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mercoledì 5 settembre 2018

Potrebbe essere il vero Piano B dell'Italia

di Giovanni Zibordi

Lega e M5S si sono dovute affidare a Tria perchè non hanno pensato a un "Piano B" se non si usciva dall'Euro e ora sull'economia sono paralizzate.
Tutti i sondaggi, incluso questo ultimo uscito ieri, indicano che persino nel M5S e nella Lega stessa, la maggioranza non vuole uscire dall'Euro. Dato che l'unica proposta sull'economia che M5S 
e Lega avevano era uscire dall'Euro ora non sanno dove trovare i soldi per i 130 miliardi circa delle promesse elettorali sulla Flat Tax, reddito di cittadinanza, abolizione della Fornero e altre cose minori.



Di Maio e Salvini hanno nominato alla fine il 70enne prof. Giovanni Tria, rettore di Tor Vergata, come Ministro delle Finanze, il quale professor Tria si preoccupa più che altro di rassicurare i mercati, cassa ogni proposta di aumentare il deficit, boccia i "Minibot" di Borghi e nelle sue interviste suona più o meno come il Pier Carlo Padoan di Renzi

















In realtà Lega e M5S (con appoggio anche di FdI e forse anche di parte della sinistra, come Fassina) potrebbero avere un "Piano B" che gli consentirebbe di mantenere le promesse elettorali

Esistono infatti centinaia di articoli, post e discussioni che spiegano come creare una Moneta Fiscale, parallela all'Euro e sulla Moneta Fiscale c'è molto più materiale che sull' usctta dall'Euro in modo "secco" cioè il ritornare alla Lira convertendo tutti gli euro in lire- La cosa interessante è che la maggioranza dei lavori sulla moneta parallela provengono dalla Germania (come puoi anche verificare se digiti "ParalleWahrung" su Google)

Una prova che la Moneta Fiscale è una possibilità reale la fornisce il fatto che, oltre a Bankitalia che è intervenuta a Febbraio sul suo sito, il top economista consigliere di Renzi (per un anno, questo va detto a suo onore) e anche il migliore economista macro in Italia, il prof Franco Perrotti due mesi fa ha dedicato 14 pagine a criticare la Moneta Fiscale Della serie: "se fosse una cosa innocua e irrilevante non perderebbero tempo ad analizzarla e confutarla.."

Il gruppo della Moneta Fiscale

Si da il caso che chi scrive la proponga più o meno dal 2012, in due versioni, i crediti fiscali differiti di 2 anni nella versione di Marco Cattaneo e i "Mosler bonds" cioè dei Btp che ripaghi con crediti fiscali. Come qualcuno ricorderà. poi è nato un gruppo della Moneta Fiscale con Marco Cattaneo, Biagio Bossone, Stefano Sylos Labini e Massimo Costa in particolare, che hanno lodevolmente perseverato pubblicando dozzine di articoli ovunque, l'ultimo apprso qui su Business Insider

Ho smesso di firmare e collaborare con il gruppo perchè dissento sul fatto che si crei o meno un deficit per lo Stato quando i crediti fiscali vengono incassati, dopo due anni, che è la questione cruciale. I miei colleghi sostengono che se emetti 100 mld di crediti fiscali grazie al "moltiplicatore" l'aumento del PIL genera 100 miliardi di tasse in più dopo due anni e non si ha nessun deficit pubblico addizionale, cioè si autofinanzia. In questo modo la Moneta Fiscale sarebbe una proposta perfettamente compatibile con i vincoli di bilancio UE e accettabile da parte della UE e anche della BCE.

Purtroppo è improbabile che se tagli le tasse di 100 miliardi distribuendo 100 mld di crediti fiscali a imprese e famiglie, il reddito nazionale aumenti di più del doppio generando 100 miliardi di tasse in più, perchè una parte dei 100 miliardi finisce all'estero in maggiori importazioni e una parte viene usata per ripagare debiti e una parte per risparmiare. E' impossibile che tutti i 100 miliardi di crediti fiscali, che fanno risparmiare 100 mld di euro, vengano spesi tutti su beni e servizi nazionali e su questo punto non c'è quasi nessuno che è d'accordo con loro.

