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mercoledì 30 novembre 2016

Perche' l'Europa, con il "SI", fara' morire di fame gli italiani (tranne pochi fortunatissimi)

Introduzione di Onda d'Urto 

Perchè il SI Referendario ci vincolerà per sempre ai Trattati Europei, che avranno valore al pari della Nostra Costituzione Art.117 e con l'Art.55 delineerà un Senato, completamente staccato dal volere popolare, nonostante le promesse Renziane, che farà da cane da guardia ai Trattati Europei. Le conseguenze di questo vincolo indissolubile avrà come conseguenza ciò che viene dettagliatamente spiegato in questo articolo.

di Valerio Malvezzi e Piero Di Florio

L'altro giorno mi telefona un giornalista, dopo che ero stato in TV, a SKY TG 24, intervistato per commentare la politica economica di Donald Trump all'indomani della sua sorprendente elezione a Presidente degli Stati Uniti d'America.



Quella elezione non ha certo sorpreso me, dato che da mesi tutto il team di WIN the BANK si era schierato per Trump nella campagna elettorale, facendo parte del Team Trump in delegazione a Washington.

Coraggio Italiani: dopo Brexit e Trump l'onda di cambiamento, con la vittoria del "NO" in Italia, potrebbe diventare travolgente

di Marcello Foa

Perchè votare no il 4 dicembre? Ormai le argomentazioni le conoscete ed è superfluo ripetersi. Ve ne propongo un’altra, da una diversa prospettiva: bisogna votare NO perché questo referendum è nato vecchio, è diventato improvvisamente antistorico, se si considera quel che sta succedendo in Europa e in Occidente dal giugno scorso.

Io lo definisco un miracolo. Improvvisamente i popoli si stanno risvegliando e iniziano a opporsi a un processo di continua sottrazione della sovranità nazionale, che viene condotto dal crollo dell’Unione sovietica con molta abilità e sempre dissimulando le intenzioni finali.




In economia ha preso le forme di una globalizzazione che, avviata in ossequio ai principi virtuosi di un’economia di mercato e di libero scambio, ha incentivato la creazione di oligopoli di grandi multinazionali, i cui effetti sono negativi oltre che pericolosi.

martedì 29 novembre 2016

Ed ora il Ricatto ai Cittadini del FINANCIAL TIMES sul Referendum

by Fabio Lugano

L’informazione mondiale, anche, se non soprattutto, sull’economia e la finanzia , deve essere presa ormai con le molle, anzi con le supermolle.

Prendiamo ad esempio la vicenda del referendum costituzionale in Italia. La macchina da guerra mondiale della propaganda si è messa in moto, riuscendo a raggiungere risultati epici nella loro superficialità. Il Financial Times ad esempio ha pubblicato qualche giorno fa che potete leggere QUI ,che è stato poi successivamente ripreso da varia stampa, come ad esempio dal Fatto Quotidiano che potete vedere QUA.



Il Financial Times dice che un eventuale voto per il NO potrebbe innescare una serie di crisi bancarie, con 8 fallimenti e procedure di risoluzione, e questo potrebbe portare ad una crisi creditizia sistemica prima italiana e poi europea. Insomma la fine del mondo, il tutto per un NO ad un referendum ….

MENZOGNE ED OMICIDI DI STATO: LA VOLONTA' DEI POLITICI DI TENERCI POVERI!

Si chiede aiuto allo stato? Esso risponde:”Non ci sono i soldi”.Ma l’Euro è stampato dal nulla e non può finire.E’ solo volontà politica di tenerci poveri.
di Fabrizio Virga

Questi giorni ho pensato inevitabilmente alla strage dei due treni in Puglia, mentre esce fuori che a gestire quei treni era una compagnia privata (ma come? Il privato non è quello buono e lo Stato quello cattivo?) anche se non sono ben chiare ancora le precise dinamiche o meglio le motivazioni che hanno portato a questo scempio. Fatto sta che non è il primo e che non sarà l’ultimo e che, in modi diversi, moltissime morti causate dallo “Stato” negli ultimi anni sarebbero state evitabili.




Trascendiamo un secondo dalle cause del caso concreto e pensiamo a tutte le volte in cui la risposta che ci è stata data dagli espertoni di economia è stata “non ci sono i soldi”, pensate ad esempio al terremoto che ha distrutto l’Aquila e a quante vuote parole siano state dette, lasciando invece ben poco di concreto.

lunedì 28 novembre 2016

"La Corte Costituzionale è burocrazia". Il fascismo profondo, questa l'ultima risorsa di Renzi

di Giorgio Cremaschi

Anche se più volte son stato tentato di farlo, ho finora sempre evitato di ricorrere alla parola fascismo per definire ciò che si agita attorno alla controriforma renziana della Costituzione.

Questa cautela però non ha più ragione d'essere dopo le ultime parole del presidente del consiglio, quelle a commento della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il decreto Madia. Renzi ha bollato quella sentenza come un esempio della burocrazia che blocca il paese.



E naturalmente tutta la grande stampa e le tv hanno raccolto e amplificato il messaggio, gridando che per colpa della burocrazia i furbetti del cartellino la faranno franca.

