Ultimi Post

giovedì 14 marzo 2019

Discettare su un Piano di Sviluppo non è per tutti !

di Pietro Francesco De Sarlo

A ciascuno il suo. Ovvero: discettare su un piano di sviluppo non è per tutti
 
Vedo che gli aspiranti governatori Bardi e Trerotola, e i loro candidati, parafrasando il programma del M5S, parlano di centralità della Basilicata e di infrastrutture indispensabili allo sviluppo. Bene!
Una avvocata candidata in una lista minore a sostegno di Bardi si lancia però in una eccentrica analisi finanziaria per “rintuzzare” alcuni punti del piano di sviluppo del M5S.

Tranquilli! Il programma non nasce dalla affrettata lettura di qualche ricerca su google ma da esperienza diretta. Fino a pochi mesi fa ero presidente di Fondi del più grande sistema di welfare privato in Italia.




Odio essere autoreferenziale, ma quando parlo di FIA, e del loro mancato decollo, so di cosa parlo e ne conosco le cause profonde perché le ho vissute e spiegate in convegni e a vari rappresentanti dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni.


A scopo didattico preciso che, da quando Draghi ha varato il Q.E., rendimenti del 10% con un profilo di rischio rendimento e di volatilità accettabile per investitori istituzionali appartengono al mondo onirico e non reale della finanza. Per contro non bisogna compiere errori da serali di economia e confrontare le mele con le pere. In particolare l’appetibilità del profilo rischio rendimento di investimenti assistiti da garanzia va confrontata con le altre obbligazioni emesse dal garante. Se critica si può fare è che, stante le attuali condizioni di mercato, potrebbe essere appetibile dagli investitori istituzionali anche una garanzia di 50 – 100 bps più bassa del 5% di rendimento minimo ipotizzato in piano. La garanzia è necessaria per superare la scarsa credibilità della politica e della P.A. che non riesce ad essere affidabile su tempi e costi certi di realizzazione delle opere.
Sorprende chi si candida dicendo in pratica che nulla si può modificare nella P.A. e prende la situazione attuale come immutabile.

Cosa si candida a fare?

Anche in questo caso per esperienza diretta, fatta partecipando in prima linea al processo di risanamento e rilancio di Poste Italiane, posso affermare che si possono modificare gli usuali paradigmi della P.A.
Ad esempio tramite la Delivery Unit, ossia una unità organizzativa specifica per stendere un programma operativo e per controllarne giornalmente lo stato di avanzamento. Per esempio tramite lo svecchiamento della P.A., la più vecchia d’Europa, con gli strumenti dei fondi di solidarietà che consentono, a costi invariati e su base volontaria, l’anticipo della pensione a chi non ha più gli stimoli per impegnarsi e favorendo, con concorsi pubblici trasparenti, l’inserimento di giovani capaci e motivati nella P.A. Non è cosa facile ma se non si fanno le cose difficili abbiamo davanti il baratro attuale.


Una ultima considerazione riguarda le politiche di incentivazione, defiscalizzazione e decontribuzione per chi investe al Sud. Si fanno da sempre. Se avessero funzionato a quest’ora la Basilicata sarebbe più ricca della Baviera.
Spero che, necessariamente prima delle elezioni, Bardi e Trerotola tirino finalmente fuori i loro dettagliati programmi per attuare “al più presto un programma di crescita”. Sarà un fine piacere intellettuale capire come pensano di attuare questi programmi enunciati solo nei titoli ma sempre privi di azioni, dettagli e piani concreti. Forse da qualche parte nascondono una bacchetta magica.


Fonte: QUI

Nessun commento: