di Vincenzo Cirigliano
Ognuno sta giocando la sua partita in questo scorcio post elettorale, una partita volta a trovare la propria migliore collocazione Istituzionale, paradossalmente, in alcuni frangenti, persino allontanandosi da quelli che erano gli obiettivi che sono stati puntigliosamente venduti in Campagna Elettorale, ai cittadini Italiani, con tanta enfasi e tanto livore. Ciò di cui non ci si è resi conto è che il responso elettorale, avendo registrato l'affermazione di due forze Politiche percepite dalla Tecnocrazia Europea come Antisistema o se si preferisce con una prevalenza di concetti sovranisti rispetto al concetto classico di Europeismo, ha innescato un effetto da codice rosso nelle stanze del potere europeo, che ha portato il Potere Costituito Europeo a sottolineare, nel corso di Conferenze Stampa che rispondevano opportunamente allo shock del risultato elettorale Italiano, quelli che sono gli obiettivi europei sottoscritti dal nostro Paese , obiettivi, a detta dei tecnocrati Europei, immodificabili ed irrinunciabili, per qualsiasi Forza Politica dovesse prendere in mano le redini del Governo Italico.
Quello che si è innescata è una vera e propria reazione pre-bellica nei confronti del Popolo Italiano, reo di aver alzato la testa e di essersi ribellato al Potere Costituito in ambito Nazionale da quelle Forze che erano l'emanazione speculare della Nomenklatura Europea in Italia e che si riconoscevano nell'attuale sinistra e nelle propagini sostenute e mandate in avanscoperta da Forza Italia, identificati in ALA ed NCD.
Un particolare che sfugge in parte al M5S ma soprattutto a Salvini è che il risultato elettorale del 4 Marzo ha rappresentato sì un atto di liberazione per il Popolo Italiano, ma ha evidenziato e reso palpabile, ai Poteri Sovranazionali Europei, una vera e propria dichiarazione di guerra all'Europa dell'Austerity. Siamo formalmente in guerra ragazzi, una guerra che in questi ultimi decenni ci ha visto protagonisti passivi, soccombenti sotto i colpi violenti e letali delle tetre direttive Europee dettate con freddezza e arroganza dalle potenti lobby finanziarie di cui è intrisa la Commissione Europea. Una guerra il cui esito finale saremo solo noi, da oggi in avanti, dopo la Rivoluzione Elettorale del 4 Marzo, a poterlo sovvertire. Una guerra, caro Salvini , caro Di Maio, in cui se vogliamo concederci una minima possibilità di poterne determinare positivamente l'esito finale, presuppone lo schieramento in campo delle migliori forze reclutabili nei due Gruppi che hanno sbancato queste Elezioni. In questa guerra nulla hanno a che fare Forza Italia, PD o la Sinistra ad esso apparentata, a meno che non decidiamo, ancora prima di Partire , di alzare bandiera Bianca ed arrenderci all'Establishment Europeo. Dispiace notare come ci siano segnali preoccupanti che rimarcano come questa situazione non sia stata correttamente percepita nè da parte del M5S, ne tantomeno da parte della Lega di Salvini.
I primi che credono ingenuamente di far accettare la parte corposa del loro programma di Governo, che parla di Rivisitazione dei Trattati, di Pareggio di Bilancio, di rientro del Rapporto Debito/Pil, ad un PD che fino all'altro ieri a queste direttive si è piegato subdolamente;
i secondi, i Leghisti di Salvini che si pongono ancora il problema del vincolo di coalizione con uno come Berlusconi, che sui temi di Politica Economica Europea è completamente agli antipodi rispetto al programma Economico della Lega strutturato e delineato da due professoroni come Borghi e Bagnai. Stesso discorso naturalmente vale per quanto riguarda un eventuale Governo con il PD. Nessuno di loro si rende conto che la mancata consapevolezza e percezione di questi meccanismi, che si manifesta attraverso consultazioni che tendono erroneamente a coinvolgere PD e Forza Italia, non fa altro che costruire il giusto alibi per il Presidente Mattarella che potrebbe essere utilizzato diplomaticamente, a tempo debito, per far passare la linea dell'inciucio istituzionale, orientata a disinnescare automaticamente tutto il programma economico ed Europeo sia della Lega che del M5S. Cosa questa che devono capire anche gli elettori di M5S e Lega. Il Reddito di Cittadinanza del M5S, un provvedimento stupendo, sarà sostenibile negli anni a venire solo se ci liberiamo dai tanti lacci e lacciuoli europei che tendono a disinnescare l'azione sociale dello Stato. Il RdC sarà praticabile strutturalmente, con continuità negli anni a venire, solo se ciò avviene.
Lo stesso intervento sulla Fornero, perseguito sia dal Programma della Lega che da quello del M5S potra essere realizzato solo se si libereranno risorse, svincolandoci dal Pareggio di Bilancio e dalla morsa degli Interessi sul Debito. Così come per eventuali rivisitazioni migliorative per i cittadini delle aliquote Irap ed Irpef. Pensare di realizzare dei Programmi che prevedono un ruolo preponderante dello Stato e delle Finanze Pubbliche, continuando a rimanere in un'Europa così come è oggi strutturata, è un concetto che non regge dinanzi alla realtà che abbiamo vissuto negli ultimi decenni e che viviamo ancora oggi. La stessa diatriba che da anni ed ancor oggi si ripropone relativamente alla dicotomia Nord-Sud, in questo momento storico dev'essere opportunamente accantonata e messa dovutamente da parte. Perdere la guerra che è in corso da anni e che si ripropone oggi dinanzi a questo strabiliante risultato elettorale, potrebbe essere un duro colpo per tutti gli Italiani, da Nord a Sud. Oggi c'è una battaglia che finalmente ci accomuna ed è forse giunto il momento di consolidare finalmente quell'Unità d'Italia che non si è mai vista debitamente realizzata nel nostro Paese. Oggi gli Italiani, per la prima volta hanno un obiettivo condiviso che li unisce, ossia la riconquista della centralità di un Popolo vittima inerme, in questi anni, di un'Europa che vive sull'asse Franco Tedesco e che si nutre e prospera divorando pezzi di sovranità e di ricchezza della nostra amata Terra e che succhia avidamente e con vigore per assottigliare i Patrimoni privati dei Cittadini Italiani portati abilmente, da professionisti della speculazione asserviti alle lobby finanziarie e Bancarie, sulla soglia della povertà.
L'appello a Salvini e Di Maio è questo: prendete coscenza delle Forze che si stanno muovendo attorno alla vittoria del M5S e della Lega, liberatevi dei lacci che vi legano a chi, al vostro fianco, opera contro i vostri interessi e contro gli interessi dei cittadini che vi hanno dato fiducia, andate dinanzi al Presidente della Repubblica e palesate con determinazione l'intenzione di voler prendere in mano, insieme, le redini di questo Paese. A livello di leadership, nell'ambito istituzionale c'è spazio a sufficienza per entrambi; integrate, rafforzandolo, il Governo già espresso dal M5S nella fase pre-elezioni, e togliete al Presidente Mattarella ogni pretesto per potersi allineare al volere ed agli obiettivi già espressi, in più occasioni, dalla Nomenklatura Europea. Lo dovete a quel popolo che mai come questa volta ha espresso con fermezza e decisione la propria volontà, indicando con convinzione una strada ben precisa.
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