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sabato 19 agosto 2017

Berlusconi si ripropone di portare l'Italia fuori dal Baratro? Attenti, Italiani , a non ripetere gli errori del Passato

di Vincenzo Cirigliano

Ecco che la storia si ripete. Berlusconi si riaffaccia sulla scena Politica rimettendosi in gioco e promettendo agli Italiani di riportare in alto questo Paese. Peccato però che sappiamo noi tutti quanto valore possano avere le parole di Berlusconi, memori di un quindicennio di Governo e di promesse platealmente sottoscritte in TV oltre che nei Programmi Elettorali e vergognosamente mai mantenute.


La sfida che si prospetta nei prossimi mesi che ci attendono e che risulterà essere determinante per cambiare il corso della Storia, che negli ultimi anni ci ha visto soccombere sotto i colpi dei diktat europei, verterà soprattutto su un tema centrale: il Sistema Euro, quel Sistema che con i suoi meccanismi perversi ha messo in ginocchio tutta l'Europa del Sud, sottoposta attraverso esso ad una politica di austerity che ha devastato il sistema dei diritti del Lavoro e del welfare, oltre che paralizzato il sistema Sanitario e Previdenziale demolendo definitivamente il sistema Pensionistico.
Alla luce di questi presupposti, rivedere la nostra posizione, come Paese, in rapporto all'opportunità o meno di rimanere nel sistema Euro, sarà il punto nodale su cui dibattere e battere i pugni in Europa. Discutere della possibilità di riappropriarci della Sovranità monetaria sarà l'unico obiettivo che potrà  consentirci di intercettare un percorso di crescita e di creazione di opportunità per i cittadini Italiani che possa ridare speranze a quella stragrande maggioranza di persone che hanno visto crollare, in questi anni, le loro certezze e le loro sicurezze. 

Berlusconi in tal senso non appare la persona più indicata a portare avanti obiettivi di tale portata e la dimostrazione di ciò ci viene fornita proprio dagli accadimenti del 2011, anno in cui il governo Berlusconi fu costretto a gettare la spugna. In tanti, a tal proposito affermano che queste dimissoni furono causate dalla manipolazione dello Spread ad opera dei potentati finanziari Europei, che giocarono magistralmente con questo parametro per creare in Italia un clima drammatico amplificato ad arte da un sistema mediatico asservito. Un fatto sicuramente accertato e confermato. Ma in tanti dimenticano che in quei mesi successe anche qualcos'altro che indusse Berlusconi ad arrendersi ed a cedere il passo. Un qualcosa che lo stesso Berlusconi ed i suoi amici di FI cercano magistralmente di sottacere, mai rievocandolo, tendendo furbescamente a nascondere e a far dimenticare. 

In quei mesi fu determinato, tramite azioni finanziarie ben orchestrate in Borsa, un pauroso crollo delle azioni Mediaset che, molto probabilmente, servirono da avvertimento per l'allora Presidente del Consiglio e che indirettamente gli prospettarono la possibilità di una ecatombe patrimoniale, che sicuramente sarebbe avvenuta, ove non si fossero concretizzate  le dimissioni da Capo del Governo. Oltretutto chi altri avrebbe mai potuto imporre le Dimissioni ad un Governo democraticamente eletto, se non il convincimento dello stesso protagonista. Appena qualche mese prima Berlusconi aveva fatto trasparire la possibilità che l'Italia potesse avviare azioni volte a mettere in discussione il Sistema Euro. Da qui l'innescarsi di una serie di Azioni sotto la spietata regia di attenti manipolatori della grande Finanza. Mai come in quell'occasione emerse quanto mai palese l'esigenza, in sede di trattativa Europea, di avere personalità non condizionabili ai tavoli negoziali, soprattutto nel momento in cui si vanno a toccare e mettere in discussione i fondamentali economici di questa becera e quanto mai imperfetta Unione Europea. In quell'occasione emerse una grande verità di cui oggi bisognerebbe far tesoro, e gli Italiani dovrebbero farlo, cercando di rivedere in chiave critica la storia di quanto successe in quei mesi: da lì si evince che non è di sicuro Berlusconi l'uomo giusto per guidare un processo così delicato di revisione dei Trattati e del Sistema Euro per conto dell'Italia, quanto mai necessario ed auspicabile nei prossimi mesi. Chi andrà a battere i pugni sul tavolo in sede Europea dovrà necessariamente avere le mani libere e soprattutto non dovrà essere CONDIZIONABILE. 

