Gioire per un "No". Potrebbe essere il " No " più incredibile della storia, due semplici lettere che potrebbero rappresentare la svolta per un intero continente. Un Continente che con l'ingresso dell'Euro, unico elemento che accomuna i paesi della Comunità, ha visto sgretolarsi giorno dopo giorno, specialmente nell'area sud Europea, tutte quelle certezze sociali che in tanti anni di lotte si erano faticosamente conquistate. Di quei diritti in ambito lavorativo, di quelle certezze in ambito previdenziale, di quel sogno di equa distribuzione della ricchezza che sembrava si potesse toccare ormai con mano, ben poco è rimasto, demolito, provvedimento dopo provvedimento, in ogni Paese Europeo da personaggi politici asserviti unicamente alla grande finanza, distanti volutamente anni luce dalle esigenze e dalle richieste dei Popoli.
Popoli ormai abbandonati a se stessi, generazioni di giovani con elevato livello d'istruzione condannati sistematicamente a vite di stenti più vicine alla povertà che alla realizzazione di più che comprensibili sogni di gloria, anziani abbandonati alla povertà assoluta dopo anni di lavoro, ingiustificatamente disconosciuto da politicanti che fanno del cinismo la loro unica ragion d'essere. Domani nelle mani del popolo Greco non c'è solo il loro sogno di rinascita da un periodo buio che da ormai troppo tempo sta bruciando schiere di innocenti, ma c'è il desiderio di riemergere di quel popolo che proprio quest'Europa ha deciso di sacrificare alle leggi spietate e fredde dei mercati e dei grandi interessi delle Elite mondiali.
L'eventuale vittoria dei "NO", che ci auguriamo possa prendere realisticamente forma a seguito del Voto, meriterebbe di essere festeggiata per le strade e nelle piazze di tutte le città soprattutto dai cittadini di quei paesi volgarmente identificati dagli Economisti con il termine "PIIGS", emulando le esternazioni di gioia rituali a cui ci siamo abituati a seguito delle vittorie di eventi sportivi. Ma questa volta le motivazioni per festeggiare vanno ben oltre la semplice affermazione confinata entro i limiti di una esaltazione nazionalista, ma tocca la carne viva di vite segnate profondamente da decisioni e provvedimenti calati dall'alto dinanzi ai quali in tanti , provati dalle condizioni limite che si sono venute a creare, non hanno avuto la forza di continuare a lottare, cedendo drammaticamente alla disperazione. Il " NO " di domani dovrebbe essere motivo di festeggiamento in nome ed in ricordo di tutte queste vittime incolpevoli di una guerra combattuta senza armi, più violenta e spietata delle pallottole, ma soprattutto dovrebbe essere motivo di festeggiamento per quelle schiere di giovani generazioni che avranno modo di vedere affacciarsi all'orizzonte la speranza di quel futuro che qualcuno ha cercato e sta ancora cercando, con un accanimento senza eguali, di distruggere. Sarebbe bello festeggiare e poter sventolare gioiosi, in tutte le Piazze, le Bandiere di una ritrovata libertà. Poi una vacanza in Grecia per innescare la ripresa di questo meraviglioso Paese sarebbe d'obbligo.
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