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lunedì 27 agosto 2018

Quando il Problema Migranti è solo il pretesto per oscurare l'evidenza della Rapina ai Beni dello Stato


di Vincenzo Cirigliano

Completamente scomparsa dall'orizzonte di tutte le TV ed i giornali Nazionali. Opportunamente oscurata dalla sceneggiata mediatica orchestrata sulla questione migranti Relativamente alla nave Diciotti. Il dramma di Genova improvvisamente si ritrova in ultima pagina o addirittura completamente fuori dalle notizie del giorno, dopo che a distanza di tredici giorni ancora non c'è neanche l'ombra di un indagato. Eppure i fatti nella loro semplicità sembrano essere chiari su quelle che sono sicuramente le responsabilità e che non possono prescindere dalla constatazione che dietro questa strage c'è una gestione poco attenta del sistema manutentivo autostradale, sacrificato con violenta evidenza alle logiche dissennate del profitto.



Sulle Responsabilità ben sintetizza Tomaso Montanari storico dell'arte “Il centrosinistra e il centrodestra (ma, mostruosamente, è stato più il primo) hanno smontato lo Stato, regalando a privati amici gli assetti strategici per il futuro del Paese. L'interesse pubblico è stato sacrificato sull’altare di quello privato”.

Ma di ciò non si deve parlare, non deve essere questo l'argomento centrale del Mainstream Televisivo o Giornalistico, perchè in tal modo si mina alle base tutto quel sistema di privatizzazioni che con meticolosa strategia il potere finanziario e Bancario hanno costruito in Italia , attraverso l'Unione Europea, per consegnare i settori strategici di questa nazione nelle mani di pochi, spietati e arroganti attori che hanno beneficiato di politiche Economiche comunitarie che sbandierando falsi dogmi, hanno sostenuto questa linea di azione.
A tal fine ci hanno costruito il mantra del Debito Pubblico degli Stati Periferici ben sapendo che quel debito è alimentato dal Sistema imposto, in primis dalla stessa U.E., ben sapendo che quel debito è impagabile, ben sapendo che quel debito è forse stato abbondantemente coperto in Italia dai 3300 miliardi di interessi già pagati in termini di interessi dai cittadini, ben sapendo che forse sarebbe bene andare ad analizzare anche con chi , questo debito, è stato contratto, per quali finalità l'abbiamo sottoscritto e se queste sono finalità riconducibili all'interesse generale o ad interessi particolari, questo per capire quali debiti vanno onorati e quali invece annullati. Invece ci è stata indicata solo la strada da seguire, necessaria a modo loro, per fronteggiarlo, quella strada che rispondeva naturalmente ai loro interessi e alle loro prerogative, ossia la privatizzazione degli asset Nazionali, quelli che facevano gola da tempo alla finanza speculativa nazionale ed internazionale che guardava con interesse al nostro Paese. 

Lontano appaiono i tempi in cui lo Stato, che faceva impresa, garantiva il 16% della forza lavoro del Paese, controllava l’80% del sistema bancario, tutta la logistica, ferrovie, compagnie aeree, aeroporti,ed autostrade oltre che la telefonia, le reti delle acque, dell'elettricità, del gas. Per non parlare dei gioielli della siderurgia e della chimica per finire infine ai canali informativi della Rai. Eppoi, assicurazioni, meccanica, elettromeccanica, fibre, impiantistica, vetro, pubblicità, spettacolo, alimentare. Persino supermercati, alberghi e agenzie di viaggi. Le strade perseguite in questi anni sono state invece ben altre ed ora la realtà ci ha sbattuto in faccia le conseguenze di queste politiche ripartitorie dissennate  orchestrate tra privilegiati, autorizzati dal Potere Politico a far profitti disponendo a piacimento di beni del popolo Italiano, e ci ha evidenziato le storture di un sistema che ha alimentato solo lauti profitti per pochi, a fronte di una notevole perdita di efficienza nell'erogazione dei servizi che i cittadini hanno comunque pagato in questi anni e continuano ancora a pagare a caro prezzo. I numeri del Settore Pubblico negli altri Paesi ci dicono che il settore pubblico italiano è il più sottodimensionato d’Europa. L’OCSE ci informa che nel nostro Paese la pubblica amministrazione assorbe circa 3.400 lavoratori a fronte di altri paesi come Francia e Regno Unito, Paesi con una popolazione e un Pil pro capite più o meno simile al nostro, se ne contano rispettivamente 6.200 e 5800. Negli Stati Uniti, dove il Privato è di consuetudine considerato preponderante, il numero di dipendenti pubblici è di circa il 25% superiore al nostro. 

Ora quei morti di Genova raccontano di un Paese che si è venduto invece a poche avide mani che in barba ad ogni principio costituzionale, hanno operato, con la complicità di una politica compiacente, che in qualche modo ha sempre partecipato a quel sistema di spartonzie, per depredare ed abusare, costruendo veri e propri imperi su ciò che era solo ed unicamente del Popolo Italiano. Il fatto che persone come lo stesso Francesco Cozzi, procuratore capo di Genova, oltre Renzo Piano, architetto di Genova noto in tutto il mondo, hanno escluso, nel cedimento del Ponte Morandi, la fatalità, ci mette di fronte ad un assunto certo che ci dice che un crimine è stato platealmente commesso, un crimine che vergognosamente viene sottaciuto da giornali, Tv o resoconti radiofonici. Un Crimine che non dev'essere riportato al centro dell'attenzione mediatica perchè c'è un sistema legato all'acquisizione privatistica di beni pubblici che potrebbe pericolosamente vacillare, sotto la pressione della spinta di indignazione popolare che potrebbe montare nel Paese. Tutto va tenuto pertanto opportunamente fuori del clamore mediatico, vietato citare i Benetton, nè accostare il loro nome all'imputazione per omicidio colposo (art.589 del cod.p.p.), reato che una volta provato, può prevedere fino a quindici anni di carcere. La posta in gioco è troppo grande per lasciarla alla mercè del popolo incazzato. 

Come sostiene anche Paolo Flores d'Arcais "I morti di Genova dovrebbero poi costringere chiunque non sia ormai mitridatizzato nel cinismo d’establishment a riproporre in modo radicale il problema del ruolo pubblico nell’economia e a ripercorrere, col senso critico che è mancato, la storia delle privatizzazioni". Il clamore mediatico sostenuto a margine della vicenda migranti sulla nave "Diciotti" è stato il giusto strumento sfruttato dal mainstream televisivo e giornalistico per imporre il vergognoso silenzio mediatico sui fatti di Genova e soprattutto sulle implicazioni che potevano implodere e raccontarci di un sistema di potere che in questi anni si è clamorosamente piegato all'interesse privato della finanza speculativa, tradendo il Popolo Italiano. 
Noam Chomsky parlando di strategia della distrazione affermava “L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.” Oggi noi, di ciò, ne siamo spettatori e testimoni.

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