E' un pò la stessa storia di Trump che ha dovuto abbandonare tanti buoni propositi decantati in campagna Elettorale, sottoposto ai condizionamenti e alle pressioni del cosiddetto "Deep State", che muove negli States i fili del Potere. Si riporta di seguito un articolo del Fatto Quotidiano del 9 Novembre 2011 che aiuterà certamente gli Italiani, con poca memoria, a ricordare ciò che, sicuramente di grave, accadde nel 2011, certamente non degno di un paese che si reputa democratico come l'Italia, ma che mise in evidenza quanto mai poco opportuno sia ritrovarsi con un Presidente o con una Compagine Governativa manipolabile, ove si vanno a toccare argomenti che vanno a ledere interessi costituiti dei potentati economici Europei ed Internazionali. Per una volta dovremmo imparare a trarre le giuste lezioni dall'analisi di quanto allora successe, per evitare di commettere gli stessi errori e soprattutto per scegliere le persone giuste e adeguate agli obiettivi ed alle sfide che ci attendono. Il Grafico che segue ben descrive ciò che successe alle Azioni Mediaset in quel periodo.


















Articolo del 9 Novembre 2011 del
Fatto Quotidiano

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Tutti i rendimenti dei Btp (a 2, a 5 e a 10 anni) hanno superato la soglia del 7%. Piazza Affari è la peggiore tra i listini europei. In rosso tutte le banche, con continue sospensioni in asta di volatilità. Mediaset perde il 12%

Alta tensione sui mercati internazionali: lo spread Btp-Bund ha toccato un nuovo record dall’introduzione dell’euro, cioè quota 574, segno che i mercati non si fidano delle dimissioni annunciate ieri da Berlusconi. Ora ha raggiunto i 552 punti. L’indicatore che misura la sfiducia sul nostro debito ieri aveva sfondato la soglia record di 500 punti. E oggi ha aumentato il suo valore, con il rendimento dei titoli decennali al 7%, considerata da molti analisti come punto di non-ritorno. Per fare un paragone, il rendimento dei titoli tedeschi è all’1,74%. Intanto la Bce continua a intervenire comprando i titoli italiani, proprio come aveva fatto nei giorni precedenti. Piazza Affari ha chiuso in negativo (-3,78%), conquistando la maglia nera tra i listini europei: Milano ha bruciato 12,9 miliardi nella seduta odierna, scendendo a 341,9 miliardi di capitalizzazione. Intanto il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ripreso le parole del direttore dell’Fmi Christine Lagarde: “Il problema dell’Italia non è la sua situazione economica ma la fiducia”, mentre Confindustria assicura: “Siamo nel baratro. Non ci meritiamo di fare la fine della Grecia”.

18.30 – Non è in programma il salvataggio dell’Italia. Non c’è in programma nessun piano di salvataggio finanziario per l’Italia. Lo assicurano fonti ufficiali dell’eurozona.

18.00 – Spread a 552. Lo spread Btp-Bund chiude la seduta a 552,6 punti con il tasso di rendimento del decennale italiano al 7,25%

17.54 – Da lunedì btp quinquennali all’asta. Asta cruciale per il Tesoro, che lunedì 14 novembre metterà sul mercato Btp quinquennali per un importo compreso fra 1,5 e 3 miliardi di euro. I titoli, si legge in una nota, avranno decorrenza 15 settembre 2011 con scadenza 15 settembre 2016.

17.50 – Ue e Bce chiedono all’Italia misure in linea con la lettera di agosto.

