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mercoledì 31 ottobre 2018

Il Debito non è sinonimo di "Colpa", "Peccato" o "Espiazione"

di Francesco Carraro

Una delle raccomandazioni più azzeccate che vi capiterà mai di ascoltare, in un buon corso di formazione, è la seguente: pensa al contrario! Pensare al contrario significa dare aria alle cellule cerebrali, scrutare il mondo a testa in giù, immaginarlo in modo innovativo, magari vedendolo sferico anziché piatto e cogitando di poterlo circumnavigare come riuscì a Colombo nel 1492. Traslando questi principii all’economia e alla finanza odierne, provate a farvi una domanda. E se – nel valutare il debito pubblico e il deficit – fossimo condizionati dalle parole ‘debito’ e ‘deficit’? Rifletteteci. È possibile.




Dopotutto, in un pianeta in cui ti indebitano già nel grembo della madre e ti fanno implorare la rimessione dei debito con la prima preghiera diretta al padre, il debito è sinonimo di ‘colpa’, ‘peccato’, ‘espiazione’.



martedì 30 ottobre 2018

Ecco la Verità sul perchè il Reddito di cittadinanza fa paura all'Establishment

di Vincenzo Cirigliano

Nella dialettica comune è cresciuta in questi giorni la diatriba su quanto sia opportuno e doveroso oggi inserire in Italia il Reddito di Cittadinanza, contrapposto a chi ne sottolinea solo il presunto messaggio negativo che un provvedimento del genere può innescare all'interno della società italiana. Chi ne parla positivamente ha, come è naturale che sia, enfatizzato le caratteristiche più palpabili del Reddito di Cittadinanza, quali ad esempio la lotta decisa allo stato di povertà, che oggi colpisce sei milioni e mezzo di cittadini, a fronte di altri nove milioni di cittadini ritenuti a rischio indigenza nel Paese.




Enfatizza allo stesso tempo la funzione di indirizzamento al lavoro, propria di questa misura,  che riguarda migliaia di giovani che stentano ad entrare nel mondo del lavoro e che in molti casi sfocia in decisioni importanti che volgono lo sguardo fuori dal nostro Paese.

lunedì 29 ottobre 2018

In Italia è nato all'opposizione il Partito dell'Apocalisse

La realtà, al solito, è un optional. I santoni dell’austerity hanno pregato perché arrivasse il declassamento di S&P. Scornati dal giudizio rimasto invariato, si sono aggrappati alla «previsione negativa». E sui giornali è andato in scena il consueto ribaltamento della realtà a danno dell’Italia

di Mario Giordano

Non ci hanno bocciato? Possibile? Ma comesi permettono? Con tutto quello che abbiamo fatto per loro? E adesso come facciamo? Immaginiamo lo sconcerto l’altra notte, nelle redazioni dei giornaloni, succursali del Partito dell’Apocalisse, di fronte alla ferale notizia: Standard & Poor’s non ha declassato l’Italia. Mantiene la tripla B. Non ci aggiunge quel meno, che sarebbe stato un bel più. Più Spread. Più caos. Più polemiche. Come si fa di fronte a tanta ostinazione? Per fortuna i colleghi dei giornali hanno risorse infinite. E quindi in un batter d’occhio hanno trovato la soluzione: Standard & Poor’s non ha declassato l’Italia, ma noi facciamo come se l’avesse declassata lo stesso.






Non è un’idea fantastica? I titoli del resto erano già pronti in pagina: perché cambiare? Perché rovinare una bella (cioè brutta) storia con la verità?


domenica 28 ottobre 2018

La fine di questa età dello smarrimento e il ritorno ad un nuovo Umanesimo illuminato

Dopo il mezzo milione di visualizzazioni per “Il furto del Debito Pubblico”, Guido Grossi risponde su Byoblu alle critiche ricevute, e lo fa con un testo potente, definitivo, un vero e proprio manifesto di buon senso e saggezza, richiamando ogni uomo su questa Terra a risvegliarsi dalla follia collettiva del delirio tecnofinanziario che divora uomini e democrazie. Un articolo lungo, ma che in maniera semplice e toccante colpisce dritto al cuore il mostro finanziario che incombe sui cittadini indifesi. Una pergamena accorata da leggere, rileggere e far leggere,  mentre giunge ormai il tempo di rivendicare la fine di questa età dello smarrimento e il ritorno ad un nuovo Umanesimo illuminato, dove gli uomini e le donne riscoprano il senso più autentico della loro esistenza, oltre al delirio di macchine e algoritmi: un’economia che torni a mettere al centro l’Uomo e i suoi bisogni reali, spirituali o materiali. È il tempo delle responsabilità diffuse e condivise.



