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domenica 12 maggio 2019

Tra M5S e Lega, una sana Diatriba

di Tommaso Merlo

Pd e Forza Italia hanno sempre fatto finta di litigare. Bisticciavano in campagna elettorale davanti alle telecamere poi una volta incassati i voti si spartivano il paese dietro le quinte. Movimento e Lega sono invece due forze davvero diverse nei contenuti, nella sensibilità, nella struttura. Diversità che questa campagna elettorale sta evidenziando in maniera salutare checché ne dicano i benpensanti. Pd e Forza Italia hanno sempre preso per i fondelli i cittadini attaccandosi in pubblico e inciuciando in privato. Divide et impera. Hanno lucrato sui resti delle ideologie mettendo i cittadini gli uni contro gli altri. Destra e sinistra. Rossi e neri.



Ma una volta al governo seguivano una identica e rassegnata politica neoliberista e perbenista al traino delle lobby e delle burocrazie internazionali. Identica e lontanissima dai cittadini. Questo perché una volta nei palazzi, Pd e Forza Italia si mettevano a negoziare tra loro e coi potentati di riferimento e con il sottobosco mafioso per essere sicuri di non calpestare i piedi a nessuno. Solo allora partorivano topolini.


Per Pd e Forza Italia la priorità è sempre stata il proprio tornaconto e quella dei loro complici. Non i cittadini considerati carne da macello elettorale. Pd e Forza Italia si sono passati la palla fin che hanno potuto, poi negli ultimi anni hanno dovuto fare outing perché stava crollando tutto. Gli italiani hanno cominciato a capire la truffa e i voti scarseggiavano. Palesato l’inciucio sono nati i governi non eletti da nessuno. I governi dei presunti tecnici e dei sempreverdi voltagabbana che per salvare l’Italia dal baratro in cui loro l’avevano portata, si sono accaniti sui cittadini massacrandoli. Nasce da questo la rivoluzione populista. Oggi Pd e Forza Italia sono dei malconci cartelli elettorali di bande tenute insieme con lo sputo. Idee e valori non ne hanno mai avuti. La reputazione l’hanno persa per strada. Ormai si aggrappano a quel gruppo di tifosi superstiti che si ostinano a buttar via il loro voto per qualche giurassica paturnia ideologica o per odio o per pessimismo cronico o per paura verso un cambiamento che non comprendono. 

Un blocco arretrato e conservatore pompato da una stampa che avvelena i pozzi del dibattito pubblico con un’imbarazzante disonestà intellettuale. Un blocco che mira allo sfascio senza avere uno straccio di alternativa. Che mira alla normalizzazione perché in essa spera di risorgere. Un blocco d’ipocriti benpensanti che per anni ha dipinto Movimento e Lega come lo stesso identico schifo populista. Nato il governo gialloverde, pur di sabotarlo si son messi a piantare zizzania inventandosi finte liti e fratture. Giornalismo spazzatura. Rosicame. Poi negli ultimi tempi l’ego di Salvini ha cominciato a far capricci e il Movimento ha capito che stare a cuccia non pagava. E così, con le europee alle porte, sono riemerse le diversità tra Movimento e Lega. Diversità vere e profonde. 

Nei contenuti, nella sensibilità, nella struttura. Diversità che sono sempre esistite e che infatti hanno portato alla firma di un contratto per governare. Diversità salutari che esploderanno in una crisi quando diverranno tali da impedire al governo di realizzare quanto promesso. Non come Pd e Forza Italia che fingevano di litigare ma erano la stessa robaccia e dietro le quinte si spartivano il paese con l’unico scopo di sguazzare nell’oro e nel potere alla faccia dei cittadini.

fonte: QUI

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