17.45 – Mediaset sprofonda in borsa. Mediaset ha ceduto il 12,04% a 2,2euro. E’ il resoconto finale di una giornata difficile per il titolo del gruppo che fa capo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. In calo le altre società dell’impero del premier. Mediolanum ha perso il 4,08% dopo i conti dei nove mesi e Mondadori il 2,93%.

17.44 – Rendimento dei decennali al 7,25%. Lo spread Btp-Bund si restringe a 551 punti e il tasso di rendimento del decennale italiano è sceso al 7,25%.

17.30 – Piazza Affari chiude in netto calo. Chiusura pesante per la Borsa di Milano: il Ftse Mib registra sul finale una flessione del 3,78% a 15.071 punti, dopo essere arrivato nel pomeriggio a cedere oltre il 5%. Il Dax di Francoforte perde il 2,21% a 5.829,54 punti, il Cac 40 di Parigi arretra del 2,17% a 3.075,16 punti, l’Ftse 100 di Londra scivola dell’1,85% a 5.464,12 punti, l’Ibex di Madrid lascia sul terreno il 2,1% a 8,339,2 punti, l’Ase di Atene segna -2,75% a 299,76 punti.

17.30 – Spread a 551 punti.

17.16 – Piazza Affari cede il 4%. Il Ftse Mib in calo del 4,16%. Nel frattempo Mediaset è tornata a fare prezzo dopo un congelamento per eccesso di volatilità. Il titolo del gruppo che fa capo al presidente del consiglio Silvio Berlusconi segna un calo dell’11,96% a 2,2 euro.

16.45 – Milano -5%. Peggiora ulteriormente Piazza Affari mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha chiesto un nuovo governo subito o elezioni. Il Ftse Mib cede il 5% a 14.881 punti e Mediaset è sospesa al ribasso con un calo teorico dell’11%. Unicredit cede l’8,2% e Intesa Sanpaolo il 6,33%. Spread a 557 punti.

16.07 – Piazza Affari aumenta le perdite. Piazza Affari precipita ancora e torna sotto quota 15mila punti. Alle 16 l’indice Ftse Mib lascia sul terreno il 4,50% a 14.958 punti. Ribassi di oltre due punti percentuali per Parigi, Londra, Francoforte e Wall Street. Spread a 563.

15.59 – Milano -4,44%. Torna a scendere verso i minimi di giornata la Borsa di Milano: dopo avere tentato una risalita, il Ftse Mib si è riportato in calo di oltre il 4% e cede il 4,44% a 14.965 punti e l’All Share il 4,33%, di pari passo con il peggioramento di Wall Street, in negativo sin dall’avvio. Spread a 565 punti.

15.50 – Risale il differenziale Btp-Bund. Lo spread è a quota 562, mentre prosegue il rosso delle borse europee dopo l’avvio in netto calo di Wall Street. Il Dax di Francoforte scende del 2,57%, l’Ftse 100 di Londra cede il 2,19%, il Cac 40 di Parigi cala del 2,6%, l’Ftse Mib di Milano va giù del 4,02%, l’Ibex di Madrid segna -2,47% e Atene cede il 2,8%.

15.35 – Spread cala a 552. Lo spread Btp-Bund continua a scendere. La forbice si restringe a 552 punti base con il tasso di rendimento in calo al 7,26%. Resta sopra i 400 punti lo spread tra i titoli spagnoli a dieci anni e quelli tedeschi a 406 punti base. Prosegue invece in rialzo a 147 punti il differenziale tra i bond francesi e il bund, registrando un nuovo record.

15.30 – Avvio in calo per Wall Street. Il Dow Jones perde l’1,91% a 11.943,65 punti, il Nasdaq cede il 2,20% a 2.667,80 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 2,14%.

15.21 – Milano, la peggiore d’Europa. Prosegue in calo la seduta delle principali borse europee a meno di 10 minuti dall’avvio degli scambi Usa. Londra cede l’1,84%, Parigi il 2,07% e Francoforte il 2,08%, mentre Milano (-3,27%) si conferma la peggiore, anche rispetto a Madrid (-1,91%) e Atene (-1,6%). Soffrono in particolare i titoli bancari bancari con Dexia (-11,24%), Hsbc Holdings (-6,05%), Rbs (-6,03%) ed Unicredit (-5,94%).

