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giovedì 12 aprile 2018

Salvini e Di Maio URGE un Governo per fermare i fiduciari Italiani di Washington e della NATO

di Luciano Lago

Si sapeva che i personaggi dell’attuale Governo (ormai sfiduciato dagli elettori) sono tutti sudditi e proni agli interessi esterni all’Italia ma non si poteva prevedere che un governo transitorio e sfiduciato dagli elettori si arrogasse il diritto di portare di sua iniziativa l’Italia in guerra, in violazione della Costituzione (art. 11- “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;…”) e in spregio del Parlamento, mai consultato.




Come volevasi dimostrare il Parlamento italiano non conta più nulla nell’attuale assetto istituzionale, le direttive si ricevono da fuori, dalla NATO, da Washington dalla UE ed il principale ruolo consentito al Parlamento italiano è quello di ratificare le decisioni prese dalle centrali transnazionali, anche quando queste (gravissime e foriere di effetti negativi) sono in palese contrasto con la Costituzione e con la volontà espressa dai cittadini.

Gentiloni, in accordo con i suoi interlocutori di Washington e di Bruxelles, ha operato con il criterio del fatto compiuto, per non dare luogo a possibili discussioni, ed ha provveduto ad inviare i primi aerei Italiani alle basi USA in Giordania (KC-767 per rifornimento in volo) per partecipare all’attacco della coalizione diretta dagli USA contro la Siria e le forze russe in Siria. Ne arriveranno altri se la NATO ce li chiede.

Su domanda esplicita di alcuni parlamentari, il conte Gentiloni ha risposto affermando che “L’uso di armi chimiche da parte di Assad non può essere tollerato» , dando per scontato che sia vera la ricostruzione fatta dalla propaganda USA di quanto avvenuto e che non ci sia necessità di una verifica di organismi internazionali indipendenti. La parola degli “Elemetti Bianchi”, notoriamente collegati ad Al Quaeda ed ai servizi britannici, per Gentiloni è sufficiente per scatenare una guerra contro un paese sovrano coinvolgendo l’Italia.
Le esperienze pregresse delle “armi di distruzione di massa” o dei pretesti falsi per aggredire la Libia non sono bastati per aprire gli occhi sulle vere motivazioni delle guerre USA e NATO.

Tanto meno Gentiloni ha sentito la necessità di consultare il Parlamento, cosa superflua per un fiduciario di Washington e della NATO, avrà piuttosto consultato Stoltenberg, il segretario della NATO che gli ha dato precise disposizioni.
Questa la “democrazia” italiana che porta in guerra un paese contro la volontà dei cittadini, senza consultare nessuno. Peggio di un qualsiasi dittatore africano di una colonia ex britannica.

Naturalmente contano le alleanze dell’Italia e quelle non si possono discutere. Già inorridiscono i commentatori politici di “Repubblica”, il tempio del Politicamente corretto e del “pensiero unico” filo atlantista e globalista, nel commentare le dichiarazioni fatte da Matteo Salvini che ha messo in dubbio la versione USA dell’attacco chimico e che ha difeso le ragioni della Russia di Putin. Non sia mai, affermano questi comemntatori al guinzaglio delle politiche atlantiste, che l’Italia di un nuovo governo con Salvini o Di Maio voglia cambiare le alleanze. Una sciagura per l’Italia, secondo i filo atlantisti che perderebbero i loro lauti compensi per trasmettere le informazioni manipolate che provengono dalle solite fonti: Ass. Press, CNN, Reuters, BBC, ABC News, ecc..




Sono questi ultimi i “mega media” dell’apparato atlantista che ci indicano quali sono i “cattivi tiranni” (Assad, Putin, Roahani, Kim Sung, ecc.) e ci indicano quelli “buoni” per l’Occidente (il principe Bin Salman dell’Arabia Saudita, quello del Qatar, quello degli Emirati, Poroshenko dell’Ucraina, ecc..).

Loro sanno già quello che è “bene” per l’Italia, ovvero partecipare alle guerre USA per la “Democrazia”, come in Libia o in Iraq,mettere le basi militari USA sul territorio italiano a disposizione degli Alleati e aderire ad ogni campagna di sanzioni contro la Russia, l’Iran e la Siria.

L'”asse del male” secondo Washington e Londra, contrapposto all'”asse del bene” costituito da Washington, Londra, Rijad e Tel Aviv. Un asse che, solo nella storia recente, ha prodotto genocidi e stragi di massa in Iraq (un milione di vittime), in Libia, in Somalia ed in Siria (con il terrorismo jihadista appoggiato da USA ed alleati) ed in Afghanistan con le sue guerre infinite ma che ha portato molti benefici e profitti per il grande apparato industriale/militare degli USA e Gran Bretagna.




Non importa che le politiche di Washington ed alleati abbiano distrutto e destabilizzato paesi interi dal Medio Oriente al Nord Africa ed all’Asia, con l’esodo di milioni di profughi civili, con immani distruzioni, è questo il prezzo per “portare la democrazia” e punire i cattivi dittatori come Assad, Gentiloni ce lo ha messo in evidenza. Così come questa “battaglia per la democrazia” ci viene sottolineata in ogni momento dai personaggi come Roberto Saviano, la Boldrini, la Bonino, Migliore e gli altri della della solita compagnia di giro dei mondialisti e filo atlantisti .
Sono gli stessi che prima criticavano il presidente Trump per i suoi programmi politici “America the first” e adesso sono tutti appecorati con la sua poliitca bellicista e guerrafondaia.

Mentre questo coro di adulatori dell’Atlantismo e dell’America the first (gendarme del mondo) si alza dai media per esortare alla “guerra contro Assad e Putin”, da Sigonella e da Napoli partono gli aerei e le navi USA, NATO e italiane dirette a punire la Siria per non essersi piegata al dominio di USA e Arabia Saudita sul Medio Oriente. “Punire i colpevoli” tuonano indignati gli stessi che sono gli autori delle stragi in iraq, in Siria, in Libia, nello Yemen ed in Somalia. Loro sono i “giustizieri” e il conte Gentiloni “regge il moccolo” ai “padroni del mondo”. Ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede la Nato.


fonte: ControInformazione

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