Il 21 settembre scorso, a Roma, si è tenuto l’evento “Finanza al servizio della Politica, un approccio responsabile a Risparmio e Investimenti“, organizzato dal Centro Studi della Confederazione Sovranità Popolare.




sabato 27 ottobre 2018

La Guerra che hanno montato per schiacciare l’Italia, forse, può travolgere anche loro!

di Maurizio Blondet

L’ultimo, per il momento, è Michel Houellebecq, il grande romanziere e saggista francese, autore di Le Particelle Elementari:

“sono pronto a votare chiunque purché proponga l’uscita dall’Unione Europea e dalla NATO”. Ci tengo molto”
https://bit.ly/2yB6KMT

E’ stato preceduto da Emmanuel Todd, il celebre storico e sociologo: “Quando uno stato e un governo perdono il potere di creazione monetaria, ebbene, non possono fare più ninte – e tutta la vita politica diventa una commedia – Se [Macron] non ha capito che non è veramente presidente, siamo messi davvero male”.






Contro l’euro e la dittatura eurocratica si sono già schierati Régis Debray (l’ex guerrigliero col Che in Bolivia) il filosofo Marcel Gauchet, il neo-ateista (sic) Michel Onfray, l’economista-filosofo Jacques Sapir, la saggista e giornalista Coralie Delaume…conoscendo l’influenza che hanno gli intellettuali in Francia, non è poco.


venerdì 26 ottobre 2018

Dedicato a tutti quelli prigionieri del " l'Euro ci ha salvati"!

di Claudio Barnabè

C’era una volta una nazione insignificante, dimenticata dal dio Mercato, che per i propri commerci era costretta a servirsi di una moneta priva di valore in quanto lo “statoladro” (oramai si scrive tutto attaccato) stampava denaro a profusione per fare fronte alla crescente corruzione, ai clientelismi e alle mirabolanti promesse elettorali fatte alle spalle dei lavoratori. Sì, perché secondo questa narrazione, come ci ricorda l’onorevole Bersani, le vere vittime di questo dissennato modo di operare sarebbero stati proprio i lavoratori che si trovavano in tasca della carta straccia e si vedevano erodere il proprio potere d’acquisto.


giovedì 25 ottobre 2018

Si consolida l'Asse WASHINGTON-ROMA-MOSCA

di Cesare Sacchetti

Il viaggio di Salvini a Mosca della scorsa settimana, seguito da quello del presidente Conte ieri ha aperto un capitolo inedito nella storia delle relazioni internazionali.
Un tempo, erano i leader del PCI a recarsi a Mosca in pellegrinaggio per coordinare la strategia di opposizione al blocco atlantico.
Era il tempo della guerra fredda, delle opposte visioni del mondo dove l’Italia aveva un ruolo chiave per spostare l’ago della bilancia verso una delle due superpotenze che si contrapponevano per affermarsi sulla scena mondiale.




Oggi l’Italia riveste un altro ruolo, diverso ma forse ancora più importante. L’Italia oggi è al centro di un’alleanza che vuole arrestare il progetto globalista, e riportare al centro della scena gli stati nazionali, piuttosto che le organizzazioni sovranazionali dominate dalle élite.


mercoledì 24 ottobre 2018

Sig. Moscovici, il Sistema-Italia è creditore netto nei confronti del Resto del Mondo

di Giuseppe Masala

Gentile Commissario Moscovici,
ho ascoltato attentamente la sua conferenza stampa dove spiega le motivazioni che hanno spinto a rigettare il budget del governo italiano per flagrante violazione delle cosiddette regole europee.
Non credo di sbagliarmi se le dico che l'argomento più forte da lei usato per motivare la grave decisione è che ogni italiano ha 37 mila euro di debito fin dal momento della sua nascita.
Mi consenta di spiegarle che la sua è una affermazione solo in parte vera, ricordandole peraltro che coloro che danno informazioni in parte vere - ed omettendo altre verità- mentono in una forma sofisticata che si chiama manipolazione.