15.06 – Confindustria: “Livello tasse eccessivo”. Il livello del prelievo in Italia e’eccessivo e squilibrato”. Lo ha detto il presidente del Comitato tecnico ‘fisco e corporate governancè di Confindustria Luca Garavoglia, mettendo in chiaro che, “se nell’emergenza si può accettare un aumento della pressione fiscale, occorre immediatamente mettere le basi per una stabilità duratura dei conti pubblici, riformando la spesa pubblica e riducendo costantemente il perimetro dello Stato”.

14.44 – Spread sotto i 550 punti, rendimento oltre il 7%.Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi è sceso sotto i 550 punti. Il differenziale è a 549,1 punti mentre il rendimento si attesta al 7,28%.

14.30 – Cameron: “In Italia tassi btp a livelli insostenibili”‘. “I tassi d’interesse sui titoli diStato stanno tragicamente arrivando a toccare in Italia livelli totalmente insostenibili”. Lo ha detto il premier britannico David Cameron alla camera dei Comuni. ”Se non si ha un piano credibile per gestire il debito e il deficit, che i mercati piacciano o no, questi non ti presteranno più denaro e questo – ha proseguito Cameron – è quello che sta accadendo in paesi come la Grecia e ora, tragicamente, l’Italia dove i tassi d’interesse sui titoli di Stato stanno arrivando a toccare livelli totalmente insostenibili.

14.25 – Piazza Affari perde il 3% in attesa di Wall street. Avvicinandosi l’apertura di Wall street, Piazza Affari tenta di contenere i cali: con il parziale allentamento della fortissima tensione sui titoli di Stato italiani l’indice Ftse Mib segna una perdita del 3,09%, l’Ftse All Share un ribasso del 2,95%. Con Francoforte in calo del 2,46%, Parigi dell’1,98% e Londra dell’1,77% tra i titoli principali della Borsa di Milano Mediaset perde l’8,45%, Unicredit il 3,96%, Fiat il 3,51%, Intesa SanPaolo il 3,42%.

14.20 – Bbc: “Italia vicina ad aiuto dell’Eurozona”. ”La crisi è grave”. Parola di Robert Peston, responsabile del desk economico della Bbc. “I tassi sui bond italiani a 10 anni hanno sfondato la soglia del 7% e questo suggerisce l’ipotesi che l’Italia debba chiedere un finanziamento d’emergenza all’eurozona”. “Mi dicono – continua Peston nel suo blog – che Klaus Regling, direttore del Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, produrrà una proposta per aumentare la potenza di fuoco del fondo a 1 trilione di euro entro una o due settimane. I mercati gli concederanno questo tempo per mettere a punto il piano? Al momento non sembra probabile”. “Ora – conclude – anche i bond a un anno hanno superato la soglia del 7% e questo segnala quanto gli investitori reputino sia un rischio, persino nel breve periodo, detenere debito italiano”.

14.18 – Spread a quota 559.

13,52 – Spread a 563 punti. Quello che preoccupa è il tasso di rendimento dei titoli di stato italiani, che ha superato il 7%. In pratica, significa che i Btp a 10 anni devono ‘promettere’ questa percentuale di guadagno per essere venduti (lo Stato dovra’ pagare cioe’ piu’ interessi alla scadenza dei titoli, e cio’ accrescera’ il debito pubblico): è la prima volta che ciò accade dal 1996 e da quando usiamo l’Euro.

13.49 – Romani: “Dati che sconfessano chi lega spread a premier”. “L’andamento dei mercati di oggi contraddice le tesi espresse finora da chi riteneva che la soluzione della crisi che ha colpito anche l’Italia potesse arrivare dalle dimissioni del premier”. A sottolinearlo il ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani.

