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lunedì 25 giugno 2018

Sarà la fine dell'informazione in Rete?

Ha destato enorme scalpore in questi giorni, soprattutto tra gli operatori della Rete, la notizia del Disegno di Legge che il Parlamento Europeo si appresta a varare, speriamo senza successo, nei prossimi delicati mesi e che prevede una stretta devastante sulle norme in materia di Informazione sul Web.

di Vincenzo Cirigliano

Sarà assolutamente vietato postare contenuti di altri, far riferimento a link da proporre in rete, divulgare notizie attraverso lo strumento della condivisione di articoli scritti da altri. In poche parole sarà disinnescato il pericolo web, su direttiva dell'Unione Europea che dimostra così un timore conclamato relativamente alle potenzialità che lo stesso ha avuto ed ancora oggi ha nel sostegno di quel fenomeno, conseguenza dell'insorgenza democratica, ormai epidemia nel vecchio continente, oggi noto ai più con il termine di "Populismo".




Questo alla luce del grande ruolo che in questi ultimi anni avrebbero avuto, secondo valutazioni ovviamente non dichiarate della Unione Europea, di fatto però confermate dallo stesso tentativo di far nascere queste Norme, quei Siti, soprattutto in Italia, di informazione in rete, come Megachip, Come Don Chisciotte, Scenari Economici, il Blog di Beppe Grillo, l'Antidiplomatico, Onda d'Urto 5 Stelle, Controinformazione, Rischio Calcolato, l'Intellettuale Dissidente, Goofynomics di Alberto Bagnai e  il grande Blog di Claudio Messora "ByoBlu", capaci di fare vera informazione, in aperta contrapposizione all'informazione di regime dei canali tv e dei Giornali Mainstream.


Siti capaci di influenzare l'esito di cambiamenti epocali, concretizzatesi in questi ultimi anni,  come la Brexit, l'Elezione di Tump, l'esito del Referendum Costituzionale Italiano, e delle elezioni Politiche del 4 Marzo, con un potenziale di penetrazione mediatica ben oltre quello che può avere un banchetto o un evento locale, seppur ben organizzato, con un potenziale dirompente in grado di veicolare informazioni verso una enorme mole di utenza nazionale ed internazionale. 

Quindi, da ora in poi, prepariamoci pure a dire addio all'upload senza vincoli sia di foto che di filmati, sotto la scure del Parlamento Europeo, pronto ad una vera e propria crociata,  giustificata in nome della difesa dei diritti d'Autore e della proprietà intellettuale. All'orizzonte si apre la possibilità di tassare l'eventuale pubblicazione di Link relativi ad articoli di giornali, oltre a prevedere degli strumenti di blocco per il download di contenuti audio-visivi di fatto protetti dai diritti di copyright. Sarà il collasso di quel sistema che oggi vediamo girare sul web e che permette attualmente la libera circolazione di notizie, informazioni e news, oggetto in questi ultimi mesi di un vero e proprio attacco portato al cuore della rete a mò di un vero e proprio tentativo di Bavaglio Informatico.

Ogni contenuto sarà subordinato al pagamento di diritti e tutti gli operatori in rete, come YouTube, Instagram, eBay, Facebook,  dovranno attrezzarsi in tal senso per controllare l'accesso ad ogni tipo di risorsa, dai video e immagini che diverrà impossibile condividere, a foto impossibili da usare per meme. Per tutto ciò sarà necessario pagare anche solo per essere consultato;  ci sarà un limite anche per le notizie che gli aggregatori delle stesse potranno anche solo mostrare. Addirittura si ipotizza una "LinK Tax" sui collegamenti all'interno dei testi in base al principio che l'informazione, qualunque essa sia, va pagata. Per i contenuti giornalistici On Line sarà di norma necessaria una licenza ventennale autorizzata dall'editore.

Si potrà evitare il pagamento solo se l'aggregatore da accesso ad un breve estratto della notizia o addirittura solo al titolo, Chi ha fatto da relatore a questo disegno normativo abominevole, il tedesco 
Axel Voss, sottolinea che è un'innovazione doverosa fatta anche nell'interesse degli aggregatori di notizie più piccoli, nata per riequilibrare il settore tra Proprietari dei Diritti d'autore e semplici Consumatori. Unica nota positiva, si abbassa da 20 a 5 anni il periodo di Protezione sulla Rete dei contenuti. Una magra consolazione se si pensa che una riforma di questa portata, se confermata in sede decisionale,  segnerà definitivamente la fine ufficiale del Web e della Rete, sino ad ora basata sulla libera circolazione di risorse gratuite.

Gianroberto Casaleggio diceva “ L’informazione in Rete può essere vera o falsa, o entrambe le cose, ma in Rete è impossibile sostenere una menzogna per lungo tempo.


Ed in un'altra occasione aggiunse
Siamo in guerra e la vinceremo. La Rete è dalla nostra parte.

Ecco perchè, anche a suo nome, oggi corre l'obbligo di difendere quell'Informazione che sulla Rete ha fatto e sta facendo la Storia.

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