Smettiamola di farci trattare da Cavie!!

di Jacopo Cioni

« Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. …È chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto, visibile, conclamata. »




In questa frase di Monti c’è tutto quello che sta succedendo in Italia. Certo Monti si riferiva a crisi strutturali, noi aggiungiamo indotte, di tipo economico. Ed è vero. La crisi costante indotta da scelte economiche operate da privati e stati in sinergia determinano decisioni politiche, quindi modifiche delle leggi, firma dei trattati, modifiche della Costituzione, accettate supinamente dalle persone.

domenica 27 novembre 2016

Il PD (e non solo) svende le Pensioni alla Finanza


di Movimento 5 Stelle Europa

Il PD (a braccetto con Forza Italia e NCD) ci casca ancora: è via libera all'espansione dei fondi pensione privati e alle speculazioni sulle pensioni dei cittadini. Il tutto grazie alla nuova direttiva sui fondi pensione privati (IORP II) approvata oggi a Strasburgo. Dopo aver votato e recepito il bail-in, questa direttiva di cui oggi nessuno parla arriva per fare danni inimmaginabili nel futuro. Ad essere in pericolo questa volta è la previdenza dei cittadini che (più o meno consciamente) si sono affidati a fondi pensione privati. 




Quest'ultimi diverranno merce da speculazione e saranno soggetti al rischio della finanza. Un copione che si ripete. 

sabato 26 novembre 2016

Hasta Luego, Fidel!

In memoria di Fidel Castro (1926-2016) pubblichiamo un estratto di un brano tratto da 'Specchi. Una storia quasi universale' (Sperling & Kupfer, 2008) dello scrittore uruguaiano Eduardo Galeano (1940-2015). Segue una riflessione di Mario Albanesi trasmessa da PandoraTV.it.

di Eduardo Galeano

I suoi nemici dicono che era un re senza corona che confondeva l'unità con l'unanimità.
E in questo i suoi nemici hanno ragione.




I suoi nemici dicono che se Napoleone avesse avuto un giornale come Granma, (il giornale ufficiale del partito comunista cubano, n.d.t.) nessun francese avrebbe saputo del disastro di Waterloo.
E in questo i suoi nemici hanno ragione.

ATTENTI: la posizione dell'Economist potrebbe essere un "Fake" Elettorale per strappare il tuo "SI"


La scelta di tenere questa posizione certamente nasce dall’imprevisto esito delle Elezioni Americane, con la vittoria non proprio scontata e soprattutto imprevista di Trump e dal comportamento considerato ormai imprevedibile ed altalenante del Premier italiano Matteo Renzi nei suoi rapporti con Bruxelles.

venerdì 25 novembre 2016

Ecco le Lobby del "SI" che finanziano Renzi


Il popolo italiano sembra propendere per il No e Renzi gioca la sua ultima carta: gli italiani all’estero. Inizia la propaganda via lettere del cui costo, 1,3 milioni di euro, non si farà carico il PD (economicamente in crisi), ma i più ricchi sostenitori della nuova riforma costituzionale. L’Italia del Sì rivela la propria identità: quella di un’aristocrazia liberista e dei poteri forti.

di Francesco Colaci

Il Partito Democratico sembra non versare nelle miglio
ri condizioni, tuttavia la strategia renziana di puntare sull’estero sembra rivelarsi fondamentale per la vittoria del Sì. Ecco che, dulcis in fundo, entrano in scena gli amici del potentato, la clientela vicina al presidente la quale, di certo, non si può dire che non navighi nell’oro.





Grazie ai portafogli in questione, che di certo non passano inosservati, la propaganda può finalmente avere inizio. Attraverso un’inchiesta giornalistica, Il Fatto Quotidiano ha scoperto e reso noto che il Nazareno ha ricevuto un ingente contributo da una delle colonne portanti della politica renziana, Davide Serra, per mezzo del quale sarà possibile inviare 2,5 milioni di lettere agli italiani all’estero, con annesse fotografie e un “piacevole” autografo di Renzi.

giovedì 24 novembre 2016

Il 4 Dicembre ci riprendiamo la nostra Costituzione, subito dopo ci riprendiamo il Nostro Paese

di Vincenzo Cirigliano

Quale sarà il programma Politico di chi dice NO dopo il 4 Dicembre? E' questa l'obiezione che spesso e volentieri viene sbandierata da Renzi e i sostenitori del SI: " Noi offriamo una soluzione agli Italiani, I sostenitori del NO cosa offrono? ". Ebbene, cari sostenitori del SI, innanzitutto chi sostiene il NO ha un obiettivo impellente da raggiungere, che è quello di salvare la Carta Costituzionale ed i sani Principi Democratici che vi sono in essa conservati dal 1948. Il che non è poco.





Ma di quale Paese Parla l'ISTAT di Renzi?

di Matteo Volpe

In base all’ultimo rilevamento dell’Istat la soddisfazione degli italiani per le condizioni di vita è in aumento. “Rispetto al 2015, inoltre migliorano i dati campionari sulla percezione della situazione economica di famiglie e individui”. Secondo l’Istituto “La quota di persone di 14 anni e più soddisfatte della propria situazione economica aumenta dal 47,5% del 2015 al 50,5% del 2016. Nel 2016, aumenta anche la quota di famiglie che giudicano la propria situazione economica invariata (dal 52,3% del 2015 al 58,3%) o migliorata (dal 5,0% al 6,4%) e le proprie risorse economiche adeguate (dal 55,7% al 58,8%)”.





