di Redazione Basilicata24
Renzi dal corriere della sera parla di "comitatini" che bloccano le ricerche minerarie in Basilicata e in Sicilia e che lui si vergona di andare in Europa a parlare di energia quando non è in grado di sfruttare le risorse minerarie italiane. Per fortuna l’Italia è ancora una democrazia e il premier Renzi dimentica che la nascita dei cosiddetti “comitatini” è l’espressione del popolo per sopperire a un fallimento istituzionale della politica .In quanto dovrebbero essere i parlamentari e le istituzioni e non “i cittadini costituiti in comitati “ a difendere le economie locali , l’acqua ( quale vera risorsa strategica nazionale), l’ambiente e la salute dei cittadini da scelte di economia fossile che non hanno futuro per lo sviluppo delle economie meridionali, qual è la ricerca mineraria di petrolio e gas. Il fossile degli appennini e dei mari meridionali è poco, di bassa qualità, a termine, impattante come processo estrattivo e genera danni agli ecosistemi che invece creano economie sostenibili e rinnovabili. Nella terra di Pitagora anche noi possiamo dare a Renzi i numeri reali sullo sviluppo e contraddire quelli che invece fanno parte di uno sfruttamento a termine del territorio.
Premesso che siano stati creati 5.000 posti di lavoro nel petrolio( a termine), la regione Basilicata è diventata la più povera d’Italia nel 2011 ed ha i più alti tassi di disoccupazione giovanile del meridione. Ha perso negli ultimi dieci anni qualcosa pari a 320 milioni di euro/anno di fondi UE per colpa del Pil petrolifero contro circa 120/140 milioni di euro/anno di royalites del petrolio non tutti spendibili per colpa del patto di stabilità. Nessuno ha poi quantificato i danni causati dalle estrazioni petrolifere sulle economie locali , sull’ambiente e sulla salute (il petrolio sostenibile non esiste nella scienza ).Cinquemila posti di lavoro noi in Basilicata li abbiamo creati con la raccolta di un solo frutto (la fragola), e di frutta in Basilicata ne produciamo parecchia. Ci sarebbe poi l’agroalimentare e il turismo (ma per il momento lasciamo perdere), La nostra frutta la consuma tutta Italia e non vogliamo assolutamente che nelle mense fiorentine o di Roma finiscano fragole o albicocche agli idrocarburi. Anche perché aspettiamo di sapere da tempo dalle istituzioni da dove provengono gli idrocarburi e i metalli pesanti trovati nel Pertusillo (lago idropotabile che disseta la Puglia) e nel fiume Basento. Renzi con tutti gli altri parlamentari (soprattutto tutti quelli lucani ) ,perché non parla di acqua quale vera risorsa strategica nazionale che si trova in Basilicata ? Acqua che da sostentamento e vita alle persone di due regioni ,accresce il Pil agricolo, alimentare, e soprattutto quello industriale e con esso le tasse che vanno al governo . Il petrolio è a termine e non è rinnovabile come pure un economia basata sul fossile. Concetti che ancora non ha accolto nemmeno il governatore lucano Pittella (eletto senza quorum) e la restante classe politica locale, già bocciata dal non voto delle regionali del 2013 dove non ha votato circa il 60% della popolazione . Se Renzi guarda i dati sulla produzione di energia in Italia può tranquillamente capire che il meridione d’Italia è autosufficiente e da energia al resto d’Italia. Attraverso un processo di democratizzazione dell’energia il meridione potrebbe tranquillamente essere indipendente sulle sole rinnovabili. Non è certo il 6% di greggio a termine prodotto dalla Basilicata del fabbisogno nazionale che risolverà la questione energetica nazionale. Diversamente se convinto del contrario prima di andare in Europa potrebbe candidare alle trivellazioni le colline del Chianti e depurare i reflui petroliferi nell’Arno (sempre se non trova comitatini anche in Toscana) e su questo possiamo raccogliere già il parere dell’assessore all’ambiente della Basilicata di origine toscana, Berlinguer. In magna Grecia nel 600 a.c le decisioni per la vita della polis venivano prese nella pubblica piazza nell’ottica della nascita della prima democrazia del mondo occidentale. Le scelte imposte nella storia non hanno avuto mai successo ,ne tantomeno la modifica del Titolo V della Costituzione nel togliere alcuni poteri alle regioni e incidere sugli ordinamenti comunali potrebbe avere successo se non condiviso con le popolazioni . Questa volta la invitiamo noi di NoscorieTtrisaia ,uno dei tanti comitatini , a confrontarsi insieme ai cittadini con i numeri per lo sviluppo del meridione d’Italia in piazza Eraclea a Policoro (lo stesso luogo dove nel 600 ac venivano discusso in democrazia il futuro della polis),siamo sicuri che di questo anche il nostro antenato Pitagora le sarebbe grato.
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