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venerdì 31 agosto 2018

Gli allarmismi sullo Spread sono solo sporca politica

di Nino Galloni

Oggi tutti i quotidiani, tutti i telegiornali annunciano la tragedia di stasera quando l’ennesima agenzia di rating annuncerà un declassamento o una previsione negativa per l’Italia e il suo debito pubblico.
Ieri i titoli italiani a 5 e a 10 anni hanno visto un consistente aumento dei tassi di interesse; tuttavia la domanda è stata del 200% per quelli a 5 anni e del 150% per gli altri.
È come se io mettessi in vendita il mio appartamento a 200.000 euro e, ricevute offerte irrevocabili da 4 acquirenti, optassi per venderlo ad un altro a 150.000.





Il problema del nostro debito è che lo dobbiamo rinnovare in una moneta che non è nostra; ma finché la domanda supera l’offerta il problema rimane allo stato potenziale.
L’Italia è un Paese solvibile, tutto l’allarmismo è solo sporca politica che corrisponde a veri e propri atti di guerra.

mercoledì 29 agosto 2018

ALLARME SPUTTANAMENTO STATISTI

di Marco Della Luna

Attenti, compagni liberali! Allarmi, europeisti e democratici! A noi, magistrati antifascisti! Il crollo del ponte Morandi, col contratto di concessione ad Autostrade per l’Italia secretato (come quelli per i vaccini H1N1), rischia di trascinare con sé il nostro buon nome, perché ha messo in moto indagini sul passato, che vanno a rivangare i collegamenti di certi nostri statisti e grand commis con le privatizzazioni e soprattutto con un’operazione assai più ampia di esse e del contratto amico coi Benetton, un’operazione concordata a bordo del panfilo reale Britannia il 2 Giugno 1992: l’indebolimento pianificato dell’economia italiana per consentire alla finanza straniera, illuminata, liberale, di prendersi sottocosto i pezzi migliori di essa e di eliminarla come concorrente sleale, che allora si aiutava coi sussidi di Stato e con la svalutazione competitiva, ostacolando il grande progetto europeista.





E per permettere ai nostri uomini migliori di gestire il Paese con tutti i crismi e gli appoggi.

martedì 28 agosto 2018

I senza Vergogna

di Marco Travaglio

Ma chi scrive i testi ai Benetton & Autostrade per l’Italia?

Non contenti del tragicomico comunicato sul crollo del ponte Morandi, dei due festini a Cortina a poche ore dalla tragedia, della conferenza stampa-farsa dopo i funerali e della richiesta di danni al governo per le critiche alla loro malagestione, questi professionisti della catastrofe se ne sono inventata un’altra: per dimostrare di non aver nulla da nascondere, hanno pubblicato online una serie di documenti che tenevano segreti da anni sulle concessioni gentilmente ottenute dal 1999 al 4 marzo 2018.

E hanno spacciato il tutto per una desecretazione totale.




Purtroppo – come spiega Daniele Martini a pag. 8 – si sono scordati un paio di dettagliucci: le carte sullo scandaloso aggiornamento della concessione nel 2007 (governo B.&Lega) e sulla Gronda di Genova usata come scusa da Gentiloni & Delrio per prorogare il contratto senza gara e riaumentare i pedaggi.

Una volta è un caso, due volte una coincidenza, tre volte è un’azione del nemico

di Gian Micalessin

«Una volta è un caso, due volte una coincidenza, tre volte è un’azione del nemico». Matteo Salvini e il ministro delle infrastrutture Matteo Toninelli farebbero bene a rileggersi Ian Fleming.
Le azioni della nave Diciotti, il pattugliatore della Guardia Costiera, per la terza volta al centro di uno scontro con il Governo in meno di due mesi e mezzo, sembrano infatti più delle mosse studiate che non delle semplici coincidenze. La cronaca della sorda diatriba tra la Guardia Costiera, da una parte, e il Ministero delle Infrastrutture, da cui in teoria dipende, e il Viminale dall’altra inizia verso il 10 di giugno.