Più che della realtà attuale, sembra una descrizione fedele delle rappresentazioni dei media che tendono a minimizzare la crisi economica in corso, la quale di anno in anno viene considerata superata, e auspicano la famosa “ripresa” che in verità, come Godot, non arriva mai. Sono davvero così soddisfatti, gli italiani, oppure si tratta di un artificio contabile simile a quelli che spesso condizionano i risultati dei dati statistici.

mercoledì 23 novembre 2016

L'Obiettivo di questo Sistema è appropriarsi dell'Economia Reale. Il "SI" al Referendum è il primo passo per diventarne Vittime Perenni

di Alberto Micalizzi


Siamo imprigionati all'interno di un quasi-mercato manipolato ed etero-diretto da conglomerate ed istituzioni finanziarie il cui obiettivo di fondo è di appropriarsi di risorse dell'economia reale, attualmente di proprietà degli Stati, delle famiglie e delle imprese (vedi mio articolo "Da modelli di sviluppo a meccanismi di appropriazione").
Ma chi tira le fila di questo sistema? Chi sono i burattinai?





L'architrave del sistema poggia su poche grandi conglomerate definibili come "super-entità" per la forza d'urto, per la trasversalità settoriale e la transnazionalità della sfera d'azione. Tra queste, vale la pena citarne almeno quattro.

Con il "SI" una Costituzione al Servizio della Finanza e contro i Lavoratori

di Guglielmo Forges Davanzati

Per quanto formalmente il prossimo 4 dicembre saremo chiamati a pronunciarci su un quesito che attiene alla riforma di parti importanti della nostra Costituzione, nella sostanza andremo a pronunciarci su un tema di massima rilevanza che attiene alla ridefinizione dei rapporti Stato-mercato in Italia.




In tal senso, al di là della contingenza del dibattito politico, il referendum assume una forte valenza ideologica.

martedì 22 novembre 2016

Jobs Act: un salto indietro di cinquant'anni

Il giuslavorista Alleva: ecco perché il colossale e costoso flop del jobs act.

di Vindice Lecis 


Piergiovanni Alleva è uno dei più importanti giuslavoristi italiani. Ha insegnato diritto del lavoro nelle università di Bologna e Ancona. Coniuga la scienza giuridica con la passione politica e l'impegno civile. È stato infatti responsabile della consulta giuridica della Cgil mentre ora è consigliere regionale dell'Altra Emilia Romagna e autorevole membro della segreteria nazionale del Partito comunista italiano. Con lui fuoripagina.it ha discusso del provvedimento del governo Renzi più propagandato e contrastato, e allo stesso più fallimentare nei risultati: il cosiddetto jobs act. (v.l.)



***


Venerdì scorso, celebrando i suoi mille giorni di governo, Renzi ha dichiarato che "il jobs act è la legge che ha inciso in maniera più forte sulla realtà".
"Mi verrebbe da dire, con amarezza che è vero. Si tratta infatti della peggior legge varata nel dopoguerra e tale da provocare un salto indietro di cinquant'anni".

Referendum Costituzionale: il rischio di brogli all’estero diventa certezza

Abbiamo già scritto in dettaglio su quanto facilmente possano essere messi in atto brogli nel voto all’estero, e su come simili brogli siano già avvenuti nelle elezioni politiche dal 2006 in poi. Nelle ultime ore si stanno profilando altre falle del sistema, certamente non ignote a chi ha interesse a falsare il risultato delle urne.

di 
Ulrich Anders

In ogni buon complotto attori e mezzi occupano a tempo debito i posti previsti dal piano. Se un complotto è tale nulla trapela dello stesso a noi poveri osservatori esterni, se non fortuitamente e a posteriori.






Da osservatori esterni possiamo però fare buon uso dell’intelletto e di quel processo raziocinante che Aristotele chiamava epagoge (ἐπαγωγή per i nostri lettori classicisti).

lunedì 21 novembre 2016

De Luca: il suo discorso costituisce reato di voto di scambio, o altro?

Ci sono cose che non possono passare lisce come se fossero bagatelle e il discorso del Governatore della Campania documentato da Il Fatto è uno di quei casi.

di Aldo Giannuli

Il governatore della Campania, De Luca, ha tenuto una riunione di 300 sindaci della sua regione per invitarli a sostenere il Si al referendum, e qui, credendo che non ci fossero giornalisti in sala, avrebbe pronunciato frasi come: "Gli abbiamo chiesto 270 milioni per Bagnoli e ce li ha dati, altro 50 ce li ha dati. Mezzo miliardo per la terra dei fuochi e ha detto si.





Abbiamo promesse di finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano e Paestum. Soni arrivati fiumi di soldi; 2 miliardi e 700 milioni per il Patto per la Campania, altri 308 per Napoli, che dobbiamo chiedere di più?".

Italiani, Imbracciate la Matita o sarete costretti ad imbracciare i fucili

di Jacopo Cioni

Bertolt Brecht scriveva:

“Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico.

Egli non ascolta, non parla nè partecipa agli avvenimenti politici.

Non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine dipendono dalle decisioni politiche.

Un analfabeta politico è tanto animale che si inorgoglisce e gonfia il petto nel dire che odia la politica.




Non sa l’imbecille che dalla sua ignoranza politica proviene la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore ed il peggiore di tutti i banditi, che è il politico disonesto, ingannatore e corrotto, leccapiedi delle imprese nazionali e multinazionali.”

domenica 20 novembre 2016

Trivellopoli Lucana tra Secretazioni e opinabili Valutazioni

di Giorgio Santoriello

Sono atti parlamentari, ma sembrano un copione horror.

