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giovedì 13 settembre 2018

In base al Giudizio di quelle Istituzioni che sparano a Zero anche sul Governo Italiano

di Luciano Lago

Il Parlamento Europeo ha deciso di mettere sotto sanzioni il governo dell’ungherese Orban accusato di non essere conforme alla linea immigrazionista e globalista delle UE.
Sono stati 448 i voti favorevoli alle sanzioni, 197 i contrari e 48 gli astenuti. Fra i favorevoli in prima fila gli esponenti italiani del PD e quelli del Partito 5 Stelle.
Si è trattato di uno vero e proprio agguato politico diretto dai circoli globalisti che rispondono alle lobby di potere che decidono la politica all’interno delle Istituzioni europee.
Lo stesso PPE (di cui Orban fa parte) si è spaccato sulla condanna, con gli esponenti di Forza Italia che non hanno partecipato alla votazione .




Adesso la questione Ungheria si prevede che passerà al Consiglio della UE, formato dai capi di Stato e di governo che potrebbe adottare una serie di provvedimenti sanzionatori fino ad arrivare alla sospensione del diritto di voto dell’Ungheria in sede comunitaria.

Di fatto Orban può contare su governi alleati che sono si trovano sui una linea analoga a quella di Budapest, come i paesi del del gruppo Visegrad (Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria) oltre all’Austria, mentre il governo italiano si trova su una linea ambigua, spaccato fra Lega (favorevole ad Orban) e 5 Stelle filo europeisti.

Che cosa rimproverano i globalisti ad Orban

In realtà i circoli globalisti che hanno messo sotto accusa Orban non si limitano alla politica anti-migratoria del Governo di Budapest ma c’è dell’altro. Si tratta di un processo alle opinioni espresse da Orban e dal suo partito, Fidez, che risulta il partito di maggioranza in Ungheria.
Già in una precedente occasione, davanti al Parlamento europeo Orban aveva dichiarato con forza:
“Non ci potete condannare perché abbiamo le nostre opinioni”, ha affermato il leader conservatore ungherese all’assemblea di Strasburgo riunita in seduta plenaria e al vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans. In quel caso si trattava di respingere l’accusa di attentare alla libertà di insegnamento.

Orban aveva smentito con forza che la legge votata di recente in Ungheria mettesse in pericolo il sistema delle Università dell’Europa che “introduce regole uniformi”, ha spiegato Orban, il quale ha detto di voler mettere “fine ai privilegi di cui godono le università straniere rispetto alle università europee” (L’Università di Soros fatta chiudere).

La nuova legge in Ungheria prevede di privare di licenza gli istituti di insegnamento stranieri che non dispongono di campus nel loro Paese di origine. Orban ne aveva approfittato per attaccare Soros, la sua bestia nera, descrivendolo come un “grande speculatore finanziario europeo che ha distrutto le vite di milioni di europei”.

Il premier ungherese è sotto accusa anche per aver instaurato una legge che rafforza il controllo sulle Ong che si occupano di immigrazione e diffuso il questionario “Stop-Bruxelles” inviato alla popolazione ungherese e che era stato messo in discussione dalla Commissione Europea centrale .
Tuttavia la goccia che aveva fatto traboccare il vaso e determinato la decisione delle lobby di potere di mettere Orban sotto sanzioni, per “dare l’esempio agli altri”, avevano affermato, era avvenuta quando il premier magiaro, in un suo memorabile discorso aveva dichiarato: “Esiste un piano per realizzare una Europa nelle mani di una popolazione cosmopolita con preminenza mussulmana”, il piano della società multiculturale voluto dalle oligarchie globaliste era così smascherato.

Come se non bastasse, aveva aggiunto: L’Ungheria è un piccolo paese ma gioca un ruolo decisivo nella battaglia per evitare la scristianizzazione dell’Europa”, aveva segnalato.
Un paese forte non può permettersi un declino demografico. “I paesi più forti sono quelli che sono in grado di mantenersi biologicamente. Perchè l’Ungheria abbia un futuro deve mantenere una tassa di fecondità di 2,1 figli per famiglia”.

L’Ungheria vuole essere uno Stato forte e necessita di un buon livello di sicurezza, inclusa la protezione delle sue frontiere e la lotta contro il terrorismo, così come il mantenimento di un forte senso di identità culturale”.
Il leader magiaro si era anche permesso di affermare che “ l’Europa, è vittima a suo giudizio di un cambiamento culturale e demografico di imprevedibili conseguenze”.

Tutto questo è stato giudicato intollerabile dalle oligarchie globaliste che pilotano l’Europa verso una società multiculturale dove le culture originarie debbono essere sostituite da più culture (come ha affermato di recente Emmanuel Macron) e dove, con i nuovi paramentri diffusi dalla UE, ai bambini deve essere data la scelta di quale identità sessuale assumere (educazione Gender) e le famiglie devono indicare Genitore 1 e Genitore 2, al posto di madre e padre.

La UE vuole arrivare a un sistema che liberalizzi totalmente l’aborto, la scristianizzazione della società, la demolizione della famiglia tradizionale, la diffusione di una morale relativista ove i diritti individuali diventano la legge della società, dal diritto alle adozioni della coppie omosessuali all’utero in affitto, all’eutanasia, ecc..
Questo piega perchè Orban è diventato il “nemico ” della Europa globalista da neutralizzare.
Sanzionare Orban e “punire” l’Ungheria significa dare l’esempio agli altri.

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