle popolazioni e favorire la democrazia, la pace e la libertà, si devono oggi ricredere, la UE è stata costruita per favorire un’ èlite di potere che potesse governare, non solo senza partecipazione popolare, ma soprattutto contro la volontà popolare, ritenuta incapace di comprendere i meccanismi austeri della politica e della finanza.

Per questo obiettivo si sono alleati i potentati finanziari transnazionali con la sinistra globalista ed il vecchio centro destra, tutti uniti per affondare l’esperimento giallo/verde, approfittando delle sue contraddizioni.
Si provvederà dopo al cambiamento della costituzione, considerata ancora troppo socialista, troppo sovranista con quel suo prevedere che la sovranità appartiene al popolo e la preminenza del diritto al Lavoro rispetto alla stabilità dei mercati e della finanza.

“Oggi i tempi son cambiati, son venuti l’alleati”, si canticchiava nel dopoguerra ed oggi, quella canzonetta ritorna di moda, si poteva prevedere.


....anche se l'art.74 della Costituzione Italiana recita:

"Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata".

Essendo che non sussiste incostituzionalità, in quanto la Norma (da togliere al più presto ) sul Pareggio di Bilancio, è pienamente rispettata dal DEF.

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