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sabato 9 giugno 2018

Nel Vertice "Vortice" G7

di Maurizio Blondet

“La Russia deve essere al G7, piaccia o no, dobbiamo avere la Russia al tavolo negoziale”, vibra Trump in una non certo improvvisata uscita, e i salotti tv anti-governativi scoprono che il primo ministro Giuseppe Conte, quello da loro dipinto come uno sciocco re travicello di una alleanza populista velleitaria, impreparata e scema, può dire al suo primo vertice in Canada, per nulla intimidito: “Sono d’accordo con il presidente Donald Trump, la Russia dovrebbe tornare al G8. Nell’interesse di tutti”.
Non è che ci sia qui una qualche alleanza. Quella cui assistiamo è la disintegrazione dell’ordine occidentale, che comporta inaspettate ricomposizioni, forse temporanee.






Le centrali pensanti inglesi, nel travaglio di un Brexit che Merkel-Juncker vogliono sempre più ostile e punitivo, ha colto l’occasione per appoggiare il ben fondato malcontento italiano, spiegando in diversi articoli come sia la Germania la sola che ci ha guadagnato dall’euro, e quella che ha più da perdere facendo della UE “un nemico invece che un alleato” dell’Italia.


E in altri articoli, hanno spiegato a fondo la crisi di Deutsche Bank. E un articolo del Financial Times ha non poco poter nel mondo della finanza internazionale.



Incapaci di leadership, sempre in ritardo politico.

Trump ha continuato a modo suo la stessa politica. Ridicolmente, Macron (come ventriloquo della Merkel) ha lamentato che Trump, imponendo dazi sull’acciaio europei, “tratta gli alleati come nemici”. E’ esattamente quello che fa Berlino con Grecia e Italia.

Non è che il governo giallo-verde ha trovato amici. Si tratta solo di notare, in questa disintegrazione che avrà (non illudiamoci) effetti apocalittici, la mobile capacità politica anglosassone, il capire al volo, di fronte all’autistica impoliticità tedesca – e di conseguenza, della centrale di comando UE, la BCE. Non hanno alcuna intenzione, loro, di riconoscere le istanze italiane come quelle di un pari e fondatore; alzano lo spread come si alza un randello. Come abbiamo detto e ripetuto, non sono i “mercati” ad alzare lo spread, ma la BCE – che acquista integralmente i titoli di debito italiano, e lascia agire i mercati per esercitare una minaccia: non si spiega altrimenti sennò che il nostro spread sia superiore a quello della Grecia. Evidentemente sono “mercati” che premiamo l’obbedienza cadaverica a Berlino.

Fonti interne alla BCE fanno sapere che il consiglio della Banca Centrale discuterà la fine degli acquisti di titoli di debito pubblico (inteso:italiani) subito subito, già il 14 giugno in riunione in Lettonia – “Certo, non c’è momento migliore per la BCE per discutere l’uscita dal quantitative easing, che nel momento in cui i rendimenti italiani salgono già tanto”, commenta sardonico Zero Hedge, additando come la BCE stia appunto manipolando i mercati. Cosa alquanto strana, perché una banca centrale dovrebbe calmare i mercati, come garante d’ultima istanza verso tutti i paesi dell’euro; dovrebbe insomma essere almeno un po’ anche la nostra banca centrale – ma lo è stata solo fino a Gentiloni. Adesso, pratica l’apartheid monetario. Fa annunciare dal suo emissario, Monti, l’arrivo della troika.




Grecia: debito pubblico/ PIL. 2008: 109% 2018 – dopo la cura di austerità: 191%

A chi ha paura di questa situazione e tremebondo, ricordiamo che il tracollo italiano sul debito, e l’uscita dall’euro, sarà inevitabile comunque: nel 2019 a capo della BCE andrà Weidmann, che già da anni va indicando ai mercati che l’Italia è insolvente, e che non è giusto che gli interessi che noi paghiamo sul debito siano sempre troppo bassi – quella in cui ci hanno cacciato è una dittatura disumana, bancaria e burocratica. Dove loro non hanno intenzione di offrire nulla – e non hanno nulla da offrire.





