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domenica 1 aprile 2018

Il Popolo ha dato CHIARE Indicazioni

di Vincenzo Cirigliano

La settimana che ci attende ci porterà verso l'inizio delle consultazioni per il nuovo Governo. Lo scenario che si apre è estremamente critico considerando la visione e le alleanze dei soggetti Politici in campo e soprattutto i Programmi che in modi diversi propongono e supportano. Che uno di questi Partiìti o Movimenti riesca nel'intento di realizzare nel prossimo Governo tutto il suo Programma appare quanto mai improbabile. Di sicuro però ci sono alcuni temi programmatici che sarebbe auspicabile portare a compimento, nel bene ed in linea con le aspettative dei cittadini Italiani che nelle elezioni del 4 Marzo hanno saputo dare un messaggio che era quasi un grido di aiuto verso una classe politica che si spera possa essere all'altezza delle grandi attese che i cittadini hanno riposto nel risultato definito dalle urne elettorali.


I temi su cui ci si aspetta un grande e deciso giro di vite abbracciano Sei Punti che se realizzati potrebbero dare una sferzata di cambiamento all'Italia, delineando un percorso che a breve potrebbe essere ripetuto e condiviso anche in altri paesi Europei. Ecco i sei punti del Cambiamento su cui si apre la sfida che il Paese lancia alle Forze Politiche in campo.

Primo Punto: Reddito di Cittadinanza

E' il provvedimento più urgente che il prossimo Governo dovrà far partire. Una consistente parte della popolazione è al limite dell'indigenza e non ha più la forza necessaria per far fronte al futuro senza un aiuto che venga dalle Istituzioni e che restituisca loro dignità. Una vera manovra economica quella del M5S che si prefigge di mettere liquidità in tasca di ampie fette di popolazione che hanno oggi perso la loro capacità di spesa. Via quindi al recupero di quelle somme da porre a coperture di questo dispositivo di politica espansiva che mira a ripagarsi, con un conseguente aumento di gettito fiscale, nel lungo periodo alimentando un aumento proporzionale del PIL, con ripercussioni certamente positive sul rapporto Debito/Pil, quello che l'U.E. a suon di tasse vorrebbe riportare al 60 % nei prossimi 20 Anni, inglobato in quel dispositivo, un incubo ormai per gli Italiani, conosciuto come Fiscal Compact.

Secondo Punto: Abolizione del Pareggio di Bilancio

E' forse il punto principale da dirimere, forse appena dopo aver dato il via al Reddito di Cittadinanza, quel provvedimento ormai divenuto imprescindibile per buttare un'ancora di salvezza d'emergenza a quei cittadini che stanno pagando sulla loro pelle le catastrofiche conseguenze delle politiche di Austerità, cittadini che non possono permettersi di aspettare il realizzarsi di provvedimenti che hanno tempi tecnici non sopportabili da chi più sta soffrendo in questo momento nel Paese. Il Pareggio di Bilancio è la causa primaria della situazione di indigenza in cui si sono visti precipitare i cittadini Italiani nell'arco degli ultimi anni. Se abbiamo avuto modo di assistere a tagli lineari alla Sanità, se abbiamo visto imporre provvedimenti come la Legge Fornero per rendere i conti dell'Inps più sostenibili, se abbiamo visto un'aumento esponenziale della tassazione per andare ad introitare la liquidità necessaria che prima proveniva da elargizioni pubbliche per il mantenimento di servizi essenziali quali le operazioni relative agli ammortizzatori sociali o i dispositivi per il sostegno al reddito attraverso incentivi, ebbene, tutto cio è da imputare ai limiti imposti dal pareggio di Bilancio. Un provvedimento che di fatto impedisce allo Stato di immettere liquidità nel sistema per sostenere il cosiddetto Welfare, ossia l'insieme di quelle iniziative atte a garantire la sicurezza ed il benessere dei cittadini. Questo è il primo motivo per cui sicuramente è necessario andare in Europa a battere i Pugni, cercando di attuare quella metamorfosi delle Istituzioni Europee, indirizzandole verso il benessere dei Popoli e non, com'è ora, al servizio unicamente della Finanza e delle Banche.