Per la precisione i miei colleghi scrivono sempre che se per caso invece si creasse un deficit si dovrebbero aumentare le tasse e ridurre la spesa pubblica automaticamente al secondo anno (quando i crediti fiscali vengono utilizzati con il fisco).

Questo però signifca che prima riduci le tasse di 100 mld e poi se si crea un deficit ad esempio di 50 miliardi al secondo anno devi aumentare le tasse e fare austerità per 50 miliardi, per rispettare i vincoli di bilancio UE, facendo in pratica, in parte, marcia indietro. Se quindi si verifica un deficit, per rimanere nei vincoli di bilancio UE come prometti poi devi fare di nuovo austerità e in pratica cerchi di rimanere sempre entro i limiti di deficit UE.

La critica di Perotti alla Moneta Fiscale


A mio avviso c'è una soluzione realistica, ma partiamo prima dalla analisi critica di Perotti della Moneta Fiscale. Se ad esempio si legge la discussione con Perotti qui si vede questa tabella in cui Perotti prova a sintetizzare l'effetto di emettere crediti fiscali (differiti per semplicità di 1 anno e non di 2 anni) e lo confronta con ridurre le tasse ed emettere Btp per finanziare poi il deficit.

Per semplicità Perotti implica nessun effetto moltiplicatore da un anno all'altro, ma solo per mostrare che appunto si tratta di una riduzione di tasse che poi quando i crediti fiscali vanno in scadenza e si possono utilizzare crea un deficit da finanziare con Btp
























Lasciamo stare il discorso sulle "passività" dello Stato che per Perrotti aumentano emettendo crediti fiscali differiti esattamente come se emettessi Btp (Massimo Costa ha mostrato in dettaglio che non è così perchè i crediti fiscali non sono "pagabili" non obbligano a pagare cash, in euro)

Partiamo dai numeri di Perotti qui sopra di 100 miliardi di crediti fiscali e rendiamo l'esempio più realistico ipotizzando che quando (dopo 2 anni) si possono utilizzare, questi creino un deficit, ma solo di 50 miliardi, perchè il reddito è cresciuto e così anche gli introiti fiscali. Quindi hai un effetto moltiplicatore, ma non tale da coprire poi i 100 miliardi distribuiti al pubblico con 100 mld di gettito addizionale. Questo perchè una parte dei 100 miliardi è finita in acquisti di beni e servizi all'estero, una parte a pagare debiti e una parte è stata risparmiata. L'effetto "moltiplicatore" del reddito e del PIL e quindi anche degli introiti fiscali esiste ed è cruciale, ma non è tale da far aumentare il gettito di 100 miliardi dopo due anni come implicano sempre Bossone, Cattaneo e Sylos Labini. Per semplicità diciamo solo un 50%, quindi 50 miliardi qui.

Bene, allora ha ragione Perotti che si tratta solo di una riduzione di tasse che poi devi finanziare (con una dilazione di 2 anni) emettendo più Btp e quindi violando i limiti di Deficit, scatenando la speculazione e facendo esplodere la spread ? No, ma andiamo per gradi.

