E' di questi giorni la notizia secondo cui la Procura della Repubblica di Potenza ha disposto il " dissequestro temporaneo " del Centro Oli di Viggiano per consentire alcuni " lavori di modifica tecnica " a seguito dell'adeguamento degli standard procedurali evidenziati dalle Indagini sullo smaltimento delle acque di strato, dagli stessi Magistrati che seguono la vicenda Trivellopoli; dopo la loro valutazione, la Procura "procederà probabilmente al dissequestro definitivo". Ciò significa che se tali Modifiche risponderanno a quanto richiesto dalla Procura, l'Attività di estrazione e lavorazione potrebbe riprendere a pieno regime.
Si tornerebbe quindi alla Normalità con buona pace per tutti e questo sarebbe una grande cosa, ....se tutti i dubbi venissero fugati! Il condizionale è doveroso in questo caso.
Qualche giorno fa mi è capitato di imbattermi nella proposta di Legge 3632 presentata al Parlamento italiano da diversi Parlamentari Italiani nell'anno 2010.
I Parlamentari erano MESSINA, BORGHESI, DONADI, DI PIETRO, EVANGELISTI, LEOLUCA ORLANDO, BARBATO, CAMBURSANO, CIMADORO, DI GIUSEPPE, DI STANISLAO, FAVIA, ANIELLO FORMISANO, MONAI, MURA, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PIFFARI, PORCINO, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, ZAZZERA che chiedevano unanimemente il ritocco delle Royalties dovute ai Territori e un monitoraggio Ambientale adeguato ed in linea con quanto suggerito dall'OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità).
A tal proposito, in questa proposta di Legge, si svisceravano dei dati che, se veri , dovrebbero significare, a rigor di logica, in un paese normale, un doveroso ripensamento sulle attività di estrazione e di lavorazione sull'intero territorio Italiano. Si dice chiaramente che per quanto riguarda l'Idrogeno Solforato, che è il prodotto più pericoloso che si sviluppa dal trattamento dei prodotti petroliferi, l'OMS consiglia dei valori di riferimento massimi non superiori a 0,005 ppm ( parti per milione).
A tal proposito, in questa proposta di Legge, si svisceravano dei dati che, se veri , dovrebbero significare, a rigor di logica, in un paese normale, un doveroso ripensamento sulle attività di estrazione e di lavorazione sull'intero territorio Italiano. Si dice chiaramente che per quanto riguarda l'Idrogeno Solforato, che è il prodotto più pericoloso che si sviluppa dal trattamento dei prodotti petroliferi, l'OMS consiglia dei valori di riferimento massimi non superiori a 0,005 ppm ( parti per milione).
La legislazione degli Stati Uniti impone addirittura di mantenersi al di sotto di 0,001ppm. Il Disegno di Legge prosegue sottolineando che la legislazione Italiana attraverso il D.M. del 12/07/1990 fissa il limite di 5 ppm per l'industria non petrolifera e 30 ppm per quella petrolifera. Pensate un pò, quest'ultimo dato ci dice che in Italia siamo in un range 6000 volte superiore a quanto raccomandato dall'OMS. Questo significa che allorquando le centraline Lucane ci dicono che siamo al di sotto dei limiti, questi valori in altri Paesi già costituirebbero motivo di grande preoccupazione e di conclamato inquinamento.
Nello stesso documento si afferma che la possibilità di venire in contatto con l'Idrogeno Solforato aumenta notevolmente per le popolazioni in vicinanza dei centri di lavorazione del petrolio. Si rileva inoltre che nelle vicinanze dei centri di lavorazione del petrolio i livelli di idrogeno solforato possono essere 300 volte maggiori che in una normale altra città. Questo dato ci dovrebbe sensibilizzare sull'estrema pericolosità di costruire Centri di Stoccaggio e prima lavorazione del Petrolio in prossimità di Centri abitati, con rischi consistenti per le popolazioni stanziali.
Nello stesso documento si afferma che negli Stati Uniti d'America è imposto il divieto di estrarre il petrolio nei parchi, nei grandi laghi, a 160 chilometri dalla costa, ovvero sull'85 per cento del territorio nazionale e in Norvegia, dove l'estrazione del petrolio avviene in mare, non è possibile attivare le procedure di trivellazione se non a distanza di 50 chilometri dalla costa.
Alla luce di questi dati e di queste considerazioni viene da chiedersi come mai c'è gente in Italia che oggi, con assoluta certezza, ritiene possibile praticare sul territorio Nazionale attività di estrazione e prima lavorazione del Greggio garantendo al 100% la sicurezza dei cittadini. Il Centro Oli di Viggiano si trova a ridosso di due paesini, Viggiano e Grumento Nova, in pratica a meno di un chilometro in linea d'aria dagli Impianti di Stoccaggio e prima lavorazione.
Qualcuno di buona volontà dovrebbe spiegarci come si coniugano le raccomandazioni dell'OMS con le metodiche industriali adottate dalle multinazionali del petrolio in Val d'Agri e sul territorio Nazionale. Dai dati emersi e riportati dalla proposta di legge 3632 del 2010, risulta evidente o che qualche Legislatore sta palesemente sottovalutando il problema estrazione in un paese come l'Italia che, per la sua conformazione geologica e geografica, forse poco si adatta a queste attività invasive o che diversi Parlamentari della Repubblica Italiana hanno preso una enorme cantonata, sviscerando dati errati all'interno di un Disegno di Legge.
Di certo però c'è una popolazione , quella della Val d'Agri in Basilicata, che, alla luce di come si stanno evolvendo le indagini della Magistratura e di come la Legislazione ha affrontato l'argomento Estrazioni in questi anni in Italia, sulla propria pelle dovrà accettare la scomodissima condizione di vivere perennemente nel dubbio di muoversi su un territorio che rischia di essere devastato irrimediabilmente da possibili errori di valutazione, e da possibili leggerezze istituzionali, siano essi più o meno " non voluti ". Solo il Tempo potrà dirci la verità. Ma se questa verità dovesse confermare un giorno i Dubbi e le Preoccupazioni dei cittadini, non ci sarebbe più modo di porre alcun rimedio se non quello di biasimare noi stessi. I nostri figli non certo ci perdoneranno.
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