Terzo Punto: Nascita di una Banca d'Investimento Pubblica


E' forse il più ambizioso dei punti da realizzare per la ripartenza economica del Nostro Paese. Una Banca che potrebbe gestire anche l'emissione di strumenti paralleli di Moneta alternativa perfettamente compatibili con l'Euro quali i Certificati di Credito Fiscali o i Minibot. Una Banca che potrebbe individuarsi in Cassa Depositi e Prestiti e porsi conseguentemente come unica interlocutrice con la BCE per conto dell'Italia, in alternativa all'intermediazione del sistema Bancario che nelle operazioni di finanziamento da BCE costa all'Italia una cifra prossima agli 80 Miliardi di Euro, relativamente solo al pagamento degli Interessi sul Debito. Una enorme mole di denaro pubblico che i cittadini potrebbero recuperare dirottandola su altre voci di Spesa.

Quarto Punto: Abbattimento della tassazione Irpef e Irap

Ridare ossigeno a cittadini ed Aziende, questo è l'obiettivo da perseguire perseguendo questi due punti. E' chiaro che per le Aziende Italiane sempre più propense a delocalizzare, la questione Irap e Irpef assume una valenza centrale. Il dato di fatto da registrare è l'impossibilità di continuare a produrre in un Paese che sembra votato in maniera sadica a vessare i propri Imprenditori, con una tassazione asfissiante sia sui Redditi Personali che su quelli d'Impresa. Alla ricerca della competitività così compromessa, i nostri Imprenditori vengono tentati da quei Paesi che stanno mettendo in piedi politiche di attrazione degli investimenti esteri, in maniera molto allettante, a volte all'interno della stessa Comunità Europea, che permette incomprensibilmente la creazione di questi squilibri macroeconomici sul proprio territorio. Arrivare quindi ad un progressivo abbattimento dell'IRAP sarebbe quanto mai auspicabile ed urgente. Allo stesso tempo i cittadini Italiani vedono distrutto il potere d'acquisto dei propri stipendi o Salari che si ripercuote irrimediabilmente sulla capacità di Spesa, con aliquote Irpef esagerate e con un'Iva che erode sistematicamente la Capacità di Spesa. Andare verso la Flat Tax non risponde alle esigenze di progressività imposte dalla nostra Costituzione, che persegue il Principio di tassare in Proporzione agli Introiti incamerati, ma una tassazione IRPEF tendente ad un abbassamento delle aliquote tuttora in essere su tutte le fasce di reddito, certamente sarebbe auspicabile per far ripartire i consumi e gli Investimenti.

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Quinto Punto: Abbattere la Normativa sul Jobs Act

Ridare speranza e visione del Futuro ai cittadini abbattendo quei muri che delimitano la gabbia della Precarietà. Quei muri si chiamano articolo 18 e Licenziamenti Facili. Se le Aziende non assumono non è certo per l'articolo 18 e ciò abbiamo avuto modo di constatarlo da quando è entrato in vigore la normativa sul Jobs Act. Se le aziende non assumono è perchè vedono ampliarsi ogni giorno di più una crisi generalizzata dei consumi. Crisi principalmente dovuta ad una contrazione enorme dei salari, causa una tassazione che ne erode sistematicamente parti e quote importanti e causa una mancanza cronica di certezze dovuta ad un patrimonio produttivo in via di dismissione o di delocalizzazione, che si ripercuote sistematicamente sulla fiducia e sulle logiche dei consumi. A cosa serve assumere, seppur con contratti a termine, se il mercato non offre sbocchi al conseguente aumento di Produzione che ne deriva?

Sesto Punto: Limitare e Regolamentare l'Immigrazione

Un'economia in netta contrazione da un lato ed un'offerta di Manodopera in rapida espansione dall'altra, causa la delocalizzazione di importanti pezzi delle attività produttive Nazionali con conseguente aumento di persone senza lavoro. Sullo sfondo una invasione senza precedenti di immigrati afro-asiatici, per la maggior parte, lo dicono le statistiche, migranti economici. Non quindi gente che fugge dalla Guerra e che ha tutto il diritto di essere accolto in Italia, ma migranti puramente economici che vengono ad alimentare quello che Marx chiamava " l'Esercito Industriale di Riserva" tanto caro agli speculatori delle Multinazionali amanti del Dumping Salariale. Da qui l'esigenza di limitare e gestire questo fenomeno migratorio che rischia di innescare, in un Paese che registra numeri importanti di sacche di Disoccupazione, soprattutto tra i giovani, fenomeni incontrollabili di competizione salariale che potrebbe a breve sfociare in una vera e propria guerra tra poveri. 