Emettere CCF equivale si ad una riduzione di tasse, che in quanto tale fa aumentare il PIL e ha altri effetti benefici a cascata sul credito e gli investimenti e la competività, ma probabilmente crea poi un deficit da finanziare, perchè è rarissimo che una riduzione di tasse si autofinanzi (non ci sono esempi che io sappia negli ultimi 20 anni di un taglio di tasse che si sia autofinanziato nei paesi avanzati e si trova qualche esempio solo in paesi dell'est europa di 20 anni fa dove si faceva emergere un sommerso enorme). Come ha spiegato soprattutto Cattaneo a cui è venuta l'idea, il fatto di ritardare di due anni l'incasso di questi crediti fiscali serve a rimandare l'effetto sul bilancio pubblico e a far muovere nel frattempo l'economia per cui poi quando vanno all'incasso ci sono anche più introiti fiscali. Ma il ritardo nell'utilizzo dei crediti fiscali li fa anche svalutare un poco, certamente di più di un credito fiscale che puoi usare subito, un credito che non è uitilizzabile subito è soggetto a incertezza politica sul prossimo governo e quindi può anche svalutarsi del 10% riducendo l'impatto complessivo della manovra. In ogni caso un problema di deficit in euro quando i CCF arrivano all'incasso si presenta.

A me è sempre sembrato ovvio che comunque un deficit, anche se ridotto causa l'effetto "moltiplicatore", poi si presenterà anche prima dell'articolo di Perrotti, che però qui riporta un opinione non solo maggioritaria, ma anche condivisibile.(in economia spesso l'opinione della maggioranza degli economisti è errata a differenza della medicina o altre scienze...)













Per questo ho sostenuto che bisognava ragionare in termini di "stampare una (seconda) moneta" e non di "aumentare la domanda".. Perchè se aumenti la domanda con l'escamotage dei crediti fiscali differiti di due anni e poi si crea lo stesso un qualche deficit, anche se minore, alla fine il problema diventa come lo finanzi, se con debito o con moneta. E se lo finanzi con debito ritorni a essere ricattato dai mercati con la "spread" come il buon professor Giovanni Tria ripete ora sempre.

La soluzione è emettere BTP "fiscali", che ripaghi con crediti fiscali

Il prolema si risolve se metti in circolazione una seconda moneta che la gente si scambia quasi quanto gli euro e che USI PER RIPAGARE I BTP AGLI INVESTITORI, perchè dopo un paio di anni ci si abitua a ricevere e fare pagamenti con questa moneta domestica che vale un poco meno degli euro e il cui tasso di cambio con gli euro varia a seconda della fiducia che ispira. E come si vedrà, neutralizzi il problema crucuale della "Spread"

Supponiamo allora di emettere 100 mld di crediti fiscali differiti nel tempo di due anni, emessi nel 2018 e che utilizzi nel 2020 e il reddito aumenta, ma non a sufficienza da creare 100 mld di maggiori introiti di tasse per cui si crea nel 2020 un Deficit di 50 mld.

Cosa fai allora nel 2020 ? Quando i crediti fiscali vengono incassati e si crea un deficit di 50 mld emetti 50 mld di Btp o Bot "fiscali" cioè con la clausola che lo Stato li ripaga, se necessario con crediti fiscali, non con un bonifico in euro.

In questo modo elimini il rischio di default, perchè chi li compra sa che nel caso peggiore riceve un credito fiscale, che può usare o cedere a qualcun altro o, se di importo elevato, cedere ad una banca che a sua volta lo gira ai suoi clienti che devono pagare tasse. In parole povere lo Stato italiano può rimanere a corto di euro perchè non li può stampare, ma 50 miliardi di crediti fiscali da usare l'anno dopo li può sempre creare e quindi diventa affidabile. E ci sono 30 milioni di contribuenti in Italia, che pagano oltre 700 mld di tasse che se gli offri dei crediti fiscali che valgono 100 per il fisco con un sconto, te li pagano in euro e poi li girano al fisco.

Per dare maggiori garanzie agli investitori esteri, poi puoi dare anche un rendimento extra del 2% o 3% ed emetterli sotto la giurisdizione inglese, che è quella internazionale, così sanno che possono fare causa con successo se il governo italiano si rimangia la promessa di pagare con crediti fiscali. Ma per lo Stato italiano non è un problema emettere ogni anno qualcosa che poi l'anno dopo o due anni dopo accetta per pagare le tasse...Perchè non sono Euro, sono strumenti finanziari che crea lui, L'importante è che ne crei nella quantità sufficiente, ma non eccessiva e li utilizzi per ridurre le tasse.

