In questi giorni, complice una massiccia campagna di stampa e un’altrettanta martellante campagna politica delle sinistre è passata l’idea che in Italia ci sia un’emergenza razzismo e che il razzismo in Italia sia in aumento.
Ma è così oppure è solo propaganda? Per capire questo occorre analizzare i dati dei reati contro gli stranieri in Italia, dei reati a sfondo razziale e fare un paragone con gli anni precedenti e con l’estero.
Il primo dato è vedere se ci sia stato un aumento di reati nei confronti degli stranieri nel complesso (violenze, ingiurie, danneggiamenti, vandalismi e altri delitti).
Tenuto conto che gli stranieri sono aumentati sarebbe logico attendersi un costante aumento dei reati contro gli stranieri, ma i dati dicono tutt’altro. Se 2016 c’erano 202.000 stranieri vittime di reati, nel 2017 192.000 e nei primi sei mesi completi del 2018 85.000 (che moltiplicato per due fa 170.000. Anche paragonando i primi sei mesi del 2017 con i primi sei mesi del 2018 passiamo da 90.000 a 85.000).
Se invece guardiamo solo i dati riguardanti le denunce per atti di razzismo vero e proprio, il ministero dell’Interno tramite l’OSCAD (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori) ci fornisce questo: negli ultimi 7 anni dal 2010 al 2017 il totale dei reati segnalati per motivi discriminatori è stato di 2030 di cui 850 insussistenti (cioè o non c’era reato o non c’entrava nulla il razzismo) e 144 ancora in fase processuale.
Quindi una media di 280 episodi di razzismo all’anno denunciati e 130 accertati. Quindi parliamo di quasi un reato al giorno denunciato. E adesso? In due mesi di governo gialloverde, dall’insediamento di Conte, da quando i media hanno deciso che in Italia c’è il razzismo, i reati di razzismo denunciati sono 33 che su base annua fa 198, quindi ben sotto la media 2010-2017. Il dato di 33 (aggiornato a 2 giorni fa con l’ormai celebre uovo, che sicuramente razzismo non è) è tratto dalle numerose mappe interattive dei reati razziali in Italia sempre costantemente aggiornate dagli osservatori antirazzisti, il primis quella del giornalista Luigi Mastrodonato. E’ ovvio che il dato di 33 non è un dato statisticamente certo, primo perchè non si sa se ci siano denunce non ancora fatte, lo stesso Mastrodonato nella mappa che è ripresa un po’ da tutti i media sostiene che ce ne sono “sicuramente di più”, secondo perchè è fatto da militanti antirazzisti che quindi non sono neutrali. Ma comunque siamo ben sotto la media degli ultimi dieci anni. E’ ovvio che per avere dati ufficiali occorre attendere la fine dell’anno. Però è chiaro che non c’è nessuna emergenza e nessun picco di crescita. Anzi.
Ma poi qual è il confronto con gli altri paesi europei?
Partiamo dall’unico dato che ha un paragone con tutta Europa. Il dato è del 2013. I dati sono del rapporto ENAR 2014 (l’Europea Network Against Racism). In Italia nel 2013, così riporta l’Enar, ci sono stati 194 “racist crimes”, in Austria, che ricordiamo avere 8 volte meno abitanti dell’Italia, 110, in Croazia 33, in Repubblica Ceca 186, in Finlandia 833, in Francia 1376, in Germania 5131, in Spagna 384, in Polonia 719 e in Gran Bretagna 36.000 (in Gran Bretagna però calcolano anche il razzismo tra stranieri e il razzismo degli stranieri contro i britannici, quindi sono dati non comparabili).
E mentre in Italia quindi i reati sono in media 130 accertati all’anno e quest’anno se i dati fossero corretti e si mantenesse la media di un’insussitenza ogni due denunce sarebbero circa 100, quindi in calo, com’è andata negli altri paesi dal 2013 ad oggi? In Gran Bretagna siamo arrivati ad 80.000 nel 2017, in Francia parlano di aumento del 255% per i reati razziali contro i soli mussulmani.
QUALI CONCLUSIONI TRARRE?
CHE L’ITALIA E’ IL PAESE DOVE DI GRAN LUNGA C’E’ MENO RAZZISMO IN EUROPA E CHE SE NON ABBIAMO LA CERTEZZA DI DIRE CHE I REATI RAZZIALI SIANO IN CALO, POSSIAMO DI CERTO DIRE CHE NON AUMENTANO E CHE QUINDI LA CAMPAGNA MEDIATICA E’ SOLO UNA ORCHESTRATA GIGANTESCA FAKE NEWS.
Fonte: Scenari Economici
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