Resti quindi in Italia chi è che fugge da aree di guerra e venga viceversa rimpatriato chi è solo un migrante economico. Si mettano in pratica dispositivi per il riconoscimento immediato di questa enorme mole di immigrati, in modo da capire, nel breve periodo, se ci sono i presupposti per l'acquisizione della cittadinanza Italiana o se viceversa bisogna attivare le operazioni di rimpatrio. In questo contesto avremo modo di vedere come si inserirà l'Europa in tutta questa operazione di accoglienza, vedremo se riuscirà a sensibilizzare tutti i Paesi dell'Unione su questo tema o se assisteremo al fuggi fuggi generale che abbiamo avuto modo di osservare sino ad ora, quando si è parlato di acquisizione di quote migranti, lasciando, come al solito, l'onere dell'accoglienza solo ed unicamente sulle spalle dei paesi periferici.

La sfida dei prossimi giorni, allorquando sarà dato il via alle consultazioni per il nuovo Governo, è capire chi potrebbe convergere su questi pochi ma determinanti punti di Programma, quei punti che, se realizzati,vedrebbero un'immediata inversione di tendenza del sistema Salute dell'Universo Italia. Chi confluirà su questi punti? Analizzando i Partiti uno ad uno possiamo dire di sicuro che il M5S ci sarà su tutti questi temi. Il PD sicuramente potrebbe, forse alla lunga, confluire sul Reddito di cittadinanza, ma avrebbe sicuramente enormi difficoltà ad agire sui punti 2, 3, 5 e 6, questo analizzando la politica Europea sin qui portata avanti da questo Partito, sempre asservita al recepimento senza condizioni di tutte le direttive che venivano dall'U.E, anche quelle estremamente deleterie per il Nostro Paese, come il Fiscal Compact con relativo Obbligo di Pareggio di Bilancio, la Legge Fornero ed il Jobs Act. Non ci sarebbe certamente dialogo sulla Banca Pubblica che non rientra nella visione Economica di un Partito da sempre sostenitore dell'Euro e degli Stati Uniti d'Europa, un partito che non ha mai sollevato il Problema della Sovranità Nazionale. Non molto dissimile il discorso per quanto riguarda Forza Italia che in periodo Pre Elettorale ha visto il suo Capo Politico andare in Europa, nelle sedi Istituzionali, per dare le dovute rassicurazioni ai vertici Europei preoccupati di un Centro Destra percepito come Antisistema. Sulla Legge Fornero si è espresso sottolineando che non va Smantellata; il Pareggio di Bilancio è un dispositivo promosso e sostenuto proprio da un Governo Berlusconi su direttive europee; pensare che oggi le cose siano cambiate sarebbe un'illusione. Su questi temi appare come un'enorme incognita anche la convivenza di Forza Italia con la Lega che, soprattutto sui temi economici Europei, ha posizioni sicuramente molto più estreme. La Lega sicuramente potrebbe confluire su tutti questi sei temi, un pò di difficoltà l'avrebbe sul Reddito di cittadinanza dove però , con opportuni correttivi potrebbe dare anche il suo appoggio, soprattutto se il tutto viene finalizzato ad un aumento reale dell' Occupazione. 

Ecco perche in fase di Consultazione sarà importantissimo confrontarsi sui temi, mettendo da parte mere logiche spartitorie che non sono in linea con l'interesse Generale. Oggi l'obiettivo è salvare questo Paese, per farlo, se necessario, ognuno dovrà forse fare un passo indietro e presentarsi al cospetto di Mattarella con idee e  intese già ben definite e consolidate, per evitare che si possa lasciar spazio a soluzioni differenti che possano render vane le indicazioni di voto ed il volere dei cittadini Italiani, aprendo le porte alla riapparizione sulla scena Nazionale della Troika Europea, già intravista con Monti. Ricordiamoci sempre che un passo indietro, dopo aver fatto una strada sbagliata, è un passo nella giusta direzione. 

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