E gli investitori esteri ?

E se sono investitori esteri che hanno pacchi di miliardi di Btp, non qualche milione di euro di Btp, cosa se ne fanno che non pagano tasse in Italia (in totale al momento gli investitori esteri hanno intorno a 670 mld di Btp) ?

Blackrock ad esempio andrà con 1 miliardo di euro di Btp in scadenza da Banca Intesa, la quale ha 10 milioni di clienti in Italia che invece pagano tasse, glieli compra e poi li rivende ai clienti italiani che devono pagare le loro tasse. Diventa un servizio che le banche offrono e che fa guadagnare loro ad esempio un 1% o qualunque percentuale che renda attraente per loro il business. In questi due passaggi di mano ovviamente il credito fiscale si svaluta un poco, per cui l'investitore estero dovrà venderlo a 95 ad esempio perchè sia conveniente per degli italiani comprarli e poi usarli, ma appunto per questo lo Stato gli riconosce un rendimento extra del 3%. Dato che siamo in un mondo in cui 7mila mld di debito pubblico ha rendimento negativo (specie in Europa) qualcuno interessato lo trovi, dal momento che poi non rischi più default.

Questo aggrava il deficit e il debito pubblico ? Intanto solo una parte dei BTP hanno questa clausola e poi non sono euro che lo stato deve trovare, ma qualcosa che crea ogni anno.

Dal punto di vista operativo, tutto avviene elettronicamente o su una piattaforma internet che viene creata tra investitori, banche italiane e contribuenti italiani perchè trattandosi complessivamente di decine di miliardi ogni anno c'è convenienza a farlo da parte di tutti come business. Su 1 miliardo di Btp e quindi il corrispondente miliardo di crediti fiscali che lo Stato si impegna a pagare, una banca italiana che possa essere interessata all'operazione la si trova di sicuro e gli investitori esteri hanno una garanzia contro il default più un rendimento extra e la giurisdizione internazionale che li protegge

In sintesi: perchè Blackrock o Amundi o Generale dovrebbero comprare questi strani "Btp fiscali" ? Perchè a differenza di quelli ordinari hanno una doppia garanzia, se non ci sono euro vengono comunque pagati in crediti fiscali che poi in Italia, con uno sconto, rivendi ottenendo euro per cui non ci sarà mai default.

In più lo Stato italiano ti offre una giurisdizione internazionale e un rendimento extra (nota bene, l'idea originale è di Warren Mosler, che a differenza del professor Tria ha lavorato con il debito tutta la vita e capisce qualcosa di cosa gli investitori comprano o non comprano di emissioni di debito e ha discusso l'idea con tre diversi governi, Grecia, Portorico e US Virgin Islands).

LO STATO ITALIANO "STAMPA MONETA" SOTTO FORMA DI CREDITI FISCALI

Tutto questo gioco sposta solo il problema all'anno dopo ? Ma anche l'anno dopo e tutti gli anni a venire lo Stato farà lo stesso, se il Deficit pubblico eccede il 2 o 3% che è la soglia di "allarme" per i mercati e la UE, coprirò la differenza non con euro, ma con crediti fiscali e così via ogni anno. Di fatto lo Stato ogni anno "stampa moneta" sotto forma di crediti fiscali per coprire il deficit !

In pratica avresti che emetti 100 mld di crediti fiscali nel 2018, vengono scambiati tra il pubblico per due anni e poi utilizzati da chi li ha comprati nel 2020 e generano ad esempio un deficit non di 100 mld, ma di 50 mld. Questo deficit viene coperto con Btp fiscali che l'anno dopo possono essere ripagati se non ci sono abbastanza euro creati dalla crescita economica, con crediti fiscali ad esempio di 50 miliardi.

