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giovedì 16 gennaio 2014

Contrari solo Movimento 5 Stelle e Sel....il Consiglio Regionale sistema gli Indagati

Risolto il rebus incompatibilità
Voto bipartisan contro lo spettro decadenza

 
La Regione potrà restare parte civile nel processo Rimborsopoli. Approvato il disegno di legge del capogruppo Pd Cifarelli, contrari solo Sel e M5S 
di LEO AMATO
Risolto il rebus incompatibilità
Voto bipartisan contro lo spettro decadenza
Marcello Pittella in consiglio regionale (foto ANDREA MATTIACCI)

di LEO AMATO
POTENZA - A evidenziarne per primo la necessità, per evitare lo scioglimento anticipato del Consiglio appena eletto, era stato il Quotidiano della Basilicata. Poi s’è aggiunto il consigliere Udc Franco Mollica. Ma a presentare la proposta in aula è stato il capogruppo del Pd Roberto Cifarelli. Così alla fine la legge anti-decadenza per i consiglieri che hanno cause pendenti con la Regione, in primis rimborsopoli, è passata con 16 voti a favore e 3 Gianni contrari: Leggieri, Perrino (entrambi M5s) e Romaniello (Sel). 
«E’ incompatibile, fatte salve le esclusioni previste dalle norme vigenti, con la carica di consigliere regionale, di componente della Giunta e di presidente della Regione, colui che è parte attiva di una lite con l’ente. Qualora il soggetto non sia parte attiva della lite, sussiste incompatibilità esclusivamente nel caso in cui la lite medesima sia conseguente o sia promossa a seguito di giudizio definito con sentenza passata in giudicato. La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso». 
E’ quanto si legge nell’articolo 1 della legge, approvata oggi a maggioranza sulle “Norme di prima attuazione della legge 2 luglio 2004, n. 165 – Disposizioni di attuazione dell’art. 122, primo comma, della Costituzione”.
In altri termini: per chi come Marcella Pittella (Pd), Nicola Benedetto (Cd), Paolo Castelluccio (Fi), Franco Mollica (Udc), e Michele Napoli (Fi) risulta imputato in un processo, per cui la Regione Basilicata ha chiesto e ottenuto la costituzione come parte civile, non potrà parlarsi d’incompatibilità prima del terzo grado di giudizio. A differenza di chi è parte attiva contro la Regione. 
Inutile cercare le motivazioni del tempismo adottato dall’aula, che ha scelto di approvare subito dopo l’esercizio provvisorio di bilancio una legge attesa da 9 anni, per adeguare la situazione dei consiglieri regionali in materia di incompatibilità a quella di sindaci e amministratori locali. Nella prima seduta utile della nuova legislatura. 
All’inizio la questione sembra addirittura che fosse stata inserita in un’emedamento al testo dello stesso esercizio provvisorio, ma qualcuno ha pensato bene di non mischiare le carte per evitare inutili polemiche su pastoni indigesti e mancanza di trasparenza.  
«Oggi - ha dichiarato il consigliere Paolo Galante di Realtà Italia - possiamo dire che una volta stabiliti i principi fondamentali con legge dello Stato, siamo nell’ambito di una competenza esclusiva della legge regionale, per cui credo che questo atto doveroso che arriva al secondo consiglio sia il segno di una volontà, quella di produrre atti che servono alla Regione e che servono soprattutto alla collettività lucana». 
Perplesso Romaniello (Sel), che ha parlato di «un tema delicato anche per quanto riguarda il rapporto fra le istituzioni e la politica ed i cittadini». Così come Perrino (M5s), che ha parlato dell’inopportunità di «presentare una proposta di legge di questo tipo all’interno di un consesso in cui ci sono figure che potrebbero in qualche modo beneficiare, tra virgolette, di quello che si sta decidendo in questa proposta di legge».
Di fatto da domani nessuno potrà più presentare ricorso di fronte al tribunale ordinario per chiedere la decadenza per incompatibilità di Pittella e con lui di tutto il nuovo Consiglio. 
POTENZA - A evidenziarne per primo la necessità, per evitare lo scioglimento anticipato del Consiglio appena eletto, era stato il Quotidiano della Basilicata. Poi s’è aggiunto il consigliere Udc Franco Mollica.
Ma a presentare la proposta in aula è stato il capogruppo del Pd Roberto Cifarelli. Così alla fine la legge anti-decadenza per i consiglieri che hanno cause pendenti con la Regione, in primis rimborsopoli, è passata con 16 voti a favore e 3 Gianni contrari: Leggieri, Perrino (entrambi M5s) e Romaniello (Sel).
«È incompatibile, fatte salve le esclusioni previste dalle norme vigenti, con la carica di consigliere regionale, di componente della Giunta e di presidente della Regione, colui che è parte attiva di una lite con l’ente. Qualora il soggetto non sia parte attiva della lite, sussiste incompatibilità esclusivamente nel caso in cui la lite medesima sia conseguente o sia promossa a seguito di giudizio definito con sentenza passata in giudicato. La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso».
È quanto si legge nell’articolo 1 della legge, approvata oggi a maggioranza sulle “Norme di prima attuazione della legge 2 luglio 2004, n. 165 – Disposizioni di attuazione dell’art. 122, primo comma, della Costituzione”.In altri termini: per chi come Marcella Pittella (Pd), Nicola Benedetto (Cd), Paolo Castelluccio (Fi), Franco Mollica (Udc), e Michele Napoli (Fi) risulta imputato in un processo, per cui la Regione Basilicata ha chiesto e ottenuto la costituzione come parte civile, non potrà parlarsi d’incompatibilità prima del terzo grado di giudizio.
A differenza di chi è parte attiva contro la Regione. Inutile cercare le motivazioni del tempismo adottato dall’aula, che ha scelto di approvare subito dopo l’esercizio provvisorio di bilancio una legge attesa da 9 anni, per adeguare la situazione dei consiglieri regionali in materia di incompatibilità a quella di sindaci e amministratori locali. Nella prima seduta utile della nuova legislatura.
All’inizio la questione sembra addirittura che fosse stata inserita in un’emedamento al testo dello stesso esercizio provvisorio, ma qualcuno ha pensato bene di non mischiare le carte per evitare inutili polemiche su pastoni indigesti e mancanza di trasparenza.
«Oggi - ha dichiarato il consigliere Paolo Galante di Realtà Italia - possiamo dire che una volta stabiliti i principi fondamentali con legge dello Stato, siamo nell’ambito di una competenza esclusiva della legge regionale, per cui credo che questo atto doveroso che arriva al secondo consiglio sia il segno di una volontà, quella di produrre atti che servono alla Regione e che servono soprattutto alla collettività lucana».
Perplesso Romaniello (Sel), che ha parlato di «un tema delicato anche per quanto riguarda il rapporto fra le istituzioni e la politica ed i cittadini». Così come Perrino (M5s), che ha parlato dell’inopportunità di «presentare una proposta di legge di questo tipo all’interno di un consesso in cui ci sono figure che potrebbero in qualche modo beneficiare, tra virgolette, di quello che si sta decidendo in questa proposta di legge».
Di fatto da domani nessuno potrà più presentare ricorso di fronte al tribunale ordinario per chiedere la decadenza per incompatibilità di Pittella e con lui di tutto il nuovo Consiglio.
a.amato@luedi.it
giovedì 16 gennaio 2014 07:38

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