13.44 – Marcegaglia: “Il paese è nel baratro”. Emma Marcegaglia ha accennato all’impennata dello spread Btp-Bund, e all’andamento oggi delle Borse europee, sottolineando più volte che il Paese vive “ore drammatiche”. Alla nona giornata della ricerca di Confindustria la leader degli industriali ribadisce che “non possiamo nascondere la verita”, avverte che bisogna “agire ad ore”. Gli industriali, ricorda, “da anni sottolineano la necessità di fare riforme”, e negli ultimi mesi hanno tenuto alto il pressing sul governo. “Hannno proposto un progettò. Ma “nulla di tutto questo è stato fatto”. Per la presidente di Confindustria “così non possiamo andare avanti, il Paese è già nel baratro”. Bisogna “rimettere il Paese in un percorso di credibilità agli occhi dell’Europa e delle istituzioni”.

13.34 – Prosegue la visita dei commissari europei. Sono giunti ora nella sede del ministero dell’economia, gli ispettori dell’Ue, dopo la visita a Bankitalia.

13.12 – Spread a 571. Lieve frenata del differenziale tra Btp e Bund tedeschi, che si attesta a quota 571.

12.47 – Olli Rehn preoccupato per lo spread. Il commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn “era preoccupato ieri ed è preoccupato anche oggi” sugli spread fra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. Lo ha confermato il portavoce Amadeu Altafaj Tardio. Ora il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi è a 574 punti, con un rendimento al 7,48%.

12.40 – Piazza Affari -4,19%. E’ ferma sui minimi di giornata la Borsa di Milano, con il Ftse Mib che cede il 4,1% a 15.021 punti e l’All Share il 3,86% a 15.838. Piazza Affari e’ di gran lunga la peggiore tra le borse europee e anche l’avvio di Wall Street è previsto in calo.

12.32 – Tutti i rendimenti hanno superato il 7%. Mattinata drammatica per l’Italia con i rendimenti dei titoli di Stato che sfondano la fatidica soglia del 7%, ritenuta punto di non ritorno da molti analisti ed economisti. Il rendimento del Btp decennale sale al 7,40%, quello del quinquennale vola al 7,60% mentre l’interesse del biennale balza al 7,13%. Livelli mai visti dalla nascita dell’euro.

12.20 – Spread a 569.

12.04 – Borse europee estendono le perdite. Le borse europee estendono le perdite a fine mattinata. Il Dax di Francoforte scende dell’1,95%, l’Ftse 100 di Londra cede l’1,49%, il Cac 40 di Parigi cala del 2%, l’Ftse Mib di Milano va giu’ del 3,9%, l’Ibex di Madrid segna -2,5%.

11.58 – Juppé: “Da Italia ci attendiamo riforme promesse”. La Francia si aspetta dal governo italiano, qualunque esso sia, l’applicazione rapida delle riforme promesse al fine di stabilizzare la zona euro: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, commentando l’annuncio di prossime dimissioni di Silvio Berlusconi. Interrogato da RFI (Radio France internationale) sull’annuncio di ieri da Roma e, se si tratti di “una buona notizia”, Juppè ha replicato che spetta “agli italiani decidere chi deve essere il loro presidente del Consiglio”.

11.51 – Rendimento btp decennali a 7,36%. Continua a volare il rendimento delbtp decennale. Sale ora al 7,36% con lo spread a 564 punti. In netto rialzo anche il differenziale tra i titoli tedeschi e quelli spagnoli che sfondano quota 400 punti (402). Lo spread Germania-Francia sale al nuovo record di 140 punti.

11.46 – Bce teme che lo spread arrivi a 600 punti. Grande preoccupazione e febbrili consultazioni alla Bce dove si teme che lo spread fra Btp e Bund a 10 anni possa superare quota 600 punti, avvicinando i rendimenti dei nostri Titoli di Stato alla soglia dell’8 per cento. Fonti vicine all’Eurotower confermano inoltre all’Adnkronos i massicci interventi sul mercato per arginare la corsa dei Btp.

11.44 – Napolitano: “Stretta pericolosa sui Btp”. ”Dobbiamo riguadagnare credibilità efiducia come paese, così da uscire innanzitutto, oggi, da una stretta molto pericolosa sui titoli del nostro debito pubblico nei mercati finanziari e sulle condizioni dei nostri istituti di credito con prevedibili ricadute sull’attività economica e sull’occupazione”, ha detto Giorgio Napolitano.

