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sabato 10 dicembre 2016

Se si omaggia la Trilaterale è normale poi che si perda di vista il Popolo

di Stefania Elena Carnemolla

L'Italia è in piena crisi di rigetto del Pd (e alleati), dei suoi giochi di potere, del suo ultimo inquilino, Matteo Renzi, pupillo di Giorgio Napolitano portato a Palazzo Chigi per dare l'ultimo assalto alla democrazia italiana. Un disegno rovinato dal referendum del 4 dicembre con una pioggia di No sui palazzi del potere e le ambizioni delle oligarchie.

I registi dell'ultimo assalto alla diligenza, che vagano ora sul ring come pugili suonati, non se l'aspettavano. Non c'è niente di peggio per simili personaggi di un paese che dia segni di risveglio. Uno schiaffo anche alla stampa genuflessa e alla Rai, inchinatasi, mai come in epoca renziana, al potente di turno.





Ma il palazzo non vuole vedere, non vuole sentire, non s'interroga, tanto da suggerire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, preoccupato più della presenza italiana al Consiglio Europeo del 15 dicembre che della salute del paese, un Renzi-bis. " Vuole la guerra civile? " ha commentato più d'uno, fuor di metafora.

È l'Italia, bellezza: uno stratega americano sopravvalutato, come Jim Messina, fra gli ospiti del Bilderberg nel 2015, che diventa il consigliere del primo ministro per la sua campagna referendaria, ma che il guardiano della Costituzione omaggi la Trilaterale...

È accaduto la scorsa primavera, in piena epoca renziana, tutti al Quirinale, accolti da Mattarella, padrone di casa. Un caldo saluto, strusciando sui tappeti, a Carlo Secchi, presidente del gruppo italiano, a Jean-Claude Trichet, ex Bce, presidente del gruppo europeo, a Vincenzo Amendola, renziano del Pd, allora sottosegretario di Stato agli Esteri. Era il 15 aprile, con le sale del Quirinale tirate a lustro per omaggiare la Commissione Plenaria della Trilaterale e con Mattarella, presa la parola, a fare da sacerdote, benedicendo la grande intuizione di David Rockefeller, padre della commissione.

Tutti al Quirinale: in prima fila il sottosegretario Amendola, l'ex premier Mario Monti, con moglie, Enrico Letta, suo successore, qualche sieda più indietro, Monica Maggioni, presidente Rai, anche lei della Trilaterale, come Monti e Letta. Un paese che Megachip aveva raccontato, svelando i giochi di società dell'Italia da bere sotto il regno di Matteo da Rignano. Quell'Italia di gente che piace alla gente che piace, che passa da un incarico all'altro, che presiede fortini di potere e ora benedetta da Mattarella.


fonte: MegaChip

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