di FABIO CONDITI
Perchè sono tutti terrorizzati dal M5S? Il motivo può essere dovuto al fatto che non si riesce a capire perchè seguitano a crescere.
Nonostante tutte le critiche esagerate e le accuse di incompetenza. Nonostante le fantasiose ricostruzioni sulla loro origine. Nonostante tutti gli scandali inesistenti gonfiati dai media e gli errori veniali commessi per inesperienza dove già governano. I “grillini” sono comunque diventati la prima forza politica del paese e possono ambire a governarlo.
Tra l’altro la legge elettorale, concepita proprio per metterli fuori gioco, sta diventando in realtà un boomerang perchè paradossalmente potrebbe anche avvantaggiarli. Il crollo del Partito Democratico al Sud potrebbe aprire la strada alla conquista degli uninominali che fino a qualche tempo fa sembravano un obiettivo impensabile da raggiungere.
Se ne sta rendendo conto anche il Centro-destra che per questo spera in una tenuta del Centro-sinistra, perchè sa che la maggior parte di questi voti confluirebbe nel M5S, con il rischio di perdere molti collegi uninominali soprattutto al sud.
Vogliamo chiarire una volta per tutte quali sono gli interessi in gioco in queste elezioni ?
Come sempre c’è l’1% della popolazione più ricca che vuole seguitare a sottrarre risorse al restante 99%, aumentando le disuguaglianze già oggi enormi e proseguendo a sfruttare i lavoratori che sono ormai diventati manovalanza a basso costo.
Questa è la posta in gioco il 4 marzo 2018, con il nostro voto siamo chiamati a decidere del nostro futuro, chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
Vediamo di fare delle ipotesi sugli schieramenti che hanno maggiori possibilità di vincere.
Se vince il Centro-destra e governa da solo, avremo più Libero Mercato e meno Stato, privatizzazioni e la prosecuzione delle politiche a favore dell’1% della popolazione più ricca, come la flat tax che avvantaggia principalmente i redditi più alti, andando contro il principio costituzionale della progressività della tasse.
Se Berlusconi non vince ma ha i numeri per allearsi con Renzi e la Bonino, avremo più Europa e sempre meno Stato, con la prosecuzione delle politiche di austerity e l’attuazione delle riforme richieste dall’Europa per seguitare a svendere completamente il nostro paese a meno dell’1% della popolazione più ricca. Un premier come Antonio Tajani o addirittura Mario Draghi, è un incubo che nemmeno Stephen King avrebbe potuto immaginare.
Se la Lega riesce a prevalere nella sua coalizione, insieme a Fratelli d’Italia, sa già che la sua battaglia contro l’euro e l’austerity non la potrà condurre con Forza Italia, l’unica possibilità potrebbero essere accordi con altre forze politiche, ma per ora sono esclusi.
Se vince il M5S ed ha i numeri per alleanze sul proprio programma, inizierà una battaglia per avere meno Europa e più Stato, con la fine delle politiche di austerity e l’attuazione della nostra Costituzione per realizzare politiche a favore del 99% della popolazione più povera.
Siamo sicuri che il M5S vorrà e/o riuscirà a portare avanti questa battaglia? No, non siamo sicuri, ma certamente è l’unica forza politica ad avere oggi le idee ed i numeri per farlo.
Ho ascoltato la presentazione del Ministro dell’Economia del M5S, Andrea Roventini. Erano decenni che non si sentivano frasi come queste nell’illustrare un programma economico di governo: “approccio Keynesiano espansivo”, “innovazione e giustizia sociale”, “l’epoca dell’auterity è finita”, “investimenti di soldi pubblici nell’economia reale per sviluppo sostenibile, occupazione e per rispondere ai bisogni reali dei cittadini”, “crescita economica inclusiva che riduca la povertà, la disuguaglianza e la finanziarizzazione dell’economia”, “oggi c’è troppa finanza e poca economia reale”, “la lotta alla disuguaglianza è una priorità”, “l’austerità è autodistruttiva”, “la flat tax è un fake tax … porterà benefici solo all’1% più ricco della popolazione”.
I cosiddetti poteri forti proveranno sicuramente a condizionare il M5S per piegarlo ai loro interessi, i portavoce riceveranno minacce e lusinghe dal sistema bancario e finanziario. Ma hanno già dimostrato, nelle città di Roma e Torino dove sono al governo, che non è così facile riuscire ad influenzare le loro scelte politiche.
Soprattutto se faranno subito le riforme che hanno previsto per riprendere il controllo di Banca d’Italia e di una banca pubblica come Cassa Depositi e Prestiti, o se realizzeranno il loro Sistema di Pagamenti Condiviso gestito dallo Stato che ci renda meno ricattabili da parte del sistema bancario privato. Magari dandogli anche una valenza fiscale come il nostro SIRE, in modo da farlo diventare uno strumento potente di sviluppo economico, che non genera debito e non viola i trattati.
http://monetapositiva05.blogspot.it/p/analizzando-lasituazione-di-crisi.html
L’importante è capire che in queste elezioni c’è uno scontro in atto tra due opposti schieramenti, sempre il solito :
schieramento 1%, quello dalla parte della popolazione più ricca, cioè del sistema finanziario e bancario, che proseguirà nelle politiche di austerity, con lo slogan “più Europa e meno Stato”;
schieramento 99%, quello dalla parte di cittadini ed aziende, cioè dello Stato, a favore di un sistema che riduca le disuguaglianze e permetta maggiore benessere per tutti, che proverà a realizzare politiche espansive, con lo slogan “più Stato e meno Europa”.
Siamo ad un passaggio cruciale della nostra vita democratica, come lo è stato il NO per il Referendum sulla Riforma Costituzionale, dove fortunatamente abbiamo vinto, a dimostrazione che il voto conta, eccome!
Quindi è di fondamentale importanza partecipare alle elezioni del 4 marzo 2018, per esercitare il nostro diritto e dovere di decidere il nostro futuro e quello dei nostri figli. Non lasciate che siano altri a decidere per voi. E scegliete di difendere i vostri interessi.
Chi cerca di convincervi del contrario, mente sapendo di mentire.
Buon voto a tutti.
fonte: ComeDonChisciotte
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