Con Il termine inglese Bug , in italiano baco, si identifica in Informatica un errore nella scrittura del codice Sorgente di un programma software. In certi casi, i bug in un programma possono essere particolarmente gravi, fino al punto di rendere vulnerabile ad attacchi informatici anche il computer che ospita il software.
In ambito programmazione Software è un errore o guasto che porta al malfunzionamento del software(per esempio producendo un risultato inatteso o errato).
La causa del maggior numero di bug è spesso un errore nel Codice Sorgente scritto da un Programmatore, ma può anche accadere che venga prodotto dal compilatore.
Meno comunemente, il termine bug può indicare un difetto di progettazione in un componente hardware, che ne causa un comportamento imprevisto o comunque diverso da quello specificato dal produttore.
Volendo tradurre questa breve definizione, di ciò che significa Bug, in Politichese, potremmo dire che il software equivale ad un Programma Elettorale ed il Bug, nella sua forma più semplice potrebbe essere associato a ciò che un Partito o Movimento (Programmatore), inserisce all'interno di esso, consapevolmente o inconsapevolmente, in modo errato e che impedisce a quel Programma di centrare gli obiettivi che si era prefisso, per delle impercettibili incrinature che ne compromettono il risultato finale. Riportando il tutto all'ambito Politico Italiano e nel nostro caso del Movimento 5 Stelle, evitare i Bug nel Programma equivale a pianificare un'attenta analisi dello stesso, cercando di andare ad evidenziare tutti quei passaggi che si dovrebbe assolutamente evitare di sbagliare, per evitare e scongiurare che il Programma non produca i frutti attesi nella società Civile ( il nostro hardware).
Riguardando il Programma sino ad ora disegnato con gli Iscritti del M5S e non ancora completato, non si può oggi individuare e descrivere dei Bug in maniera certa, non essendo ancora totalmente definito, ma si può certamente cercare di limitare gli stessi in via preventiva, suggerendo dei paletti che si dovrebbe cercare di cementare nella maniera più assoluta, su quegli argomenti che ne dovrebbero costituire l'Ossatura definitiva. Ecco allora quei temi su cui bisogna cercare, a tutti i costi, di non produrre Bug per evitare di non centrare quegli obiettivi che tutti gli iscritti e simpatizzanti si auspicano.
Riguardando il Programma sino ad ora disegnato con gli Iscritti del M5S e non ancora completato, non si può oggi individuare e descrivere dei Bug in maniera certa, non essendo ancora totalmente definito, ma si può certamente cercare di limitare gli stessi in via preventiva, suggerendo dei paletti che si dovrebbe cercare di cementare nella maniera più assoluta, su quegli argomenti che ne dovrebbero costituire l'Ossatura definitiva. Ecco allora quei temi su cui bisogna cercare, a tutti i costi, di non produrre Bug per evitare di non centrare quegli obiettivi che tutti gli iscritti e simpatizzanti si auspicano.
1- Deve evidenziarsi in maniera chiarissima qual'è la posizione del M5S in merito alle Privatizzazione dei gioielli di Famiglia Italiani o in merito alle grandi Aziende il cui brand è sinonimo di Italia, verso cui oggi c'è, da parte di questo Governo, una marcata propensione verso processi di privatizzazione selvaggia, nell'ottica della riduzione del Debito Pubblico. Debito Pubblico che per altro nonostante tutto ciò, continua implacabilmente ad aumentare, indicando chiaramente che non è attraverso le Privatizzazioni che si rimette in piedi questo Paese.
