di ROSANNA SPADINI
Seratona a Otto e mezzo (La7) … infatti mentre madame Bilderberg diceva che il M5S stava perdendo 2 punti percentuali nei sondaggi e sarebbe stato sotto il Partito Democratico, il Fatto Quotidiano smentiva clamorosamente riportando i sondaggi Index Research, rilevanti che il M5S perde è vero 2 punti percentuali, scendendo al 30,4%, ma resta attualmente il primo partito, mentre il Partito Democratico paga ancora l’effetto del referendum e le divisioni arrivate fin dentro l’assemblea, quindi resta paralizzato al 28,5%.
Cifra che dice due cose: è lontano anni luce il 40% delle europee ed è lontano anche il 40% del SI’ al referendum e sul quale tutti i vertici del Pd hanno detto di poter contare per ripartire.
Ma naturalmente madame Bilderberg non si è limitata a questo, rivelando nell’intervista a Paolo Berdini, assessore all’urbanistica, anima pura della sinistra d’ingegno, tutto il suo livore malizioso verso i 5 Stelle. Berdini infatti l’ha ulteriormente smentita appoggiando con convinzione il programma della giunta, contro le Olimpiadi e contro le colate di cemento di un nuovo stadio della Roma Calcio, per cui 1 milione e 200mila metri cubi di cemento dovrebbero rappresentare un bene pubblico. Berdini ha poi chiarito il caso della metropolitana C di Roma, che dopo il Mose di Venezia e il Tav è annoverata fra le opere pubbliche più costose d’Italia ed è un caso da manuale di sperpero di denaro pubblico. Iniziata nel 1990, dopo una serie impressionante di errori, consulenze d’oro e progetti rifatti più volte, il progetto ha visto più che raddoppiare la cifra iniziale dei 3 miliardi. Dunque ora i fondi sono stati prosciugati, e i lavori dovranno probabilmente interrompersi in primavera, perché per il proseguimento il governo nazionale pretende 500 milioni di euro, a differenza del governo inglese, che contribuisce con un miliardo e mezzo alla costruzione dei nuovi lavori della metropolitana di Londra.
Infatti il seguito dei lavori della metropolitana richiederebbe a tutti i romani di colmare la voragine del debito causata dalla mala politica, senza aprire una discussione proficua sul destino del debito pubblico, il comune di Roma effettivamente ha una partecipazione del 17% di Roma metropolitane e dunque dovrebbe accollarsi circa 500 milioni aggiuntivi per perpetuare il sistema di potere affaristico.
Paolo Berdini conosce bene la materia, perché autore di testi quali “Roma Moderna”, un libro fondamentale sulla storia dell’urbanistica romana e “Le città fallite. I grandi comuni italiani e la crisi del welfare urbano”, che si interroga sulle cause della cancellazione del sistema dei servizi urbani che ha caratterizzato l’intero Novecento.
Ma il tema rovente della serata è stato quello della bocciatura del Bilancio previsionale del comune, definito da madame Bilderberg un evento “tragicamente orribile, mai avvenuto nella storia di Roma”. Naturalmente tutte le fake della stampa nazionale si sono immediatamente posizionate per il gioco al massacro …
Dall’arcipelago affaristico abituato a trarre sostentamento sistematico dalle grandi opere (Olimpiadi), parte il Messaggero (Gruppo Caltagirone) «Raggi, conti bocciati: è paralisi. Dal salario accessorio alle multe, ecco tutte le falle del bilancio» Mancherebbe un programma «adeguato» per recuperare le multe arretrate e gli affitti dello sterminato patrimonio immobiliare del Comune, non ci sarebbe traccia del piano per dismettere le partecipate gravate da debiti milionari, i bonus dei 23mila dipendenti capitolini sarebbero distribuiti senza nessun controllo, le entrate straordinarie previste dal Comune per il prossimo anno sarebbero sproporzionate … bla bla bla
Continua Il Nuovo Corriere (di Roma e del Lazio) «Campidoglio, è paralisi. Con i conti bocciati si ferma tutto». La mazzata dei conti bocciati, quando si era da poco risolta la crisi politica con il rimpastino sarebbe pesantissima e rischierebbe di essere paralizzante. Come ne uscirà la Raggi? Una delle opzioni sarebbe il commissariamento, ma a quel punto salterebbe davvero tutto. Insomma siamo alla paralisi amministrativa, perché i problemi legati alle amministrazioni precedenti dovrebbero essere gestiti meglio. Mancherebbe dunque un programma «adeguato» per recuperare le multe arretrate e bla bla bla … Ecco perché l’Organo di revisione economico-finanziaria ha bocciato la manovra di bilancio. «Non ci sono spazi sufficienti per rispettare l’equilibrio finanziario», scrivono i revisori presieduti da Federica Tiezzi, che in privato ammette: «Negli atti della giunta abbiamo notato tanta ingenuità e approssimazione, probabilmente dettata dall’inesperienza…». Giudizio quantomeno politico e del tutto inadeguato per un organo che si dice indipendente.