11.40 – Listini europei negativi. Le Borse europee sono passate tutte in pesante terreno negativo sulla scia del crollo di Piazza Affari: l’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede circa due punti percentuali, ma molti listini fanno peggio. E’ il caso di Madrid e Amsterdam che perdono il 2,7%, mentre Milano continua a scivolare di oltre quattro punti e ha posto in asta di volatilità diversi titoli importanti, soprattutto bancari come Intesa SanPaolo (-6,50% teorico), Unicredit e Banco popolare, entrambi in ribasso teorico del 5,8%.

11.35 – Differenziale Btp-Bund a 562. Nuovo record negativo per il differenziale tra Btp decenalli italiani e Bund tedeschi: il rendimento è al 7,4%. Sotto attacco speculativo è solo l’Italia, perché il rendimento degli altri stati europei ha valori notevolmente inferiori.

11.28 – Tecnici Ue nella sede di Banitalia. La missione Ue è giunta da mezz’ora a Bankitalia per una riunione con i tecnici di Palazzo Koch. Intanto il differenziale tra Btp e Bund continua a salire e tocca quota 552, con un aumento di oltre 50 punti rispetto all’apertura.

11.22 – Spread fuori controllo. Il rendimento aveva appena toccato i 546 punti, con un rendimento al 7,20% e poi è salito a quota 549.

11.15 – Spread a 529 punti. Il rendimento del Btp decennale sfonda la fatidica soglia del 7%, salendo al 7,02%. Lo spread col bund tedesco registra un nuovo record a 529 punti base.

11.12 – Euro sotto 1,37 dollari. Dopo un’apertura stabile, l’euro scende sotto quota 1,36 dollari. La moneta unica viene scambiata a 1,3689 dollari e a 106,931 yen. Il cambio yen/dollaro è a 77,66.

11.04 – Cds a 536 punti. I credit-default swap sull’Italia, icontratti derivati con cui ci si protegge dal rischio default, volano al record storico di 536 punti sulla piattaforma Cma. Lo riferisce Bloomberg.

11.00 – Ispettori Ue in Italia. La missione dei tecnici Ue e della Bce guidata dal vicedirettore della Dg Ecfin, Servaas Deroose, è stata stamane al ministero per la Pubblica Amministrazione nel quadro del monitoraggio sull’Italia.

10.57 – Rendimento Btp a 10 anni al 7%. Il rendimento dei Btp decennali ha superato il 7%, attestandosi al 7,013%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è a 516,4 punti.

10.50 – La Bce sta comprando Btp italiani. Nuovo intervento della Banca centrale europea sui titoli di Stato. Francoforte sta infatti comprando Btp.

10.35 – Piazza Affari precipita. Il Ftse Mib registra un deciso calo e segna un -3,27% a 15.150 punti, mentre l’All Share scende del 2,99%. Sono 12 su 40 i titoli sospesi per eccesso di ribasso sul Ftse Mib. Protagoniste le banche, dove sono in asta il Banco Popolare, la Bpm, Intesa Sanapolo e Monte dei Paschi. Ferme, fra gli altri, anche Enel, Mediaset, e Lottomatica.

10.33 – Rendimento Btp a 2 anni al 7%. Il rendimento del Btp a due anni vola oltre la soglia del 7% al 7,05%. Paga più del decennale.

10.32 – Spread a 520 punti. Il rendimento dei titoli italiani è al 6,5%, mentre lo spread raggiunge un nuovo record a quota 520.

10.29 – Spread oltre quota 518. Continua la corsa dello spread fra Btp e Bund che ha aperto a 492,26 punti e ora si attesta a 518,78 punti. Intanto in borsa, undici titoli sono in asta volatilità. Tra questi Atlantia, Mps, Bper, Enel, Mediobanca e Mediaset, che perde l’8,29% teorico.