Dovrebbe infatti ricordare che quel debito pubblico che tanto la preoccupa è per oltre il 60% detenuto dagli stessi italiani. Dunque, è sì vero, che gli italiani hanno una quota di debito pubblico pro capite pari a 37000 euro ma è altrettanto inoppugnabilmente vero che quegli stessi italiani sono creditori verso il proprio Stato per almeno 24.000 euro a testa (in media, ovviamente). Ciò significa che il debito pubblico pro capite netto è al massimo di 13.000 euro a testa.


martedì 23 ottobre 2018

Ora la Sfida Italiana diventa la Sfida dei Popoli Europei alla Tecnocrazia Finanziaria

di Vincenzo Cirigliano

Il dibattito che tiene banco in questi giorni nel panorama mediatico italiano ed anche, di riflesso, tra i comuni cittadini è certamente quello che è legato allo Spread e al dilemma se il Debito Pubblico Italiano è più o meno sostenibile. Un dibattito importante che registra la divisione dell'Opinione pubblica Nazionale oltre che quella degli Economisti di spicco. Di questi una parte sostiene una sana Austerità, come quella sino ad ora imposta dalla U.E, volta a controllare il trend del Debito in relazione al PIL, così come evidenziato nel Trattato di Maastricht (quella "Costituzione Europea" confermata nel Trattato di Lisbona che stranamente non parla mai di cittadini ma solo di mercati), l'altra parte che sostiene la necessità di agire sull'aumento del Prodotto Interno Lordo attraverso l'aumento della Spesa Pubblica che indirettamente rilancia la Crescita e migliora i fondamentali economici




I dati che sino ad ora ci sono stati consegnati sono in particolare quelli inerenti lo Stato Ellenico, la nostra amata Grecia, dove nonostante l'intervento della Trojka (BCE, FMI, Commissione Europea) che ha messo in piedi un draconiano piano di austerità, il Rapporto Debito/Pil è passato dall'originario 130% all'attuale 180% di oggi, sullo sfondo delle voci di giubilo Europee che si vantano di aver portato questo grande paese fuori dalla Crisi. Qualcosa certamente non torna nel ragionamento o c'è qualcosa in questo ragionamento che viene nascosto all'opinione pubblica.


Agenzie di Rating, SERVE dei loro stessi Interessi

Arrivare sull'orlo del baratro, annusare il default e immaginare poveri i propri figli per rendersi conto della colossale truffa internazionale perpetrata da 30 anni dal capitalismo finanziario globale

di Glauco Benigni

Gli italiani dovevano arrivare sull'orlo del baratro, annusare l'aspro odore di tragico default e immaginare poveri i propri figli per rendersi conto della colossale truffa internazionale che è stata - e continua - ad essere perpetrata da 30 anni ai danni dell'Italia dal capitalismo finanziario globale? Evidentemente sì!
Venerdì 19 ottobre l'agenzia di rating Moody's (vedi di seguito di chi si tratta) rilascia una "valutazione" (Rating Action), controfirmata dalla signora Kathrin Muehlbronner (dal 2010 Senior Vice President di Moody's , Londra).




E' un servizio di qualche anno fa, ma che fotografa bene la situazione attuale. Questo Governo non dovrà fare l'errore di Renzi

La "valutazione" declassa il Governo Italiano - da Baa2 a Baa3 - nel suo ruolo di emettitore ("issuer") di moneta e titoli di Stato perché nel suo programma il deficit ipotizzato per il 2019 è troppo alto e le riforme fiscali non sono adeguate a garantire la crescita nel medio termine.


lunedì 22 ottobre 2018

L'Austerità decantata dall'U.E. "UCCIDE"

di Ilaria Bifarini

Il vero pericolo per lo stato di salute di un paese e dei suoi cittadini non è rappresentato tanto da una crisi economica ma dalla risposta che a tale evento dà la politica. Non è la recessione in sé a provocare effetti disastrosi sulle vite umane, ma le sciagurate politiche di austerity attuate per superarla. A dimostrarlo sono due esperti di scienze mediche, David Stuckler e Sanjay Basu, nel libro “L’economia che uccide” (Rizzoli, 2013). Dalle ricerche condotte emerge come alcune popolazioni abbiano addirittura riportato un miglioramento nel livello di salute a seguito di periodi di grave crisi economica, come avvenuto ad esempio in Islanda, Svezia e Canada durante le recenti crisi e negli stessi Stati Uniti a seguito della Grande Depressione.





È provato, ad esempio, che la minore disponibilità economica induce le persone a spendere meno per alcol e fumo e a preferire gli spostamenti a piedi piuttosto che in automobile, portando in alcuni casi a una diminuzione del tasso di mortalità.



domenica 21 ottobre 2018

Ad un Governo a cui vogliamo "Bene" !

di Maurizio Blondet

Un articolo fatto di copia/incolla. Incredibile quante cose intelligenti si trovano in twitter. Comincerei con un tweet di Gruido Crosetto:

Per cortesia, @matteosalvinimi, @luigidimaio, @GiuseppeConteIT, fatevi fare, da persone fidate, un quadro reale di cosa si sta addensando contro di noi sui mercati finanziari internazionali, di quale sarà il giudizio delle agenzie di rating e delle possibili conseguenze. Grazie

Vorrei aggiungere all’indirizzo dei due, uno dei quali ho votato: mentre litigate sul condono (dove ha ragione Di Maio) e per ripicca ponete 81 emendamenti sul decreto sicurezza (e qui ha ragione Salvini: sembra l’opposizione) avete perso di vista il Nemico Principale, che è potente, ha tutti i mezzi e le armi per schiacciarvi, a cominciare da una banca centrale nemica e quinte colonne nelle stanze dei bottoni – che voi non avete ancora saputo occupare.