Mentre Salvini raccomanda la fine delle operazioni di soccorso davanti alla Libia e la nave Aquarius di Sos Mediterranee viene tenuta alla larga dai porti italiani, il pattugliatore Diciotti compie ben sette interventi in prossimità delle coste di Tripoli caricando 937 migranti.

lunedì 27 agosto 2018

E’ il momento di tirare fuori il CORAGGIO

di Alberto Micalizzi

Secondo il calendario dei report emesso mesi fa da Moody’s, il prossimo 7 Settembre l’agenzia di rating avrebbe dovuto rendere noto il proprio giudizio sull’Italia e invece, con un comunicato straordinario appena uscito, l’agenzia ha deciso di “prolungare il periodo di revisione iniziato il 25 Maggio per il downgrade dell’Italia dal livello attuale di Baa2 al fine di avere una migliore visibilità sulla direzione politica che prenderà il Paese”.





Viene detto che l’agenzia aspetterà il 27 Settembre, quando il Governo italiano presenterà al Parlamento le modifiche al DEF (Documento di Economia e Finanza), ed il 15 Ottobre, data di presentazione del budget economico per il 2019 all’UE.

Quando il Problema Migranti è solo il pretesto per oscurare l'evidenza della Rapina ai Beni dello Stato


di Vincenzo Cirigliano

Completamente scomparsa dall'orizzonte di tutte le TV ed i giornali Nazionali. Opportunamente oscurata dalla sceneggiata mediatica orchestrata sulla questione migranti Relativamente alla nave Diciotti. Il dramma di Genova improvvisamente si ritrova in ultima pagina o addirittura completamente fuori dalle notizie del giorno, dopo che a distanza di tredici giorni ancora non c'è neanche l'ombra di un indagato. Eppure i fatti nella loro semplicità sembrano essere chiari su quelle che sono sicuramente le responsabilità e che non possono prescindere dalla constatazione che dietro questa strage c'è una gestione poco attenta del sistema manutentivo autostradale, sacrificato con violenta evidenza alle logiche dissennate del profitto.



Sulle Responsabilità ben sintetizza Tomaso Montanari storico dell'arte “Il centrosinistra e il centrodestra (ma, mostruosamente, è stato più il primo) hanno smontato lo Stato, regalando a privati amici gli assetti strategici per il futuro del Paese. L'interesse pubblico è stato sacrificato sull’altare di quello privato”.

domenica 26 agosto 2018

Una cricca di tecnocrati imbroglioni, al soldo della peggiore Oligarchia Speculativa: questa è l'U.E.

Succede questo: a proclamarsi paladini dell’uomo dalla pelle scura, oggi, sono i killer politici dell’uomo dalla pelle chiara – quelli che gli hanno tolto tutto, in Europa, dopo aver abbondantemente depredato anche l’Africa, trasformandola in una terra desolata da cui scappare. Così i naufraghi salvati in mare da una nave della Guardia Costiera italiana diventano prigionieri, letteralmente torturati dal vero Uomo Nero, il Ministro della Paura che usurpa la poltrona del Viminale. Ha un problema, l’Uomo Nero, anzi due: non può fare quello che vorrebbe, e che ha promesso agli elettori – tagliare le tasse – e in più deve rispondere di un risarcimento colossale imposto al suo partito dal potere giudiziario.




Un risarcimento così anomalo, e così enorme, da ridurre praticamente a zero la possibilità di sostenere qualsiasi attività politica, e quindi di continuare a esistere, come partito. Chi ha paura dell’Uomo Nero?

sabato 25 agosto 2018

Ora addio ai Fondi Salva Stati che versa l'Italia all'U.E. e ai Fondi per l'Immigrazione

di Luciano Lago

“Se l’Unione Europea si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione europea non esce nulla e non decidono nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti, io e tutto il Movimento 5 Stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi all’Unione europea ogni anno”, aveva dichiarato ieri il vicepremier Luigi Di Maio.
Se le parole hanno un senso, il governo Conte/ Salvini/Di Maio dovrebbe a breve comunicare le sue decisioni che a questo punto andrebbero a toccare quello che è il tasto che più sta a cuore dei tecno burocrati della UE, quello dei soldi. Il contributo netto in decine di miliardi che l’Italia versa nelle casse della UE potrebbe essere a rischio.



