DI STEFANO ALI
ilcappellopensatore.it
Quindi Federica Mogherini è la nuova Mrs PESC
Se qualcuno ha letto i miei post precedenti, avrà visto che la cosa non mi stupisce per nulla.
Mi impaurisce , si, ma non stupisce.
Ciò che invece mi stupisce è il come mai nessuno si chieda cosa sia cambiato rispetto a tre mesi fa quando si era assistito alla levata di scudi contro di lei, rilevandone la inesperienza.
Ha in questi tre mesi frequentato un Master apposito? Se era inesperta tre mesi fa, adesso – con la condizione internazionale assai più aggravata – è improvvisamente diventata una esperta di cui non poter fare a meno?
Vorrei ripercorrere i passi che mi hanno portato fin dal primo momento al convincimento che l’incarico sarebbe stato suo e, quindi, tornare alla metà di febbraio 2014: Nomina di Matteo Renzi quale Presidente del Consiglio.
Sono stati dei giorni convulsi.
Dal famigerato #enricostaisereno, attraverso i giorni dello “scandalo Friedman” (giorni in cui Berlusconi e i suoi pareva volessero avviare una guerra punica) e alla riunione della direzione del PD fino all’improvvisa convocazione di Renzi al Quirinale 1 . Nomina di Renzi e tutto si acquieta. Berlusconi sotterra l’ascia di guerra, lo scandalo Friedman svanisce come era stato montato.
Habemus Renzi
È evidente che tutto questo tourbillon lascia perplessi, sopratutto nel suo improvviso cessare con la nomina di Renzi.
Renzi, che era già stato individuato dalla Banca UBS quale Presidente del Consiglio . Renzi che aveva anche ricevuto l’endorsement della nostra Unicredit. In un partito(il PD) che aveva già orgogliosamente annunciato che Goldman Sachs lo votava .
Renzi con le sue amicizie che a chiamarle “discutibili” è un eufemismo (fra tutti primeggia Michael Ledeen, il teorico Neocon USA che era stato addirittura definito “non gradito in Italia”. Ne ho già approfondito qui e qui .) Senza tralasciare tutti gli altri dei quali perfino “L’Unità” aveva scritto
La nomina di Renzi alla Presidenza del Consiglio fu accolta con una standing ovation dalla stampa israeliana
Haaretz del 17 Febbraio si sofferma sul suo consigliere economico (questioni campanilistiche, evidentemente) Yoram Gutgeld
Meet the Israeli economics expert who could become Italy’s Stanley Fischer
As a rising political star prepares to take the reins of government in Rome, his Israeli-born economics adviser tells Haaretz about his plan to save Italy from ruin.
He’s Israeli, he’s an economics expert, and he may well be on his way to a top government post abroad. And no, we are not talking about Stanley Fischer.
Meet Yoram Gutgeld, born and raised in Tel Aviv, who arrived in Italy for a summer job three decades ago and never left. Today he is a member of parliament for the center-left Democratic Party and the top economic adviser of Italy’s premier-in-waiting, with a shot at receiving a key economic post in the next government.
He is also aware that his Israeli and Jewish roots would make him an easy target for personal attacks should he become more visible. “So far I haven’t encountered much, but I take it for granted that there will also be anti-Semitism,” he says.
Vi presentiamo l’esperto israeliano che potrebbe diventare lo Stanley Fischer italiano.
Una stella politica nascente si prepara a prendere le redini del governo a Roma, il suo consigliere economico israeliano parla con Haaretz del suo piano per salvare l’Italia dalla rovina.
È israeliano, è un esperto economico e potrebbe essere in procinto di acquisire un posto importante nel governo. E no, non parliamo di Stanley Fischer.
Vi presentiamo Yoram Gutgeld , nato e cresciuto a Tel Aviv, che è arrivato in Italia per un lavoro estivo trent’anni fa e non si è più mosso. Oggi è un membro del parlamento per il partito Democratico di centro sinistra e il principale consigliere economico del premier italiano incaricato ed è possibile che riceva un posto economico chiave nel nuovo governo.
È però consapevole che le sue radici israeliane e ebree possano fare di lui un facile obiettivo per attacchi personali nel caso in cui dovesse acquisire più visibilità. “fin’ora non ho avuto problemi, ma do per scontato che ci sarà pure antisemitismo”, dice
Una stella politica nascente si prepara a prendere le redini del governo a Roma, il suo consigliere economico israeliano parla con Haaretz del suo piano per salvare l’Italia dalla rovina.
È israeliano, è un esperto economico e potrebbe essere in procinto di acquisire un posto importante nel governo. E no, non parliamo di Stanley Fischer.
Vi presentiamo Yoram Gutgeld , nato e cresciuto a Tel Aviv, che è arrivato in Italia per un lavoro estivo trent’anni fa e non si è più mosso. Oggi è un membro del parlamento per il partito Democratico di centro sinistra e il principale consigliere economico del premier italiano incaricato ed è possibile che riceva un posto economico chiave nel nuovo governo.
È però consapevole che le sue radici israeliane e ebree possano fare di lui un facile obiettivo per attacchi personali nel caso in cui dovesse acquisire più visibilità. “fin’ora non ho avuto problemi, ma do per scontato che ci sarà pure antisemitismo”, dice
E ancora, sempre Haaretz il 26 Febbraio
Italy’s New PM Backs Israel, Sees Iran as Major Threat
Matteo Renzi, 39, the former mayor of Florence who was sworn in on Shabbos as Italy’s prime minister, may bring Italy, already one of Israel’s key allies in Europe, even closer to the Jewish state.
