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mercoledì 25 aprile 2018

Traditi dal Sistema

di Vincenzo Cirigliano

Proseguono i mandati esplorativi nell'ambito di quella grande sceneggiata italiana messa in piedi ed orchestrata magistralmente per dare una parvenza democratica ad una enorme e spaventosa operazione AntiPopulista messa in atto in quel Paese dove, con evidenza, agli occhi della tecnocrazia Banco Finanziaria europea, più difficilmente arginabili apparivano le forze Populiste, forti di un consenso popolare ormai consolidato da cittadini duramente provati da tempo da provvedimenti che, con spavalderia ed arroganza, negli ultimi decenni, formazioni politiche colpevolmente asservite ai Poteri Europei, collusi con ambienti massonici e lobbistici nostrani, hanno messo in campo.


Riecheggiano ormai lontano gli anni che avevano visto emergere Movimenti Popolari che erano nati sullo sfondo di quel grido indimenticabile che si alzò spontaneo e portentoso durante i funerali di Paolo Borsellino "Fuori la Mafia dallo Stato".
Quel grido indicava un percorso, una strada tracciata in cui ad una mafia che usciva dalle pieghe di uno Stato subdolamente complice, come recentemente riconosciuto anche dalla sentenza palermitana del Processo sui rapporti Stato-Mafia, doveva subentrare la presenza del cittadino che si faceva Stato, rappresentando la Rinascita di un'Italia ormai devastata. Attorno a questo assioma nasceva il M5S: portare il cittadino a farsi Stato in un sistema rappresentativo che aveva mostrato negli anni ampiamente i suoi limiti, chiuso nella morsa di un meccanismo Massonico Mafioso che ha sistematicamente occupato i punti chiave e nevralgici di uno Stato che ormai poco ha di Democratico.

Il M5S prende vita da un'azione condivisa di liberi cittadini che cercavano di normalizzare ciò che irrimediabilmente già appariva estremamente compromesso, cercando di riavvicinare istituzioni ormai alla deriva con l'intento di riposizionarle al fianco di quel popolo ormai sparito completamente dal loro raggio di azione, così com'erano fortemente deviate ed asservite a questo perverso apparato di potere. 

Ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni è uno spettacolo avvilente che, alla luce di un responso elettorale da cui è emerso con forza la determinazione di un popolo che platealmente si è ribellato, indicando con decisione un preciso modello di rinnovamento, vede in questa fase invece ergersi a protagonisti quei personaggi che sono stati posti dal Deep State nazionale a garanzia dei poteri trasversali autocostituiti e che oggi paradossalmente fissano ed indicano i tempi di un plateale atto teatrale che ha l'unico scopo di camuffare un'azione finalizzata unicamente a dare una parvenza di azione democratica, all'interno di un lungometraggio volto invece a definire i contorni di uno Stato che si è totalmente consegnato anima e corpo nelle mani di interessi sovranazionali che in ambito nazionale, così come successe nel 1860, allorquando i Savoia orchestravano l'avanzata dei mille Garibaldini per ribaltare il Regno Borbonico, si sono ampiamente serviti di un sistema politico finanziario e bancario colluso con Poteri Massonici e lobbistici. 

Così appare ciò che sta oggi succedendo in Italia , con incarichi esplorativi che freneticamente si succedono e che servono unicamente a mascherare un'azione volta, con insistenza e determinazione, ad arrivare ad un Governo libero da ogni tendenza populista che molto probabilmente, per non dire certamente, metterà insieme quelle forze politiche lige alle direttive che rispondono alla nomenklatura tecno finanziaria europea e ai poteri massonici che ne sono espressione in Italia. Il mantra che reciteranno alla fine di questo lungo processo sarà: " Abbiamo tentato di dar seguito al volere del Popolo, dando spazio alle forze premiate dai cittadini, ma nessuna soluzione si è concretizzata. Ciò ci autorizza a cercare altre soluzioni ", tutto chiaramente nella logica di evitare il ritorno a quel voto elettorale che, ben sanno, sancirebbe la fine definitiva di tutte quelle forze che in questa fase di consultazioni hanno fatto emergere chiaramente, ove ve ne fosse ancora bisogno, da chi sono gestite e controllate e quali interessi tutelano. 

