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domenica 9 settembre 2018

Una Guerra che in 11 anni di Storia il Movimento ha gia vinto

di Tommaso Merlo

Luigi ricorda il mitico V-Day, sono passati undici anni eppure l’atteggiamento delle vecchie caste verso il Movimento 5 Stelle è incredibilmente lo stesso. Ostile e vigliacco. I primi anni l’hanno deriso e ignorato non ritenendolo alla loro altezza. Da quando è esploso cercano invece di sabotarlo con ogni mezzo. Perfino oggi che governa l’Italia. Un odio viscerale che ha ragioni profonde. Il Movimento è la dimostrazione che si può far politica senza soldi, senza lobby, senza burocrazie di partito, senza baroni, senza televisioni e giornali, senza promettere la luna e perfino senza politici di professione.



Un bomba atomica. Il Movimento è la dimostrazione tangibile che si può fare politica senza il vecchio regime nel suo insieme. Ed è ovvio che il vecchio regime tenti di negarlo.

Solo per il fatto di esistere, il Movimento svergogna giornalmente le vecchie caste e dimostra che un altro modo di fare politica non solo è possibile ma sia molto meglio. La guerra in corso nasce da questo. Il vecchio regime non si vuole arrendere. Ma non avendo nessuna nuova idea o proposta, s’illude che l’Italia possa tornare indietro, al passato. Una assurdità aggravata dalla loro tradizionale arroganza. Le caste si ritengono superiori per definizione, depositarie della verità e quindi o si fa come pensano loro, oppure niente, oppure meglio che salti tutto all’aria nella speranza di poter tornare in sella riciclandosi come hanno sempre fatto. Luigi ricorda i primi anni in cui i benpensanti erano convinti che il Movimento non avrebbe mai superato il 5% eccetera eccetera. Undici anni di profezie boomerang e vili boicottaggi che potevano anche avere un senso fino al trionfale arrivo del Movimento al governo del paese. È oggi che il comportamento delle vecchie caste partitocratiche e giornalistiche è davvero inaccettabile. 

Le vecchie caste non si limitano a fare i corvacci del malaugurio sperando il peggio per il Movimento come hanno sempre fatto, no, si danno da fare attivamente per impedire che si compia la rivoluzione a 5 stelle. Hanno cioè lanciato una vera e propria guerra latente mirata a impedire il cambiamento e ristabilire il regime precedente. Un delirio e un vero e proprio insulto alla democrazia. Un indecente rifiuto dell’alternanza democratica e un’offesa a milioni di elettori che dimostra il degrado anche morale in cui sono scivolate le vecchie caste. Politici e giornalisti degni di un paese civile, avrebbero serenamente preso atto del nuovo corso. Avrebbero ammesso la propria sconfitta e avrebbero assecondato il cambiamento. Magari non sposandolo ma perlomeno rispettandolo e non mettendosi vigliaccamente di mezzo rinchiudendosi nelle loro segreterie e redazioni a inventarsi finte notizie per infangare e far litigare i gialli coi verdi al grido di “siete ladri come noi”, “siete bugiardi come noi”, “evviva il fallimentare passato”. Una situazione penosa e ingestibile anche perché i media sono ancora tutti in mano loro. Siedono ancora loro sulle poltrone strategiche. E così i capi politici gialloverdi sono costretti a fare le dirette Facebook per evitare che le vecchie caste ci ricamino baggianate sopra. 

E le vecchie caste, tenute giustamente fuori dalla porta, sono costrette ad origliare e sfogare l’immaginazione per aver qualcosa da dire e da scrivere. Sempre fango ma frutto della loro fantasia perversa. Una guerra sterile. Le vecchie caste non hanno fermato il Movimento quando si riuniva nei bar, figurati oggi che scorrazza a Palazzo Chigi. Una guerra che crea solo confusione e inutili malintesi e ansie a chi governa come dice Luigi. E fa sprecare energie e tempo e risorse che potrebbero invece venire spese per un serio dibattito politico e per risolvere i problemi dei cittadini. Una guerra che in undici anni di storia il Movimento ha in realtà già vinto dimostrando che si può fare eccome politica in modo diverso, ed oggi, al governo, dimostrando ogni giorno che l’Italia può fare benissimo a meno del vecchio regime.

fonte: InfoSannio

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