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lunedì 11 giugno 2018

Per l'Italia subito l'Operazione CO-SA-CR-EVA

di Vincenzo Cirigliano

E' un'operazione che potrebbe mettere in sicurezza l'Italia non togliendo nulla a nessuno, ma pretendendo il giusto da chi , in base a quanto ha effettivamnente introitato nell'arco di un anno, può dare al suo Paese il giusto, senza problemi. Quello di cui sto parlando e che per comodità ho racchiuso in una sigla, CO-SA-CR-EVA che sta per lotta alla COrruzione,  al mancato esborso del giusto SAlario, alla CRiminalità Organizzata e all'EVAsione, è la manovra che consentirebbe all'Italia di fare quel salto di qualità necessario, senza impelagarsi in lente e costose riforme che non garantiscono, per altro, gli adeguati ed attesi risultati in termini di risorse disponibili o li garantiscono con tempistiche ragguardevoli.




Finalmente si potrebbe dare una risposta senza possibilità di replica a quel Mainstream che nell'ultimo anno ha massacrato gli esponenti in particolare del M5S per disquisire sulle Coperture finanziarie da associare ai Provvedimenti che proponevano nel Loro Programma di Governo.



L'operazione CO-SA-CR-EVA diventa l'obiettivo finale di una riforma ambiziosa, da tanti demonizzata, soprattutto quelli che più di altri ne temono gli effetti controproducenti rispetto ai loro personali interessi, poichè, a loro modo di vedere ed a loro dire ci consegnerebbe nelle mani delle Banche, come se già non ci fossimo abbastanza nelle mani di questi Enti, asserviti come siamo ad un Criminale Sistema Banco Finanziario che si regge sull'impoverimento diffuso e sul Credito Perenne, che si riflette in qualsiasi operazione, anche minima , di acquisto (anche relativamente al Semplice Cellulare dell'ultima generazione) che ci accompagna nel corso della nostra esistenza. La Riforma Ambiziosa a cui faccio riferimento e che risponde ad una frase famosa del Giudice Falcone "Segui i soldi..." e vedrai che alla fine troverai il banco che gestisce il tavolo e paga colui che lancia la pallinaè l'abolizione del Contante.

L'evasione fiscale ipotizzata in Italia vale oggi una cifra compresa fra i 250 e i 270 miliardi di euro, un valore pari al 18% del PIL del nostro Paese. Sono i numeri scioccanti di un fenomeno tutto Italiano, quello dell'evasione fiscale, che si conferma uno dei cancri della nostra economia. In base all’ultimo rapporto 2016 dell’Eurispes, il nostro Paese avrebbe un PIL sommerso pari a 540 miliardi, a cui bisogna aggiungere, per dirla tutta, almeno ulteriori 200 miliardi derivanti dall’economia criminale, per un totale di 740 miliardi. Sui soli 540 Miliardi, considerando un livello di tassazione del 50%, l’evasione fiscale che potrebbe essere recuperata vale 270 miliardi. Numeri confermati anche dall’ultimo Rapporto sull’evasione fiscale, pubblicato dal ministero dell’Economia e basato su dati Istat, secondo cui il dato oscilla tra i 255 e i 275 miliardi di euro. Una mole enorme di liquidità che si può ben valorizzare se  si osservano i dati relativi alle entrate tributarie Italiane relative già solo agli anni 2015-2017 e che sono sotto intabellati

Anno 2017


Entrate tributarie – 2015-2017 (milioni di euro)







Entrate tributarie – Confronto tra fonti 2011-2017 (milioni di euro)






Guardando questi dati, vien da chiederci cosa sono mai i 183 Miliardi di Irpef incamerati dallo Stato nel 2017 o i 130 Miliardi di IVA o, ancora, i miseri 35 Miliardi di IRES imposti alle tante Aziende Italiane, costringendole ai salti mortali per rendersi competitive sui mercati internazionali, rispetto ai 270 Miliardi di risorse che lo Stato potrebbe recuperare con azioni intelligenti da quei Contribuenti che, furbescamente, ma anche solo perchè assoggettati a una percentuale di tassazione sicuramente esagerata, le nascondono al Fisco e all'interesse generale. 

Ricorrere all'abolizione del Contante, significherebbe attaccare contemporaneamente oltre che l'evasione in se e per sè, anche la Corruzione che diverrebbe in questo modo completamente tracciabile e la Criminalità Organizzata che si troverebbe nella impossibilità di incamerare i suoi introiti, derivanti dal mercato della Droga, delle Armi e della Prostituuzione, senza potersi rifare ad un'apparente giustificazione fiscale riconosciuta e consentita dallo Stato. Si neutralizzerebbe inoltre la possibilità di far uscire dal Paese grosse somme di denaro che, venendo trasferite sotto forma di contante non lasciano nessuna traccia rilevabile dall'erario.