Vi rendete conto che, se mandate gli italiani a questa guerra con le eterne scarpe di cartone finite appesi a piazzale Loreto? E magari non dai piddini che ve l’hanno giurata, ma da noi che vi abbiamo votato.

sabato 20 ottobre 2018

Rating Falso e Pilotato da chi vuol Speculare sull'Italia

di Giovanni Zibordi

Passano gli anni ma in Italia quando un governo deve fare una manovra economica tutto gira sempre intorno al debito pubblico. La UE e i “mercati” vogliono essere rassicurati che lo Stato pagherà le rate e gli interessi sui CCT, Bot e Btp e l’intero governo impiega mesi a decidere se fare un deficit del 2,4% piuttosto che dell’1,8% del PIL, una differenza % dello 0,6% del PIL cioè 8 miliardi alla fine.
Ma questa differenza di 8 miliardi richiede trattative di settimane, agita i talk show e i giornali e marca la differenza tra un governo responsabile bene accetto alla UE e ai mercati (1,6% di deficit) e uno “populista” che fa esplodere lo “spread” e avviato al default (2,4% di deficit). Se lasci perdere la retorica e ti metti a leggere tabelle di numeri ti rendi conto che non ha senso.



Cerchiamo di essere precisi. La UE sapendo che di solito si sfora sempre (vedi sotto), voleva un 1,8% al massimo e Tria cercava di tenerlo a questa percentuale pensando che poi alla fine a consuntivo si arrivava sul 2,2% o 2,4%. Con un DEF che indica un 2,4% di deficit come "impegno" quindi si suppone che si arrivi alla fine ad un 2,8% di deficit circa. OK ?


venerdì 19 ottobre 2018

ITALIA: Duemila Miliardi di Debito, ma quasi DIECIMILA Miliardi di Patrimonio, tra risparmi e beni immobiliari

Lucida follia: è tutto sotto i nostri occhi, eppure si nega l’evidenza. Del sistema capitalistico esistono due traduzioni pratiche: enormi fortune per pochi (neoliberismo) o relativo benessere per molti (keynesismo). Più lo Stato spende, a deficit, e più cresce il Pil. Ovvero: consumi, lavoro, risparmi. Di conseguenza: più gettito fiscale, più soldi per il welfare, la previdenza, le pensioni. E’ un fatto intuitivo, oltre che scientificamente e storicamente dimostrato: più si investe, utilizzando il debito pubblico, più la società cresce, nel suo insieme.




Se viceversa si chiude il rubinetto pubblico, la situazione precipita: il 99% della popolazione perde terreno, e il restante 1% si arricchisce a dismisura, acquistando a prezzi di saldo beni e aziende, pubbliche e private; si rilevano servizi un tempo pubblici, insieme a imprese strangolate dalle tasse, imposte per pareggiare il bilancio statale.


giovedì 18 ottobre 2018

Ai Terroristi dello Spread l'Italia dovrebbe chiedere i Danni

di Massimo Bordin

Che lo spread sia un metodo di governo l’abbiamo scritto fino alla nausea. Non siamo stati i primi a dirvelo. Non saremo gli ultimi. Il Big Show Spread 2018, però, esibisce anche cose nuove, inedite, che nemmeno nel 2011 avevamo visto (cose che voi umani… nemmeno al largo dei bastioni di Orione). Ad esempio, il giochino quotidiano delle dichiarazioni pubbliche orchestrate per farlo salire! E magari qualche bieco speculatore in ascolto può prendere nota, perchè chi sa come fare ci sta già guadagnando alla grande.




A soccorrerci in questa analisi ci viene in aiuto Sabato Scala, ingegnere, studioso di fisica quantistica e ricercatore indipendente.





mercoledì 17 ottobre 2018

LO SPREAD CHE .....NON DEVASTERA’ DI CERTO IL FUTURO DELLE NUOVE GENERAZIONI

di Claudio Barnabè

Secondo alcuni, il governo giallo-verde starebbe mandando in rovina i conti pubblici a causa delle politiche lassive in tema di finanza pubblica con la conseguenza di un innalzamento dello spread (il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato decennali italiani e tedeschi) e della quota interessi da pagare sul “macigno del debito pubblico”. Spazziamo via il campo da strane congetture: è innegabile che, non avendo una banca centrale che faccia il proprio mestiere (garantire sempre e comunque il buon funzionamento del sistema bancario e monetizzare in tutto o in parte i passivi del Tesoro), lo Stato è in balia dei mercati, ovvero dei grandi gruppi finanziari che decidono dei nostri destini per il loro esclusivo tornaconto economico, ed a questi ultimi deve rendere conto.