Nel frattempo continui ad emettere crediti fiscali per le imprese e le famiglie per far espandere l'economia, non più 100 mld come nel 2018, ma meno perchè l'economia si riprende e negli anni successivi c'è bisogno di meno deficit, diciamo 80 mld ad esempio nel 2019 e poi 70 mld nel 2020 e 60 mld nel 2021. Nel 2021 però scadono anche i 50 mld di crediti fiscali con cui si ripagano i Btp emessi nel 2018 a coprire il deficit creato nel 2020 dai 100 mld iniziali di crediti fiscali. Per cui nel 2021 avrai 60 +50 = 110 mld di crediti fiscali utilizzabili..

L'analisi di Perotti con l'esempio numerico riprodotto sopra non è errata, perchè un deficit si può creare e il tutto equivale a ridurrre le tasse, ma quello che Perotti non ammette è che lo Stato può "stampare moneta" sotto forma di crediti fiscali in modo permanente e finanziare il deficit addizionale che si crea emettendo Btp "fiscali" (ripagabili con crediti fiscali quando vanno in scadenza)

Se il pubblico utilizza tutti i crediti fiscali appena possibile, cioè avendo in mano 1000 euro di crediti fiscali, appena.diventano utilizzabili si precipita a portarli tutti e 1000 al fisco, allora avrai sempre un deficit maggiore del 3% dei trattati, ma lo copri ogni anno emettendo altri Btp fiscali, che a loro volta generano dopo un anno un incasso di crediti fiscali invece che di euro.

E così via...La quantità di crediti fiscali in circolazione aumenta allora sempre ? Supponendo che ogni volta che il pubblico può incassarli lo faccia subito, ci sarà sempre un certo deficit da colmare con altri crediti fiscali. Ma ogni anno il pubblico si ritrova una cifra intorno a 100 miliardi in più in tasca che utilizza per spendere, investire, risparmiare o pagare debiti. In questo modo l'economia si rafforza, ad esempio i crediti incagliati o marci presso le banche si riducono le banche poi prestano di più. Questo aumenta la quantità di euro in circolazione, perchè ad esempio negli ultimi 4 anni in Italia il credito si è contratto del -12% mentre in Francia è aumentato del 14% e questo ammonta ad una differenza di più di 400 miliardi di euro tra Italia e Francia.












Alla fine il denaro che circola dipende dalle banche nel sistema attuale e hai bisogno che tornino a espandere il credito per le imprese. Ma la spinta iniziale la deve dare lo Stato creando moneta per ridurre le tasse.

L'ammontare di crediti fiscali è comunque intorno al 10-15% delle tasse annuali perchè lo Stato italiano incassa oggi più di 750 mld l'anno di tasse e dato che un massiccio taglio di tasse del genere stimola molto l'economia e quindi genera più reddito e più reddito tassabile, il bisogno di deficit poi negli anni successivi si riduce. I numeri possono variare in più o in meno a seconda di come risponde l'economia e questo dipende da tante cose, la propensione a importare, gli investimenti, il comportamento delle banche. Ragionevolmente il deficit che inizialmente è del 7 o 8% del PIL si riduce al 4 o 5% e forse anche meno, per cui parliamo di emettere ogni anno crediti fiscali tra 50 e 100 mld in un economia in cui si pagano 750 mld di tasse. Questi numeri indicano che avrai sempre una domanda da parte del pubblico italiano per questi crediti fiscali che lo Stato emette ogni anno.

E i vincoli di bilancio dei trattati UE ?

Questo però viola i trattati, perchè non mantieni il deficit sotto il 2% del PIL che è più o meno il livello a cui l'Italia è tenuta a rimanere ad esempio quest'anno (anzi di meno, il prof Tria si è impegnato per un 1,4% del PIL !).


