Non c'è spazio oggi in Italia, caro Di Maio, per forze politiche che hanno nel proprio DNA l'interesse del popolo Italiano e che nel sano tentativo di ampliare universalmente il supporto elettorale hanno persino promosso, nel caso del M5S, una spersonalizzazione marcata al proprio interno, giustificata sì dall'obiettivo di conseguire il 50%, non più giustificata ormai oggi visto l'esito elettorale che si è determinato, che impone alleanze che rischiano di farci ritrovare con un Movimento magari al Governo, ma senza cittadini nelle Istituzioni, visto il ricorso anche per il Governo a personalità tecniche esterne ( si cominci invece a pensare ad un Marco Valli o a un Sorial all'economia, un Michele Giarrussso o un Bonafede alla Giustizia, una Catalfo al Lavoro, una Lezzi allo Sviluppo Economico, un Di Battista agli Esteri, ecc.) . Questo dopo che abbiamo indirettamente svilito, per le stesse motivazioni, il ruolo del semplice cittadino nelle istituzioni allorquando, anche nell'uninominale, si è ricorso a personaggi esterni che di sicuro non hanno cambiato quello che comunque sarebbe stato l'esito del Voto ( i cittadini assetati di cambiamento neanche li hanno guardati questi nomi). Un Movimento che si è prestato, per tali motivazioni, ad una spersonalizzazione anche negli obiettivi visto che, per farsi maggiormente accettare da quel Sistema che voleva e vuole cambiare, ha attenuato notevolmente i toni e smussato gli angoli su argomenti fondamentali quali l'Euro, la Nato, le politiche di bilancio Europee, ecc. 

Nell'ombra, là dove i riflettori restano volutamente e dovutamente spenti, mani ignote si muovono nell'oscurità e tirano i fili di uno Stato in cui non è ancora prevista la presenza e l'azione diretta del cittadino, ove invece è contemplata unicamente l'azione di interessi di parte che si muovono ed operano a tutela di quei pochi che detengono il vero potere. Quel potere che muove gli Appalti, che favorisce le Privatizzazioni di pezzi di Stato, che promuove ed incentiva l'indebitamento dei Privati attraverso una tassazione spropositata ed un Dumping salariale devastante, che favorisce l'arricchimento di una borghesia elitaria arricchitasi tra i meccanismi perversi del Sistema Bancario, che sancisce la disintegrazione dei diritti e che opera per instaurare una nuova forma di Stato Feudale Post Moderno dove, come afferma Diego Fusaro, la lotta non è più tra destra e Sinistra ma tra Padrone e Servo. 

Per uno Stato dove il grido "Fuori la Mafia dallo Stato" assume i contorni del Sogno mai realizzato, del desiderio infranto, dell'ideale spezzato che cozza violentemente contro il muro di indifferenza che sembra pervadere ancora in Italia quella gran parte della popolazione che il 4 Marzo ha dimostrato di non aver compreso che in quella tornata elettorale le opzioni votabili non erano tante, ma solo ed unicamente due: un voto per un'Italia dei cittadini da un lato ed il voto per un'Italia dei Potentati Economici filo lobbystici e massonici dall'altro. Abbiamo purtroppo scelto la seconda opzione e dinanzi a questa scelta qualsiasi sforzo di Di Maio o del Fico di turno non sarà che un vano combattere contro un destino già segnato che ci condanna, ahinoi, ad altri cinque anni di sacrifici e vessazioni a cui possiamo sottrarci solo lasciando questo Paese. Cinque anni che ci porteranno alle soglie del nuovo feudalesimo, promosso da sempre tra le pagine di quei Trattati su cui si regge l'Unione Europea, in cui grande sarà il divario tra chi ha e sbafa nell'abbondanza e chi non ha neanche il necessario per sopravvivere e che sarà ignaro ostaggio di stenti e privazioni. Signori miei, prendiamo mestamente atto che hanno vinto loro, paradossalmente loro, ancora loro....quei protagonisti del Sistema che hanno creato, attraverso una beffarda e scandalosa legge Elettorale,  le condizioni per l'ingresso di una forza antisistema nelle stanze del potere solo a patto che questa  rinneghi  gli obiettivi ed i principi che ne hanno sancito negli anni l'ascesa. Non dobbiamo essere noi a farci accettare dal Sistema rinnegando noi stessi,  ma è il Sistema che deve adeguarsi a noi ed accettare una nuova visione della politica e dell'economia che pone al centro non le lobby del potere costituito, ma il semplice cittadino e le sue necessità. Ecco perchè a tutto questo, nella speranza  che il Sistema ci conceda un improbabile ritorno alle Urne,  non si può che rispondere all'unisono con un solo grande slogan ripetuto instancabilmente all'infinito, ....."Fuori la Mafia dallo Stato", ...."Fuori la Mafia dallo Stato"...., "Fuori la Mafia dallo Stato"....

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