Addio quindi fondi “salva stati” per le banche tedesche e francesi ed addio a fondi per favorire l’immigrazione e il mantenimento di masse di africani in Europa a spese dei contribenti italiani.

venerdì 24 agosto 2018

Stampa e Partiti Padronali vergognosamente preoccupati di Scalfire il Piano di Privatizzazioni per l'Italia di Bruxelles

di Francesco Santoianni

Fa davvero cadere le braccia vedere tanti “rivoluzionari” che, davanti alla tragedia di Genova, verosimilmente per attaccare il Movimento Cinque Stelle, invocano lo “stato di diritto”. Per capirci di più, soffermiamoci sullo “scoop” de “L’Espresso” che, nonostante cambi le carte in tavola, viene preso come buono nella cosiddetta “sinistra antagonista”.
L’articolo de L’Espresso (settimanale che, tanto per capirci, condivide i manager con quelli di Atlantia), sparando nel titolo “Crollo Ponte Genova, tiranti "ridotti del venti per cento": Ministero e Autostrade sapevano” suddivide le colpe di Atlantia con quelle del ministero ora diretto dai Cinque Stelle.






Bufala ormai diventata un dogma. In realtà le cose non stanno affatto così. Intanto quel "ridotti del venti per cento" potrebbe non significare nulla.

giovedì 23 agosto 2018

Per la Verità, subito una Commissione Parlamentare d'Inchiesta

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

Siamo proprio sicuri che nel crollo di ponte Morandi non ci siano anche responsabilità politiche? Le condizioni di grave pericolo in cui versava il ponte erano note da tempo, ribadite dal senatore del gruppo misto Maurizio Rossi che, nel 2015 e nel 2016, aveva presentato due interrogazioni parlamentari al governo proprio sulla pericolosità di quel ponte. La prima interrogazione è del 20 ottobre 2015, la seconda del 28 aprile 2016.
Chi c’era allora al governo? Matteo Renzi. E Graziano Delrio all’epoca era ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Vediamo nel dettaglio cosa Rossi denunciava nelle due interrogazioni parlamentari.





Nella prima evidenziava che «sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del ponte Morandi che attraversa la città e del quale non si conosce la sicurezza nel tempo», chiedendo chiarimenti al governo sulla messa in sicurezza del ponte stesso.

mercoledì 22 agosto 2018

Altro che salvataggio della Grecia

di PAOLO BARNARD

Uno legge un titolo di giornale, come sul The Guardian di Londra, 1 gennaio 2017, e pensa: calma, sarà poi vero? Dopotutto è solo un giornale. Il titolo era:

“Pazienti che potevano vivere stanno morendo”. Sottotitolo: “La Sanità greca si è disintegrata. Atene ostinatamente insiste con le Austerità che costringono il sistema sanitario a bastonare i più deboli”.

Uno poi legge le dichiarazioni di Michalis Giannakoz che dirige la Federazione Panellenica dei dipendenti ospedali pubblici, e pensa: e se è un’opinione interessata, quindi di parte?





Eccola:
“I nostri ospedali sono diventati pericoli pubblici”.

martedì 21 agosto 2018

Ma se l'Italia da Settembre rischia Grosso, a rischiare ancor più grosso è la Zona Euro

di Maurizio Blondet

Salvare l’euro – anche dai “sovranisti” – non è impossibile . Basta che la BCE agisca come una vera banca centrale: ossia metta la sua garanzia su tutti i paesi che hanno l’euro, nessuno escluso. Ossia “la banca centrale potrebbe dire che interviene” – ossia compra i titoli di debito pubblico di quel paese – “oltre un certo livello di spread. Che dicesse: “non tollero ci sia uno spread oltre i 150 punti” tra Germania e Italia (o Spagna). “Così facendo l’Europa può mantenere lo stesso un sistema di segnalazione a uno Stato che qualcosa non va. E’ lo stesso una penalizzazione per lo Stato che ha lo spread a suo svantaggio, ma il Paese mantiene l’accesso ai mercati, altrimenti avremmo il paradosso che per una notizia falsa, anche per un cataclisma o una speculazione ben orchestrata, la gente vende i titoli, scatena il panico e nessuno si muove”.