I miei colleghi Bossone, Cattaneo e Syslos Labini suppongono invece che emettendo 100mld di crediti fiscali che dopo 2 anni, quando li puoi usare per pagare le tasse, il deficit non sarà salito e avrai rispettato i trattati UE e tutti saranno felici e contenti, sia in Italia che in Germania, nella UE e alla BCE.

Purtroppo non esistono "pasti gratis", in questo senso, se esistesse la possibilità di fare tutti contenti allora anche Bankitalia non criticherebbe sul suo sito la proposta e non incontrerebbe resistenze che incontra. La realtà è che in questo modo l'Italia farà deficit maggiori dei vincoli UE, ma li fa "stampando moneta", creando ogni anno una moneta parallela all'euro. Questa è una sfida all'establishment UE e alla Troika. Non è una proposta in cui chiedi il consenso della Germania e se non lo da torni a casa. E' una proposta del tipo "prendere o lasciare", "se non cambiate le regole, qui in Italia noi possiamo fare così e blocchiamo anche la spread".

L'importante è che non si convertono i 2mila mld di euro che gli italiani hanno e i loro 2mila mld circa di investimenti in titoli e non esiste quindi motivo per una fuga di capitali come accade con il ritorno alla Lira. E la cosa ancora più importante è che non esplode la "spread" cioè i BTP non crollano sui mercati.

Fino a che punto sarà una "moneta" ?

Se il pubblico utilizza per transazioni di ogni genere i crediti fiscali e si "dimentica" di portarli tutti subito al fisco allora il meccanismo funziona anche meglio perchè il deficit in euro si riduce e forse si annulla.(in quanto appunto si pagano più tasse in euro e si lasciano più crediti fiscali in circolazione al loro posto).

Sarebbe bello, ma è difficile che succeda su larga scala perlomeno nei primi anni che sono quelli cruciali. per cui è meglio essere realistici e proporre che quando dopo 2 anni i crediti fiscali sono usati al posto degli euro per pagare tasse, si emettano "Btp fiscali", i quali l'anno anche loro danno diritto di pagare le tasse direttamente al valore nominale (emessi a 100 il fisco li accetta a 100). In questo modo sfori il deficit che impone la UE, ma lo fai con Btp "speciali", che vengono emessi dichiarando che possono essere ripagati in crediti fiscali e non in euro.

E la "Spread" ?

Se la speculazione li spinge in basso ad esempio da una quotazione di 100 a 80 poi arrivano imprese o privati italiani che li comprano subito a 80 anche 85 o 90 e dopo un anno o due li usano per pagare le tasse con un valore nominale di 100 e in questo modo ci guadagnano la differenza..Questo meccanismo è assolutamente fondamentale perchè la Moneta Fiscale funzioni perchè impedisce che i Btp crollino di prezzo.

Se però la speculazione non riesce a spingere in basso il prezzo di questi Btp e di riflesso anche degli altri Btp, la famosa "spread" è neutralizzata (perchè la spread è il rendimento dei bonds italiani in eccesso di quelli tedeschi e se il prezzo dei bonds italiani non scende molto sotto 100 anche la Spread non si alza).

Se allora hai neutralizzato la Spread hai però anche finalmente potere contrattuale in sede UE, perchè non devi temere l'effetto a catena del downgrade del rating e poi del costo della spread che sale e poi il crollo in borsa delle banche che si ritrovano perdite del 20% sul loro stock di 400 mld di Btp ecc... Questo perchè di fatto in questo modo lo Stato "stampa moneta" sotto forma di crediti fiscali, sia da dare al pubblico che agli investitori che hanno Btp

E i Minibot ?

Come si sa i Minibot sono un emissione una tantum di 70 mld circa secondo Borghi per ripagare senza ritardi i crediti delle imprese verso lo Stato che questo da anni accumula e paga molto in ritardo. Dato che come discusso è probabile che appena qualcuno li ha in tasca li utilizzi per pagare le tasse preferendo tenere in tasca gli euro, nel giro di un paio di anni i Minibot finiscono tutti all'Agenza delle Entrate e spariscono dalla circolazione.