Quando lo Stato non può più fare lo Stato e la banca centrale non può più fare la banca centrale, quanto deciso dai cittadini in sede di elezioni diviene una mera “nota di costume” e non un evento atto ad indirizzare gli equilibri inerenti la distribuzione del reddito prodotto.


martedì 16 ottobre 2018

Incredibile a credersi, ma JP Morgan sostiene il Governo Italiano

di ROSANNA SPADINI

Ricordate la galassia dei banksters, quella dell’infame banca d’affari JP Morgan, che voleva «abolire la Costituzione» in Italia, perché nata dalla Resistenza e di stampo troppo socialista? Oppure ricordate le élites oligarchiche, sataniche e globaliste del gruppo Bilderberg?
I tempi sono cambiati. Mentre a settembre il premier Giuseppe Conte era in missione a New York per conto del dio populista, ed anche per assistere alla riunione dell’Assemblea Generale ONU, gli era capitato di pranzare con il presidente Donald Trump, e aveva avuto anche un incontro con Larry Fink, il Ceo di Blackrock, membro del famigerato Gruppo Bilderberg, mostro globalista, da sempre accusato di essere un famelico bulimico delle aziende italiane.





Le relazioni diplomatiche del premier hanno sortito eccellenti risultati, vista la sua soddisfazione espressa di recente su Facebook: «Steve Mnuchin, segretario al Tesoro Usa, ha dichiarato che l’Italia non rappresenta un fattore di rischio.


lunedì 15 ottobre 2018

Il Giornalismo Italiano di oggi avrebbe fatto Vergognare la "Pravda" di Stalin

di Maurizio Blondet

Diversi amici segnalano indignati e stupefatti il fondo di Sallusti sul Giornale di Berlusconi:



Questa gravissima e falsissima equazione: governo giallo verde eguale nazionalsocialismo segnala che anche Berlusconi e quel che rimane del suo partito-escort, dopo esitazioni, si allinea alla “narrativa ufficiale” dettata dalle oligarchie eurocratiche e delle sinistre globaliste. Il cui scopo è evidentemente non solo quello di demonizzare; è la delegittimazione radicale di qualunque movimento “sovranista”e “populista” che avanzi in Europa, in vista della sua eradicazione.





Se è nazismo, qualunque mezzo è lecito per stroncarlo, in nome della difesa estrema della “democrazia liberale” (sic). Non esclusa la repressione violenta, legale ed extralegale.


domenica 14 ottobre 2018

Ma se vuoi una Realtà più dolce puoi sempre Ascoltare la Televisione di Regime


di Valerio Malvezzi

Ripropongo questo articolo scritto un paio di anni fa pubblicato sul mio blog di Win The Bank.
I dati, e questo lo preciso per dovizia di informazione verso coloro i quali sono “in-capaci” di contestualizzare l’informazione che raccolgono, sono antecedenti alla data odierna.
Si parla dei tassi della FED, del Quantitative Easing di Mario Draghi e di ciò che poi, è realmente accaduto.
Di come, ancora una volta, Valerio Malvezzi ha predetto ciò che sarebbe avvenuto
Di come, guarda un po’, la Finanza non ci abbia salvato – come si pensava





Non sono un genio, sono un osservatore della realtà, in grado di far parlare i numeri.
Scrivo questo articolo in un giorno normale e al contempo per me particolare.


sabato 13 ottobre 2018

La BCE sta tradendo il Progetto Europeo

Una Banca Centrale che rifiuta di garantire liquidità è come un compagno d’arme che vi abbandona e fugge: un esempio di vigliaccheria

di Guido da Landriano

Quali sono le funzioni di una Banca Centrale? Queste possono essere riassunte in tre punti principali:
controllare la politica monetaria ottenendo un adeguato equilibrio fra piena occupazione ed inflazione (la famosa Curva di Phillips)
controllare e garantire, in modo diretto o indiretto, la solvibilità del debito pubblico;
garantire la solidità e l’ordine del sistema creditizio tutelando i risparmi.




