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sabato 5 gennaio 2019

La Dimostrazione Numerica che ci hanno incastrato in un Sistema Predatorio

di Ulrich Anders

Riprendiamo e attualizziamo un pezzo storico di GPG Imperatrice, apparso il 23 luglio 2013 e aggiornato nel 2015. Potete leggerlo qui, nella consueta precisione e incisività dello stile imperiale.
A distanza di 5 anni i risultati dell’analisi purtroppo sono gli stessi, a riprova della sua validità. “Le stesse cause danno i medesimi effetti”.





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Abbiamo ricostruito i dati di PIL, Debito Pubblico, Deficit Pubblico, Saldo Primario(differenza tra entrate ed uscite della PA al netto degli interessi) e Spesa per interessi dal 1980 al 2018.



Analizzando i dati si nota:
IL DEBITO PUBBLICO HA AVUTO UNA FORTE CRESCITA DOPO IL 1981, DATA DEL DIVORZIO TRA BANCA D’ITALIA E TESORO, E PASSA DAL 54% DEL 1980 AL 117% NEL 1993.



LA SPESA PER INTERESSI ESPLODE SUBITO DOPO IL DIVORZIO TESORO-BANKITALIA E PASSADAL 4% ALL’8% DEL PIL IN MENO DI 4 ANNI (1981-84)
IL DEFICIT ESPLODE NEGLI ANNI 80 A CAUSA DI 2 FATTORI:
INCREMENTO INCONTROLLATO SPESA PER INTERESSI (vedi sopra)
INCREMENTO SPESA PUBBLICA CORRENTE TRA ANNI 70 ED 80.





DAL 1992 AL 2018 IL SALDO PRIMARIO CUMULATO – ATTUALIZZATO AL 2018 IN BASE ALL’INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO – E’ DI BEN 1.043 MILIARDI DI EURO: IL 60% DEL PIL.

SEMPRE ATTUALIZZANDO I DATI IN BASE ALL’IPC, L’ITALIA HA PAGATO TRA IL 1980 ED IL 2018 LA BELLEZZA DI 3.872 MILIARDI DI EURO (costanti 2018) DI INTERESSI, PARI AL 219% DEL PIL, UNA CIFRA DI PROPORZIONI ENORMI.



ATTUALIZZANDO I DATI CON IL DEFLATTORE DEL PIL (AMECO) IL CUMULO DEGLI INTERESSI PAGATI TRA 1980 e 2018 AMMONTA A QUASI 4.000 MILIARDI.



Abbiamo aggiornato la SIMULAZIONE di GPG: tenendo fermi i saldi primari ed i valori di PIL dal 1993 in poi, abbiamo visto l’evoluzione del Debito Pubblico dal 1993 ad oggi. Se nel 1993 il Debito Pubblico fosse stato del 60% oggi sarebbe al 27%, e pagheremmo circa 13 miliardi di interessi anziché 64.

Avanzerebbero dal bilancio annuale dello Stato 40 miliardi, con i quali si potrebbe ad esempio abbassare la pressione fiscale dal 42,5% al 40%, oppure lanciare un piano colossale di investimenti pubblici, o dotare il paese di un welfare all’avanguardia.

In sintesi, negli ultimi 20 anni (1999-2018) IL DEBITO E’ PASSATO DA CIRCA 1.770 A 2.310 MILIARDI DI EURO (valori 2018) RESTANDO SOPRA AL 110% DEL PIL nonostante il fatto che:
ABBIAMO PAGATO 1.650 MILIARDI DI INTERESSI (valori attualizzati al 2018)
ABBIAMO REALIZZATO SALDI PRIMARI ATTIVI PER 650 MILIARDI (valori attualizzati al 2018)

Sempre in sintesi, negli ultimi 30 anni (1989-2018) IL DEBITO E’ PASSATO DA CIRCA 1.200 A 2.310 MILIARDI DI EURO (valori 2018) AUMENTANDO DAL 90% AL 132% DEL PIL nonostante il fatto che:
ABBIAMO PAGATO 3.154 MILIARDI DI INTERESSI (valori attualizzati al 2018)
ABBIAMO REALIZZATO SALDI PRIMARI ATTIVI PER 994 MILIARDI (valori attualizzati al 2018), CIFRA CHE NON HA EGUALI IN EUROPA

In conclusione l’Italia ha comunque fatto per 30 anni enormi sacrifici, con risultati sul fronte del risanamento nulli, e straordinariamente negativi sul fronte della crescita. I salari reali sono scesi al livelli del 1997, il PIL procapite è precipitato e la disoccupazione è scesa leggermente soltanto al costo di decine di miliardi di incentivi e della precarizzazione di milioni di persone.

Fonte: Scenari Economici




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