I “mercati “ sarebbero tranquillizzati, perché quello che vogliono è “la garanzia”. La garanzia, che solo una vera Banca Centrale può dare, che uno Stato sovrano non può fallire.

lunedì 20 agosto 2018

Come un treno in corsa, sta scuotendo il Sistema!

di Vincenzo Cirigliano

I fatti di Genova sono stati, in ordine di tempo, l'ultimo avvenimento che questo Governo ha dovuto gestire in questi 80 giorni di Governo. Quel lungo applauso all'ingresso di Di Maio e Salvini ai funerali delle vittime, successive al crollo del viadotto Morandi, non sono che il suggello, avvenuto ahimè in una triste quanto spiacevole circostanza,  di 80 giorni di Governo in cui si è operato attentamente tenendo bene a mente la centralità degli interessi dei cittadini e che gli stessi cittadini hanno saputo, in quell'applauso, riconoscere. Un bel cambio di Paradigma rispetto a quelle che erano invece state le linee guida dei precedenti Governi, sempre improntate a favorire interesse di lobby legate solo al mero profitto.


Lo abbiamo visto in tanti provvedimenti che hanno caratterizzato questi 80 giorni, che vanno dalle modifiche al Jobs Act nel Decreto Dignità, alle prese di posizione contrarie ai tanti interessi di parte in gioco che, relativamente al blocco/limitazione del fenomeno migratorio, su questi sporchi traffici hanno costruito veri e propri imperi economici e finanziari.

domenica 19 agosto 2018

Un Applauso per aggrapparsi all’ultimo brandello di Ponte, cioè di Stato

di Marco Travaglio

Di solito gli applausi ai funerali suonano sguaiati e stonati, rispetto ai doveri del silenzio e del raccoglimento. Ogni tanto però, specialmente nei funerali di Stato dopo le grandi tragedie nazionali, seguiti dalle tv e dalla stampa, chi batte le mani ai morti e anche a qualche vivo lo fa per dire qualcosa che mai più avrà occasione di dire o, se l’avrà, non troverà nessuno ad ascoltarlo.
Accadde ai funerali per le migliaia di vittime del terrorismo nero e rosso, ma anche delle incapacità e/o complicità istituzionali.
Accadde nel 1992-‘93 alle esequie di Falcone, di Borsellino, degli uomini delle scorte e delle altre vittime delle stragi politico-mafiose (ci andò di mezzo il presidente Scalfaro, sottratto al linciaggio dal pm Ayala, applauditissimo come i magistrati superstiti raccolti attorno al vecchio Caponnetto).




Accadde alle messe di suffragio dopo i tanti terremoti e alluvioni aggravati dalle colpe dello Stato: applausi alle bare, alla protezione civile, ai vigili del fuoco, ai volontari, fischi e improperi ai rappresentanti delle istituzioni.

sabato 18 agosto 2018

«Meno Stato e più Mercato», il Lavaggio del Cervello U.E. all'Italia

di Paolo BECCHI e Giuseppe PALMA

Matteo Salvini ha, molto opportunamente, dichiarato che il governo italiano non rispetterà i vincoli europei se questi «ci impediscono di spendere soldi per mettere in sicurezza le scuole dove vanno i nostri figli o le autostrade su cui viaggiano i nostri lavoratori». Era ovvio che i giornaloni cercassero subito i motivi per assolvere la Ue da quello che è successo a Genova. Due sono i motivi addotti: la gestione privata delle autostrade – per cui Stato e Ue non avrebbero alcuna responsabilità nel disastro di ponte Morandi – e i 500 miliardi di euro del famoso “piano Juncker” del 2014. Gestione privata, appunto.