Prima dell’euro, la Germania cresceva meno di noi.

Quel che importa ora notare la follia e il ritardo mentale con cui l’ “Europa” viene sorpresa dagli eventi. Macron e Merkel sono andati in Canada con il proposito di essere aggressivi verso Trump, di “isolarlo” come hanno isolato il governicchio indebitatissimo italiano, di mettere Trump sotto accusa (cosa di per sé ridicola, perché allo stesso tempo invocano che non metta dazi sulle auto tedesche, e le compagnie europee che cominciavano a fare affari con l’Iran hanno smesso piegandosi alle sanzioni USA): l’uscita di Trump sulla Russia li ha colto in contropiede. E’ stato Trump a isolare loro, piantandoli in asso per affrettarsi al vertice di Singapore con Kim il nord coreano. Per giunta, Trump ha rifiutato un colloquio con Teresa May, trovandola “una direttrice scolastica”.
Hanno fatto del G7 un “club privé“

Macron, fuori di sé dalla sorpresa, è arrivato a minacciare (o augurare) la morte a Donald: “Nessun presidente è per sempre”. Ed ha aggiunto: se non si cura di “essere isolato” sulla questione “improduttiva” dei dazi (che Trump ha messo su acciaio e allumino) e del patto anti-nucleare con l’Iran, ebbene il il G7 lo isolerà, “non ci mettiamo niente a diventare sei, se occorre”: Già: era il G8; cacciata la Russia (dagli europei e da Obama), è il G7. Adesso Macron vuole espellere gli Stai Uniti, restare il G6.

Un club privé. Il “G” in questi vertici sta, ovviamente, per “Grande”. Gli otto Grandi, i Sette Grandi, i Sei Grandi…vertici di ex grandi. Da cui sono assenti, perché non invitate, non solo Russia, ma Cina e India, le potenze dominanti dell’Asia e di domani. I “grandi” di ieri, sempre più piccoli, si assestano colpi reciproci di dazi, sanzioni e controsanzioni, in un crescendo di accuse di dumping e di protezionismo. Insomma stanno diroccando il mondo che hanno creato, il mondo-Occidente. E’ il vertice più disfunzionale ed antagonista mai visto: il vecchio ordine sta morendo, e la tragedia italiana, “l’isolamento” dell’Italia in questa Europa, la sua ribellione, è solo un mulinello nel gigantesco Maelstrohm del più vasto quadro del collasso dell’Occidente – in una follia di cui “l’europeismo” è solo una parte essa stessa.

Basta qui elencare qualche fatterello: Bruxelles (l’idea è degli uffici di Juncker) avrebbe ordinato alle case automobilistiche europee di non usare parti fabbricate nel Regno Unito, per rendere il Brexit più costoso e rovinoso.

https://www.express.co.uk/news/politics/970103/Brexit-news-EU-car-industry-Dutch-Europe-trade+

Bruxelles vuole espellere la Gran Bretagna dal programma Galileo (di posizionamento satellitare), benché il sistema Galileo si fondi su stazioni a terra che stanno in territori britannici, le Falkland e l’Isola di Ascension!

https://www.express.co.uk/news/science/970848/Brexit-news-galileo-eu-european-union-esa-falklands-ascension-satellite

Nello stesso tempo, la May in Canada ha incitato gli alleati ad allestire insieme una “forza di reazione rapida” multinazionale contro la Russia, ciò che ha suscitato la protesta di Mosca. Probabilmente nella velleità di rappezzare la disintegrazione europea con lo spettro del Nemico.

https://sputniknews.com/europe/201806081065215625-uk-russia-g7-summit-proposal/

Ovviamente, gli Usa continuano a cercare di impedire ad ogni costo il completamento del Nord Stream 2, e la Germania lotta per salvarlo – la stessa Germania che vuol far durare le sanzioni contro la Russia.

