Senato approva ddl voto scambio. Bagarre Aula: Grasso espelle 2 senatori M5S
Cacciati dall'Aula i parlamentari del Movimento 5 Stelle Vincenzo Santangelo e Alberto Airola durante le dichiarazioni di voto sul ddl. La seduta è stata sospesa a causa delle continue proteste. Gli eletti pentastellati hanno esposto cartelli di Berlusconi e Napolitano e gridato al Pd: "Collusi"
Il disegno di legge sul voto di scambio è legge. Approvato tra le proteste, il disegno di legge che modifica l’articolo 416-ter del Codice penale sullo scambio elettorale politico-mafioso. E’ passato con 191 si, 32 no e 18 astenuti. Il Movimento Cinque Stelle ha votato contro, la Lega si è astenuta sul provvedimento che, avendo già il via libera della Camera (in tutto vi sono sono state quattro letture), diventa legge. Espulsi due senatori grillini, l’ex capogruppo Vincenzo Santangelo e Alberto Airola. “Se io le dico di tacere lei deve tacere”, ha detto il presidente Pietro Grasso. “Potete tornare se vi scusate“, ha spiegato il presidente. La seduta è stata poi sospesa a causa delle continue proteste.
Clima incandescente durante la discussione: protagonisti, da un lato, i parlamentari 5 Stelle, dall’altro, i parlamentari di tutti gli altri schieramenti. Numerosi gli interventi del presidente Piero Grasso per richiamare all’ordine i parlamentari, invitando in particolare i 5 Stelle a “permettere ai colleghi di parlare liberamente”. Continue le provocazioni da una parte e dall’altra con i senatori che si scambiano insulti e accuse reciproche. Particolarmente agitati i parlamentari del M5S che seguono i lavori in piedi e scandiscono cori come: “Fuori la mafia dallo Stato!“, nonostante gli inviti a tacere e i richiami del presidente Grasso. Si astiene la Lega. “Non voteremo a favore del provvedimento anche perché volevamo che la pena restasse quella decisa a Palazzo Madama e cioè dai 7 ai 12 anni, anziché dai 4 ai 10, come stabilito invece dalla Camera”.
“Ci si scandalizza per i nostri modi e i nostri termini e non ci si scandalizzava a sedersi accanto ad uno come Andreotti che andava in Sicilia a dare ordini alla mafia”, ha dichiarato Mario Michele Giarrusso (M5S) annunciando il “no” del suo gruppo al ddl e attacca anche Berlusconi “che si era messo in casa uno come Mangano” e Dell’Utri “che lo aiutava e che ora fa il latitante a Beirut”. “Abbiamo avuto uno in quest’Aula che aveva alle sue dipendenze Matteo Messina Denaro, ma ora voi vi scandalizzate per noi…”. “La norma che volevamo venisse approvata – prosegue Giarrusso – metteva paura alla mafia, per questo l’avete cancellata” per trasformarla nel testo di adesso “che ben sapete non servirà a nulla e che volete approvare solo perché ora ci sono le elezioni e volete una bandierina qualsiasi da mostrare”.
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