In effetti noi abbiamo privatizzato tutto, probabilmente siamo stati su questo i “più bravi” in Europa, ma chi ci ha chiesto di privatizzare? L’Ue: se volevamo entrare nell’eurozona dovevamo avere «meno Stato e più mercato», e così è andata.

venerdì 17 agosto 2018

Crollano i castelli fiabeschi di sabbia del liberismo

Mentre i soliti media danno il via al cerimoniale di commenti e manifestazioni di sorpresa o di indignazione per il crollo del Viadotto Polcevera, affermiamo senza mezzi termini che la serie di crolli di infrastrutture degli ultimi anni, cui oggi si aggiunge un tragico e luttuoso disastro, è una naturale conseguenza del loro invecchiamento e della consegna del Bel Paese, ben prima del crac del 2007-2008, anzi da almeno quarant’anni, alla logica dell’austerità, che prevede giocoforza il silenziamento degli esperti di progettazione, manutenzione e ammodernamento. Il processo non riguarda soltanto l’Italia, bensì tutta la regione transatlantica, come ricordano i lettori a proposito di ponti e di inondazioni negli Stati Uniti, per esempio.





Con il “governo del cambiamento” potrebbe in effetti cessare un trentennio di “inglorioso saccheggio”, l’opposto dei “trenta gloriosi”, come i francesi chiamano la fase storica di ricostruzione postbellica.

giovedì 16 agosto 2018

Ma “Segreto di Stato” può voler dire “Tangenti”?

di Maurizio Blondet

Poiché i Benetton non forniscono allo Stato missili, armamenti avanzati, radar – perché le concessioni autostradali sono state coperte dal segreto di Stato? E’ una domanda che vorrei porre, da povero cittadino, a giudici, procuratori: quale altro motivo riescono a immaginare per questo segreto – di Stato! – se non occulti scambi e benefici tra i politici che hanno concesso, e quelli che godono della concessione di un monopolio lucrosissimo? Domando sinceramente: perché io non riesco a immaginare altro. Magari i giudici e procuratori, invece sì. Hanno un motivo per trovare questo segreto normalissimo.




E per questo non si sono mossi nonostante anche l’Authority dei Trasporti abbia più volte sottolineato la necessità di rendere pubblici tali contratti, che riguardano un servizio pubblico e il pubblico potere.

mercoledì 15 agosto 2018

Ancora Convinti che nei Servizi essenziali il Privato possa sostituire il Pubblico?

di Gennaro Varone, Magistrato

Il mainstream italiano è che il privato funzioni meglio del pubblico. Il pubblico spreca, è lento; svogliato da una mancanza di profitto personale. Il privato ottimizza, è veloce; invogliato com’è- dal desiderio di crescere.

Queste proposizioni, che hanno la ‘fortuna’ di sposarsi con ciò che abbiamo ‘creduto’ di constatare, ogni qual volta ci siamo confrontati con la burocrazia; devono, tuttavia, reggere (e non reggono) ad una verifica che consideri le condizioni alle quali esse si dimostrano vere.




Il Pubblico assicura i servizi che, in una Nazione costituzionalmente orientata verso il benessere della sua Comunità, devono essere resi ‘a qualunque costo’.

martedì 14 agosto 2018

Il crollo di ponte Morandi sulla A10 ha un solo responsabile: l’AUSTERITÀ

di Giuseppe Palma


Vigilia di Ferragosto, ore 11;30. Sotto un diluvio estivo crolla ponte Morandi sul viadotto della A10 a Genova. Entrambe le carreggiate sono sprofondate di oltre 100 metri, schiantandosi al suolo. Ventidue al momento le vittime (tra cui un bambino), ma il numero è destinato a salire. Decine i veicoli coinvolti.
Questo disastro, al pari di tanti altri che accadono ormai con frequenza sul territorio nazionale, ha un responsabile ben preciso, con nome e cognome: AUSTERITÀ.



