DI GEORGIOS
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Se uno cerca la storia del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD), troverà in posizione centrale tra i protagonisti della sua fondazione, la figura di Karl Marx descritto come “ideal pulse” vale a dire “impulso ideale” oppure “forza vitale ideale” (1).
Questo partito era stato fondato con il nome di Partito Socialista dei Lavoratori Tedeschi (SAPD) sulle concezioni generali di K. Marx e F. Engels nel 1875 al Congresso di Gotha, dalla fusione dell'Associazione Generale degli Operai Tedeschi (ADAV) di Ferdinand Lassalle e del Partito Socialdemocratico dei Lavoratori Tedeschi (SDAP) di August Bebel e Wilhelm Liebknecht.
Niente male come origini verrebbe da dire. Solo che poi si guardano le politiche del SPD nel corso degli anni e la “magia” svanisce. Infatti non e' casuale che il primo “pubblico ministero” contro il “neonato” e' stato proprio il suo “padrino”, il vecchio Karl, con una critica severa meglio nota come “Critica del Programma di Gotha” (2), (3).
Pochi anni dopo, nel 1878, Otto von Bismarck passò una legge antisocialista e questo partito venne messo fuori legge per “le sue tesi rivoluzionarie e antimonarchiche”. Quelli furono gli anni eroici del partito socialista tedesco il quale malgrado lo stato semiclandestino in cui si trovò, crebbe in maniera impressionante: alla fine del 19o secolo era la più forte organizzazione politica del paese con 1.400.000 voti e quasi 400.000 iscritti (4).
Tra il 1890 e il 1891 le cose però cambiano: da una parte il partito viene nuovamente legalizzato e assume il suo nominativo definitivo di Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) mentre dall'altra, con il congresso di Erfurt (5), il vecchio programma di Gotha e' sostituito da un programma nuovo, promosso da Karl Kautsky. Questo programma e' più marxista a parole ma meno rivoluzionario nei fatti. Sembra una contraddizione ed infatti lo e' perché la principale argomentazione di Kautsky e' che siccome il capitalismo per sua natura collasserà da solo come una pera matura, allora il dovere dei socialisti non e' perseguire la rivoluzione ma impegnarsi per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Non a caso parecchi anni più tardi Kautsky guadagnerà da Lenin l'appellativo del rinnegato che “trasformò Marx in un volgare liberale” (6).
La svolta definitiva avviene nel periodo tra il 1904 e la Prima Guerra Mondiale che coincide con l'ascesa alla posizione di segretario generale del partito di Friedrich Ebert. Ebert nel 1919, in perfetta collaborazione con il principe Max von Baden, nominato Cancelliere Imperiale dall'imperatore Guglielmo II (costretto ad abdicare), sarà il principale artefice della soppressione della Rivoluzione di novembre tedesca tanto attesa a Cremlino (7). La nomina di Ebert a segretario generale del SPD coincide anche con l'apparizione per la prima volta in seno alla segreteria del partito di un dirigente burocrate (“party executive”) (8). Pian piano la vecchia guardia di dirigenti, compagni di lotta di Marx, cedono il posto a dei “politici di professione”.
La stessa strategia sarà applicata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale a tutti i forti partiti comunisti dell'ovest europeo. La logica in sostanza era: “Perché perseguitarli? Meglio metterli su un libro paga e tra non molto lavoreranno per noi”. Anche se il libro paga fu quello del politico salariato e non ciò che di solito si intende, il risultato e' stato lo stesso. Tutti questi partiti sono finiti nel collaborazionismo, con una tappa intermedia nota come revisionismo.
Questo, un po' lungo ma necessario, sguardo al passato, ci porta al nocciolo del problema: la trasformazione degli uomini e delle donne del partito e del sindacato, da volontari aspiranti ad un ideale per tutta la società e che si guadagnano la vita fuori dalle attività partitiche offrendo volontariamente il loro contributo alla causa, a dei professionisti della politica che mentre continuano a parlare di cose astratte ma “rivoluzionarie” (di rivoluzione meno o affatto) la vera battaglia la danno alla ricerca del voto che e' la fonte principale per il finanziamento pubblico dei loro partiti.
Finanziamento pubblico che costituisce la seconda piaga della politica attuale. Perché nasconde tutti gli altri finanziamenti che avvengono sotto banco e che caratterizzano il vero colore politico di ogni partito, il loro legame con il “cliente” di cui questi partiti certamente fanno gli interessi. Se per esempio fosse noto che gli introiti del partito A provengono dai piccoli contributi di una grande massa di persone mentre quelli del partito B da contributi milionari di poche persone, la mia scelta di voto risulterebbe molto più agevolata.
In questo modo i partiti si sono trasformati in estensioni dei meccanismi dello Stato, ma non dello Stato al servizio dei suoi cittadini, bensì di quello che fa gli interessi del più forte. Perché e' logico che se tu prendi ad esempio un calzolaio che fino a ieri doveva sudare ogni giornata e lo trasformi in un politico o in un sindacalista di professione ben pagato che in sostanza non deve più lavorare, e' pacifico che le considerazioni idealistiche di Max Weber circa “La politica come professione e come vocazione”e “l'Autorità carismatica” andranno a farsi benedire (9).
