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giovedì 12 luglio 2018

Un'iniezione di AUDACIA, nel Programma M5S, per una Basilicata che finalmente Cresce.

di Vincenzo Cirigliano

Di seguito espongo quattro proposte da inserire nel Programma Regionale della Regione Basilicata che potrebbero fare da volano per la crescita economica ed occupazionale del nostro territorio, senza penalizzare negli anni gli introiti macroeconomici di cassa sia quelli ascrivibili alle Entrate della Regione che quelli  girati allo Stato attraverso il normale prelievo fiscale.





Sono punti di Programma tanto semplici quanto audaci che possono essere condivisi anche con altre Regioni del Sud e che possono fare da traino per la crescita di sistema dell'Universo Sud.


ISTITUZIONE DEL "PUNTO ZERO" DELLE ENTRATE TRIBUTARIE REGIONALI 

E' la prima operazione che andrà fatta immediatamente all'insediamento del nuovo Governo Regionale. Andrà a fissare il punto di partenza per valutare negli anni successivi l'incidenza di tutte le politiche economiche Regionali sulla Crescita. Stabilirà anche il volume di tasse che la Regione si impegnerà a garantire allo Stato centrale viste come un unica voce Macroeconomica (la loro somma, con il principio dei vasi comunicanti), in particolare IVA, IRES, IRPEF, maggiorate anno per anno in base ai parametri pre insediamento del nuovo Governo, calcolati su base tendenziale con riferimento agli ultimi 5 anni. Perchè far ciò. Semplicemente per  quantificare l'extragettito Regionale riferito a questi parametri, che sarà generato dalle nuove politiche macroeconomiche che il Governo Regionale metterà in campo e che con opportuni accordi in sede di Governo Centrale, potranno restare  nelle Casse Regionali.

ISTITUZIONE DI UNA BANCA REGIONALE PER LA CRESCITA

Sarà l'iniziativa, sicuramente audace ed ambiziosaa, che tenterà di mettere in moto un percorso di crescita economica distribuito in ambito Regionale. Metterà in campo una idea di cui tante volte si è parlato anche in ambito Nazionale, a cui però, sino ad ora, non è stato ancora dato seguito. Il perno centrale di questa iniziativa ruoterà attorno all'introduzione dei Certificati di Credito Fiscale che saranno riconosciuti in ambito Regionale per il pagamento delle Tasse che i cittadini versano annualmente nelle Casse Regionali. Il pagamento delle Tasse, attraverso questo nuovo strumento,  verrà riconosciuto dalla Regione due anni dopo la loro data di emissione avvenuta tramite la Banca Regionale per la Crescita. Dal giorno dopo la loro emissione, i CCF saranno comunque immediatamente scambiabili tra i cittadini nell'ambito inizialmente della Regione Basilicata, ed utilizzabili quale moneta di pagamento solo in esercizi commerciali lucani o presso Imprese registrate in Basilicata. Tale iniziativa, tramite accordi con gli altri Governatori delle Regioni del Sud, potrà essere estesa a tutti i territori del Sud Italia, previa attuazione da parte di questi, di tutti gli adempimenti di partenza sia con lo Stato Centrale sia con  gli Uffici amministrativi delle loro Regioni. La somma che si prevede inizialmente di immettere nel circuito economico regionale si aggirerà sui 480.000.000 di Euro, all'incirca tra il 3 ed il 4% del PIL. I CCF possono essere usati, in ambito Regionale, anche per finanziare investimenti che possano generare un ritorno in termini  di profitto e di maggiori entrate. Si finanzieranno con lo stesso gettito che andranno a generare, in termini di maggior consumo pro capite,  e che darà un aumento esponenziale sulle entrarte di cassa IVA, IRPEF ed IRES a livello Regionale. Come detto prima, l'extragettito generato rimarrà nelle disponibilità economiche della Regione e quindi pro quota come riserva di liquidità della Banca Regionale della Crescita.  

ESENZIONE TOTALE DELL' IVA NELLE TRANSAZIONI TRAMITE MONETA ELETTRONICA IN SETTORI ECONOMICI IN CUI STATISTICAMENTE E' PIU ALTO IL TASSO DI EVASIONE FISCALE

E' una misura non coercitiva ma che mira ad incentivare l'uso del pagamento con moneta elettronica in quei settori in cui gli indici statistici ci indicano un aumento considerevole di sacche di Evasione. Tali settori o Gruppi di attività, saranno comunicati dagli uffici economici della Regione e quindi implementati nel Disegno di Legge che sarà definito su questa iniziativa. Il mancato gettito IVA che ne potrebbe conseguire, sarà totalmente coperto dall'aumento esponenziale delle entrate IRPEF ed IRES, extragettito la cui eccedenza rispetto ai parametri relativi al Punto Zero delle Entrate Tributarie Regionali, rimarrà, come esposto precedentemente, e previo accordi con il ministero dell'Economia, nelle Casse della Regione. 

ISTITUZIONE DI CONSORZI REGIONALI DI ACQUISTO A SUPPORTO DELLE PICCOLE ATTIVITA' COMMERCIALI DELLA REGIONE

Sono Consorzi creati ad Hoc in ambito regionale, diversificati per settori, che offriranno a tutte le piccole attività commerciali nelle varie Categorie Merceologiche, la possibilità di fare squadra in fase di acquisto della merce presso la Grande Distribuzione, onde conseguire quei necessari risparmi prodotti dall'economia di scala che di conseguenza si genereranno e che serviranno per riconquistare competitività nei confronti dei grandi Ipermercati e delle Mega attività Commerciali. Un Interfaccia che si interporrà tra piccola attività commerciale e grande distribuzione e che potrà contare su una capacità di spesa tale da generare un conseguente abbattimento dei costi sulle merci acquistate. Tutto ciò per incentivare la nascita di altre attività commerciali nell'ambito delle comunità locali, attività che oggi registrano un trend di decrescita enorme, che si sta abbattendo in modo perentorio sul tessuto commerciale dei nostri piccoli Centri Urbani. Una idea simile di Consorzio sarà messa in campo in ambito Regionale come collettore ed aggregatore per le imprese agricole con la finalità di generare un congruo introito ai piccoli agricoltori locali ed incentivare la filiera corta dei Prodotti agricoli.

Basilicata 4.0, ossia Quattro piccole Idee, quelle esposte, che, se sviluppate opportunamente, potrebbero rilanciare effettivamente il nostro territorio sia per quanto riguarda gli investimenti sia per quanto riguarda l'occupazione e potrebbero indicare un percorso di crescita economica per tutto il Sud Italia, se implementate anche in sinergia con le altre Regioni.



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