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mercoledì 1 giugno 2016

Russia e Cina non sono impressionate dall’arroganza di Washington


di Paul Craig Roberts

Saker riferisce che la Russia si sta preparando alla terza Guerra Mondiale, non perché la Russia intenda dare il via all’aggressione, ma perché è allarmata dall’arroganza dell’Occidente, dalla demonizzazione della Russia, dalle azioni militari provocatorie dell’Occidente, dall’interferenza americana nella provincia russa della Cecenia e nelle ex province russe dell’Ucraina e della Georgia, e dall’assenza di ogni tentativo di contenimento da parte dell’Europa Occidentale della capacità di Washington di fomentare la guerra.




Proprio come Steven Starr, Stephen Cohen, il sottoscritto e pochissimi altri, Saker si rende conto della temeraria incoscienza insita nel convincere la Russia che gli Stati Uniti intendono attaccarla.

E’ straordinario vedere la fiducia che molti Americani ripongono nelle capacità del loro esercito. In 15 anni gli Stati Uniti non sono riusciti a sconfiggere un pugno di Talebani armati solo di armi leggere e, dopo 13 anni, la situazione in Iraq è sempre fuori controllo. Questo non è molto rassicurante di fronte alla prospettiva di dover affrontare la Russia, ancora meno (se consideriamo) l’alleanza strategica fra Russia e Cina. Gli Stati Uniti non sono riusciti a sconfiggere la Cina neanche 60 anni fa, in Korea, quando allora era una nazione del Terzo Mondo.

Gli Americani devono fare attenzione al fatto che il “loro” governo è una raccolta di cretini stupidi e pazzi, che probabilmente porteranno alla distruzione completa gli Stati Uniti e tutta l’Europa.

I sistemi d’arma russi sono di gran lunga superiori a quelli americani. Le armi americane sono prodotte da industrie private, allo scopo di generare enormi profitti. L’efficacia delle armi non è la preoccupazione principale. Ci sono infiniti rialzi dei preventivi che fanno schizzare nello spazio cosmico i costi delle armi americane. Il caccia F-35, che è meno capace dell’F-15 che avrebbe dovuto sostituire, costa, per aereo, fra i 148 e i 337 milioni di dollari, a seconda se è il modello per l’Air Force, il Corpo dei Marines o quello per la Marina.

Il casco per il pilota dell’F-35 costa 400.000 dollari, più di una Ferrari ultimo modello.

(Washington obbliga o corrompe la sfortunata Danimarca a comprare gli inutili e costosi F-35.)

E’ assolutamente possibile che il mondo sia portato alla distruzione solo dall’avidità del complesso della sicurezza-militare americano. (Mentre siamo) deliziati dal fatto che lo stupido ed irresponsabile regime di Obama ha fatto risorgere la Guerra Fredda, dandoci perciò un “nemico” molto più convincente di un’orda di terroristi, la “minaccia russa” è stata riportata al ruolo che aveva nel 20° secolo, fornendo la giustificazione al dissanguamento dei contribuenti americani, dei servizi sociali e dell’economia americana, il tutto per il profitto dei fabbricanti di armamenti.

Ma questa volta la retorica e le azioni di Washington che accompagnano la rinnovata Guerra Fredda sono molto più sconsiderate e pericolose di quelle della vera Guerra Fredda. I presidenti americani dell’epoca lavoravano per abbassare le tensioni. Il regime di Obama ha (invece) aumentato le tensioni con bugie e con provocazioni senza senso, che rendono sempre più probabile che la nuova Guerra Fredda si trasformi in calda. Se Hillary arriva alla Casa Bianca, è difficile che il mondo riesca a sopravvivere al suo primo mandato.

Tutte le guerre dell’America, eccetto la prima, la guerra per l’indipendenza, sono state guerre per l’Impero. Tenetelo a mente quando sentite gli sproloqui sui valorosi soldati che hanno difeso la patria di fronte al pericolo. Gli Stati Uniti non sono mai stati in pericolo, ma Washington, alla ricerca dell’egemonia sugli altri, il pericolo lo ha portato a tantissime altre nazioni.

Oggi, per la prima volta nella sua storia, gli Stati Uniti si trovano di fronte al pericolo, come risultato dei tentativi di Washington di egemonizzare Russia e Cina.

Russia e Cina non sono impressionate dall’arroganza, dall’insolenza e dalla stupidità di Washington. Inoltre, queste due nazioni non sono i Pellerossa delle pianure americane, sottomessi con la fame, dopo lo sterminio dei bisonti da parte dall’esercito dell’Unione.

Non sono la stanca Spagna del 1898, a cui Washington aveva rubato Cuba e le Filippine chiamando il furto una “liberazione”.

Non sono il minuscolo Giappone, le cui poche risorse erano sparse nella vastità dell’Oceano Pacifico e dell’Asia.

Non sono la Germania, già sconfitta dall’Armata Rossa prima che Washington entrasse in guerra.

Non sono Grenada, Panama, l’Iraq, la Libia, la Somalia o le varie nazioni latino-americane che, come disse il Generale Smedley Butler “i Marines avevano pacificato per la United Fruit Company e qualche pidocchiosa banca da investimenti”.

Un popolo americano indifferente, che pensa solo a sé stesso e all’illusione della potenza militare, mentre il suo pazzo governo cerca lo scontro con la Russia e con la Cina, non ha futuro.

fonte: Complottisti