Senza queste funzioni la Banca Centrale è inutile, come un’auto con le ruote quadrate, o Martina a segretario del PD, cioè un costoso orpello. 


venerdì 12 ottobre 2018

Un Governo, solo, sfida i Potentati Economici

TUTTI I POTENTATI FINANZIARI CONTRO IL DEF. DEL GOVERNO MA SAVONA HA RAGIONE DA VENDERE. L’UMANESIMO ECONOMICO DEL PROF VALERIO MALVEZZI

di Elena Quidello


Non bastano le minacce dell’Unione Europea contro il DEF a mortificare I’Italia, ad alimentarle ci sono le critiche accese delle sinistre che non perdono occasione per denigrare e rigettare il Documento ritenendolo irrealizzabile perchè indebiterebbe il paese oltre misura. Ma le voci degli economisti che conoscono la materia dicono ben altro.
Basta dare ascolto ad un vecchio video dell’economista Nando Ioppolo, ora scomparso ( vedi:Youtube.com/Watch.. ) , per capire che siamo sotto un potere finanziario criminale, quello della BCE che usa lo spread per aumentare i disastri sociali in Italia e far collassare il paese.




Questa sarebbe la ragione per cui Draghi e Savona sono incompatibili l’un l’altro, rappresentano due istanze nettamente diverse: in quanto l’interesse del primo, (speculare secondo la volontà della grande Finanza) non è il dovere del secondo (difendere e salvare l’Italia dalla speculazione).

giovedì 11 ottobre 2018

La Verità è che i Mercati alzano lo Spread per far cadere il Governo e spogliarvi dei vostri RISPARMI

Siamo nei guai, da quando «abbiamo consegnato direttamente ai mercati finanziari la possibilità di creare nuova moneta». A chi conveniva? A loro, l’élite finanziaria speculativa. Si sono fatti le leggi che volevano. E oggi l’establishment ci racconta che il deficit è una tragedia, e che i “mercati” sono i nostri unici, veri padroni. Lo ammette persino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Siamo caduti in un colossale imbroglio, avverte l’ex manager Bnl Guido Grossi, intervistato da “Tiscali”. La buona notizia è che possiamo uscirne: primo passo, rimettere il debito in mani italiane, riattivando i Bot a breve scadenza su misura per i cittadini: «Bastano 200 miliardi per far svanire l’incubo dello spread.





E l’Italia è ricchissima: 4.200 miliardi di risparmi, più 5.000 miliardi di patrimonio immobiliare». Ci si può allontanare anche rapidamente, dalle secche artificiose del rigore, a una condizione: che si sappia chi ci ha inguaiati, come funziona la trappola del debito “privatizzato” e a cosa serve.



mercoledì 10 ottobre 2018

Riprendiamoci il nostro Debito Pubblico

di Luca Pinasco

Armando Siri ha fatto una proposta innovativa sulla gestione del debito: i Cir (conti individuali di risparmio) da inserire nel Def. Il Cir è finalizzato a permettere alle famiglie di investire in titoli di Stato, con una serie di vantaggi fiscali (il rendimento sarà esentasse e si potrà dedurre il 23% della somma investita, ad esempio) e consentire allo Stato, da un lato, di usare quel risparmio per finanziare le infrastrutture e la manutenzione di strade, scuole e ponti, dall’altro di «riportare il nostro debito pubblico in mano alle famiglie italiane». Inizialmente avranno un tetto di 3000 euro a famiglia e 15 miliardi l’anno a livello aggregato, limite che sarà incrementato dopo la prima fase di sperimentazione.





A mio avviso non si sente una proposta così ragionevole da anni. Spiego meglio il perché.


martedì 9 ottobre 2018

E' in atto uno SCONTRO tra Italia Sovranista e Globalisti Europei

L’Italia oggi ha un governo ‘Sovranista’, cioè una testa d’ariete idonea a scardinare l’ordine costituito in Europa da un intreccio di intese transnazionali tessute negli ultimi 20 anni dai vari governi ‘Globalisti’.

di GianMarco Landi

Lo scontro tra Sovranismo e Globalismo ha conosciuto con la Brexit e l’elezione di Trump i suoi momenti più alti di conflittualità entrambi terminati con due pesanti sconfitte dei globalisti, e oggi vede nel Def di recente emanazione del Governo italiano, un vero e proprio casus belli forse ricercato dai leader italiani, cioè un punto di non ritorno sia per l’una che per l’altra visione del Mondo che vedrà nel Bel Paese la sfida definitiva e finale, con i due fronti divisi da una nuova linea gotica rappresentata dalla Finanziaria 2018.




