Tu, Stato ex sovrano, hai ceduto il tuo debito pubblico alla speculazione finanziaria in cambio degli interessi sui bond, privandoti addirittura di moneta sovrana e accettando di denominare il debito in una moneta “straniera” come l’euro, sulla quale non hai più nessun controllo? Bene, anzi male. Malissimo, perché ora il Fmi propone di riscattare il debito pubblico facendolo pagare direttamente a cittadini, lavoratori, pensionati, risparmiatori. Su “Zero Hedge”, Tyler Durden e Martin Armstrong lanciano l’allarme: non ne parla nessuno, e non a caso la “proposta” è stata fatta trapelare durante i Mondiali di calcio in mondo che l’opinione pubblica fosse distratta, ma la direzione di marcia indicata dal Fondo Monetario Internazionale è la pietra tombale, definitiva, su qualsiasi speranza di ripresa economica nell’Eurozona. In pratica, i tagli sul debito li pagherebbero i cittadini: se attuati, «potrebbero compromettere il futuro delle persone», facendo saltare anche assicurazioni, risparmio gestito e sistemi pensionistici.
L’ultimo documento del Fmi, massima istituzione finanziaria dell’oligarchia neoliberista euroatlantica, «descrive in dettaglio come d’ora in poi si potrà autorizzare l’espropriazione dei beni del settore privato e di chi ha investito in titoli di Stato, per pagare i debiti nazionali». Quello del Fondo Monetario diretto dalla francese Christine Lagarde è «un progetto straordinario, che butta a mare qualsiasi congettura finora fatta sull’acquisto di titoli di Stato». Già nel 2013 il Fmi parlava di “repressione finanziaria”: «I governi possono spalmare il debito sui fondi pensione, fondi locali e compagnie di assicurazione, costringendoli per legge ad accettare tassi di rendimento molto più bassi». Il Fondo Monetario aveva consigliato di gestire la “crisi dell’euro” aumentando le tasse, chiedendo di imporre una tassa sulla proprietà anche nei paesi europei in cui quel tipo di tassazione non esiste ancora. Ora, il Fmi spinge per una “tassa sul debito” generalizzata, «per un importo del 10% per ogni famiglia dell’Eurozona, anche su quelle famiglie che dispongono solo di modesti risparmi».
Per Durden e Armstrong, «la gente è cieca: crede che in questo modo si sia data l’autorizzazione ad andare a colpire i ricchi, e non capisce che invece si sta correndo dietro chiunque», perché alla fine i “ricchi” sono pochi, da soli non basterebbero neppure se li si spennasse: molto meglio tosare milioni di contribuenti ordinari. «Quelli del Fmi non hanno messo in discussione nessuna riforma del sistema: stanno semplicemente progettando un fallimento, da ripianare buttandolo sulle spalle dei risparmiatori espropriandoli dei loro risparmi, e continuando a far chiedere altri soldi in prestito, per sempre», osserva “Zero Hedge”. E il peggio è che «non c’è nessuno che si sta preoccupando». Il denaro risparmiato dalle persone, secondo il Fmi, «dovrebbe essere utilizzato obbligatoriamente al servizio del debito», quello che lo Stato sovrano – prima dell’euro – garantiva da solo, a costo zero, con emissione di moneta. Ora invece il debito dello Stato dovrebbero pagarlo i cittadini, secondo i tecnocrati neo-feudali del Fondo Monetario: «Sostengono che, per ridurre l’enorme debito nazionale, i governi abbiano il diritto di requisire direttamente i risparmi dei cittadini. Non importa che si tratti di risparmi, di assicurazioni o di immobili, almeno il 10% potrebbe essere espropriato».
E dato che il debito pubblico dei paesi dell’Eurozona – impoverita disastrosamente dalla recessione economica indotta dalla moneta unica – è aumentato di più del 90% del Pil, tutta la popolazione dovrebbe sacrificare i propri risparmi, per “salvare” lo Stato lasciato in bolletta dall’euro. Come al solito, la cupola politico-finanziaria europea esegue: già a gennaio, la Bundesbank ha aderito al progetto del Fmi, concentrandosi su una “tassa sulla ricchezza”. «Nella situazione eccezionale di un imminente fallimento dello Stato – dichiara la banca centrale tedesca – un prelievo di capitale una tantum potrebbe rivelarsi un taglio più conveniente rispetto a qualsiasi altra opzione», nel caso in cui aumenti delle tasse o altre drastiche limitazioni della spesa pubblica non fossero sufficienti a soddisfare i bisogni. A giugno, il Fmi ha preparato un altro progetto, per estendere d’imperio la scadenza delle obbligazioni: cedole biennali potrebbero diventare ventennali. «Semplicemente, tu non puoi riscattare la tua obbligazione». I tuoi soldi se li tengono in ostaggio “loro”, naturalmente «con lo stesso tasso di interessi».
Purtroppo, sottolinea “Zero Hedge”, «la stampa non spiegherà mai i rischi reali di certe notizie: sono troppo noiose». Quindi, nei paesi in cui ci sono delle pensioni da lavoro, «ci si potrebbe svegliare improvvisamente e venire a sapere che con quello che serve al proprio futuro si sta pagando un contributo al governo – che ringrazia per il patriottismo». Una cosa è certa: per anni, tutti i fondi pensione hanno comprato titoli di Stato perché erano considerati “tranquilli” e “senza rischi”. Non sarà più così. E il crollo dei debiti sovrani potrebbe «mandare in crash» anche i mercati finanziari che quei titoli acquistarono. Chi decide? Il Fondo Monetario, purtroppo. «Il Fmi è una dittatura non eletta da nessuno, che però può gestire la vita della gente», accusano Durden e Armstrong. E ora la Lagarde presenta il “nuovo profilo” della sua strategia: tutti i debiti pubblici – per la prima volta nella storia moderna – dovranno “trovare una copertura”, come se lo Stato fosse una famiglia o un’azienda, e non un’autonoma istituzione finanziaria pubblica.
«Quest’ultimo documento non è altro che un ordine di liquidazione del debito pubblico, a spese degli obbligazionisti e a loro insaputa: azionisti che possono tranquillamente essere anche dei pensionati». Per salvarsi la poltrona, gli euro-leader stanno con gli oligarchi del Fondo Monetario, guardandosi bene dal tutelare l’interesse pubblico, cioè i cittadini. «Così, è probabile che presto l’Eurozona possa essere colpita direttamente dai piani del Fmi». Secondo gli analisti di “Zero Hedge”, la situazione è gravissima: la “soluzione finale” prospettata dalla Lagarde «potrebbe produrre anche dei disordini civili, ma solo dopo che il fatto sarà avvenuto». Questo “taglio corto” fatto ai creditori privati è una sorta di condizione preliminare che gli Stati in bancarotta devono rispettare prima di ottenere ulteriori prestiti. Prendere o lasciare: «E’ quanto il Fmi sta facendo in Ucraina, niente meno di quello che hanno fatto a Cipro». Se lo Stato non controlla più il debito, avendolo ceduto agli usurai dellafinanza privata, il carico fiscale è così opprimente che «ci stiamo rapidamente avvicinando al crollo dellademocrazia». Milioni di ignari pensionati saranno letteralmente rapinati dai dominus del Fmi. E il guaio è che «questi signori non si sentono minimamente in colpa per l’estorsione fatta ai governi».
Nessun commento:
Posta un commento