Il fatto psicologico dei biglietti di piccolo taglio colorati con la faccia di Borsellino o Tardelli non è sufficiente a convincere il pubblico, se può farlo, a usarli per pagare il fisco tenendosi invece nel conto corrente i suoi euro. I Minibot sono utili, ma come mostra Perrotti, creano poi dopo un paio di anni un deficit in euro da finanziare con altri Bot e Btp. Il punto critico è se circolano come moneta tra la gente come gli euro o se vengono appena possibile consegnati all'agenzia delle entrare.E' ovvio che nella stragrande maggioranza dei casi il pubblico, cominciando da me e forse anche la famiglia di Borghi, preferirirà usare i Minibot per pagare lo Stato e tenersi gli euro che può usare anche all'estero, sono accettati ovunque e hanno dietro anche tutta l'Europa e la BCE a garanzia ecc..

Con questo è una buona idea emettere Minibot perchè fai circolare denaro pagando dei debiti dovuti da anni da parte dello Stato. Ma poi devi risolvere il problema del buco di bilancio che creano quando sono incassati perchè lo Stato riceverà meno euro.

Devi allora emetterne ogni anno, come ho spiegato sopra, perchè funzioni, Nello schema che spiego qui lo Stato emette sia crediti fiscali per imprese e lavoratori che "Btp fiscali" per investitori, per i prossimi 10 anni. Avrai che lo Stato emette ogni anno crediti fiscali (differiti nel tempo come utilizzo) per cifre intorno ai 100 mld (ma che si dovrebbero ridurre gradualmente), ma il fatto cruciale è che finanzi il deficit con altri crediti fiscali in pratica, quando i Btp che emetti scadono lo Stato ha inserito la clausola che può pagare in crediti fiscali invece che in euro

Dopo qualche anno ci si abituerà anche a ricevere e fare pagamenti con questa moneta domestica, che vale un poco meno degli euro e il cui tasso di cambio con gli euro varia a seconda della fiducia che ispira. Se il pubblico continua ad utilizzarli appena sia possibile per pagare il fisco questa "moneta parallela" dei crediti fiscali non aumenterà nel tempo, perchè il pubblico preferirà sempre gli Euro se possibile, ma può darsi che con il tempo vengano accettati anche nei centro commerciali ed esercizi commerciali vari, benzinai ecc.. Se si diffondono come utilizzo allora il loro potere di circolazione monetaria aumenta e così anche lo stimolo all'economia, ma non supponiamo che tutto dipenda da questo. Funziona anche se il pubblico li consegna appena possibile all'Agenzia delle Entrate. La proposta dei Minibot come è stata descritta finora però suppone che questo tipo di "banconote" colorate con le facce di Tardelli o Falcone circolino alla pari degli euro e questo non è realistico.. Se lo fai una tantum finiscono tutti al Fisco e basta

E la UE e la BCE nonchè la Germania ?

Dal punto di vista della UE e della Germania avrai sicuramente un opposizione perchè violi le regole di bilancio nella sostanza (anche se, come Massimo Costa in particolare ha mostrato, non nella forma). In ogni caso anche Perotti dice che il problema non è la forma, cioè la classificazione contabile in termini di debito o meno, ma se il meccanismo è benefico per l'economia italiana va discusso in questi termini. Il problema drammatico vero è la "reazione dei mercati" che come si è visto anche il mese scorso paralizza qualunque governo, anche "populista"

Bene. In questo schema, dopo due anni dalla prima emissione, avrai molto probabilmente una violazione del limite del 2 o 3% del PIL di deficit e ci sarà un deficit in euro da finanziare. Qui lo Stato italiano però ripaga i Btp anche con crediti fiscali e non ha più rischio di Default perchè è come se si stampasse la sua moneta per ripagare i Btp. Gli investitori esteri sanno che in ogni caso vengono pagati, vanno da una banca italiana che da loro euro perchè lei li gira ai clienti italiani che devono pagare tasse e se solo c'è uno sconto del 5% sono contenti di comprarli e di usarli per pagare tasse risparmiando qualcosa.