Prosegue Repubblica (De Bendetti-Renzi-Gentiloni-PD) … «Campidoglio, bocciato per la prima volta il bilancio previsionale. Opposizioni: “A casa, a casa”» … L’organo di revisione economica del comune di Roma ha dato parere negativo alla manovra dell’amministrazione Cinque Stelle: «Non è in equilibrio finanziario». Per la prima volta nella storia del Campidoglio, il bilancio di previsione andrebbe in tilt. A calare la scure sulla manovra 2017-2019 è l’Oref, l’organo di revisione economico-finanziaria del Comune. La bocciatura è arrivata dopo quattro ore di sospensione dei lavori in aula Giulio Cesare ed è stata annunciata dal presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito dopo un’accesa conferenza con i capigruppo delle opposizioni.
Stefano Costantini, caporedattore della Cronaca di Roma di Repubblica, commenta: «L’amministrazione Raggi non supererebbe il primo vero esame importante, per colpa di alcuni errori, anche grossolani e da principianti. Anche se probabilmente non vi sarà commissariamento, ora si apre un nuovo scenario».
Alla notizia le opposizioni si sono scatenate, Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini (interessata alle Grandi Opere) ha paventato l’ipotesi del default perché «il fondo passività è sballato, non copre i debiti fuori bilancio e le passività potenziali. Le municipalizzate sono fuori controllo, ha fatto bene l’Oref a dirlo chiaramente. Ora bisogna rifare il bilancio». «La richiesta che facciamo noi – ha aggiunto Michela Di Biase del Pd – è di mandare subito il parere di nuovo in giunta perché così non è possibile procedere alla votazione del bilancio. Ci esporremmo a un possibile esposto della Corte dei conti. In sostanza nel dispositivo si dice che non si rispettano gli spazi di finanza pubblica». Duro pure il commento di Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Dopo cinque mesi di assoluta incapacità amministrativa, i grillini raggiungo un record storico nella storia del Comune di Roma: la bocciatura dell’Oref sul bilancio. Sindaco commissariato, giunta ‘rossa’ e maggioranza alla sbando. Ecco chi sono i 5 Stelle».
Anche il Fatto Quotidiano, definito maldestramente l’house organ dei 5 Stelle, semina disinformazione grossolana «Roma, bilancio bocciato: difficile ok entro l’anno. Ma con la proroga concessa dal governo c’è tempo fino a fine febbraio. Se però non arriverà l’approvazione del consiglio entro il 31 dicembre, eventualità improbabile, il 2017 comincerà in gestione provvisoria: dipartimenti e municipi potranno spendere solo l’importo di una mensilità del totale dell’anno precedente. Saranno garantiti i servizi minimi, ma frenati tutti gli investimenti e posticipato quel poco di programmazione prevista nel documento non approvato dall’Oref. I conti di Roma non tornano: troppi debiti fuori bilancio e passività potenziali che non sono state considerate a dovere. Ma anche dubbi sulle entrate non strutturali e sulla riscossione dei tributi, e un programma deficitario (per non dire nullo) nella razionalizzazione delle partecipate, vera zavorra della Capitale. Insomma, il bilancio di previsione 2017 è praticamente un disastro, e va rifatto».
Intervistata dall’ HuffingtonPost (ossia Repubblica-DeBenedetti-PD), Federica Tiezzi dell’Oref (Organismo di Revisione Economico-Finanziaria) si dice colpita dall’ingenuità dell’amministrazione M5S. Dai termini inappropriati impiegati nelle voci di bilancio, dal candore di chi ha redatto il documento. «Quando con gli altri revisori ho visto il documento di bilancio, ho notato molta approssimazione. Sarà stata sicuramente l’inesperienza, ne sono convinta...» … «Come revisori abbiamo dovuto constatare che c’è il rischio di non rispettare l’equilibrio di bilancio, perché i saldi di finanza pubblica sono strettissimi e i rischi per le passività potenziali sono enormi» … «Si potrebbe dire che il Comune non ha abbastanza soldi in cassa da spendere. Non hanno i mezzi per poter coprire tutte le spese» … «Di sicuro il Comune ora dovrà riscrivere la manovra, non ce la faranno per la fine del mese, c’è una proroga. Avranno più tempo per rispettare i rilievi. Ma il Campidoglio dovrà predisporre una programmazione adeguata, più concreta in termini di idee e di risultati da raggiungere».