“The main problem of the area is Iran – if we don’t solve that one we will not be able to solve the Israeli-Palestinian conflict,” Renzi said during a 2012 debate.
Renzi also voiced doubts about the Palestinian bid for membership in the UN and criticized Italy’s decision to follow other EU countries in voting in favor
Il nuovo Primo Ministro italiano sostiene Israele e vede l’Iran come una minaccia
Matteo Renzi, 39 anni, l’ex sindaco di Firenze che ha giurato sabato come Presidente del Consiglio, potrebbe portare l’Italia, già fra gli alleati chiave di Israele in Europa, ancora più vicino allo stato ebraico.
“Il problema principale dell’area è l’Iran – se non risolviamo quello non saremo in grado di risolvere il conflitto israelo-palestinese”, ha detto Renzi nel 2012 in un dibattito.
Renzi ha anche espresso dubbi sulla richiesta palestinese di diventare membro delle Nazioni Unite ed ha criticato la decisione italiana di seguire gli altri Paesi europei che hanno votato a favore
Matteo Renzi, 39 anni, l’ex sindaco di Firenze che ha giurato sabato come Presidente del Consiglio, potrebbe portare l’Italia, già fra gli alleati chiave di Israele in Europa, ancora più vicino allo stato ebraico.
“Il problema principale dell’area è l’Iran – se non risolviamo quello non saremo in grado di risolvere il conflitto israelo-palestinese”, ha detto Renzi nel 2012 in un dibattito.
Renzi ha anche espresso dubbi sulla richiesta palestinese di diventare membro delle Nazioni Unite ed ha criticato la decisione italiana di seguire gli altri Paesi europei che hanno votato a favore
Quindi Renzi, da un lato i legami politici con i Neocon USA e dall’altro i legami economici con l’establishment israeliano.
Uno degli elementi di stupore all’atto della nomina dei Ministri, fu proprio Federica Mogherini.
Senza un perché apparente, Emma Bonino fu letteralmente defenestrata per essere sostituita dalla Mogherini. Neppure una telefonata per comunicarglielo . Dando una occhiata alla nuova formazione governativa, pare che l’unica ad essere stata “rottamata” sia stata proprio lei.
Perché?
Emma Bonino viene spesso associata al Bilderberg, alla massoneria. Ma questi sarebbero stati aspetti curriculari positivi.
Il neo della Bonino è la sua vicinanza con i Paesi del mediterraneo. Con le sue organizzazioni “Non c’è pace senza giustizia”, “Nessuno tocchi Caino”, il suo “Forum+” (che associa e organizza donne imprenditrici di tutta l’area mediterranea). Insomma, troppo inaffidabile per gli “alleati d’oltreoceano” che, come abbiamo visto dai cablo wikileaks in altri post, pretendono l’assoluta fedeltà e nessun salto in avanti che non sia concordato e approvato.
Di contro, sempre dai cablo wikileaks, abbiamo visto che Federica Mogherini è integrata perfettamente nel sistema. Solo nel 2006 due cablo relativi ad altrettanti incontri segreti di cui uno con Kurt Volker .
Ora, in Europa la situazione sembra essere fluida. Francia e Germania cominciano ad apparire un po insofferenti verso la politica guerrafondaia delle frange Neocon USA (che pure gestiscono tutta la politica estera di Obama) e l’Inghilterra aveva la Mrs PESC uscente (Lady Asthon)
Stanti così le cose, chi poteva essere Mrs PESC se non la Mogherini? Ha tutte le carte in regola: esegue gli ordini!
Da tutto questo emerge anche con chiarezza quale sia la “mission” di Matteo Renzi: Eseguire gli ordini
Strano che con un Paese che gli si sgretola fra le mani lui pensi al gelato. Strano che pare accettare con un sorriso la condizione di deflazione in cui versa l’Italia. Strano che faccia spallucce di fronte alla disoccupazione, ormai a tassi inverosimili e all’incremento vertiginoso di italiani che fanno la spesa ai cassonetti della spazzatura.
Di contro è attentissimo alle riforme costituzionali che discendono da un preciso ordine della JP Morgan
È attentissimo a far sentire la sua voce in relazione ai conflitti ormai diffusissimi nel mondo. E la sua voce (come quella della Mogherini) non è mai dissonante rispetto a quella di McCain, della Nuland o di Kerry. Anzi per le referenze su Federica Mogherini occorre chiedere a John Kerry, secondo Renzi .
Fateci caso, rispetto alla definizione che l’Enciclopedia Treccani offre di “Partiti Democratici” il PD è anni luce distante, anzi ne è l’antitesi. Perché a Renzi non frega nulla dell’Italia, figurarsi del Partito Democratico.
È un governo di marionette etero-guidate con alcuni compiti assegnati: adeguarsi alle linee politiche Neocon dei USA e alle linee economiche dei grandi banchieri che stanno riducendo il Paese in mutande. Il resto può andare tranquillamente in malora.
Il tutto, ovviamente, con la garanzia suprema del Presidente Napolitano, il “comunista preferito di Kissinger”.
La nomina della Mogherini quale Mrs PESC non è una vittoria di Renzi, che non ha messo niente del suo se non la sua disponibilità ad eseguire ciecamente gli ordini assegnati. È la vittoria delle anime guerrafondaie Neocon e l’inizio della sconfitta di Obama (se ancora è da annoverarlo fra i “realisti” USA).
Ciascuno preghi il suo Dio affinché mantenga Francia e Germania in posizioni di distinguo.
Odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo…..
Stefano Ali
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