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lunedì 17 settembre 2018

...e se Il M5S vuole veramente avere un Ruolo nelle Regioni

di Vincenzo Cirigliano

Sulla Base di quanto successo alle elezioni per il Parlamento Nazionale, a seguito dello schiaffo preso platealmente da tutti i Partiti del Sistema Consolidato affaristico Finanziario, in Basilicata così come in tutte le altre Regioni in cui ci si accinge al rinnovo degli Organismi Regionali, il potere neo feudale si chiama a raccolta per evitare di subire l'ennesima spallata dal crescente consenso che si sta registrando attorno alle forze di Governo Gialloverde.




In queste Regioni che si apprestano a Rinnovare i loro organi Regionali, per la casta consolidata si presenta il problema di preservare i suoi privilegi, cristallizzati e creati nel corso di lunghi anni, attraverso un sistema economico e lavorativo che si regge su logiche clientelari fatta di intrecci sempre più ramificati con una nomenclatura nazionale visibilmente mossa da meccanismi che ruotano attorno a poteri paramafiosi e paramassonici.


Accanto a questa struttura agisce un Mainstream giornalistico e televisivo dell’Informazione creato nei decenni ad immagine e somiglianza del potere politico esistente.

Poiché le prossime Elezioni Regionali potrebbero essere pericolosissime per il Sistema che potrebbe vedersi consolidare lo strapotere percettivo che il M5S fa regolarmente valere con l’elettorato, prende corpo una risposta a questo pericolo che tende a mobilitare innanzitutto il Sistema Politico Nazionale e nello stesso tempo mettere in piedi una strategia di coalizioni costruite con il preciso intento di tagliare le gambe al M5S. Ma non essendo sufficiente questo, si mobilita anche l’anello inferiore del sistema, costituito da tutti coloro che hanno usufruito negli anni passati dei favori della Casta e che debbono ora ricambiare, devono darsi da fare per evitare il rischio che salti veramente tutto. Parte così l’attacco ai cinquestelle, sostenuto dal mainstream nazionale e locale, con il mantra dei “Grillini” o 
"Gigginiani" divenuti improvvisamente i più inetti di tutti e colpevoli di tutti i mali del nostro Paese.

Non si può certo pensare poi che chi ha usufruito nel tempo di nomine, posti di lavoro, ecc, ora possa esimersi dal restituire, nelle varie forme che possono venire a configurarsi, ciò che gli è stato ampiamente assicurato, magari anche per salvaguardare per il futuro gli evidenti vantaggi di cui ha beneficiato negli anni. Si assiste ad un proliferare di liste e accozzaglie indicibili in cui area per area si inseriscono quei nomi che sono classici punti di riferimento delle piccole comunità paesane e che si rifanno al politico d'annata, al medico di famiglia, all’avvocato riconosciuto, all’esponente delle forze dell’ordine che vuol fare la sua esperienza politica, al referente della Pro Loco, ecc, ossia tutti quei personaggi verso cui il Popolo delle Comunità locali nutre una sorta di stima interessata, mossa dal convincimento che di loro c’è sempre bisogno. Ecco allora che per i cinquestelle le elezioni Regionali, anche per le peculiarità del Sistema elettorale adottato, diventano quasi una missione impossibile. I numeri sono quelli e con i numeri è difficile confrontarsi.

L’unica speranza potrebbe essere alimentata da una crisi economica che ha fatto sì che si siano di molto ristretti i cordoni della borsa del sistema politico e che ha intaccato anche i privilegi elargibili che, in questi anni, sono andati via via diminuendo.

Ma questo potrebbe non bastare.

Ecco allora che dovrebbe nasce l’esigenza da parte del M5S di fronteggiare questo sistema ormai collaudato e che regolarmente dimostra di essere ben consolidato sui territori, portando le coalizioni della vecchia classe Politica a Prevalere. Come fare per cercare di contrastarlo è presto detto e di sicuro questa azione non può prescindere dall’evitare innanzitutto di creare spaccature all’interno del Movimento, alimentate sistematicamente, in tutte le Regioni in cui si è votato, da un Sistema di scelta dei Candidati pentastellati che, come più volte ribadito, anziché tendere a premiare il merito, finisce per favorire esponenti dei Capoluoghi, cordate precostituite e arrembanti personaggi saliti in ritardo, o a “cose fatte”, sul carro dei vincitori, abili a sfruttare quelli che io chiamo “BUG”, nel sistema di scelta delle Candidature nel Movimento. Pratiche deprecabili, perfettamente individuabili anche da chi guarda dall’esterno, che sicuramente mai avrebbero dovuto far parte delle logiche che muovono il M5S e che, oltretutto, dovrebbero aprire una approfondita discussione a livello Nazionale ed una seria riflessione, volta a salvaguardare il Futuro del Movimento.

Conseguenza di queste logiche, così come successo anche in altre Regioni, anche in Basilicata ampie aree territoriali in cui gli esponenti dei 5 stelle si muovono dentro i limiti delineati dai regolamenti Interni, e che possono contare su meetup gestiti tra pochi amici, sistematicamente non riescono ad esprimere un loro rappresentante da far concorrere per le varie cariche Istituzionali. Nel caso Lucano tra le aree non rappresentate ci sono proprio quelle che più di altri avrebbero bisogno di poter contare su propri portavoci, maggiormente addentro alle problematiche enormi che vivono, loro malgrado, questi territori. Il caso del problema Ambientale legato allo sfruttamento petrolifero in Val d’Agri è emblematico. Per provocare una spaccatura all’interno del Movimento, dinanzi ad incongruenze di questa portata, ci vuole veramente poco. Spaccature che portano ad uno scoramento generalizzato tra gli Attivisti più attivi, che alla fine si traduce in mancanza di impegno diretto nella gestione di quelle campagne elettorali che in questi anni, per come sono state gestite, sono state il fiore all’occhiello del M5S, che hanno determinato a livello nazionale quella esplosione di consensi che ha fatto veramente tremare l’Establishment nazionale ed Europeo.

Involontariamente però proprio questa mancata rappresentatività nelle varie aree territoriali, potrebbe suggerire allo Staff Nazionale, di cui ancora attendiamo di conoscere le credenziali, una strategia volta a recuperare consensi nelle varie Regioni ed a fronteggiare le coalizioni che gli altri Partiti stanno facendo nascere come funghi sui territori e che si muovono secondo le logiche prima esposte. Strutturare cioè una serie di Liste agganciate al Movimento che vadano a recuperare quell’attivismo che, in un certo senso, oggi si sente estromesso e marginalizzato in tante aree territoriali dimenticate da un M5S poco attento ai meccanismi che designano i suoi candidati e che, alla lunga, finisce con lo sprecare preziose risorse rappresentate da quelle persone che in questi anni le popolazioni di queste aree hanno imparato ad Apprezzare e riconoscere. Lo si potrebbe fare attingendo dalle Liste delle votazioni On Line relative alle Regionarie e valorizzando quelle persone, delle aree non rappresentate, iscritte chiaramente al Movimento e che hanno mostrato particolare attivismo in questi territori.

Si potrebbe così impostare una Campagna Elettorale che coinvolga a 360 gradi tutte le aree territoriali, nessuna esclusa, e che potrebbe davvero fronteggiare ad armi pari quel Sistema di coalizioni che diversamente in ambito Regionale il M5S sarà sempre costretto passivamente a subire.


Rilke, poeta Austriaco, diceva “Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa"  

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