Berlino minaccia di espellere – nientemeno che – l’ambasciatore Usa, Ricard Grenelle, un trumpiano, per aver dichiarato che intende sostenere “Altri conservatori in Europa”, altri sovranisti coem l’austriaco Sebastian Kurz o Salvini. L’ambasciatore si atteggia a “ una sorta di difensore di pupulisti di destra e di sinistra che vogliono distruggere la nostra società libera”, ha detto CDU/CSU, Roderich Kiesewette

http://www.investmentwatchblog.com/breaking-germany-is-calling-for-trumps-us-ambassador-in-berlin-to-be-expelled/



La Svezia ha operato la mobilitazione totale della sua guardia nazionale (40 battaglioni) in una esercitazione non annunciata che simula la difesa da una invasione russa.

http://www.investmentwatchblog.com/breaking-the-entire-swedish-home-guard-was-just-mobilized/

La società ucraina Naftogaz ha annunciato che un tribunale olandese ha approvato la sua petizione per congelare le attività di Gazprom nei Paesi Bassi, ed ha ordinato a Gazprom di pagare $ 2,6 miliardi alle controllate olandesi da Gazprom alla società ucraina. Alla fine di febbraio, un tribunale arbitrale con sede a Stoccolma ha assegnato a Naftogaz 4,63 miliardi di dollari da Gazprom perché Gazprom non era riuscita a rifornire l’Ucraina della quantità concordata di gas naturale. Il 30 maggio, Naftogaz ha anche annunciato di aver avviato l’esecuzione della decisione giudiziaria da $ 2,6 miliardi in Svizzera e che le autorità svizzere si sono attivate per impadronirsi delle attività di Gazprom in Svizzera. L’Ucraina sta cercando di impadronirsi delle attività di Gazprom in Svizzera, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko. Ciò potrebbe includere anche le attività e le azioni di Nord Stream e Nord Stream 2 .


Frattanto, l’economia dell’eurozona sta rallentando sotto l’austerità tedesca, mentre quella della Gran Bretagna è in ripresa. L’istinto politico britannico è da secoli un passo avanti a quello di Berlino. E si deve ammettere che sanno riconoscere una dittatura tedesca, quando ne vedono una.

Ora, nonostante tutto quel che vi racconta la propaganda dei nemici interni ed eurocratici, abbiamo il miglior governo possibile (insisto sul “Possibile”) per affrontare la tempesta. Mai avevamo avuto un ministro dell’economia come Tria, che consapevole che la nostra crisi è dovuta al taglio degli investimenti pubblici impostoci da Berlino e dai suoi servi : “gli investimenti fissi delle pubbliche amministrazioni sono scesi di circa il 28% nell’eurozona… tra 2009 e 2019….. In Italia il calo è stato di quasi il 40% (da 3,4 o a 2,2 r del PIL).




Alla UE, l’Italia dà più di quel che riceve.

Mai avevamo avuto un governo che, consapevolmente, propone la separazione fra banche commerciali e banche d’affari. Nè che si oppone alle “riforme” delle piccole banche cooperative, che l’Europa vuole aggruppare in due holding, ossia società per azioni, perché il sistema bancario tedesco possa scalarle. Mai avevamo sentito un senatore pd dire, come Bagnai, alla Reuters: “Per effetto della riforma, Iccrea e Cassa Centrale Banca saranno sottoposte alla vigilanza unica europea e dovranno quindi rispettare più severi requisiti patrimoniali. Le banche cooperative tedesche, invece, continueranno ad essere sotto il controllo delle sole autorità di Berlino e avranno maggiore libertà nella gestione del credito”.


Per giunta, il columnistdi REpubblica ammette:
Curzio Maltese‏ @curziomaltesetw


SEGUISEGUI @CURZIOMALTESETW




Tutti in Europa oggi studiano un piano B per l’uscita dall’euro: Stati e Banche, investitori pubblici e privati. Soltanto che bisogna discuterne a porte chiuse, come fanno mamma e papà quando i bambini non devono sape
re.

fonte: Blog M.Blondet

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