BERLINO - In qualita' di ex ministro, Peter Ramsauer della Csu, il partito alleato di Angela Merkel, e' abituato alle critiche dell'opinione pubblica tedesca. Ma quanto sta vivendo adesso, fa sapere l'esponente della Csu, e' qualcosa di insolito, mai accaduto prima: "Le persone mi fermano all'aeroporto o dopo la messa per dirmi che non vogliono un altro pacchetto di salvataggio per Atene".
"C'e' una grande pressione dalla base", fa sapere Ramsauer, secondo cui "gli stessi elettori dell'Spd dicono di averne le tasche piene".
Il coro dei contrari a un terzo pacchetto di aiuti a favore della Grecia diventa sempre piu' rumoroso: e anche il cancellierato registra con preoccupazione questa tendenza.
Angela Merkel che oltre ad essere primo ministro è anche a capo della Cdu, dipende comunque dal suo gruppo parlamentare, anche solo per il fatto che il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, per negoziare sul programma del fondo di salvataggio Esm, necessita di un mandato del Bundestag.
E la Merkel ha gia' ricevuto un anticipo di quanto l'aspetta: non appena a Bruxelles la cancelliera si e' detta disposta perlomeno a discutere l'ipotesi di un nuovo salvataggio da Atene, a Berlino e' scoppiato un putiferio: "Se dovesse rendersi necessaria un'altra votazione sulla Grecia", mette in guardia Ramsauer, "all'interno del gruppo parlamentare dell'Unione di centro-destra scoppierebbe una ribellione".
La cancelliera Merkel, pero', non e' messa sotto pressione solo internamente: dall'esterno, e in particolare da Washington, giungono pressioni ancora piu' forti ma di verso opposto.
L'amministrazione del presidente Usa Barack Obama chiede a tutti i costi una ristrutturazione del debito e il mantenimento della Grecia nell'euro, anche nel caso cio' dovesse significare cedere completamente alle richieste di Atene.
La priorita' degli Stati Uniti e' di evitare una pericolosa situazione di instabilita' in seno alla Nato e un eventuale avvicinamento della Grecia alla Russia.
In queste ore, la Merkel dovrà per forza scegliere da che parte stare, ma in entrambi i casi metterà fortemente a rischio non solo la sua personale reputazione politica, ma anche la permanenza al governo.
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