Il politico di professione non possiede la formazione dataci dalla sua definizione enciclopedica (10) ma da quella offerta da corsi universitari pubblicizzati sotto il titolo “Imparare la politica? Ora si può
diventare un dirigente di partito” (11) anche per delle ragioni ben spiegate in un appunto dal titolo “Le trasformazioni dei partiti di massa” (12) che si conclude cosi: “Tale situazione rischia comunque di minare la legittimità dei partiti che vengono spesso percepiti come apparati parassitari, lontani dalla società”.
diventare un dirigente di partito” (11) anche per delle ragioni ben spiegate in un appunto dal titolo “Le trasformazioni dei partiti di massa” (12) che si conclude cosi: “Tale situazione rischia comunque di minare la legittimità dei partiti che vengono spesso percepiti come apparati parassitari, lontani dalla società”.
Cosi lontani che adesso il panorama sembra sgombro. Checché ne dicano, che siano politici del PD, di FI etc o sindacalisti da Camusso e Landini fino a Bonanni e Angeletti, la loro posizione e' chiara e non solo per le ragioni storiche esposte in precedenza. Ma per le politiche che seguono. Per le scelte di lotta che NON fanno. Per lo sciopero ad oltranza che NON hanno proclamato. Per gli edifici pubblici come quelli del fisco, come le prefetture etc che NON hanno occupato ad oltranza paralizzando questo aborto di Stato. E' più o meno la stessa storia ridicola quanto tragica che osserviamo in Grecia negli ultimi quattro anni dove a parole si stracciano i memoranda e si proclamano degli scioperi di 24 ore, uno ogni 4-5 mesi, quando il paese sta affondando ed insieme ad esso migliaia di poveri cristi. La terapia dell'ipnosi fino all'eutanasia del paziente. Infatti, agli scioperi non partecipa ormai quasi più nessuno. Perché la gente ha perso ogni fiducia in tutti loro. Sa da quale parte stanno. E aspetta il miracolo della vendetta.
E sapete una cosa? Noi vi invidiamo. Sì, l'avete proprio capito e chi ride e' per lo meno un incosciente per non dire qualcosa di più pesante.
Voi avete un Movimento di gente, il M5S, che non appartiene alla vecchia politica, unico in Europa, che sta tentando, sta sperimentando nuovi modi per fare politica, certamente sbagliando e facendo brutte figure, alcune per inesperienza, altre perché certuni hanno i propri limiti, altre ancora perché ci sono sempre i soliti voltagabbana, ma che non e' ancora corrotto come meccanismo, non e' venduto in toto, ma sopratutto perché e' un Movimento che a livello decisionale e' ancora molto vicino per forza di cose alla sua base, perché non c'è stato ancora il tempo per essere assorbito dal sistema.
Questo movimento non e' proprietà di nessun Grillo e di nessun Casaleggio, che se non corrispondono più alle aspettative della gente devono essere messi da parte per permettere il formarsi di un'alleanza popolare sempre più ampia, aperta a nuove idee e nuove iniziative che devono essere espresse come politica del popolo e non di qualche élite ai “posti di comando”. Una politica che rappresenti l'opportunità di inserimento a tutte le istanze del popolo dai problemi di quartiere, a quelli ambientali, della scuola, della sanità, della difesa della Costituzione che viene violentata, del patrimonio dello Stato che e' patrimonio dei suoi cittadini, dei mostruosi debiti strozzini verso le banche fino a quelli verso il fisco, fino alla reazione intimidatoria organizzata verso le società private di riscossione che la fanno da padrone terrorizzando spudoratamente la gente e fino alla politica parlamentare che non può essere però la sola politica. Perché se l'obbiettivo si riduce alle prossime politiche, le prossime amministrative e le prossime europee, per qualche seggio o qualche comune in più, alla fine si scoprirà che stavano sperimentando su di voi la stessa terapia nostra.
Dire chiaro e tondo che il Movimento e' contro l'euro e spiegare il perché alla gente che non ha ancora capito. Tutte le grandi truffe della storia vengono sempre compiute da minoranze organizzate che tengono i meccanismi della società in mano ai danni di maggioranze che difficilmente possono intendersi tra loro e per questo sono caratterizzate da una specie di immobilità sociale che significa ignoranza e difficoltà di azione comune. Non e' questione di essere intelligenti e furbi o idioti e ingenui. Ragionare in questi ultimi termini comporta soltanto la spaccatura del popolo perché a nessuno piace sentirsi dire che e' scemo.
Il Movimento Cinque Stelle fa loro paura perché e' risultato troppo forte alle elezioni, perché ha avuto troppo momento, perché ha raccolto troppa gente per i loro gusti, perché ha rotto coi vecchi schemi tra eletto ed elettore. Loro hanno paura del Movimento lo si constata in ogni loro tentativo ridicolo di sminuirlo dentro e fuori al parlamento, in televisione, sui giornali ed e' da kamikaze non puntare su ciò che mette paura all'avversario.
Non litigate. Osate. Allontanate i “pompieri” e i “tranquillizzatori” quali che siano i loro nomi. Non aspettate lo schianto dell'euro che può essere molto tardivo e doloroso in quanto i fanatici di Berlino hanno bisogno di questa moneta assassina e faranno di tutto per tenerla in vita. Non aspettate capi e caporali, esperti e titolari, la soluzione uno che annega la trova da solo non sta prima a imparare la legge di Archimede. Il vostro futuro lo avete nelle vostre mani. Non dimenticate: la vostra forza e' il numero. Il popolo, come totale di singoli, e' ingombrante, si muove difficilmente. Ma come massa unitaria e' una valanga che nessuno può fermare.
Sì. Il M5S potenzialmente rappresenta tutta la società italiana oggi e quella europea domani. Il M5S può diventare un vettore rivoluzionario per tutta l'Europa.
Georgios
Fonte: www.comedonchsciotte.org
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