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lunedì 20 giugno 2016

La Stampa Mondiale guarda all'Italia e al M5S

Secondo tutti i quotidiani esteri, tanto europei quanto d’oltre Atlantico, le elezioni di ieri hanno segnato una dura sconfitta di Renzi – principalmente – e poi del Pd.

La vittoria di Virginia Raggi campeggia sulle prime pagine dei giornali francesi e tedeschi, ad esempio, dove si sottolinea che si tratta della prima donna sindaco della capitale italiana e il duro colpo subito dal Pd. Per Le Figaro si tratta di un vero “schiaffo al Partito Democratico del capo del governo Matteo Renzi”, che i commentatori interpretano come “una protesta degli elettori romani contro gli scandali di corruzione e mafia”.




Per Le Monde, l’elezione della Raggi rappresenta “un fatto storico, ma non inatteso”. Storico perchè la Raggi è la prima donna sindaco della capitale italiana, ma non inatteso per il “disastro” creato in città da “una classe politica calamitosa”.

Se una parte degli elettori vede “nell’inesperienza della Raggi una garanzia della sua onestà”, secondo il quotidiano francese sono anche numerosi quelli, a destra come a sinistra, che hanno scommesso “sul fallimento” dell’amministrazione della Raggi “per sbarazzarsi una volta per tutte del Movimento 5 Stelle”.

Concentrata sul referendum di giovedì per il Brexit, la stampa britannica non dedica molta attenzione alle vicende politiche italiane. Ma per la Bbc, il voto rappresenta “una grande vittoria” per il partito “di protesta” dei 5 Stelle. Per l’emittente britannica, la vittoria della Raggi “è un colpo” per Renzi e il suo partito, e “un colpo ulteriore” arriva dal successo di Chiara Appendino a Torino.

In Germania, Die Welt scrive che l’elezione della Raggi “mette in difficoltà” Renzi, ma sottolinea che il nuovo sindaco ha di fronte “un compito titanico”. La Faz sottolinea che gli elettori “hanno dato un duro avvertimento al partito di Matteo Renzi”.

Laddove il Pd si è trovato di fronte un candidato del Movimento Cinque Stelle, scrive il New York Times, ha perso. E infatti il Pd è riuscito a perdere addirittura a Carbonia, dove governava dagli anni Cinquanta del secolo scorso.

Alcuni commentatori esteri si spingono ad analizzare più che la vittoria dei Cinque Stelle, quale sia la composizione del suo elettorato che l’ha spinto al successo anche in città dove arrivava al ballottaggio molto dietro il candidato del Pd, come a Torino. E’ evidente che l’elettorato che ha fatto vincere l’M5S non sia di sinistra, a meno che non si voglia sostenere che in Italia più del 70% degli elettori sia schierato da quella parte, valutazione completamente errata, vista la storia della politica italiana – scrivono i quotidiani tedeschi.

E lo stesso tipo di valutazione è fatta dalla stampa francese, che sottolinea come l’M5S che batte il Pd non rappresenta la vittoria della “sinistra-sinistra” contro la “sinistra al caviale”, ma piuttosto l’avvicinamento dell’elettorato di destra che ora vota i Cinque Stelle perchè non c’è un partito della destra nazionale degno di tal nome. Si fa notare, infatti, che tre dei punti cardine del programma del Movimento Cinque Stelle sono identici ai tre punti di forza del programma della Lega di Salvini: l’uscita dell’Italia dall’euro, l’uscita dell’Italia dalla Ue, la nascita di una nuova valuta nazionale italiana.

Il processo politico in Italia sta subendo una forte “accelerazione” scrive la stampa americana, che sottolinea come la sconfitta del Partito Democratico alle amministrative va letta come la sconfitta del premier, prima di tutto. Il New York Times si domanda a questo punto che fine farà il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali, che Renzi ha legato al proprio destino politico, avendo dichiarato che in caso di sconfitta lascerà la guida del governo.

Un’ultima osservazione sul voto arriva dal Washington Post che avverte: con il nuovo sistema elettorale voluto dal premier italiano, e con questi risultati elettorali, si spiana la strada per il Movimento Cinque Stelle verso la guida dell’Italia.

Fonte: Il Nord

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