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domenica 13 aprile 2014

Scontri a Roma.

Corteo Roma, scontri davanti al ministero del Welfare. Trenta feriti, uno grave

Un gruppo di manifestanti incappucciati si è staccato dalla testa del corteo e ha tirato oggetti e fumogeni contro i blindati posti all’entrata di via Veneto. La polizia ha risposto con un lancio di lacrimogeni e con cariche. In serata il ministro dell'Interno Angelino Alfano si è congratulato con le forze dell'ordine per "per l’eccellente lavoro svolto" ed ha espresso "la più ferma condanna per gli episodi di violenza verificatesi"










Prima il lancio di uova e oggetti contro i ministeri. Poi le bombe carta contro i blindati. Infine la risposta delle forze dell’ordine, con scontri e cariche in via Veneto nei pressi del ministero del Welfare. Bilancio: un manifestante ferito gravemente a una mano per lo scoppio di un grosso petardo, una ventina di contusi tra poliziotti e carabinieri, 14 secondo la Questura (il più grave ha un’ustione ad una gamba provocata probabilmente dall’esplosione di una bomba carta; ferito anche un funzionario di polizia), e almeno sette manifestanti e un giornalista dell’agenzia stampa Agi. Il cronista è stato colpito alla testa ma non ha avuto bisogno di far ricorso alle cure mediche. IlViminale conferma al momento sei fermati. Appendice violenta a Roma al corteo pacifico contro l’austerity e la precarietà.

Arrivati davanti al ministero dell’Economia in via XX settembre, i manifestanti hanno lanciato uova, bottiglie e arance contro la sede del dicastero.
Gli agenti delle forze dell’ordine che presidiavano il ministero e le vie limitrofe non hanno risposto alla provocazione. Successivamente, però, un gruppo di manifestanti incappucciati si è staccato dalla testa del corteo e ha tirato oggetti e fumogeni contro i blindati posti all’entrata di via Veneto a protezione del Ministero dello Sviluppo Economico. A questo punto i militari hanno risposto con un lancio di lacrimogeni e caricando i manifestanti. Durante gli scontri, una parte del corteo è retrocesso verso piazza Barberini. Un manifestante è rimasto ferito gravemente ad una mano: il ragazzo stava per lanciare un grosso petardo quando gli è esploso in mano. L’uomo è stato soccorso in via Sistina prima da altri manifestanti, poi da un’ambulanza. Trasportato in codice rosso al Policlinico Umberto I, gli sono state riscontrate delle lacerazioni molto profonde, provocate dallo scoppio di un petardo. Per l’uomo è gravemente compromesso parte dell’arto. “In questo momento sta entrando in sala operatoria – ha spiegato all’Adnkronos Salute Claudio Modini, direttore Area medica del Dea Policlinico Umberto I – Al momento non è possibile dire se rischia la mano. L’intervento dovrebbe durare circa un’ora”.
Dopo i disordini in via Veneto, molte persone si sono dirette di corsa verso Piazza Barberini e via del Tritone. Nella zona altri manifestanti hanno continuato a far esplodere bombe carta. I disordini si sono spostati anche nelle vie limitrofe. Scontri e cariche delle forze dell’ordine anche in via del Tritone, a pochi passi da via Veneto. Una vera e propria guerriglia con alcune persone rimaste in terra ferite. Nel frattempo, la polizia con successive cariche ha spinto manifestanti da via Veneto in piazza Barberini. Parte del corteo, invece, si è disperso nelle vie circostanti. Il bilancio delle operazioni di polizia direttamente da una nota diramata dal Viminale: “Il ministro dell’Interno,Angelino Alfano, e il capo della polizia, Alessandro Pansa, sono in costante contatto: la situazione è stata superata con due cariche di alleggerimento. Per gli scontri, al momento, sono state fermate sei persone e adesso il corteo si svolge regolarmente, secondo il piano stabilito. La situazione, comunque continua ad essere seguita con la massima attenzione”. Per quanto riguarda i feriti, invece, sono 15 – secondo quanto riferisce il 118 – le persone rimaste ferite. In ospedale, infatti, sono stati trasportati 8 poliziotti e 7 manifestanti. Oltre al’uomo che rischia l’amputazione della mano, ci sono tre codici gialli e poi tutti codici verdi per contusioni ed escoriazioni. Un agente ha subìto bruciature agli arti inferiori, probabilmente per lo scoppio di una bomba carta. I feriti sono stati dislocati tra gli ospedali San Giovanni, Umberto I, Isola Tiberina e Santo Spirito per evitare il sovraffollamento dei pronti soccorso della zona
Per quanto riguarda gli autori degli scontri, a sentire gli inquirenti si è trattato non più di black bloc, ma forse di blu-bloc. Le azioni di oggi nel corso del corteo a Roma, infatti, sono stati portati avanti da un gruppo di manifestanti che non indossavano la “classica” felpa nera con cappuccio ma deik-way e giacche a vento blu. Finite le azioni i manifestanti si sono tolte le giacche a vento lasciando in terra un tappetto di kway blu, soprattutto lungo via del Tritone, dove dopo gli scontri a terra sono rimasti decine di paia di scarpe, bottiglie, bulloni, lo scheletro di un ombrellone, giacche e occhiali.
Gli scontri di Roma – Fotogallery

Durante la manifestazione, inoltre, alcuni manifestanti hanno “multato” alcuni ministeri orinando davanti. Le foto delle “azioni” sono state diffuse sui social network con militanti che per protesta orinano davanti alle sedi di alcuni ministeri. Il gruppo Cagne Sciolte rivendica con un’immagine suTwitter l’azione al ministero della Salute, a difesa della legge 194 sull’aborto, accompagnata dallo striscione con scritto ‘Pisciamo sulle vostre coscienze – No all’obiezione‘. Un’altra foto mostra invece di spalle dei manifestanti – stavolta uomini – che fanno pipì. Non solo azioni dimostrative però. Una protesta anche violenta, quindi, nonché condita da slogan duri contro il governo e la precarietà del lavoro. Sugli striscioni si leggono frasi come ‘Casa reddito dignita’ o ‘Dalle metropoli alle Università assediamo austerity e precarietà’. Affissi sui muri manifestini che dicono ‘Potete chiamarci Neet(acronimo inglese che indica chi non studia, non lavora e non fa formazione, ndr), rimaniamo precari incazzati’.
In serata il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è congratulato con il capo della Polizia, il direttore generale della Pubblica Sicurezza, Alessandro Pansa, il prefetto Giuseppe Pecoraro ed il questore di Roma, Massimo Maria Mazza, “per l’eccellente lavoro svolto da tutte le forze dell’ordine” ed ha espresso “la più ferma condanna per gli episodi di violenza verificatesi”.
Alcuni dei manifestanti passeranno la notte a Porta Pia, dove già nei giorni scorsi erano state montate delle tende nell’area antistante il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per il momento la piazza resta chiusa al traffico.

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