Sono un gioco delle parti queste audizioni, sottile ed affilato, per palati fini, ma noi abbiamo cercato di confezionarli al meglio: oltre 200 pagine sintetizzate in 9, che volevamo leggeste tutte d’un soffio, perché la fine in queste storie è la parola più agognata. Abbiamo dovuto suddividere il pezzo in più parti, perché anche le nostre osservazioni gridavano verità, infatti le autorità audite hanno in alcuni casi alluso anche al nostro lavoro, ovviamente senza nominarci.






Abbiamo fatto “copia e incolla” dei tratti salienti, parafrasandoli a tratti e dopo aver già denunciato le omissioni della deposizione di Arpab.

Zanni(M5S): l'Eurozona non è riformabile: a grandi passi verso la fine. Ecco perchè dire "NO" al Referendum

di Marco Zanni (M5S Europa)

Che l'Eurozona non sia riformabile e irrimediabilmente collasserà perché politicamente insostenibile l'hanno già spiegato in molti e in tempi non sospetti, lo ha spiegato il sottoscritto e molti cittadini italiani ed europei lo hanno capito. Tuttavia molti ancora non l'hanno capito, o meglio, non vogliono capirlo perché interessati a mantenere questo stato di perenne agonia in cui aumentano le diseguaglianze tra i più ricchi (sempre meno e sempre più ricchi) e i poveri (sempre di più e sempre più poveri).





Allora approfittiamo delle raccomandazioni autunnali della Commissione Europea agli stati membri dell'eurozona e della netta risposta che il ministro delle finanze tedesco, Schaeuble, ha rimandato dritta a Bruxelles per ribadire a tutti che questa costruzione è tecnicamente e politicamente irriformabile e quindi imploderà sotto i colpi della sua stessa insostenibilità.

sabato 19 novembre 2016

Il referendum del ricatto

Gli italiani probabilmente hanno capito che con tutta probabilità il 5 dicembre non ci sarà nessuna apocalisse, nessun diluvio universale neanche da noi, e che i loro 80 euro sono al sicuro.

di Alessandro Di Marzio 


Mancano solo due settimane al referendum, il tempo stringe ed il nervosismo dell’esecutivo è sempre più palpabile. Così la ministra Maria Elena Boschi, ospite mercoledì sera a Porta a Porta, riferendosi agli altri ospiti sostenitori del No presenti in studio si è lasciata scappare una frase che forse avrebbe potuto evitare: “Se andranno al governo loro, toglieranno gli 80 euro e le cose buone che abbiamo fatto”.




Ecco qua: esaurito l’effetto propulsivo delle promesse sbandierate ma mai mantenute, ora il governo è passato direttamente alla strategia del ricatto, pur di riuscire a superare il temibile e sempre più vicino 4 di dicembre.

Renzi come Hillary: la propaganda non funziona più

di  MARCELLO FOA

Il Cuore del Mondo

Ma perché Renzi non piace più? Perché non riesce più a convincere gli italiani? Me lo ha chiesto un giornalista de il sito ilsussidiario.net, Federico Ferrau, intervistandomi sulla campagna referendaria. Ne è uscita una bella intervista, che potete leggere integralmente qui.

La mia tesi è che Renzi stia ripetendo gli errori di Hillary Clinton, puntando soprattutto al controllo dei media mainstream. Controlla la Rai, Mediaset lo aiuta, i principali giornali sono favorevoli o comunque non ostili al governo, eppure questo non basta più a convincere la gente.





Il modo di informarsi della popolazione è molto più diversificato rispetto al passato e va di pari passo con una crescente sfiducia verso la grande informazione, percepita come poco autorevole e ancor meno indipendente.

venerdì 18 novembre 2016

C'E UN CLAMOROSO ERRORE NELLA RIFORMA COSTITUZIONALE, VOLUTO O CASUALE?

di Vito Umberto Vavalli

La proposta di riforma costituzionale offre nuovi spunti di riflessione critica ad ogni pie’ sospinto.

Più la si esamina, più si affacciano incongruenze che accrescono le preoccupazioni di chi, facendo esercizio di buon senso, auspica che il processo di revisione riparta da capo, magari in un Parlamento che non sia espressione di una legge elettorale valutata incapace di rappresentare l’elettorato, e dunque incostituzionale.




Cosa c’è di nuovo a meno di venti giorni dal referendum? Un problema di possibile blocco politico che, in certe evenienze, appare insormontabile e che darebbe luogo ad una singolare asimmetria.

Gli ultimi caotici, folli, mesi di Bruxelles sono iniziati.

di FEDERICO DEZZANI

C’è dell’isteria nella reazione con cui il presidente della commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha accolto l’elezione di Donald Trump: “Credo che perderemo due anni, è il tempo che Trump impiegherà per fare il giro del mondo che non conosce”, per poi ribadire, “non riesco a immaginare cosa accadrebbe se mettesse in pratica ciò che ha detto in campagna elettorale, campagna che peraltro ho trovato disgustosa”.





Reazione scomposta ma giustificata, quella di Juncker, perché con la nomina di Trump è avvenuta una rivoluzione copernicana: dalla politica monetaria a quella estera, d’ora in avanti gli Stati Uniti non saranno più freno, bensì motore delle forze centrifughe europee. La questione non è più se la UE imploderà, ma di stabilirne con accuratezza la data del collasso.

giovedì 17 novembre 2016

Quasi un terzo dei bambini in povertà. Per Renzi: “L’Italia è ripartita”

L’Italia si è già rimessa in moto. Se riusciremo a far ripartire anche il sud, siamo in condizione di diventare la locomotiva d’Europa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando all’inaugurazione del cantiere di un galleria sull’autostrada Caltanissetta-Agrigento.