10.24 – Merkel: “E’ la prima crisi dell’euro”. “L’Euro attraversa la sua prima grande crisi dei suoi dieci anni di esistenza. Tutti i suoi punti deboli sono usciti allo scoperto. Ma siamo decisi ad affrontare questi punti deboli: la questione del debito e la competitività nei singoli stati membri oltre alle lacune dei Trattati”. Angela Merkel commenta così – rispondendo alla Dpa nel corso di un’intervista – la situazione di crisi che sta attraversando l’Europa. Ma alla domanda se la pace in Europa sia a rischio, il cancelliere non ha dubbi: “No, non è a rischio”.

10.17 – Lo spread vola: 512 punti. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi equivalenti sfonda quota 500 punti. Il differenziale è arrivato a 512 punti per un rendimento del 6,91%.

10.16 – Milano crolla (-2,2%). Prosegue la discesa di Piazza Affari dopo il record oltre i 500 punti dello spread Btp-Bund: l’indice Ftse Mib segna una perdita del 2,12%, l’Ftse All Share un ribasso del 2,09%. Tra i titoli principali, Mediaset è stata posta in asta di volatilità con un ribasso teorico dell’8,29% e sono passati in negativo i gruppi bancari: Mediobanca cede il 4,11%, Monte dei Paschi il 3,09%, Unicredit il 2,35%, Intesa SanPaolo l’1,92%. In controtendenza Mediolanum (+1,29%) e ancora positiva Pirelli, in rialzo dell’1,56%.

10.15 – Rendimento dei titoli italiani a cinque anni sfonda il tetto del 7%. Il rendimento dei Btp a 5 anni ha superato il 7% e si è attestato al 7,15%.

10.10 – Nuovo record dello spread. Il differenziale tra i Btp italiani e i bund tedeschi arriuva a quota 507 con un rendimento del 6,88%.

10.05 – Spread a 501 punti. Per la prima volta dalla storia dell’euro il differenziale tra il Btp e Bund tocca quota 501. Continua a salire il rendimento dei titoli italiani, vicino alla soglia di non ritorno.

9.52 – Mediaset scivola in borsa. Prime contrattazioni difficili in Piazza Affari per Mediaset, che cede il 5,58% a 2,36 euro, in un momento di stanchezza degli indici generali: al momento sono passate di mano quasi tre milioni di azioni del Biscione, contro una media quotidiana dell’ultimo mese di Borsa inferiore ai 6 milioni di ‘pezzi’.

9.39 – Merkel: “Più impegno dell’Italia su misure di austerità”. Il governo italiano “deve impegnarsi di più per attivare le misure di austerità”. Lo ha detto la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una intervista alla Dpa. La leader tedesca ha sottolineato che il piano presentato al G20 di Cannes va messo in atto per ridare fiducia al Paese.

9.34 – Ftse Mib +1,35%. A Milano il Ftse Mib guadagna l’1,35% a 15.875 punti, mentre l’All Share sale dell’1,2% a 16.673 punti. A sostenere gli indici, l’andamento dei titoli bancari e di quelli industriali. Spread a 496.

9.19 – Salgono i listini, male Mediaset. Tra i titoli principali il migliore è Mediolanum (+3,19%), seguito da Pirelli (+3,16%) dopo i conti, ma soprattutto vanno bene quasi tutte le banche: Intesa cresce dell’1,42%, Mps dell’1,32%, Unicredit dello 0,70%. Male Mediaset, che in avvio cede il 2,95%.

9.04 – Piazza Affari apre in positivo: +1,47%. Avvio positivo per Piazza Affari: ilprimo indice Ftse Mib segna una crescita dell’1,47%, l’Ftse It All-Share un aumento dell’1,15%

8.55 – Lo spread riparte da quota 498. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi equivalenti si mantiene su livelli alti. Il differenziale e’ 497,5 punti per un rendimento del 6,8%

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Attenti, quindi Italiani, perchè commettere degli errori rientra nella normalità delle cose, perseverare nel continuare a farlo diventa Diabolico e soprattutto deleterio per gli Interessi nazionali e per il futuro di ogni singolo Cittadino.

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