Renzi è ricomparso sui palchi del Pd. Trasuda astio e ha preso di mira il premier Conte. Di solito tra premier uscenti ed entranti vige un certo galateo. Ma Renzi se ne fotte. Renzi rispettava Berlusconi e lo ha sempre trattato con garbo. Conte no. Conte lo aggredisce come nessuno si era finora permesso di fare. Un attacco anche personale e molto duro. Renzi ha definito Conte “la summa di tutte le incompetenze” e spocchioso. Una sorta di disastro come giurista e come politico. Renzi è davvero disperato. Non si dà pace per il proprio fallimento ed è ormai disposto a qualsiasi bassezza pur di farsi notare. Anche scagliarsi contro un premier apprezzato e stimato dalla grande maggioranza dei cittadini.
Un premier che sta ridando lustro alle istituzioni e che rappresenta degnamente l’Italia dopo anni di pagliacciate internazionali. Una persona perbene, seria e preparata che sta svolgendo il proprio “servizio pubblico” con disciplina ed onore.
Se Renzi si fosse comportato anche lontanamente come Giuseppe Conte probabilmente non sarebbe finito così rapidamente e malamente in disgrazia. Ma la forza del premier Conte non è solo nell’essere una persona mite e coscienziosa e uno stimato professionista. La sua forza è anche quella di essere un cittadino come tutti gli altri che si è messo a disposizione di un progetto politico in cui crede e del proprio paese, giusto per qualche tempo. Finita l’esperienza di governo, Giuseppe Conte tornerà serenamente al suo lavoro di avvocato e alla sua vita di sempre. Serenamente. Con l’orgoglio di aver servito al meglio la propria comunità. Questione di stile ma anche d’igiene democratica. Il ricambio delle classi dirigenti impedisce il formarsi delle caste ed impedisce che l’ego di qualche mitomane interferisca nella vita democratica. L’Italia è stata ostaggio per decenni degli interessi e delle carriere e delle mire egoarche delle classi politiche e dei loro baroni. Il ricambio democratico impedisce poi a lobby e sottobosco delinquenziale di coltivare uomini di fiducia nei palazzi. Impedisce il formarsi di clientele e cerchie personali e consente a persone ed energie nuove di rappresentare al meglio fasi ed istanze popolari che sono in continua evoluzione.
Oggi Conte è l’uomo giusto al posto giusto e sta facendo un ottimo lavoro. Domani altri prenderanno il suo posto. Senza rancori, senza rimpianti. E c’è da metterci la mano sul fuoco. Quando tornerà a vita privata, Giuseppe Conte non salirà su un palco ad insultare chi prenderà il suo posto a Palazzo Chigi solo per finire sui giornali. È una persona troppo seria e non è capace di tali bassezze. Quanto all’oggi, Conte fa benissimo a non cagare Renzi nemmeno di striscio.
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