In Italia quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. 




Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre 1 bambino su 10 che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa.

I 7 Punti di Trump che, se attuati, cambieranno il Mondo in meglio per il Cittadino, e, le Regole del Gioco per la Finanza Speculativa

Il candidato repubblicano è stato in grado di interpretare quella che potremmo chiamare la ‘ribellione della base’. Meglio di chiunque altro ha percepito la frattura sempre più profonda tra le élite politiche, economiche, intellettuali, e mediatiche da una parte, e la base dell’elettorato conservatore dall’altra

di Ignacio Ramonet



Il successo di Donald Trump (come la Brexit nel Regno Unito, o la vittoria del ‘no’ in Colombia) significa innanzitutto una nuova clamorosa sconfitta dei grandi mezzi di comunicazione e degli istituti di sondaggio. Ma significa anche che tutta l’architettura mondiale, stabilita alla fine della Seconda Guerra Mondiale, viene adesso travolta e si sfalda. Le carte della geopolitica sono completamente da rifare. Comincia un’altra partita. entriamo in un’era sconosciuta. Adesso tutto può accadere.



Come è riuscito Trump a invertire una tendenza che lo vedeva sconfitto e riuscire a imporsi nel finale di campagna?

mercoledì 16 novembre 2016

Oggi nell'U.E. non c'è un Modello di Sviluppo , ma un Meccanismo di Appropriazione Indebita della nostra Ricchezza

di Alberto Micalizzi

Siamo abituati a pensare che l’economia si occupi di “modelli di sviluppo”, differenziati in base ad una diversa organizzazione e proprietà dei fattori della produzione: le risorse naturali, il lavoro fisico e intellettuale, il capitale fisico e quello finanziario.

I classici (da Smith a Marx), i keynesiani, i neoclassici e tutte le sotto-correnti di queste principali scuole di pensiero sono apparentate dall’idea di fondo che l’economia debba creare sviluppo. Divergono sul come farlo.




Prendiamo i monetaristi, la corrente ultra-liberista di quel Milton Friedman che fu antesignano della Scuola di Chicago. Persino Friedman puntava a suo modo alla crescita dell’economia tanto da sostenere che la quantità di moneta in circolazione debba essere adeguata alle esigenze dettate dalla crescita dell’economia reale.

martedì 15 novembre 2016

I TWEET DI RENZI E I TITOLI DI REPUBBLICA: AGGIOTAGGIO SULLA COSTITUZIONE


"È ora di dire basta ai ricatti di questi speculatori sulla nostra democrazia ed è ora di affermare una volta per tutte che la Costituzione non si vende in Borsa. A questo serve il NO il 4 dicembre"

di Giorgio Cremaschi

L'ISTAT annuncia che il PIL dei mesi estivi è salito e che il risultato finale sarà probabilmente un più 0,8 in ragione d'anno. È esattamente quanto previsto dal governo quando ha dimezzato la sua iniziale previsione di crescita dell'1,6. È inutile rammentare che lo stesso ISTAT ci prima ha annunciato che c'è di nuovo la deflazione dei prezzi e che dunque la ripresina estiva è destinata a spegnersi.





Basta la conferma dei suoi dati al ribasso per far gridare a Renzi che il bengodi è alle porte. A meno che non vinca il NO al referendum, altrimenti, annuncia il presidente del consiglio, non avremo ripresa e ripartirà lo spread.

L’Italia sta implodendo: la scelta tra morire di Tasse e Austerità o uscire dall’Euro…

di Mitt Dolcino

Si diceva che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Nel caso dell’euro potrebbe essere così, sempre che non si scopra un domani – nemmeno troppo lontano – che invece esisteva un piano che prevedeva tutto quanto di folle (e tragico) è poi accaduto. Oggi siamo alle battute finali di questo triste esperimento chiamato euro ed il motivo è semplice: in realtà la moneta unica si è rivelata un malcelato progetto coloniale franco-tedesco per mettere le mani sull’Europa scalzando via i maggiori alleati USA in EU.





Non è un caso che Londra di sia defilata per tempo nonostante il battage mediatico dietro cui – magari, … – scopriremo in futuro c’era l’equivalente di una nuova Gestapo continentale (un pensierino va ai sondaggi farlocchi ed orientati su Brexit e elezione dell’antiEU Donald J. Trump oltre che al cinico caso Jo Cox).

lunedì 14 novembre 2016

Eppure, per risolvere i Nostri Problemi basterebbe solo digitare numeri su una tastiera di un Computer

di FABIO CONDITI

Il 4 novembre 2016 alle ore 15,30, si è tenuto nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati a Roma, un convegno dal titolo “Banche e creazione di moneta. Un sistema insostenibile ?”.

Il convegno è stato organizzato da Alessio Villarosa e Daniele Pesco, membri M5S della commissione Finanze della Camera dei Deputati e da Carlo Sibilia, membro M5S della commissione Esteri della Camera dei Deputati, ed è stata la prima volta che in un’aula istituzionale si sia parlato del tema della creazione di moneta da parte delle banche e della sua sostenibilità in rapporto alla crisi economica.




Il convegno finalmente mette al centro della discussione un tema spesso trascurato dagli esperti economici ovvero il sistema di creazione della moneta. Lo scopo è stato quello di analizzare la contabilità bancaria sia al momento della raccolta del denaro che durante l’erogazione delle credito.

