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martedì 6 marzo 2018

Con questo risultato muore il Neoliberismo, trionfa Keynes!


di FABIO CONDITI

Per la prima volta esiste un vincitore certo delle elezioni in Italia, ed è John Maynard Keynes, che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti e dei seggi.
Nelle elezioni appena concluse, hanno vinto le uniche due forze politiche di ispirazione keynesiana, il M5S e la Lega. Infatti nonno Keynes è sicuramente un punto di riferimento della coppia di economisti del M5S, Andrea Roventini e Lorenzo Fioramonti, ma lo è anche della coppia di economisti della Lega, Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Non so se sarà possibile una alleanza programmatica sulle politiche espansive, ma intanto è importante che parlino la stessa lingua. E il popolo, che è sovrano, finalmente ha dato una indicazione chiara in questo senso.




Ovviamente sono già arrivati i corvi di professione come Paolo Barnard con il loro solito gracchiare: “Bravi Italians, avete votato, non cambia un cazzo, il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord sono una truffa, lo scrivo da anni“.
Ma ormai criticare Paolo Barnard è come sparare sulla Croce Rossa. Eppure era stato proprio lui il primo a far conoscere in Italia la Modern Monetary Theory (MMT) di ispirazione post-keynesiana. Purtroppo la persona geniale e rivoluzionaria di un tempo, ha lasciato il posto ad un cortigiano del potere, ossessionato dalla magnificazione di quella aristocrazia finanziaria, molto meno dell’1% della popolazione più ricca, che controlla i mercati finanziari e le banche.



In realtà se c’è un gruppo sociale che ha vinto le elezioni politiche in Italia il 4 marzo 2018, è proprio quel restante 99% della popolazione più povera che, indebolita da anni di politiche di austerity, ha deciso di premiare chi propone l’applicazione delle teorie economiche di John Maynard Keynes, il più importante e “rivoluzionario” economista del Novecento.

Le sue politiche possono essere considerate esattamente l’opposto delle politiche neoliberiste che hanno prevalso negli ultimi decenni.

Proprio l’abbandono negli anni ‘80 e ‘90 delle politiche di stampo keynesiano, con la deregolamentazione della finanza, la privatizzazione del sistema bancario e delle aziende strategiche, il liberismo più sfrenato, la “indipendenza” della banca centrale, hanno avuto un ruolo decisivo nel provocare la crisi attuale. Oggi siamo caratterizzati da drammatici problemi di disuguaglianza e di scarsa occupazione, costretti a politiche di austerity che ci spingono sempre di più verso la recessione. Bisogna quindi invertire la tendenza, tornando a ridare al pubblico, e quindi allo Stato, un ruolo significativo nell’economia non solo come regolatore, ma anche come propulsore.

Lasciamo per un attimo perdere le percentuali, le alleanze, gli eletti di questa tornata elettorale, tutto questo occuperà la discussione politica nei prossimi giorni, per decidere effettivamente se e quale Governo sarà possibile in Italia. Non sarà facile sbrogliare la matassa.

Ma una cosa è certa, il tanto vituperato popolo italiano, ha finalmente deciso di utilizzare il proprio voto a favore di quelle forze politiche che hanno scelto un modello economico espansivo nel proprio programma, contro le politiche di austerity del PD, di Mario Monti e dell’Europa.

Godiamoci questo momento che dimostra che il voto conta, eccome!

Solo due giorni fa avevo descritto in questo modo la malaugurata eventualità di un governo Renzusconi >>> QUI : “Un premier come Antonio Tajani o addirittura Mario Draghi, è un incubo che nemmeno Stephen King avrebbe potuto immaginare“.

Possiamo affermare con ragionevole certezza, che questo tipo di film horror non sarà in programmazione nei prossimi anni, a meno che le forze politiche che hanno vinto non tradiscano come ha fatto Tsipras in Grecia. Purtroppo questo è sempre possibile.

Scartando questa ipotesi funesta, a questo punto il problema diventa quello realizzativo. Quindi come avevo detto nello stesso articolo, questa è la domanda delle domande: “Siamo sicuri che il M5S vorrà e/o riuscirà a portare avanti questa battaglia?”

No, non siamo sicuri, ma certamente che è l’unica forza politica che ha le idee ed i numeri per farlo, anche perchè ha già dimostrato che quando dice di voler fare una cosa, caparbiamente la fa, anche a costo di adottare scelte difficili. La squadra di governo che hanno presentato è composta da esperti economici che da tempo propongono un modo diverso di affrontare e risolvere la crisi economica. Dovranno però trovare altre forze politiche che condividano questi obiettivi, smussando le differenze per concentrarsi sugli obiettivi comuni, per il bene del nostro paese.

E’ tempo di unirsi contro il nemico comune, quell’aristocrazia finanziaria che sta colonizzando l’economia reale e la vita di tutti noi.

Ormai anche i muri sanno che le politiche di austerity sono addirittura la causa del continuo peggioramento della situazione economica. Parlo ovviamente dell’economia reale, non certo di quella finanziaria che in questi anni è stata sostenuta in tutti i modi possibili ed immaginabili dalle politiche monetarie della BCE.

Le politiche espansive a favore dell’economia reale sono le uniche che possono farci uscire dalla crisi economica nella quale siamo impantanati.

E quando qualcuno pronuncerà il solito mantra “dove troviamo i soldi?”, ricordategli che proprio Mario Draghi qualche anno fa ha spiegato chiaramente che “abbiamo ampie risorse per far fronte a tutte le nostre emergenze”.

Solo che d’ora in avanti “le nostre emergenze” non saranno solo quelle di banche e mercati finanziari, come è stato fino ad oggi, ma saranno anche e soprattutto quelle degli Stati e della nostra martoriata economia reale. Dovremo finalmente are attuazione anche alla seconda parte dell’art.127 del TFUE, quando dichiara che “fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del trattato sull’Unione Europea“, cioè tra gli altri “una crescita economica equilibrata” e “la piena occupazione“.

Il Re ormai è nudo, i soldi oggi vengono creati in continuazione ed in grandi quantità, ma solo a vantaggio di banche e mercati finanziari.

Più del 60% del nostro debito pubblico è stato acquistato da Banca d’Italia e dalle banche private con denaro creato dal nulla dalla BCE, perchè allora ci seguitano a dire che il debito pubblico è un problema e deve essere ripagato? Perchè i soldi non vengono creati per sostenere Stati, aziende e cittadini dopo un “terremoto” sismico e/o economico, ma vengono creati solo per sostenere mercati finanziari e banche dopo un “terremoto” finanziario come quello del 2008 ?

Oggi sappiamo che la creazione dei soldi, è l’ultimo dei nostri problemi.

Come diciamo da anni, le sovranità monetaria e fiscale sono ancora dello Stato italiano, come prevedono gli art.li 1 e 11 della nostra Costituzione, dobbiamo solo ricominciare ad usarle.

Solo in questo modo ci sarà finalmente la possibilità che i soldi siano creati per il benessere di tutta la popolazione, e non solo dei pochi e dei soliti privilegiati.



Nella proiezione di questo nuovo film fantascientifico, noi italiani saremo in prima fila nel cinema mondiale.

Godiamoci lo spettacolo!

Grazie Italia.

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