di Mitt Dolcino
Chi la fa l’aspetti: la Germania come paese fortemente esportatore è legata indissolubilmente all’euro, moneta che è oggi almeno il 35% più svalutata di quello che sarebbe l’ipotetico marco tedesco. Che succederebbe se la moneta unica perdesse il sud Europa? Detto in altro modo, se la Germania dovesse uscire dalla moneta unica – o dovesse perdere i paesi deboli oggi presenti nella compagine – il plusvalore che i clienti esteri di Audi e Mercedes di turno dovrebbero pagare per fregiarsi dell’ottima qualità teutonica sarebbe talmente costoso da rimanerne scoraggiati… grazie alla rivalutazione del nuovo marco! Ossia la ricchezza tedesca, con una macchina produttiva tarata su grandissime produzioni, semplicemente svanirebbe e rimarrebbe in grossa parte inutilizzata: da lì alla disoccupazione ed al blocco delle attività produttive il passo è breve, una spirale….
Or dunque, le elezioni greche sono state un incubo per la Germania, è mancato un solo seggio per la maggioranza assoluta antieuro, vuoto che sembra essere stato colmato dal supporto esterno di un partito addirittura di destra. L’Europa tedesca è sotto scacco, la Germania può solo spingere la Grecia verso il default salvo dover poi spiegare al resto dell’Europa perché a seguito della conseguente svalutazione della nuova dracma la crescita nel paese greco come per magia riapparirebbe…
Ma il punto dolente non sta ad est ma ad ovest del Mediterraneo, in Spagna: infatti in cima ai sondaggi iberici c’è Podemos, il partito anti austerity di Pablo Iglesias. Con un’enorme differenza: oltre ad essere oggi il governo spagnolo di Rajoy uno dei principali puntelli alle politiche euroaustere di matrice tedesca, in Spagna esiste il maggioritario di fatto puro ossia con un voto di vantaggio si prende la maggioranza assoluta. Ergo, a Dicembre 2015 avremo non uno ma ben due partiti euro scettici al potere. In mezzo, a maggio, ci saranno le elezioni dei di per se euroscettici inglesi, là basterà un relativo successo elettorale dell’UKIP di Farage per rinforzare il messaggio antitedesco ed antiausterity.
Secondo chi scrive la Cancelliera, esperta in U-turn, concederà tutto alla Grecia, troppo benessere tedesco è legato all’euro e quindi – secondo chi scrive – basta chiedere sfidando apertamente i tedeschi in quanto non hanno scelta, devono cedere [Astenersi senza attributi…] Vedremo se avrò ragione, in tal caso sarà/sarebbe veramente il caso di dire, “italiani senza palle”…
Non smetto di ripeterlo: la Germania è un paese intrinsecamente povero che dipende dall’estero sia per le materie prime che per la domanda dei suoi per altro ottimi prodotti, una moneta forte serve solo se si è in un contesto di assenza di competitors per le proprie aziende, ossia va benissimo con l’Euro che ingabbia ed anzi annichilisce i competitors manifatturieri dell’EU con un mix di inflessibilità, credito inesistente, domanda locale bassissima. Per l’Italia la cosa triste è che è proprio il Belpaese il principale competitor manifatturiero di Berlino in Europa, ossia il bersaglio principe delle sue politiche di austerity…. Da buon intenditore… In più si consideri che la Germania ha una schiera vastissima di pensionati in pectore che giunti in quiescenza con le pensioni tedesche faranno fatica ad arrivare a fine mese. La Germania del patto sociale in cui le elitespossono diventare tra le più ricche del pianeta (come dimostrato in interventi passati*) prevede che le masse tedesche debbano comunque vivere in modo onorevole (…). Or dunque, per raggiungere l’obiettivo germanico è necessario fare in modo di trovare un onorevole “sbocco” futuro per i vecchietti germanofoni a pensione bassa oltre che mantenere un livello di disoccupazione relativamente basso: qual miglior soluzione di un sud Europa a prezzi di saldo, fatta di consumatori che non investono, leggasi anche massa di manodopera a basso costo non risparmianti? Paesi perfetti anche per svernare… Ricordando che la relativa ricchezza tedesca è esplosa rispetto ai partners europei solo da dopo la crisi del 2008 [vedasi tabella del WSJ sopra riportata], va stigmatizzato che senza la moneta unica – guardiana ed artefice della nuova prosperità teutonica – l’illusione della prosperità eterna a nord del Gottardo è destinata a svanire…
Insomma, la Germania ha esagerato e dovrà pagarne le conseguenze, il popolo italiano è con Tsipras. Da dicembre sarà con Tsipras e Iglesias, in attesa di capire cosa verrà in Italia dopo il troppo filo europeo e pro-austerity Matteo Renzi attuale… Il pericolo sta nel mentre – da oggi a fine anno -, e qui mi allaccio al mio monito sulla possibile deriva autoritaria in sud Europa atta ad evitare quello che sta succedendo in Grecia ma con magnitudine economica esponenzialmente maggiore.
La partita si fa interessante
Mitt Dolcino
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