Breve Lettera ai Renziani Disperati

di Giorgio Cremaschi

Egregi renziani,

capisco che non vediate lo stato d'assedio che la polizia su ordine del vostro governo organizza, e le bastonate che vengono distribuite attorno ai comizi del vostro Renzi.

Quando ciò succedeva con i governi di destra molti di voi si indignavano, ma erano altri tempi. Capisco che non vi scandalizzi che il 90% dello spazio televisivo sia per il presidente del consiglio, che voi amate così tanto da non accorgervi che occupa molta più tivù del Berlusconi dei tempi d'oro. 





Capisco che non vi tocchi il fatto che il capo del governo spedisca 4 milioni di lettere agli italiani all'estero, cosa che il Comitato per il NO non può fare. 

domenica 13 novembre 2016

L'Art. 117 della Riforma Costituzionale, un vero attentato alla Sovranità della Repubblica

di Marco Della Luna

ART. 117: ITALIA SOTTOMESSA A BERLINO


La Riforma costituzionale viola l’art. 11 della Costituzione perché subordina l’Italia a Francia e Germania.

Le recenti vicende legate ai terremoti e alla ricostruzione, in cui l’UE vieta all’Italia di aumentare la propria spesa a deficit di pochi decimi di punto per ricostruire in sicurezza, così come la linea generale dell’UE di non consentire di escludere dal conto del deficit le spese per investimenti produttivi, nonostante la recessione e la tragica disoccupazione, dimostrano che l’UE porta avanti una linea in conflitto di interessi con l’Italia.




L’Italia deve quindi dotarsi di filtri che consentano di tutelare i propri superiori interessi nazionali, così come li hanno Francia e Germania, le quali, grazie a tali filtri, non subiscono direttamente e passivamente le imposizioni della UE e difendono i propri interessi

Nelle preoccupazioni di Moscovici la paura del Vento di Cambiamento dei Partiti Populisti, che sta arrivando anche in Europa

di Rafael Núñez

La vittoria di Trump ha fatto accendere le lampadine dell’allarme nella Commissione Europea davanti alla possibilità’ di un “effetto contagio” anche nei paesi europei. Nel 2017 si svolgeranno le elezioni in cinque paesi europei dove i partiti considerati “populisti” hanno serie possibilita’ di arrivare al governo.



Grillo in Europa su Trump, Brexit, Euro... di byoblu


Il commisario europeo per gli Affari Economici, Pierre Moscovici, ha qualificato come una “catastrofe” la possibilità’ che qualcuno di questi partiti ottenga il potere e si augura sofferenza se l’Europa non cambia di orientamento: “se non siamo capaci di rispondere adeguatamente, andremo a soffrire, stiamo gia’ soffrendo questa distanza tra la elite è la gente, tra i governanti a ogni livello ed i cittadini”.

sabato 12 novembre 2016

Perchè TRUMP fa tremare l'Establishment. Questo discorso te lo dirà.

Ma chi è sceso in Piazza negli USA contro TRUMP, si chiede per chi sta facendo "il Lavoro Sporco"?

Cosa lega Pier Paolo Pasolini, il Sessantotto, George Soros e il movimento contro Donald Trump "MoveOn"

di Sebastiano Caputo

Sul voto industriale e rurale che in parte ha portato Donald Trump a capo della Casa Bianca abbiamo già scritto a caldo l’indomani delle elezioni statunitensi. Ora la storia va avanti e ritorna, inesorabile, con le stesse dinamiche del passato. Nelle principali metropoli nordamericane gli “under 30”, sostenuti da pseudo-intellettuali e personalità dello starsystem, sono scesi nelle strade per manifestare la loro rabbia contro The Donald.


Le proteste anti-Trump a NYC
 “Democratici” che contestano un voto democratico. Figli di papà che giocano a fare gli incendiari.

venerdì 11 novembre 2016

IL LAVORO CHE EMIGRA IN CINA: L'ESPERIENZA AMERICANA (DA NON RIPETERE)

di Movimento 5 Stelle Europa

Ohio, Wisconsin, Michigan e Pennsylvania. Nel Midwest americano ci sono migliaia di imprese specializzate nel manifatturiero, siderurgia, meccanica, chimica e agroalimentare, i settori messi in crisi dall'invasione dei prodotti cinesi iniziata nel 2001. In questi quattro Stati la crisi è iniziata molto prima della bolla dei mutui subprime. La ragione è semplice: nel 2001 la Cina entra nel WTO, l'organizzazione mondiale del commercio.





Le multinazionali delocalizzano in Cina per massimizzare i profitti e in compenso vengono facilitate le esportazioni cinesi nel mondo. Inizia l'invasione.

giovedì 10 novembre 2016

Chi detiene il Potere e le Elite disprezzano le scelte del Popolo

di Luciano Lago

Ancora una volta, con la vicenda delle elezioni presidenziali negli USA, si conferma quello che da tempo andiamo riscontrando: il profondo distacco delle elites dal popolo in un processo che vede aumentare sempre di più il solco che segna tale distanza. Il voto dei cittadini, quando contrario alle indicazioni dei grandi “opinion makers”, viene considerato “non in linea” e viene quindi classificato come “populista”, “demagogico e fuorviante”.



La democrazia viene acettata dal sistema delle centrali dominanti soltanto quando, grazie al bombardamento mediatico, la gente viene convinta a votare seguendo le indicazioni ricevute. Se questo non accade, allora il voto non vien considerato “legittimato” e si scatena la reazione delle proteste manovrate.