Fiscal Compact e pareggio di bilancio in Costituzione impediscono allo Stato di fare spesa a deficit, e quindi di stanziare somme idonee e sufficienti per far fronte alla manutenzione delle reti autostradali e ferroviarie.

lunedì 13 agosto 2018

Nell'Europa che si dibatte tra Globalismo e Populismo il Playmaker si chiama Bannon

di ROSANNA SPADINI

Scrive Eric Zuesse, su strategic-culture.org, che due schieramenti politici, uno guidato da George Soros, e l’altro creato dal nuovo arrivato Steve Bannon, sono entrati in competizione per il controllo politico dell’Europa.
Soros ha guidato a lungo i grandi capitalisti liberals americani per il controllo dell’Europa, e Bannon sta ora organizzando una squadra di miliardari conservatori per strappare la vittoria ai liberals. Quindi le due fazioni di ‘filantropi’ ora combatteranno per il controllo del consenso politico e delle istituzioni europee. Faranno però fatica a mantenere l’Europa come alleata nella guerra contro la Russia, ma ogni squadra lo farà da prospettive ideologiche diverse.





Proprio come esiste una polarizzazione politica liberal-conservatrice tra capitalisti all’interno di una nazione, c’è anche un’altra polarizzazione tra capitalisti riguardo alle politiche estere della loro nazione.

domenica 12 agosto 2018

La Scienza non ha a che fare con la “Verità”, ma con semplici “Congetture”

di EMANUELA LORENZI

La Verità è uno specchio caduto dalle mani di Dio
e andato in frantumi.
Ognuno ne raccoglie un frammento
e sostiene che lì è racchiusa tutta la Verità.
(Jalaladdin Rumi)


(DISCLAIMER : Chiedo venia per l’ennesimo articolo sul tema. Non è colpa mia purtroppo, ma della canicule che dà alla testa di questo paese smidollato, dimentico del bene comune e della consapevolezza del potere di cambiare le cose.



Quelli come me, affetti da accanimento terapeutico per lo svelamento di Iside e di Maya e compagnia bella, colpevoli di demosia come Ipazia di Alessandria perché in continua tensione, come Keats davanti alla sua urna greca, verso la kalokagathia, non come prerogativa aristocratica ma come ideale comune del mondo che verrà, che deve venire… quelli come me si tagliano spesso coi cocci delle cose scomode, cercando di mettere insieme quanti più frantumi di quello specchio caduto.)

sabato 11 agosto 2018

Ecco perché non siamo la Turchia

di Maurizio Blondet

Sapete qual è il debito pubblico della Turchia? Il 30% sul PIL. Un paese modello secondo la dogmatica dell’ordoliberismo. E il deficit pubblico? 1.5% sul PIL.
Per i dogmatici del “Restiamo nell’euro perché noi abbiamo un debito pubblico del 130%”, il bassissimo debito pubblico turco sarebbe stato una “garanzia contro la speculazione”, e “l’attacco dei mercati”:
Invece la Turchia è stata travolta dalla speculazione. E tutti i media idioti e i piddini, e gli economisti che non hanno studiato: “Ecco cosa succede se torniamo alla nostra moneta sovrana!






La lira turca si è svalutata del 30%! E si chiama lira, come la nostra!”.

venerdì 10 agosto 2018

L'Italia miri alla vera Autonomia Energetica

di Paolo Ermani

Quando si parla di energia in Italia si sentono affermazioni assai singolari o del tutto campate in aria anche da “esperti”, accademici e da persone più o meno indirettamente al servizio delle grandi compagnie energetiche. Si pensi ai media che ricevono laute sponsorizzazioni dalle multinazionali dell’energia che sono potentissime.

Nel periodo in cui gli apprendisti stregoni volevano riempire l’Italia di nucleare “gli esperti” ci dicevano che senza il nucleare eravamo spacciati, non avevamo alcun futuro e si sarebbe passati da un black out all’altro, che saremmo stati fuori dalla storia e dal progresso con inevitabile ritorno alle candele.