Che disgrazia !! peccato che la realtà sia ben diversa e lo ha chiarito lo stesso Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio «Valuteremo le prescrizioni e le osservazioni dell’Oref, in modo che la giunta possa adottare al più presto un nuovo schema di bilancio da sottoporre all’Assemblea capitolina. I revisori contabili sono stati particolarmente rigorosi nella loro analisi e noi vogliamo raccogliere questa sfida al rigore. Analoghi rilievi effettuati dall’Oref in passato non hanno mai prodotto pareri negativi e le valutazioni espresse oggi sono riferibili non al bilancio corrente ma a criticità ereditate dalle passate amministrazioni. Le consideriamo un’opportunità per migliorare ulteriormente il documento fondamentale per l’azione amministrativa per il prossimo triennio. Cominceremo affrontando il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che consentirà di dare ossigeno ai debitori e fornitori di Roma Capitale, e dunque alle imprese. Spiace solo che non ci siano, a questo punto, i tempi tecnici per poter approvare il bilancio entro il 31 dicembre. Ci sono comunque i tempi per predisporre un nuovo schema di bilancio ed approvarlo entro i termini stabiliti dalle norme (28 febbraio 2017) visto che con largo anticipo eravamo pronti ad approvare il Bilancio, una cosa più unica che rara. Non si ferma la nostra azione amministrativa improntata a principi di trasparenza e rigore contabile. Come riconosciuto dallo stesso Oref, questo è un bilancio vero, ispirato a criteri di prudenza e credibilità. Dopo le opportune modifiche lo riproporremo, con più forza e determinazione di prima.»
Dunque dove stanno di casa le fake news? Perché, se ogni spesa deve avere la sua copertura, non si spiega come sia stato possibile arrivare ad avere 13,6 miliardi di debiti (cifra arrotondata per difetto) senza che i bilanci non siano MAI stati bocciati da diversi anni. Quando negli anni passati si accumulavano le spese del debito quelli dell’Oref non si erano MAI posti il problema delle coperture? Forse dormivano sonni beati o erano semplicemente compiacenti? Da oltre 20 anni tutti i bilanci romani sono stati quindi veritieri, puntuali, completi, dettagliati, realistici, aggiornati? E intanto il debito della Capitale s’ingigantiva sempre più …
Infatti il bilancio previsionale si chiama così perché dovrebbe essere approvato prima dell’inizio dell’anno, ma i ritardi sono stati numerosi nella storia del Campidoglio:
– Alemanno: Bilancio 2011 approvato 8 luglio 2011 (7 mesi dopo)
– Alemanno: Bilancio 2012 approvato 5 novembre 2012 (11 mesi dopo)
– Alemanno: Bilancio 2013 MAI approvato (approvato da Marino Dicembre 2013, 12 mesi dopo)
– Marino: Bilancio 2014 approvato 31 luglio 2014 (7 mesi dopo)
– Marino: Bilancio 2015 approvato il 27 marzo 2015 (3 mesi dopo)
– Tronca: Bilancio 2016 approvato 18 marzo 2016 (3 mesi dopo)
– Raggi: Bilancio 2017 approvato 15/11/16 (1 mese prima, ora in revisione).
Ma in tutti questi casi nessuno si è strappato i capelli o ha urlato allo scandalo, eppure quelli erano i professionisti della politica, mica come questi principianti, incompetenti, incapaci, pivellini, imbranati, apprendisti stregoni del M5S.
Lo chiarisce un giornalista in questo caso onesto, come Franco Bechis, di certo non un pentastellato, che fa giustizia di tutto il ciarpame putrescente andato in onda a reti unificate sulla stampa mainstream.I demoni della nostra realtà sociale dominano le variabili, governano il presente e prevedono il futuro … non credono al caso, alla sorte e alla fortuna, ma le determinano e perseguono in ordine rigoroso il loro esclusivo interesse … dunque non facciamoci infettare dai virus e sorseggiamo le fake a piccoli sorsi, impedendone una proliferazione insalubre e preservando gli ultimi barlumi di intelligenza. L’ecosistema ce ne renderà merito.
fonte: ComeDonChisciotte
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