Massimo Fini: "L’onda di Trump arriverà in Italia. Determinando la vittoria del No al referendum”

“Donald ha vinto perché il potere mediatico e finanziario sosteneva la Clinton. Così gli americani normali, il ceto medio, quelli impoveriti dalla globalizzazione hanno capito che il tycoon stava da un’altra parte. Il suo isolazionismo sarà la nostra fortuna”

intervista a Massimo Fini

Massimo Fini, Trump ha trionfato nonostante tutto il sistema di potere mediatico e finanziario, i poteri forti diremmo in Italia, appoggiasse la Clinton.

Trump ha vinto proprio grazie a questa contrapposizione. Gli americani normali, il ceto medio, quelli impoveriti dalla globalizzazione durante questi anni di aggressioni dissennate degli Stati uniti, hanno capito che perlomeno Trump stava da un’altra parte.




E l’hanno individuato come proprio rappresentante nel contrasto al solito establishment che comprendeva tutto, politici, media, attori. Tu puoi anche ammirare un attore, ma certamente non fai parte del giro di Hollywood e quindi ti posizioni altrove.

mercoledì 9 novembre 2016

Con Trump più dialogo, meno Guerre, meno Nato

Il sorprendente esito di queste elezioni presidenziali americane che solo sei mesi fa poteva apparire eufemisticamente paradossale, ha un significato ben preciso, di cui la grande politica e, soprattutto, la democrazia devono tenere in conto: il potere del popolo e le sue necessità.

di Francesco Manta 

Quando il magnate di New York ha annunciato la sua discesa in campo nelle primarie del Partito Repubblicano, tutti la consideravano quasi una barzelletta. Poi è diventata un’azione di cattivo gusto appena i risultati si facevano più concreti, poi una vera e propria lotta di un establishment compatto, forse fin troppo chiuso in se stesso contro un candidato fuori dal comune che, con dei metodi oltremodo antipolitici e non convenzionali ha attratto il consenso delle masse.






Già, perché come è giusto ricordare, gli Stati Uniti non sono soltanto le luci di New York City, le stelle di Hollywood e le onde spumose di Honolulu.

Buon Lavoro Donald Trump, Presidente del Popolo Americano

di Luciano Lago

Nonostante il sostegno massiccio di Wall Street, delle grandi banche, delle corporations, dei mega media e le centinaia di milioni di dollari pagati da queste entità’ economiche alla Clinton, gli americani dell’America profonda hanno affossato la “madame” ed si sono pronunciati a favore di Donald Trump. Persino negli Stati tradizionalmente appannaggio dei democratici, gli elettori americani, impoveriti dalla globalizzazione e dalle speculazioni della grande finanza, voltano le spalle alla candidata dell’establishment, l’impresentabile Hillary Clinton, e danno il voto a Trump.




I banchieri di Wall Street ed i raffinati cervelli della elite globali stanno schiumando rabbia ed i paludati giornalisti si arrampicano sugli specchi per commentare la truffa della manipolazione dei sondaggi.

martedì 8 novembre 2016

Julian Assange parla dei segreti delle elezioni Usa

Intervista di John Pilger a Julian Assange.
Tradotta da ComeDonChisciotte.org.

John PilgerQual è il significato dell'intervento dell'FBI in questi ultimi giorni della campagna elettorale degli Stati Uniti, in questo caso contro Hillary Clinton?
Julian Assange: Se si guarda alla storia dell'FBI, ci si rende conto come di fatto sia diventata la polizia politica dell'America. L'FBI lo ha dimostrato facendo cadere l'ex capo della CIA [il generale David Petraeus] per aver passato informazioni riservate alla sua amante. Quasi nessuno è intoccabile. L'FBI sta sempre cercando di dimostrare che nessuno le si può opporre.
L'intervista che segue è stata filmata presso l'Ambasciata dell'Ecuador a Londra - dove Julian Assange è rifugiato politico .


Tratto da pandoratv.it


 Ma Hillary Clinton si è opposta molto apertamente alle indagini dell'FBI, per cui c'è rabbia tra i Federali, perché l'FBI è stata fatta sembrare debole. Abbiamo (a WikiLeaks, ndt) pubblicato circa 33.000 email della Clinton quando era Segretario di Stato. Provengono da un lotto di poco più di 60.000 email, [di cui] la Clinton ha tenuto circa la metà - 30.000 - per se stessa, e noi ne abbiamo pubblicato circa la metà.

Il vero obiettivo della Riforma: Assoggettare la Costituzione ai Trattati Europei

di Alessandro Barletta

IL CASUS BELLI

Da alcuni giorni aleggia un certo rumore, in specie sui social media, riguardo a come l´Unione Europea entri in Costituzione alla luce del testo di riforma che si voterá con il Referendum del 4 Dicembre prossimo.


L´argomentazione del fronte del Si è piú o meno la seguente: è falso sostenere che con la riforma, grazie all’articolo 117 della Costituzione, l’Italia dovrà obbedire a Bruxelles e saremo servi dell´UE, poichè alla locuzione ordinamento comunitario si sostituisce con il nuovo testo quella di ordinamento dell’Unione Europea, per l’ovvio motivo che la denominazione è cambiata. Nulla di nuovo nella sostanza.