Ovviamente nulla di tutto questo si è verificato, anzi è sempre più chiaro quale mostruosità sia quella energia di morte che è il nucleare. Ora è la volta del gas e dell’opera TAP: Gasdotto Trans-Adriatico.

giovedì 9 agosto 2018

Il depistaggio sui caporali e l’impunità degli imprenditori schiavisti

di GIORGIO CREMASCHI

Dopo la strage di sedici di loro, domani 8 agosto i braccianti scioperano con la USB e manifestano dal ghetto di Rignano a Foggia.
Per una terribile coincidenza di date, domani è anche l’anniversario della strage di Marcinelle, in Belgio. L’8 agosto 1956 136 migranti italiani morirono assieme a tanti altri minatori belgi e di tutta Europa, nell’incendio di una miniera. Fu contemporaneamente una tragedia del lavoro e della emigrazione, a cui tanti italiani erano costretti dalle spaventose condizioni di miseria e disoccupazione del nostro paese.






Oggi un pezzo di Marcinelle è a Foggia, mentre centinaia di migliaia di giovani hanno ripreso ad emigrare dal Mezzogiorno dove dilagano povertà e disoccupazione.

mercoledì 8 agosto 2018

Come assumere 1 milione di giovani

Incombe una nuova crisi finanziaria, si aggraverà l’emergenza migranti, la Germania inizierà a sfilarsi dall’euro e l’Italia sarà nei guai senza più il “quantitative easing” garantito dalla Bce. Queste, per l’economista Nino Galloni, sono le vere mine sulla strada del governo gialloverde: senza una moneta parallela, fiscale, non sarà possibile andare lontano. La questione Tav in valle di Susa e le nomine Rai? Vengono enfatizzate e dipinte dagli avversari del governo quali prove dei contrasti interni e dei problemi della nuova maggioranza. In realtà, per Galloni, si tratta di tempeste in bicchieri d’acqua e, semmai, di sintonia futura.




Certo, tutto può sempre accadere, persino tra qualche mese salti tutto, di fronte alle difficoltà proprie della legge finanziaria. Tuttavia la previsione che Galloni affida a “Scenari Economici” è diversa.

martedì 7 agosto 2018

L'entusiasmante crescita della Bolivia: nazionalizzazioni, investimenti pubblici, rafforzamento del mercato interno

Alcuni osservatori hanno dato un nome preciso all’entusiasmante ascesa della Bolivia: Evonomics

di Fabrizio Verde

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha affermato che «grazie all’unità del popolo boliviano abbiamo costruito la nuova Bolivia; quando il popolo è unito nulla è impossibile per il popolo, questa è l’esperienza vissuta in questa epoca».
Il leader indigeno ha pronunciato queste parole in occasione della sessione d’onore dell’Assemblea Legislativa per i 193 anni di fondazione della Bolivia, presso la ‘Casa Nacional de la Moneda’.
Anniversario che cade in una fase storica segnata da una Bolivia in crescita come nessun’altra paese in America Latina.




Un paese determinato a continuare il suo percorso basato su autodeterminazione, sovranità e solidarietà.

lunedì 6 agosto 2018

Il “Dossieraggio” del Corriere: alcune parole ed un video di ByoBlu con Fusaro

La notizia secondo la quale esisterebbe un servizio di dossieraggio nei confronti di media alternativi dovrebbe far tremare gli italiani ed essere, quella si, in testa ad ogni testata giornalistica italiana. I dossieraggi ci riportano indietro nella storia italiana, a momenti opachi e francamente spaventosi della storia italiana, a De Lorenzo, alla strategia della tensione. Dovremmo vedere l’Espresso dedicare 10 copertine a queste minacce, ma nulla.




domenica 5 agosto 2018

L'Oligarchia fascista venezuelana tenta il colpo di Stato

Si definiscono ribelli per la libertà e la costituzione, i soldati di flanella. Chiedono la pace in mimetica e con le facce coperte, chiedono il rispetto della Costituzione ma tentano di uccidere il presidente legittimo del Paese

di Clara Statello

La sempre più disperata opposizione sceglie la via cilena e fa le prove generali del colpo di Stato. Ieri, alle 17.41 alcuni droni carichi di esplosivo, sono stati abbattuti da francotiratori dell'esercito bolivariano. Bersaglio: il legittimo presidente Nicolas Maduro, acclamato alle ultime elezioni presidenziali dello scorso maggio, mentre teneva un discorso in occasione delle celebrazioni per l'81° anniversario dalla fondazione della Guardia Nacional Bolivariana, a Caracas. L'attentato ha causato otto feriti tra i cadetti della scuola militare.




