Tutti i poteri economici si stanno schierando in forze a favore della controriforma costituzionale di Napolitano e Renzi, con il sostegno sempre più brutale della Unione Europea. Da Goldman Sachs, A Soros, ai burocrati della Commissione UE, tutti fanno le loro previsioni di sciagura nel caso in cui il popolo italiano dicesse NO alla distruzione della Costituzione nata dalla sconfitta del fascismo.
Sono le stesse parole, le stesse minacce che hanno accompagnato la campagna sulla Brexit e un anno prima il referendum in Grecia sul vergognoso memorandum imposto dalla Troika.
In entrambi i casi i popoli hanno mandato a quel paese le minacce e chi ne era autore e ora tocca al popolo italiano di avere lo stesso coraggio. Perché per raggiungere l'obiettivo della vittoria del NO al referendum costituzionale, prima di tutto non bisogna avere paura. Soprattutto di dire la verità.
E la verità è che la Costituzione del del 1948 è davvero incompatibile con il trattato di Maastricht, con l'euro, con il fiscal compact, con la BCE, cioè con la costituzione reale della Unione Europea. Una costituzione che non ha nulla a che fare con i sogni democratici e socialisti del manifesto di Spinelli e degli antifascisti di Ventotene, anche se governanti e burocrati in mala fede ogni tanto di quel manifesto ipocritamente si fanno scudo. L'Unione Europea reale è una costruzione che ha lo scopo distruggere diritti del lavoro e stato sociale, nel nome del liberismo e del mercato globale.
Ed è anche una organizzazione che sempre più coinvolge i suoi popoli in guerre imperiali, devastanti e sempre più pericolose. L' Unione Europea costruisce muri di pietre e filo spinato contro i migranti e muri di leggi contro i diritti sociali e del lavoro. L'euro e la Nato sono i pilastri di questa UE avversaria dei diritti dei popoli e continuare ad ignorare questo dato di fatto indebolisce, danneggia e paralizza la lotta per la democrazia e l'eguaglianza sociale.
L'appuntamento di Chianciano. vuole superare quel tabù dell'euro e della UE, che inibisce tante forze democratiche e progressiste. Economisti di valore che non hanno seguito la corrente dominante e militanti della sinistra radicale e dell'antagonismo sociale di tutta Europa si confronteranno su come unire le lotte per la democrazia e i diritti sociali in ogni paese a quella contro il sistema di potere UE e i suoi strumenti. Per prepararci tutti meglio ai prossimi conflitti e prima di tutto al referendum in cui il popolo italiano ha l'occasione di dire un NO che si unisca a tutti gli altri in Europa.
Nessun commento:
Posta un commento