chi scrive questa lettera
sono i Rappresentanti Sindacali della VIBAC S.P.A di Grumento Nova, una
Multinazionale tra le più importanti al mondo per la produzione di Packaging
per alimenti e nastri adesivi, i cui 185 dipendenti sono stati da qualche
giorno interessati dall’apertura di una procedura di Mobilità che, nell’arco di tempo prevista dall’iter di
discussione della stessa, minaccia di portare alla chiusura definitiva del sito
produttivo. Premettiamo che questa Azienda si trova nell’area del COVA di
Viggiano e sul territorio che viene riconosciuto come il più grande giacimento
naturale di petrolio e Gas dell’area Europea. L’Azienda VIBAC essendo
un’Azienda particolarmente energivora si è trovata quindi ad operare in questi
anni su un territorio che almeno teoricamente presenta caratteristiche ideali
per questo tipo di produzione. Nei fatti però, tutto ciò per la VIBAC, che già
fa i conti giornalmente con un territorio privo di infrastrutture viarie e ferroviarie
che incidono pesantemente sui costi
della materia prima e del trasporto, non si è mai tradotta in vere
opportunità reali, in quanto i costi sostenuti relativi al prezzo del Gas e
dell’elettricità sono stati sempre in linea con quelli che si pagano nelle
altre aree nazionali.
Tutto ciò nonostante lo stabilimento vive i disagi insiti di un’area che ha fatto dell’estrazione petrolifera la sua peculiarità.
Tutto ciò nonostante lo stabilimento vive i disagi insiti di un’area che ha fatto dell’estrazione petrolifera la sua peculiarità.
Ogni qualvolta che la VIBAC
ed altre realtà locali hanno avanzato proposte per avere, a fronte dei tanti
disagi, qualche piccolo vantaggio sulle tariffe energetiche, dalla politica si
sono sentiti sempre rispondere con la frase classica “ ….per la Comunità
Europea questo è concorrenza sleale “. Con questa lettera, condivisa e
sostenuta da tutti i Sindaci della Val d’Agri, si sollecitano i nostri
rappresentanti politici al Parlamento Europeo a portare proprio questo
argomento all’attenzione della discussione Europea, facendolo diventare oggetto
di confronto Istituzionale con tutti i paesi della Comunità, sottolineando
delle argomentazioni che non possono prescindere da questa discussione e che
possono essere sintetizzate in due punti:
Definire una
volta per tutte cosa si intende effettivamente per “ Concorrenza Sleale “ e se
casi come la Polonia, in cui sono risaputi i livelli minimi dei salari che
vengono applicati, le stesse politiche fiscali non omogenee che vengono attuate
nei vari Stati Europei, o ancor più gli sproporzionati incentivi che vengono elargiti
per favorire l’industrializzazione in paesi come ad esempio la Serbia che è
prossima ad entrare nell’U.E., non sono anch’essi da considerarsi “ Concorrenza
Sleale”, vista l’incidenza non indifferente che hanno sulla competitività delle
Aziende.
Chiedersi se è accettabile tollerare politiche al ribasso di intervento sui salari, senza prima promuovere delle politiche fiscali comuni volte a calmierare i livelli dei prezzi al consumo. Non si può permettere che a fronte di prezzi al consumo che aumentano a causa di tassazioni non omogenee da paese a paese si promuovano parallelamente, anche a livello istituzionale, interventi di decurtazione dei Salari che già ora, in paesi come l’Italia, non consentono di arrivare alla fine del mese e che non fanno altro che portare all’indigenza intere famiglie ed allontanare sempre più le condizioni per favorire quella Crescita che la politica Europea dice di voler innescare e promuovere.
Chiedersi se è accettabile tollerare politiche al ribasso di intervento sui salari, senza prima promuovere delle politiche fiscali comuni volte a calmierare i livelli dei prezzi al consumo. Non si può permettere che a fronte di prezzi al consumo che aumentano a causa di tassazioni non omogenee da paese a paese si promuovano parallelamente, anche a livello istituzionale, interventi di decurtazione dei Salari che già ora, in paesi come l’Italia, non consentono di arrivare alla fine del mese e che non fanno altro che portare all’indigenza intere famiglie ed allontanare sempre più le condizioni per favorire quella Crescita che la politica Europea dice di voler innescare e promuovere.
Se la politica Comunitaria è
incapace di intervenire tempestivamente su questi due punti allora, sarebbe
auspicabile oltre che giusto, in questo vuoto legislativo che favorisce
valutazioni normative sicuramente discordanti e non omogenee, che l’Unione
Europea lasciasse ogni paese libero di poter attingere alle proprie
potenzialità per evitare che territori, seppur ricchi di risorse, com’è il caso
della Val D’Agri, rischino di assistere al dissolvimento del proprio tessuto
Industriale ed artigianale benché ci siano tutte le potenzialità in loco per
creare le condizioni favorevoli per competere sui mercati Internazionali. Il
caso VIBAC di Grumento Nova in questo senso è emblematico, visto che nonostante
localizzato a pochi metri da dove l’ENI in Val d’Agri fa lo stoccaggio del Gas,
rischia, paradossalmente, di essere condannata definitivamente alla chiusura proprio
dai costi della bolletta Energetica che incidono pesantemente sulla voce “ Costi
di Produzione “ del Bilancio.
La politica Comunitaria deve
sentire la necessità di intervenire urgentemente poichè questi territori non
hanno più il tempo di poter attendere, dinanzi ad un impoverimento galoppante
delle famiglie, una disoccupazione con numeri inaccettabili, un’emigrazione ai
massimi storici. La Comunità Europea da tempo manifesta le sue intenzioni volte
a darsi una fiscalità comune, una politica industriale comune, una politica economica
comune che, nel complesso, possano offrire a tutti i suoi cittadini le stesse
opportunità e gli stessi standard di vita, ma nei fatti queste continuano ad
essere solo buone intenzioni che non si concretizzano in provvedimenti
attuativi e risolutivi. Intanto interi territori muoiono, intere popolazioni
vivono l’incubo della povertà, intere generazioni di giovani rischiano di
essere bruciate. Dinanzi a tutto ciò la politica comunitaria ha l’obbligo civile
e morale di intervenire e non restare a guardare.
Con Osservanza
La RSU VIBAC S.P.A Grumento
Nova
CGIL CISL
UIL
Vincenzo Cirigliano Biagio Morelli Claudio Vito Ciriello
Floriano Curto
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