La posizione del M5S dovrebbe essere marcatamente definita a favore delle Nazionalizzazioni, se non altro per i ripetuti richiami che, nei dibattiti che si sono sviluppati all'interno del Movimento, hanno sottolineato l'importanza di dar vita ad un Istituto Italiano prettamente dedicato agli Investimenti, sganciato dalle catene imposte dai Trattati di Maastricht e di Lisbona. Parliamo quindi del destino di alcune Banche strategiche, parliamo del futuro di Alitalia, parliamo di Finmeccanica, parliamo di ILVA, parliamo di Poste Italia, di Terna, ecc. A questi soggetti bisogna dare delle indicazioni chiare, che non lascino spiragli a cattive interpretazioni ( che sono emerse in qualche occasione nel corso di interviste Televisive, originando cattive interpretazioni e relativi fraintendimenti con i soggetti che ne vengono coinvolti).
La posizione del M5S dovrebbe essere marcatamente definita a favore delle Nazionalizzazioni, se non altro per i ripetuti richiami che, nei dibattiti che si sono sviluppati all'interno del Movimento, hanno sottolineato l'importanza di dar vita ad un Istituto Italiano prettamente dedicato agli Investimenti, sganciato dalle catene imposte dai Trattati di Maastricht e di Lisbona. Parliamo quindi del destino di alcune Banche strategiche, parliamo del futuro di Alitalia, parliamo di Finmeccanica, parliamo di ILVA, parliamo di Poste Italia, di Terna, ecc. A questi soggetti bisogna dare delle indicazioni chiare, che non lascino spiragli a cattive interpretazioni ( che sono emerse in qualche occasione nel corso di interviste Televisive, originando cattive interpretazioni e relativi fraintendimenti con i soggetti che ne vengono coinvolti).
2- In campo Economico giustissima l'impostazione di dare una chance all'Unione Europea, proponendo la rivisitazione dei Trattati per cercare di creare quell'Unione vera dei popoli, tanto agognata dai Padri Fondatori, slegata dai diktat della grande Finanza. Ma, a maggior ragione, bisogna ben definire il percorso da fare qualora questo tentativo non sortisca i risultati sperati, cosa per altro molto probabile. In questo caso, non si può mettere in campo semplicemente il Referendum sulla Permanenza nell'Euro, poichè saremmo sottoposti in tale evanienza, come Paese, ad enormi pressioni strumentali da parte della Tecnocrazia Europea, con relativo Bombardamento proveniente dai Media asserviti, tendente a pilotare il risultato finale del voto Referendario. Lo abbiamo visto con l'ultimo Referendum Costituzionale Italiano, lo avevamo già vissuto in occasione del Referendum sulla Brexit. L'intero mondo dei media sarebbe assoldato dalle Istituzioni Europee per strumentalizzare e direzionare l'esito del voto referendario.
Non si può rischiare di ripetere queste esperienze, anche perchè dinanzi ad una vittoria del Remain nel Sistema Euro, sarà poi il M5S, ipotizzandolo al Governo, a dover fare i conti con il trovare un'altra soluzione praticabile per portare fuori dal Pantano questo Paese. Se in un'Azienda si cambia un Direttore perche il risultato delle vendite è scarso, non è che il Direttore che subentra mette a referendum tra i dipendenti la strategia di rinascita. Semplicemente se ha delle idee che considera risolutive ed appropriate al conseguimento degli obiettivi, le applica senza chiedere pareri, se non ai suoi stretti collaboratori, nel nostro caso induividuati nella base del M5S. Anche perchè dinanzi ad un eventuale fallimento nel centrare gli Obiettivi, a pagarne le conseguenze sarebbe direttamente ed unicamente il Direttore( nel nostro caso il M5S). Se dovessimo trovarci dinanzi ad un fallimento di un tentativo di rivisitazione dei Trattati, dinanzi alla vittoria del Remain in un probabile referendum sull'Euro, essendosi vanificate le possibili soluzioni, per il M5S, non rimarrebbero che le dimissioni o ridursi al ruolo di becchino che accompagna l'Italia, sullo stile "Tsipras", verso una lenta e certa agonia. La fine certa del M5S. Ecco perché sarebbe quindi auspicabile optare eventualmente, in merito alla questione Euro, alla Decretazione d'Urgenza rappresentata dal Decreto Legge di Governo, per sancire l'eventuale uscita dall'Euro, procedura prevista per altro dalla nostra Costituzione, evitando quindi qualsiasi passaggio che possa rendere tale decisione incerta ed inattuabile.