I due piccolissimi pezzi del gioco, Salvini e Di Maio, sono come due pedoni che stanno conquistando un passettino alla volta il centro della scacchiera europea facendo pendere l’esito di questa battaglia verso i vincitori sovranisti ‘Alleati’ , un po’ come quando nella II° Guerra Mondiale proprio quando nel 1943 l’Italia si sfilò dall’asse della dittatura Continentale dalla Spagna alla Polonia, consentì agli Alleati in meno di due anni di scassare tutto l’assetto costruito dai tedeschi illo tempore manu militare.

lunedì 8 ottobre 2018

Vorrebbero continuarlo a farlo con la loro Arma, lo Spread ma.....

di N.FORCHERI

Per chi pensa che questa Europa sia basata sul “mercato” e la “concorrenza”, allora mi spieghi come mai alle aste dei nostri titoli di stato, dove c’è il 50% di domanda in più rispetto all’offerta, noi dobbiamo pagare “lo spread” come penale per “rassicurare” i primi prenditori di BOT e CCT nostrani?

I giudizi “politici” delle agenzie di rating sono solo scuse per spremerci di più, altrimenti non si capisce come mai, contrariamente alla prima legge del mercato, noi dobbiamo calare il prezzo dei Titoli di Stato in una situazione di domanda che supera l’offerta degli stessi. Cioè, proprio il contrario del “mercato”.
(E certo, perché il “mercato” è un oligopolio di banche dealer che ha deciso di prelevarci risparmi e patrimonio).




Il problema dell’Italia non è tanto il debito pubblico quanto ciò che lo ha provocato, lo spread: se l’euro fosse una vera moneta unica, l’Italia non dovrebbe “acquistare” il denaro a un “prezzo” più caro degli altri e tutti gli Stati dell’eurozona si rifornirebbero di liquidità allo stesso “prezzo” (che poi è il rendimento sui titoli di Stato).

domenica 7 ottobre 2018

Una Tempesta Perfetta sul Governo Italiano?

di Mitt Dolcino

L’EU è in crisi esistenziale. Soprattutto a causa delle enormi bugie dette in passato con il fine non di aiutare i vari paesi ad uscire dalla crisi ma piuttosto di perpetrare il potere in mano all’asse franco tedesco, con lo scopo di creare un mostro sovranazionale – l’EU – in grado di sostituirsi a termine agli USA in EUropa, asservendosi agli interessi dell’asse dominante. Un piano che data dalla fuga dei nazisti in Sud America 75 anni fa; la rivincita, come se fosse stato rinviato a tempi più propizi.

Il problema reale è che l’austerità imposta ai periferici dal 2009 NON ha funzionato e non funziona, serve solo per drenare ricchezza dalla periferia al centro (gli USA ad esempio crescono del 4% facendo il perfetto contrario).






Esempio da manuale la Grecia: lo stesso FMI ha riconosciuto che l’austerità ha fatto danni in Grecia, che “si sono sbagliati” a fare i conti, che il moltiplicatore fiscale è stato stimato male con il risultato di far crollare l’economia ellenica pur senza ridurre il debito (è passato dal 140% nel 2010 a circa il 175% attuale, senza prospettiva di ridurlo drasticamente per i prossimi 20 anni almeno).

sabato 6 ottobre 2018

Ormai è chiaro: l'U.E. viola lo Stato di Diritto

di Maurizio BLONDET

Vorrei umilmente sapere, da cittadino qualunque, cosa significa questo titolo:






Su Repubblica e sul Corriere sono apparsi titoli simili.

venerdì 5 ottobre 2018

Il Popolo ha scoperto che i Tecnocrati sono fondamentalmente INCOMPETENTI!

di Maurizio Blondet

Quella che fa incattivire gli europeisti e contro cui mobilitano tutte le loro armi lecite e illecite – è la nostra Rivoluzione Culturale. Il punto è che molte persone (ancora non abbastanza) hanno fatto la Scoperta del Secolo:

I tecnocrati sono incompetenti

E’ essenziale, perché la legittimità delle tecnocrazie è basata sul mito della loro competenza scientifica. Gli affari pubblici sono troppo complicati per i comuni cittadini; i politici che loro eleggono sono ignoranti, incompetenti, corrotti, incapaci. Sprecano capitale… E’ meglio devolvere la sovranità a gente scientificamente preparata, non passionale, che adotta misure oggettive.



Ciampi laureato in Lettere, mai una sola pubblicazione in scienze economiche, ha prodotto il “divorzio” fra Tesoro e Bankitalia a cui dobbiamo l’immane debito pubblico che ci schiaccia. Mario Monti, presidente della Bocconi? 

giovedì 4 ottobre 2018

Lo Spread non può far paura ad uno Stato


di  FABIO CONDITI

Come si ferma lo Spread ? È bastato un “provocatorio” 2,4% di deficit, che lo Spread ha ricominciato a crescere.

