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mercoledì 24 settembre 2014

Il Petrolio in Basilicata che mina la salute e la tolleranza di un popolo

di Gianbattista Mele
Dopo quello che è successo tra stanotte, 22 settembre, e tutto oggi 23 settembre credo che ogni persona di buon senso, sia essa un libero e tranquillo cittadino che un rappresentante delle istituzioni, debba fermarsi a riflettere su tutto quanto sta accadendo a Viggiano e Grumento!
A bocce ferme deve riflettere e capire che un impianto come il COVA, che è definito dalla legge "Seveso ter" come impianto ad elevato rischio di incidente rilevante, per continuare a produrre necessita di un'analisi dettagliata di ciò che sta avvenendo - soprattutto in queste ultime tre settimane - quando, a detta di Eni - continua a trattare "solo" 85.000 barili di petrolio al giorno.

Solo qualche giorno fa, in occasione dell'importante ed affollato convegno che abbiamo tenuto all'hotel Sirio (perché è utile qui ribadire che il comune di Marsicovetere, con una scusa, ha negato l'utilizzo del Centro Sociale di quel centro valligiano), abbiamo parlato della assoluta non SOSTENIBILITÀ' del Cova a lavorare né i 104.000 barili/giorno autorizzati e dunque neanche i 130.000 barili, di cui almeno 25.000 arriveranno da "Pergola 1" di Marsico Nuovo.
Stamattina, alle ore 7,30 circa sono stato avvertito da cittadini e lavoratori dell'area industriale che ieri sera c'era stato forte rumore e c'era molta puzza! Addirittura l'sms mi avvertiva di tenermi pronto poiché sarebbe successo qualcosa in giornata! Poiché la persona che mi avvisava non è né un santone né un indovino, ma ragiona con la forza della sua esperienza, mi sono tenuto pronto e ... tac, ecco la sfiammata arrivata inesorabile all'incirca verso le ore 10,30; dopo qualche minuto di elevazione, appariva e scompariva come l'araba fenice; lasciando quell'aerea striscia di fumo grigio denso.
Ho potuto registrare qualcosa e ve la propongo, scusandomi per la qualità delle immagini, ma tant'è.
Nel pomeriggio mi riferiscono che le cose si sono complicate, perché attorno alle 16,00 si è sviluppata una grande puzza che ha reso l'aria nei dintorni del Cova, praticamente irrespirabile. Attorno alle 18 sono arrivati i Vigili del Fuoco ed i tecnici di ARPA Basilicata ed un vigile si è sentito male avvertendo i classici sintomi da inalazione di H2S.
Mentre sto scrivendo sono le 22,30 e mi dicono che l'odore acre si sta avvertendo anche a Villa d'Agri e Tramutola (!!).
ORA BASTA, CON LA SALUTE DEI CITTADINI NON SI PUÒ PIÙ SCHERZARE!!!!!!!
Perciò alle autorità regionali, al Presidente della Giunta ed agli Assessori all'Ambiente ed alla Salute, chiediamo l'immediata apertura di indagini proprie, la massima trasparenza ed intelligibilità dei dati e la predisposizione di provvedimenti ad hoc che scongiurino ed interrompano questa lugubre sequela di "eventi"; poiché non saranno sufficienti le solite scuse addotte, sempre le stesse, da almeno 10 anni a questa parte; è d'obbligo lo studio dettagliato di tutti i superamenti che con frequenza quasi quotidiana avvengono al Cova.
In alternativa i cittadini si vedranno costretti a sporgere denuncia contro chi attenta alla loro vita!
Nel pomeriggio a Viggiano presso l'Ostello Teothokos, era convocata una riunione tra i sindaci dei comuni del "cratere petrolifero", la Regione e le compagnie petrolifere, il cui esito, al momento non conosco. Certo la seduta sarà stata "inquinata" dagli eventi che erano ancora in corso.
Aspettiamo con fiducia ciò che hanno deliberato, nell'esclusivo interesse delle popolazioni.
Voglio ricordare a tutti che il sacrosanto diritto alla salute è sancito dalla nostra Costituzione all'articolo 32. Chi non rispetta la legge o la viola commette un reato punibile.
All'ARPAB chiediamo, una volta per tutte: celerità e congruità dei dati.
All'UNMIG (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia, diretta emanazione del Ministero dell'Economia) ente preposto al controllo ed alla verifica di impianti di questo genere di effettuare le dovute indagini.
All'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) che ha anch'esso competenze in questa materia, di approfondire ed eventualmente verificare il corretto funzionamento di tali impianti.
Alla Prefettura di emanare tutti i provvedimenti del caso secondo quanto previsto per legge.
Al Dipartimento Ambiente - Ufficio Compatibilità Ambientale da domani mattina in poi, di riflettere almeno dieci volte prima di autorizzare qualsiasi altra attività estrattiva, data la scarsa compatibilità dell'impianto con la vita delle persone e con l'ambiente circostante.
LE RESPONSABILITÀ SONO E SARANNO DI TUTTI GLI ENTI CITATI.
Al Governatore della Basilicata non rimane che una sola via d'uscita:
IMPUGNARE - magari insieme alle altre regioni coinvolte - IL DECRETO LEGGE N. 133/2014 altrimenti definito come "SBLOCCA-ITALIA" PER PALESE ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.
E' l'unico modo per partire alla riconquista della fiducia dei lucani, come alternativa c'è solo il baratro.

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