Cerchiamo di fare chiarezza nell´avvelenato dibattito sul tema europeo tra fronte del Basta un Si e quello del No Grazie (il quale include anche quello del Basta che Te ne Vai).

lunedì 7 novembre 2016

Perchè Giornali e TV Italiane non ci dicono che a Trump manca solo la Florida per vincere?( VIDEO Parla Assange )

di Mitt Dolcino

Sta capitando come nel Brexit! Anche per tale evento le informazioni erano lì, bastava servirsene: per il Brexit erano i prezzi delle opzioni sulla sterlina, oggi sono gli stessi sondaggi (inclusi quelli super partigiani dei grandi media USA, ad es. Cnn, Nbc ed HuffPost per Clinton, Fox per Trump). Ma, per essere pienamente cartesiani, non mi riferisco in questa analisi ad un sondaggio in particolare ma alla media dei sondaggi.





Ecco perché quanto indica RealClearPolitics.com è importantissimo in quanto riporta la media di TUTTI i sondaggi includendo quelli partigiani per entrambe le parti.

Gli incidenti di Firenze, Cuperlo, spazi Tv: prove tecniche di regime

di Aldo Giannuli

Dopo Palermo, Bologna anche a Firenze la polizia ha proibito prima e caricato dopo i cortei di protesta contro il governo: in questo paese non è più prevista la libertà di manifestazione contro il governo. Magari la polizia cede di fronte ad un centinaio di "energumeni" che non vogliono otto donne ed 11 bambini di colore nel loro paesello, ma è implacabile contro chi dissente dal Pd.




Chi l'avrebbe mai detto che la polizia sarebbe stata il sostegno degli eredi del Pci! Naturalmente, tutta colpa dei facinorosi dei centri sociali (anche se c'era anche altra gente di rifondazione, Sel ecc, ma erano anche loro rissosi), i soliti violenti. E, infatti abbiamo visto gli antagonisti intenti a prendere violentemente a testate i manganelli della polizia!

domenica 6 novembre 2016

A Firenze va in scena il Disagio dei Cittadini. Renzi sempre più lontano dal Popolo

Oltre un migliaio di persone in occasione della “Leopolda” hanno manifestato a Firenze contro il Governo Renzi ed il PD – Si sono avuti disordini e scontri con la polizia quando questa ha bloccato un tentativo di corteo verso la sede della Leopolda. Diversi contusi tra forze dell’ordine e dimostranti, uno solo dei quali è stato portato in questura.







Si sono verificati tafferugli con lancio di pietre, bottiglie, reti metalliche, ortaggi, ma anche grossi petardi, forse bombe carta, e cariche della polizia oggi a Firenze, in occasione della manifestazione ‘No a Renzi, no al referendum’ alla quale ha preso parte oltre un migliaio di persone giunte da tutta Italia (cinquemila secondo gli organizzatori).

IL SI PUÒ VINCERE SOLO GIOCANDO SPORCO E LO STA FACENDO

di Giorgio Cremaschi

Il Financial Times del 28 ottobre pubblica in grande evidenza una foto del NoRenziDay, la grande manifestazione del 22 ottobre che la stampa italiana ha sostanzialmente ignorato, con l'eccezione di due giornali. Quando le notizie di ciò che accade in un paese bisogna andare a cercarle nella stampa estera, in quel paese c'è un regime. Il nostro ha toccato vette di ridicolo con La Stampa, che ha polemizzato con Russia Today perché ha parlato di quella manifestazione, che il giornale di Marchionne ha cancellato.






Viceversa se escludiamo i soliti due giornali, è chiaro che parlo de Il Fatto e Il Manifesto, il fallimento clamoroso del Renziday del 29 ottobre è stato semplicemente rimosso.

sabato 5 novembre 2016

Disastro Italia, 15 milioni di Poveri. “Mancano i soldi per la spesa e il riscaldamento”

Il nuovo rapporto dell'organismo della Cei: nel Mezzogiorno il 66,6% delle persone accolte nei centri sono connazionali, a fronte di un 33,1% di cittadini di altri Paesi. L’incidenza più alta del disagio si registra tra i minori, seguiti dalla classe 18-34 anni. Al contrario gli over 65 indigenti sono pochi, diversamente da quanto accadeva meno di un decennio fa

di Luisiana Gaita

Al Sud, nei centri di ascolto della Caritas gli italiani che chiedono aiuto per arrivare a fine mese hanno superato gli immigrati. E in tutta Italia esiste una vera e propria emergenza giovani, dovuta alla crisi del mercato del lavoro che continua a penalizzarli: piùdiminuisce l’età, più cresce la povertà.


Sono alcuni degli aspetti che emergono dal rapporto 2016 della Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale dal titolo ‘Vasi comunicanti’, elaborato sui dati del 2015, che affronta questi temi confrontano la situazione in Italia e quel che accade oltre i confini nazionali.

Rivolta civile in Grecia, specchio dell'Italia: pensioni tagliate del 50%! GRAZIE UE

Vedere Tsipras, che ha tradito oscenamente il popolo greco, ai vari “vertici”, che ride e fa lo spiritoso con Merkel e Juncker, mentre la Grecia è alla frutta, è da voltastomaco.Ha letteralmente venduto ai nuovi barbari il più antico dei popoli moderni.

I greci hanno un’unica strada, uscire dall’euro. Il genio malefico di Scheuble li ha distrutti, e se la trojka mette le mani su di noi sarà pure peggio.Adesso provano a ritirare dentro i britannici, ma gli dirà male.




Pensionati che bruciano le lettere con cui il governo annuncia nuovi tagli, uno sciopero generale proclamato per il prossimo 8 dicembre e la sensazione che questa volta una pensione da 34 euro sia davvero troppo poco per chi da sei anni combatte con nuove tasse e prestiti infiniti.