Prevedibile come il sole che sorge all’alba.

A conferma che l’art.1 della Costituzione andrebbe cambiato, come abbiamo scritto durante la crisi istituzionale su Paolo Savona >>>QUI: “L’Italia è una Repubblica non democratica, fondata sulla schiavitù. La sovranità appartiene alla Finanza, che la esercita nelle forme e nei limiti dei mercati finanziari“.





I mercati finanziari hanno i carri armati capaci di sparare miliardi di moneta elettronica creata dal nulla dalle loro banche, non si possono affrontare senza sovranità monetaria e con i piedi incatenati all’enorme palla di ferro del debito pubblico.

mercoledì 3 ottobre 2018

Tensione sul nostro Debito voluta e creata ad hoc

di Fabio Lugano

Un breve memento, che vi propongo rapidamente per rammentare la verità dei fatti finanziari in un momento un cui questi sembrano sfuggire nel mare magnum di dichiarazioni e controdichiarazioni più adatte al dibattito politico, e ad una vera e propria guerra dichiarata all’Italia. Quando si afferma che “Bisogna essere rigidi con uno tato prchè se no finisce l’Euro” (Juncker dixit) si esplicita qullo che ormai molti italiani ed europei hanno capito: l’Unione Europea è possibile solo con la repressione finanziaria dei dissidenti.



Per evidenziare l’assurdità di tutta la situazione vorrei proporvi un paio di grafici molto esplicativi che comparano la situazione italiana e quella francese.

martedì 2 ottobre 2018

Presidente, ma a quale Costituzione dobbiamo attenerci, a quella dei Padri Costituenti o a quella di Mario Monti?

Avete capito bene: il presidente della Repubblica è allarmato dal Def gialloverde che porta il deficit al 2,4%. Meglio dei governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, ma pur sempre una miseria, ben al di sotto della soglia già di per sé “punitiva” del 3% imposta da Maastricht (solo sulla base della “teologia” neoliberista, senza alcun fondamento scientifico per la salute dell’economia). Fu allora che tutto cominciò: la favola dello Stato equiparato alla normale famiglia, per la quale il debito è un pericolo. Siamo in un film dell’orrore o piuttosto in un film comico, considerando che il più preoccupato degli attuali guardiani dell’establishment – l’ex ministro renziano Pier Carlo Padoan – era addirittura marxista con simpatie maoiste, e da giovane sognava di abbattere il capitalismo?



Oggi invece canta nel coro dei Boeri, Monti, Draghi, Visco: guai a spendere soldi per il popolo, è severamente proibito. Da chi?

lunedì 1 ottobre 2018

La Germania ha sempre bleffato ma la Storia è finalmente Cambiata

di Francesco Amodeo

“I media sono il braccio armato con cui i potenti assoggettano il popolo”. Quando usai questa espressione nel mio libro/inchiesta era da poco passato il 2011, periodo in cui i media, come un plotone di fuoco al servizio del Cartello finanziario europeo, avevano mitragliato con kalashnikov caricati a pallottole di spread i poveri italiani, messi spalle al muro dalla crisi economica.
Oggi la storia si ripete, le nuove munizioni portano il nome di “deficit” ma il copione è lo stesso.




Il segnale di aprire il fuoco è arrivato dall’alto. I media hanno cominciato a sparare all’impazzata e con sempre meno lucidità. 
Lo scopo: Radere al suolo la verità, occupando militarmente la coscienza degli italiani, con la strategia del terrore.

In attesa di una Terapia d'Urto da 200 Miliardi in Tre Anni

di Alberto Micalizzi

La manovra è definibile 'prudente' ma certo non arrendevole. Il suo maggior pregio è di aver fissato dei presupposti che fanno breccia laddove sinora vi erano solo tabù.

Le modifiche al Documento di Economia e Finanza (DEF) 2019 appena presentate dal Governo non costituiscono una rivoluzione, ma lo si sapeva ed in qualche modo lo si sperava. Lo sperava chi, come me, aveva da tempo ammonito sui rischi di uno scontro frontale con i mercati e le istituzioni europee senza prima aver predisposto adeguate misure di protezione dei numerosi elementi di vulnerabilità ai quali la finanza pubblica ed il sistema Paese sono ancora esposti.



Questo Paese ha bisogno di una terapia d’urto da almeno 200 miliardi di euro in tre anni per rilanciare la domanda interna e diminuire il cuneo fiscale per le imprese, ma per fare questo occorrono risorse finanziarie alternative che non vi è stato neanche il tempo di predisporre.