Anche il mondo del Lavoro ne potrebbe trarre beneficio evitando di fatto elargizioni di Stipendi suffragati da giuste Buste Paghe che in un secondo momento, in parte, rientrano nelle tasche dei datori di lavoro, attraverso ristorni ingiustificati operati con contante da tantissimi lavoratori che, loro malgrado, sono costretti a fare, sotto ricatto, per mantenere il loro posto di lavoro. O addirittura si eviterebbe la piaga del Lavoro Nero che si nasconde completamente dietro l'uso del Contante, attraverso cui si estingue qualunque spettanza relativa a questa tipologie di rapporto lavorativo che purtroppo sfugge al controllo delle Istituzioni Pubbliche.

Dinanzi a questi vantaggi evidenti ed a questo enorme recupero di Risorse, non ci sarebbe nessun problema a mettere in piedi il Reddito di Cittadinanza (17 Miliardi di Euro, per altro già coperti oggi dall'ottimizzazione di altre voci di Bilancio) o una cospicua riduzione dell'Irpef con aliquote più basse ed accettabili come previsto dalla DualTax del Contratto Lega- M5S o addirittura la diminuzione (anzichè l'aumento, come oggi si paventa) dell'Iva, soprattutto nella fascia relativa al 4 % inerente i Beni di prima necessità, che rappresenterebbe davvero un toccasana per quei milioni di poveri che il regime dell'austerità Europea ha contribuito ad incrementare.

A coloro che gridano allo scandalo richiamandosi impropriamente al fatto che i cittadini sarebbero coattivamente assoggettati al sistema Bancario ed a pretese di interessi consistenti sulle transazioni, possiamo tranquillamente rispondere dicendo che la soluzione a questo tipo di Problematica potrebbe essere rappresentata da una Banca Pubblica, individuata ad esempio in CDP, che potrebbe gestire Conti Correnti di Transito per la Liquidità intestati a tutti i cittadini maggiorenni Italiani, attivati cioè al conseguimento dei 18 anni di età, con zero spese sulle transazioni, sia relativamente agli acquisti che ai movimenti verso CDP operati dalle Banche presso cui i contribuenti detengono i loro Conti Correnti di Deposito. 

Quella stessa CDP che un Gran ruolo potrebbe avere come Banca Pubblica all'interno del Programma M5S-Lega e che in realtà è già scritto anche nell'articolo 123 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, dove scopriamo che il governo italiano può tranquillamente creare una Banca Statale con cui finanziarsi al minor tasso d'interesse. La Banca Statale può accedere al prestito da parte della Banca Centrale Europea (BCE), anch'essa banca privata di diritto pubblico, al tasso dello 0,25% accordato alle banche commerciali, per poi prestarlo allo Stato a un tasso anche dell'1% rispetto alla media del 4% con cui lo Stato s'indebita con le banche commerciali, un risparmio considerevole che andrebbe ad abbassare considerevolmente i trasferimenti in termini di Interessi sul Debito Pubblico che l'Italia sborsa perentoriamente ogni anno e che va a Gonfiare, nonostante 30 anni di Avanzo di Bilancio dei conti Italiani (abbiamo speso meno di quello che abbiamo incamerato come Italia), lo stesso Debito Pubblico.

Le sfide che ci attendono nei prossimi giorni sono epocali se rapportate alla ritrosia manifestata dai vertici dell'UE rispetto alla vittoria di Forze percepite come AntiSistema in uno Stato Membro del calibro dell'Italia e all'annunciata fine del Q.E. da parte della BCE di Draghi che, sarà una coincidenza, cade proprio con la presa di potere in Italia del Governo M5S-Lega. Dinanzi a queste sfide nulla può essere lasciato al caso o inattuato solo perchè una ristretta cerchia di persone ritiene di venirne danneggiato seppur in termini marginali rispetto ad introiti comunque considerevoli. 

Cerchiamo di smentire almeno una volta il detto che è proprio degli scommettitori che sanno che il cavallo chiamato "Etica" raramente va oltre il palo, laddove il ronzino chiamato "Proprio Interesse" corre sempre una buona gara. Oltretutto sarebbe un provvedimento quasi a "Costo Zero", il che non è un dettaglio in un contesto di risorse immediate limitate.

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