La realtà, come abbiamo segnalato, è che l'Italia è sprofondata da tempo in una depressione senza uscita, con un'ampia parte del popolo lavoratore che subisce una vera e propria catastrofe sociale, mentre gli strati alti della borghesia continuano ad ingrassarsi.
I lievi sobbalzi del Pil registratesi in questi ultimi anni, non hanno invertito la tendenza al declino.
Quattro dati su tutti:
RICCHEZZA NAZIONALE: dal 2007 al 2013 persi 843 miliardi pari al -9%.
- PRODUZIONE INDUSTRIALE: dal 2007-2013 -25,5% .
- PIL PRO-CAPITE: dal 2007 al 2013 - 9,1%.
- DISOCCUPAZIONE: dal 2007 è più che raddoppiata: dal 6,1% al 12,7% attuale.
Nello stesso periodo, a livello mondiale la produzione industriale è aumentata del 10% e il PIl cresciuto in media del 5%.
Tabella n. 1. Il Pil italiano e gli altri (clicca per ingrandire) |
Per chiunque non sia ottenebrato dalla propaganda di regime è evidente che i governanti non sanno che pesci pigliare.
Essi non sanno fare altro che riproporre le ricette liberiste che hanno approfondito una crisi che viene dal lontano.
Essi lo sanno perfettamente. Lo sanno benissimo che privatizzare, tagliare la spesa non danno alcuna garanzia che s'inverta la rotta. Lorsignori sperano che l'aumento massiccio dell'esclusione sociale, la disoccupazione, la marginalità, facciano diventare questo Paese, agli occhi dei grandi capitalisti (stranieri anzitutto), un luogo appetibile e redditizio per i loro investimenti. Così sperano riparta un processo "virtuoso" di "crescita". Anche ove questo accada, crescita sarà per il capitale, miseria invece per il popolo lavoratore.
Ma che la loro ricetta di vampiri sortisca un effetto espansivo non sta scritto da nessuna parte.
Lorsignori sanno anche questo. A che si affidano dunque? Al fato? Alla Divina Provvidenza?
La Tabella sopra indica con drammatica esattezza a che punto il Paese è nella merda. Indica quindi che dal collasso finanziario venuto dagli USA del 2008 l'economia capitalistica italiana è andata sempre peggio. Indica infine che la gabbia dell'euro è concausa del declino. Lorsignori sanno anche questo. Ma non potranno ammetterlo mai pubblicamente. Perché? Come non potete aspettarvi dai preti che ammettano l'assurdità di certi dogmi di fede, verrebbe meno la loro funzione sciamanica, così non potete sperare che Lorsignori rinuncino ai misteri neoliberisti, oppure al mito dell'euro. Dovrebbero ammettere non solo di aver fallito, dovrebbero ammettere che sono dei criminali, dei servi della grande finanza predatoria globale.
La domanda sembra essere: quanto potrà reggere la stabilità sociale? Quanto ci manca prima che il popolo, con un sussulto, mandi a casa questi truffatori criminali? Risposta: questo non si può predire. Sicuro è tuttavia che tutto congiura a favore di un fragoroso e di grandi dimensioni scoppio sociale, destinato a mutare a fondo tutto il paesaggio sociale e politico. Che questa sollevazione apra la strada ad un'uscita democratico-rivoluzionaria o reazionaria e autoritaria, dipende da chi gli si metterà alla testa.
Fonte:
http://sollevazione.blogspot.it/2014/08/pil-sotto-zero-quando-ci-manca-allora-x.html
Nessun commento:
Posta un commento