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mercoledì 24 aprile 2019

Ministro degli Interni nel Regno della Criminalità Organizzata, ma parla solo di Immigrati

Esame ed analisi del reperto n 34/8b di Centro Studi Blog

Il reperto consiste in una fotografia del signor Salvini con un mitra in mano, vagamente incuriosito. Poco indietro, due soggetti, il secondo è lo spin doctor del Salvini (lo stesso che ha pubblicato la foto)
Si tratta di una immagine che mette insieme lo spirito paesano/sagreste ed agreste, tipico della lega, con quello della “modernità politica”. Cioè la presenza dello stesso Spin doctor laureato in filosofia, presumibilmente più intelligente del politico di cui si occupa.




In generale: Salvini con un mitra in mano è uno sviluppo di Salvini vestito da poliziotto o altra forza armata. Nulla quindi di nuovo cuoce in pentola. Nulla da dire a questo livello quindi.

Ma, in particolare: se teniamo conto del fatto che la foto è un’iniziativa del garzone mediatico, qualcosa resta da dire, e non di scarso momento.

Il garzone social-mediatico sa che il suo soggetto vive un forte senso di inadeguatezza: uno che diventa ministro degli interni in Italia – regno della criminalità organizzata – ma parla solo di immigrati, ovviamente ha paura delle vere sfide che il ruolo gli porta a competenza.

In questo particolare aspetto ha dalla sua quasi tutto il popolo italiano, abituato a fingere di non sapere che Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta esistono anche e nonostante il fatto che il ministro degli interni non ne parla.

Il paese convive con questi fenomeni da moltissimo tempo e non vuole “fare l’eroe” ma, neppure ci tiene ad essere rappresentato come codardo.
Conclusioni

Probabilmente l’assistente mediatico in questione è l’unico a ricordarsi che il Matteo è ministro, in particolare degli interni, e coglie appena può l’occasione per appendere un paio di attributi finti al carroccio, in linea con moltissima parte del popolo italiano: non vedere ma ostentare, non sapere ma parlare.

“Una sagra della polenta vi distruggerà” è il motto di questa immagine destinata, ne siamo certi, a passare alla storia.

fonte:QUI

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