Non si può rischiare di ripetere queste esperienze, anche perchè dinanzi ad una vittoria del Remain nel Sistema Euro, sarà poi il M5S, ipotizzandolo al Governo, a dover fare i conti con il trovare un'altra soluzione praticabile per portare fuori dal Pantano questo Paese. Se in un'Azienda si cambia un Direttore perche il risultato delle vendite è scarso, non è che il Direttore che subentra mette a referendum tra i dipendenti la strategia di rinascita. Semplicemente se ha delle idee che considera risolutive ed appropriate al conseguimento degli obiettivi, le applica senza chiedere pareri, se non ai suoi stretti collaboratori, nel nostro caso induividuati nella base del M5S. Anche perchè dinanzi ad un eventuale fallimento nel centrare gli Obiettivi, a pagarne le conseguenze sarebbe direttamente ed unicamente il Direttore( nel nostro caso il M5S). Se dovessimo trovarci dinanzi ad un fallimento di un tentativo di rivisitazione dei Trattati, dinanzi alla vittoria del Remain in un probabile referendum sull'Euro, essendosi vanificate le possibili soluzioni, per il M5S, non rimarrebbero che le dimissioni o ridursi al ruolo di becchino che accompagna l'Italia, sullo stile "Tsipras", verso una lenta e certa agonia. La fine certa del M5S. Ecco perché sarebbe quindi auspicabile optare eventualmente, in merito alla questione Euro, alla Decretazione d'Urgenza rappresentata dal Decreto Legge di Governo, per sancire l'eventuale uscita dall'Euro, procedura prevista per altro dalla nostra Costituzione, evitando quindi qualsiasi passaggio che possa rendere tale decisione incerta ed inattuabile.
3- In tema lavoro deve emergere chiaramente l'intenzione di cestinare il Jobs Act di Renzi e la Riforma delle Pensioni della Fornero, cosa che viene in qualche modo già stimolata dall'introduzione del DL sul Reddito di Cittadinanza che va bene ad incidere già sulle pensioni Minime e sul supporto a chi, Giovane o anziano che sia, si ritrovi fuori, all'improvviso, dal circuito Lavorativo. Va ben definita l'età d'ingresso alla Pensione e l'entità economica della stessa, cercando di sganciarla dal sistema Contributivo per ben rispondere a quanto asserito dal testo Costituzionale Italiano, quando parla di reddito dignitoso che dev'essere assicurato, a prescindere, ad ogni cittadino.
L'obiettivo che il M5S deve porsi quindi è di evitare il più possibile che si possano annidare dei Bug all'interno del suo Programma che impediscano di dare le risposte attese su argomentazioni vitali per il futuro dell'Italia e degli Italiani. In questo processo, chi oggi rappresenta nelle varie istituzioni politiche il M5S, deve sì cercare di accreditarsi e far conoscere il Movimento, per quello che realmente propone, all'attuale Sistema Politico Internazionale, ma lo deve fare senza mai cedere e prestarsi a trovare punti di incontro al ribasso, ricercando difficili, se non impossibili, compromessi. Il M5S non è una forza Antisistema, ma non è neanche una forza che accetta tutte le condizionalità che l'attuale Sistema Politico Internazionale pretende e promuove. Ecco perchè una volta strutturato questi paletti che delineano i contorni dell'Italia a cui ambiamo, la scelta dei Ministri chiamati ad attuare questo Programma diventa determinante per mettere in pratica e disegnare questi contorni, mettendo in campo personaggi che ben si riconoscono in questi obiettivi. E' bene quindi ascoltare e capire cosa muove il Sistema in cui viviamo cercando di carpirne e scovarne i meccanismi, ma non è auspicabile mai, dico MAI, assecondarlo, soprattutto se aspiriamo a Cambiarlo.
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