Un episodio rivendicato da un gruppo paramilitare chiamato Frente Nacional Soldados de Franela, denominato Operazione Fenix, prova generale per la presa del potere, da come si evince sul blog del gruppo eversivo. Un episodio che ricorda in maniera inquietante il tanquetazo chileno, il tentativo di golpe contro il legittimo governo Allende, che precedette il bombardamento della Moneda.

venerdì 3 agosto 2018

Su Marcello Foa è arrivato un “niet” dall’estero

«Considero le alternative a Marcello Foa, a prescindere dai nomi, come una sconfitta della democrazia in Italia». E’ il preambolo con cui Gianfranco Carpeoro, massone e saggista, dispensa la sue rivelazioni – a dir poco esplosive – sul clamoroso siluramento del candidato salviniano alla presidenza della Rai, scandalosamente affossato da Forza Italia con la complicità del Pd.





Dissapori nel centrodestra sul metodo adottato dal leader della Lega, che avrebbe scavalcato il Cavaliere? Falso: Berlusconi era stato consultato, da Salvini, sul nome di Foa. Peggio: l’uomo di Arcore aveva garantito a Salvini che lo stesso Foa, allievo di Montanelli e già caporedattore del “Giornale”, sarebbe stato eletto presidente della Rai con i voti forzisti e anche quelli di Fratelli d’Italia. Cos’è successo, allora? E’ arrivato un “niet” dall’estero.

giovedì 2 agosto 2018

L'Antirazzismo in assenza di Razzismo

di Gianni Candotto

In questi giorni, complice una massiccia campagna di stampa e un’altrettanta martellante campagna politica delle sinistre è passata l’idea che in Italia ci sia un’emergenza razzismo e che il razzismo in Italia sia in aumento.
Ma è così oppure è solo propaganda? Per capire questo occorre analizzare i dati dei reati contro gli stranieri in Italia, dei reati a sfondo razziale e fare un paragone con gli anni precedenti e con l’estero.
Il primo dato è vedere se ci sia stato un aumento di reati nei confronti degli stranieri nel complesso (violenze, ingiurie, danneggiamenti, vandalismi e altri delitti).






Tenuto conto che gli stranieri sono aumentati sarebbe logico attendersi un costante aumento dei reati contro gli stranieri, ma i dati dicono tutt’altro. Se 2016 c’erano 202.000 stranieri vittime di reati, nel 2017 192.000 e nei primi sei mesi completi del 2018 85.000 (che moltiplicato per due fa 170.000. Anche paragonando i primi sei mesi del 2017 con i primi sei mesi del 2018 passiamo da 90.000 a 85.000).

mercoledì 1 agosto 2018

Chi oggi sta sabotando questo Governo rischia di riportarci verso il Baratro



di Maurizio Blondet

Tutte le radio, tv e giornali impegnati su un solo tema: l’uovo (ma era almeno sodo?) che ha colpito la negretta piddina è razzista, rivela il razzismo degli italiani, razzismo violentissimo sdoganato da Salvini – che dunque è ora di appendere per i piedi.
Questa occupazione totale dei notiziari, mi rendo conto, è stata voluta per uno scopo: oscurare la visita del primo ministro Conte a Washington e il suo successo. Trump ha lodato la politica italiana sull’immigrazione esortando gli altri paesi europei a imitarla (ed era ovvio); inoltre, USA e Italia hanno istituito una cabina di regia sulla Libia, come Conte aveva preannunciato di volere da Trump: “Riconosciamo il ruolo chiave dell’Italia nell’Africa del Nord”, il che significa: non quello della Francia.




Le ore seguenti chiariranno la dimensione del successo internazionale di Conte. Secondo La Stampa, hanno parlato di commesse militari: Trump vuole finanziare 355 unità navali ed è probabile che vi venga coinvolta Fincantieri.