Tutto il meccanismo della Moneta Fiscale comunque, bisogna sempre ricordarlo, si fonda sul fatto che in un economia stagnante o depressa ridurre le tasse in modo massicio stimola la produzione, i consumi e gli investimenti e poi anche il credito bancario (perchè riduce i crediti incagliati). E a differenza di un massicio aumento di spesa pubblica, aumenta la competività per cui riduce il problema di un eventuale disavanza dei conti con l'estero. Questa è la sostanza economica e il problema è solo che devi inventare un meccanismo per cui lo Stato finanzi il deficit con moneta e non con debito. Per vari motivi i professori di economia, anche quelli migliori come Perotti, non vogliono affrontare e cercare di risolvere questo problema e suppongono sempre che ogni aumento del denaro che circola, sia come maggiore spesa che come minori tasse, possa solo provenire da debito

Ma la BCE ti taglierà fuori dal QE ?

Innanzitutto il QE è destinato a finire comunque entro sei mesi. E' vero che può essere ripreso però ed è vero che nel QE della BCE, a differenza di quello delle altre Banche Centrali, c'è la condizione che il rating di Moody's e S&P di un paese non scenda sotto una certa soglia. Con questo espediente la BCE ha escluso la Grecia dal QE mettendola con le spalle al muro. Potrebbe fare lo stesso con l'Italia se Moody's e S&P abbassano di due punti il nostro rating. Ma lo Stato italiano deve emettere Btp fiscali in cui scrive una clausola per cui se ad esempio il rating dell'Italia scende sotto Baa o quello che è la soglia che la BCE utilizza per discriminare i paesi, allora automaticamente lo Stato ripaga i Btp in crediti fiscali (secondo le modalità indicate prima). In questo modo l'investitore riceve comunque almeno il 95% o più dell'investimento (a seconda degli interessi che ha incassato e del premio che lo Stato italiano riconosce ai Btp fiscali). Non si parla più quindi di default o Btp che perdono il 30% di colpo come è avvenuto nel 2011.

Il punto è che se lo Stato ogni anno emette crediti fiscali più Btp fiscali, emette strumenti finanziari che dopo uno o due anni puoi usare per pagare le tasse, e lo fa ogni anno, di fatto sta creando moneta e quindi è in grado sempre di pagare.

Il "Piano B" è la Moneta Fiscale

L'importante è che il pubblico e gli operatori economici comprendano che in questo modo l'economia si espande e quindi poi anche i problemi di debito si riducono e di conseguenza abbiano fiducia nel meccanismo. In particolare, una volta che scompaia la paura del default e della "spread" (che è un indicatore di default) è essenziale le banche possono aumentare il credito perchè non temono le perdite sui BTP e vedono che la gente ha più soldi per ripagare le rate. A questo punto anche le imprese hanno fiducia nel chiedere più credito e lo ottengono e tutti gli ingranaggi dell'economia girano.

In sintesi, se non esplode più la spread, se i Btp non franano sui mercati del 20 o 30% come è successo, perchè appunto il fatto che lo stato li ripaga a 100 con crediti fiscali mette un "pavimento" sotto il prezzo, anche la BCE e la Commissione UE non possono fare molto contro l'Italia.

E il "Piano B", quello della moneta fiscale parallela all'euro, è un piano che non è autolesionista, come sarebbe la conversione forzosa di tutti gli euro in lire detta "ItalExìt" che provoca la fuga di capitali preventiva. Funziona quindi anche innanzitutto come strumento di negoziazione e può essere utilizzato, una volta spiegato con un poco di dettaglio come ho cercato qui di fare, anche da subito per sedersi al tavolo in sede UE .

Fonte: Cobraf

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