di Giorgio Cremaschi
La ministra Pinotti ha annunciato l'ok preventivo all'uso delle basi italiane per i bombardamenti Usa in Libia. Basi che in realtà sono già operative per i droni e quant'altro serva alle imprese militari Usa e Nato. D'altra parte il nostro paese è sempre più coinvolto in guerre di terra,mare e cielo, dall'Afghanistan, all'Iraq, al Mar Rosso, al Mediterraneo. Le spese per la guerra sono le uniche non soggette a tagli.
Ora gli Usa hanno scatenato un mesetto, cosi ha detto Obama, di bombe sulla Libia, contro il terrorismo naturalmente, come avviene da 25 anni con i risultati che riscuotiamo sempre più tragicamente nelle città europee.
In realtà il nuovo intervento militare Usa ha lo scopo di sostenere il governo fantoccio di Tripoli contro quello secessionista di Tobruk, che infatti ha protestato contro i bombardamenti, assieme alla Russia e a tanti altri. Nella sostanza siamo di fronte ad una nuova operazione coloniale, tanto più sporca perché dietro di essa ci sono gli interessi delle compagnie petrolifere Usa, in competizione con quelle britanniche, francesi e con la nostra Eni.
Come nell'800 gli spazi di mercato dei paesi imperialisti si affermano con le bombe, allora dalle navi, oggi dagli aerei e dai droni. Il terrorismo viene solo alimentato da queste imprese, in un circolo tragico che dura da decenni e che si continua a far crescere. E questa volta la spirale bombarbamenti-terrorismo si dispiega a duecento chilometri dalle nostre coste.
Visto il disastro provocato dalla precedente guerra di Libia del 2011, scatenata da Sarkozy e Cameron ed esaltata da Giorgio Napolitano, guerra sulla quale lo stesso Obama aveva fatto una inutile autocritica. Vista la catastrofe politica e umanitaria provocata dalle bombe di cinque anni fa, l'Italia avrebbe dovuto essere il primo paese a dire basta. Invece ci siamo accodati al mesetto di raid aerei, il governo è salito sui droni con la follia del Dottor Stranamore. E questa volta non è solo Renzi a cavalcare le bombe. Anche l'altro Matteo, Salvini, sta su quella sella, visto che la mozione presentata alla Camera dalla Lega Nord proclama fedeltà assoluta ed imperitura agli Usa e alla Nato. Quando il padrone vero tira il guinzaglio, tutte l'abbaiare al sistema della destra finisce in un guaito di fedeltà.
Come nell'800 gli spazi di mercato dei paesi imperialisti si affermano con le bombe, allora dalle navi, oggi dagli aerei e dai droni. Il terrorismo viene solo alimentato da queste imprese, in un circolo tragico che dura da decenni e che si continua a far crescere. E questa volta la spirale bombarbamenti-terrorismo si dispiega a duecento chilometri dalle nostre coste.
Visto il disastro provocato dalla precedente guerra di Libia del 2011, scatenata da Sarkozy e Cameron ed esaltata da Giorgio Napolitano, guerra sulla quale lo stesso Obama aveva fatto una inutile autocritica. Vista la catastrofe politica e umanitaria provocata dalle bombe di cinque anni fa, l'Italia avrebbe dovuto essere il primo paese a dire basta. Invece ci siamo accodati al mesetto di raid aerei, il governo è salito sui droni con la follia del Dottor Stranamore. E questa volta non è solo Renzi a cavalcare le bombe. Anche l'altro Matteo, Salvini, sta su quella sella, visto che la mozione presentata alla Camera dalla Lega Nord proclama fedeltà assoluta ed imperitura agli Usa e alla Nato. Quando il padrone vero tira il guinzaglio, tutte l'abbaiare al sistema della destra finisce in un guaito di fedeltà.
Il 6 agosto 1945 gli Usa lanciarono la bomba atomica su Hiroshima. Sarebbe bene ricordare che gli Usa sono il solo paese al mondo che abbia mai usato le armi nucleari, sono il paese che ce ne sta installando in casa delle nuove e micidiali, sono il paese che decide di bombardare in giro per il mondo sulla base degli interessi economici, politici e persino elettorali delle sue classi dirigenti.
Questo si dovrebbe sapere per rifiutare finalmente la follia della guerra, invece che cavalcare la bombe come fanno Renzi e Salvini.
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