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giovedì 28 febbraio 2019

Come al solito in Italia ci arriveremo troppo tardi. Anche se lo avevamo capito tra i primi.

di Massimo Bordin

Proprio nello stesso periodo in cui Paolo Barnard fa i funerali alla mmt, in America – dove la teoria monetaristica di Warren Mosler è nata – molti analisti cominciano a riconoscerne l’intrinseca logica ed a valutarla come un’opzione economica preferibile.
A confermarlo non c’è solo la presenza significativa di Stephanie Kelton presso la commissione bilancio del senato americano, ma anche e soprattutto, l’atteggiamento dei media tradizionali che parlano di mmt in misura sempre più massiccia. Qualcuno nel pd americano sta forse cambiando idea? Gli uomini vicini a Trump stanno considerando seriamente un new deal?




Comunque sia, il Wall Street Journal ha appena pubblicato un editoriale favorevole nella sostanza alla mmt, titolando che “le preoccuazioni sul debito americano sono fuorvianti”.

Questo fondo giornalistico ha offerto lo spunto a William K. Black per sostenere che ora “la Modern Monetary Theory (MMT) continua ad avanzare rapidamente.

Abbiamo superato la prima fase di reazione (prima ti ignorano), calandoci profondamente nella seconda fase (poi ti attaccheranno) ed espandendo i ranghi della terza fase (quindi vinci). Siamo molto prossimi alla terza fase, vincendo con un numero crescente di persone”.

Secondo Alexandra Scaggs, giornalista del gruppo finanziario Barron’s, gli economisti della banca Goldman Sachs starebbero per passare alla mmt:

“Ora anche Goldman Sachs sta sfidando il dogma del debito degli Stati Uniti”, ha scritto, sostenendo che rispetto solo a 10 anni fa, “quest’era è chiaramente diversa. Gli Stati Uniti hanno introdotto uno stimolo fiscale (sotto forma di tagli delle imposte sulle società) con la disoccupazione vicina ai minimi degli ultimi 50 anni. E la nota Goldman Sachs è una risposta ad alcuni «accademici di alto profilo» che hanno recentemente affermato che i governi possono sostenere deficit più ampi di quanto si pensasse in precedenza”.

Il cenno della Goldman agli economisti di alto profilo fa implicitamente riferimento al gruppo dell’Università del Kansas che fa capo alle teorie di Warren Mosler, fondatore della MMT.

Ma la ciliegina sulla torta la fornisce Bloomberg, che pubblica un editoriale di Stephanie Kelton in risposta al nobel Krugman sui contenuti della MMT.

Insomma, a giudicare dalla rassegna stampa internazionale, la mmt è ora al centro del dibattito economico americano. A noi, invece, tocca sopportare i dinosauri di +Europa guidati da Boldrin, Alberto Forchielli che imita Crozza (o era il contrario?) e la mummia Cottarelli costantemente in prima serata su RaiUno. Come detto più volte, ci arriveremo troppo tardi. Anche se lo avevamo capito tra i primi.

Fonte: QUI

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