Sorvoliamo sul fatto che il “bomba”, avesse giurato e spergiurato che in caso di sconfitta al referendum costituzionale si sarebbe ritirato dalla vita politica, mentre è ancora qui a sproloquiare di una realtà che esiste solo nella sua mente e chiediamoci come mai, nei fatti, voglia porre fine alla vita di un governo di cui il piddì è azionista di maggioranza.
La risposta è contenuta nelle affermazioni del commissario agli affari economici della Ue, l’oligarca Moscovici: “dall’Italia ci attendiamo uno sforzo sostanzioso nella riduzione del debito pubblico nel 2018”, il che, tradotto dal linguaggio tipicamente mafioso degli esponenti della Ue, significa che il governo italiano dovrà imporre un pizzo molto sostanzioso ai cittadini per placare gli appetiti degli oligarchi di Bruxelles e del capobastone tedesco, che hanno concesso qualche zuccherino negli anni precedenti a Renzi – in cambio di 500.000 africani da stipare in Italia senza farli arrivare nella Ue – e che ora vogliono passare all’incasso spolpando quello che resta del tessuto economico nazionale, imprese e risparmi dei cittadini in primis.
Solo un incapace assoluto come il guitto toscano poteva pensare che gli oligarchi avrebbero consentito all’italia di sforare costantemente gli accordi presi da lui e dai suoi due predecessori (monti e letta n.d.r.) sulla riduzione del debito pubblico in cambio di tenerci tutte le orde di sedicenti “profughi” che ci costano miliardi e miliardi di euro l’anno sottratti agli italiani bisognosi.
E’ bene ricordare che il fiscal compact ed il pareggio di bilancio in costituzione fu votato all’unanimità da TUTTI i parlamentari del piddì, ed ora è inutile che qualcuno cerchi di rifarsi una verginità che non gli appartiene affermando che fu uno sbaglio. Il codazzo dei “pentiti dell’ultimo secondo” è lungo e comprende pure un certo Giuliano Amato.
Detto questo, la manovra per il 2018 dovrà essere di almeno 48 miliardi di euro, il che significherà aumento dell’IVA (al 25% nel 2018 e addirittura al 25,4% nel 2019!), reintroduzione dell’IMU sulla prima casa e, soprattutto, un forte aumento della stessa, con la modifica degli estimi catastali che potrebbe portare addirittura al raddoppio dell’imposta!
A questo si aggiungeranno nuovi tagli alla sanità, attraverso l’eliminazione o la forte riduzione di esenzioni e detrazioni fiscali anche per gravi patologie.
Non ci credete? Sappiate che un primo assaggio l’hanno avuto i cittadini dell’Emilia Romagna: la regione ha praticamente triplicato il costo dei trasporti pubblici per i disabili, ma… li ha lasciati gratuiti per i sedicenti “profughi”. Un altro fulgido esempio di razzismo attuato dalla sinistra ai danni dei cittadini italiani.
E’ chiaro che i partiti che appoggeranno una simile macelleria sociale, verranno spazzati via dal voto popolare, previsto come naturale scadenza della legislatura, a primavera del 2018. Per questo il guitto toscano vuole andare a votare prima della manovra finanziaria autunnale: per cercare il colpaccio di restare in sella, magari con l’appoggio tutt’altro che disinteressato del pensionato di Arcore e garantirsi 5 anni di tempo per massacrare gli italiani.
Quello che è assolutamente irritante è il fatto che chi ci ha portato a questo sfascio in nome dell’euro e della ue (l’Europa, quella delle nazioni, quella dei popoli non c’entra nulla), ora cerchi di crearsi l’immagine di difensore degli interessi nazionali promettendo tuoni fulmini e saette contro i capibastone della Ue.
Possono essere credibili? Possono essere credibili quelli che hanno nascosto la polvere sotto il tappeto, hanno obbedito ciecamente ai diktat tedeschi per anni e che adesso si scoprono novelli Mazzini pronti ad insorgere contro la perfida Bruxelles?
La risposta è una sola: no e devono assumersi fino in fondo la responsabilità del disastro cui ci hanno scientemente e volutamente portato. Devono assumersi ORA la responsabilità di una manovra economica da macelleria sociale e DOPO sottoporsi al giudizio del popolo italiano sul loro operato. Il tempo dei giochini, dei proclami alla Ugo Tognazzi del film “il Federale”5è finito, ed il guitto toscano lo sa bene.
Fonte: Il Nord
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